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Autore: YouCould    28/10/2013    2 recensioni
-E’ ora il momento di eleggere la fortunata ragazza che avrà l’onore di rappresentare il Distretto 4 nei 66° Hunger Games!
Grida tutta allegra. Infila una mano guantata nella boccia dove sono contenuti i nostri nomi, arriva fino a metà capienza e afferra un foglietto. Lo apre e legge un nome.
-Annie Cresta!
Mi sento come se l’aria fosse stata improvvisamente risucchiata. Sono io. Quest’anno tocca a me.
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Altri tributi, Annie Cresta, Finnick Odair
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non credevo che potesse essere così
 
Annie
Mi  fanno male le gambe. Corro come una disperata, comincio a sfiatarmi, ma so di non potermi  fermare. Corro, corro, fino a che non mi sento inferma sulle gambe, e anche quando non ce la faccio più continuo a correre. Poco dietro di me sento i passi di Micheal, anche lui con il fiatone. E ancora più dietro quelli di un altro Tributo, che ci rincorre da qualcosa come mezz’ora, un’ora, anche di più. L’unica cosa che mi fa andare avanti, che mi impedisce di gettarmi a terra e farmi uccidere, pur di porre fine a questo supplizio, sono le parole della lettera, che mi risuonano in testa. Torna, Annie. Sembra incredibile, ma crede in me. Comincia a pensare che forse tornerò. E dentro di me, sento qualcos’altro. Una leggera determinazione: posso tornare davvero, posso farlo. Ma poi ci ripenso, e mi rendo conto che no, non posso. Ma per ora posso correre, continuare a fuggire,  sperando di arrivare a qualcosa. Ed è proprio quando sento un nuovo guizzo di speranza che il mio piede inciampa in qualcosa, forse una radice sporgente. Rotolo a terra. Conoscendo Micheal, non penserà a me, si limiterà a fuggire via. Siamo alleati, è vero, ma è ovvio che tiene più a se stesso che a me. Estraggo uno dei coltelli mentre mi volto di lato. Micheal schizza davanti a me, come previsto. Potrei cercare di fuggire ancora, ma sono stanca, non riuscirei mai a recuperare. Mi alzo in piedi, mentre l’altro Tributo, che dovrebbe essere quello del Distretto 8, si avvicina brandendo uno spadone. Cerco di parare il suo affondo come ho fatto con quello di Connie, ma senza successo. Il mio coltello scivola via, la punta della sua spada mi pizzica la gola. Sento il sangue caldo che scende lungo il collo, e mi rendo conto che è davvero finita. Sto per morire.
-Mi aspettavo una resistenza maggiore da una Favorita.
Sibila, e capisco che ci odia, che mi odia, perché abbiamo avuto la fortuna di nascere in un Distretto ricco. Proverei pena per lui, se non stesse per uccidermi. E dallo scintillio folle dei suoi occhi mi rendo conto anche del fatto che non si limiterà ad uccidermi, ma vorrà farmi soffrire, perché non ho mai rischiato di morire di fame.  Mi spinge contro un albero, inchiodandomi a forza contro la corteccia. E’ incredibilmente forte. Estrae un coltello da una tasca e me lo fa scorrere sul mento, scendendo verso la gola. Ed è quando l’incisione sta per farsi più profonda che sento un gemito, e lo vedo strabuzzare gli occhi. Il Tributo cade a terra morto, il coltello tintinna quando colpisce il terreno. Il cannone tuona.
Dietro di lui c’è Micheal, che lo guarda con orrore. In mano tiene una delle spade che abbiamo preso a Connie e Dan. La lama è sporca di sangue.
-Stai bene?
Chiede avvicinandosi. Controlla il mio taglio, per fortuna è poco profondo.
-Sono stata meglio.
Mi limito a rispondere. Non riesco a credere che sia tornato indietro e mi abbia salvato la vita.
-Credevo che fossi fuggito.
-Lo stavo facendo in realtà... non proprio, cioè. Se mi fossi fermato ad aiutarti saremo morti entrambi. Invece così mi sono potuto avvicinare di soppiatto.
-Non pensavo che…
-Credevi che ti avrei lasciata morire? Siamo alleati. Sono tenuto ad aiutarti.
Accenna un mezzo sorriso, e sorrido anch’io. Forse il mio compagno non è male come sembra.
 
Finnick
Sento una punta di disapprovazione quando Annie sorride a Micheal. Lo so che non dovrei, dovrei più che altro essergli grato perché l’ha salvata, ma ciononostante…  Non so. Non mi piace che riponga troppa fiducia in lui. E’ anche vero che adesso ci saranno molti sponsor in più, ora che hanno dimostrato di essere così affiatati. Toc toc.
-Avanti.
Biascico, e mi rendo conto di star cadendo dal sonno. In fondo, ieri notte non sono riuscito a dormire, quindi sono sveglio da più di ventiquattro ore.
E’  Matthew.
-Sono riusciti a collaborare, alla fine.
Esordisce. Mi limito ad annuire.
-Non me l’aspettavo, in realtà. Però il problema non è questo.
Lo fisso. Problema? A me sembra che le cose stiano finalmente cominciando ad andare bene! 
-E quale sarebbe?
Senza che io lo voglia, la mia voce risulta aggressiva.
-Che Annie è… un pericolo. Se non ci fosse stato Micheal a salvarle la vita, sarebbe morta. Fa fare al mio Tributo una figura terribile davanti agli sponsor.
-Mi pare che sia stata Annie a salvarlo, alla diga!
- E anche se fosse stato? Lui stava combattendo! Lei si è quasi fatta ammazzare senza opporre resistenza!
Stiamo litigando di nuovo. Spero solo che le grida non attirino qualcuno, come un pacificatore.
-Sei ridicolo! Annie è bravissima, lo sai! Il fatto che non uccida a sangue freddo e senza rimorsi non è un difetto, anzi…
-Ti stai facendo coinvolgere troppo dalle tue idee personali! Non sei oggettivo!
Mi sputa contro le ultime parole come se fossero veleno.
-Idee… personali? Ma cosa…
-Ti sei affezionato ad Annie, non puoi negarlo! Qualsiasi cosa faccia sembra andare bene, ma non è così! E quando morirà in quell’Arena, tu….
-NON- PUOI- SAPERLO!!! Non puoi essere certo del fatto che muoia! E soprattutto… NON SONO-MINIMAMENTE-AFFEZIONATO-A LEI! So benissimo come può finire!
-No che non lo sai! Quando avrai aperto gli occhi, chiamami!
Esce sbattendosi la porta alle spalle.
Mi affloscio sulla poltrona, sentendo il pianto salirmi in gola. Quando morirà in quell’Arena. Perché si, probabilmente Annie morirà. Ma non posso dire che non mi sono affezionato a lei. E credo che non potrò mai dirlo.
 
--
Annie
Incredibilmente, il  resto della giornata passa in modo tranquillo, lo trascorriamo cacciando. E’ strano, siamo rimasti solo in 10, e comincio a chiedermi se non sia il caso di chiudere quest’alleanza. E’ vero, Micheal mi è stato incredibilmente d’aiuto oggi, ma non vorrei che il campo si riducesse a noi due.
-Allora, ci pensi mai?
Chiede Micheal. Mi volto verso di lui.
-A cosa?
-Alla tua famiglia. Cosa stanno pensando in questo momento, se sono preoccupati, o speranzosi, o…
-E tu? Tu ci pensi?
-Si. E’ l’unica ragione per cui… faccio quel che faccio, insomma. Voglio rivederli.
Annuisco. E’ come se ciò che è successo stamattina lo avesse fatto diventare più umano.
-Io anche. Spero solo che…
La mia voce si spezza. Che non mi vedano morire in modo troppo orribile.
-Che stiano bene- Concludo.
-Chi ti aspetta, a casa?
Domando. Questo lato di Micheal mi piace molto di più.
-Ho un fratello più grande. E i miei genitori. Abitiamo in una delle case del centro…
Sento un forte schiocco, e senza pensarci un secondo volto l’arco in quella direzione. E’ solo una lepre. Miro con precisione e scocco. La povera lepre viene trafitta, senza sapere nemmeno da cosa è stata colpita.
-Beh, direi che la cena è assicurata per stasera!
Scherza Micheal. In effetti, il resto della serata è abbastanza piacevole. Dopo aver scuoiato la lepre la cuociamo con la tecnica delle braci che ci ha insegnato Matthew, e alla fine risulta piuttosto gustosa. Micheal è molto più simpatico rispetto all’altra sera, e anche io riesco un po’ a lasciarmi andare. L’inno di Capitol City risuona nell’aria, e scopriamo che oggi non è morto nessuno oltre al Tributo ucciso da Micheal. Vorrei parlare, chiedergli qualcosa.
-Allora, com’è casa tua?
-E’ una di quelle al centro, sai. Ci mettiamo parecchio ad arrivare al mare, purtroppo, però è piuttosto grande. E siamo in una posizione abbastanza comoda per…
Micheal trattiene il fiato e strabuzza gli occhi. Si accascia a terra esattamente come ha fatto il Tributo del Distretto 8. Dietro di lui Connie lo guarda con aria sprezzante, la lama del coltello che tiene in mano macchiata di sangue. I miei riflessi sono istintivi. Afferro il mio pugnale e lo lancio, colpendola al centro del petto. Si accascia a terra senza un lamento, e sento il cannone tuonare. Mi getto su Micheal, il cui petto si alza e si abbassa affannosamente. La lama gli ha trapassato lo stomaco. Appena vedo la sua ferita capisco che è spacciato. Mi afferra la mano.
-Puoi ancora farcela…
Mormoro piano, ma so che non è vero. Sto solo cercando di convincere me stessa, o lui, non lo so. Sento le lacrime appannarmi lo sguardo.
-Annie, ascoltami. Quando sarai a casa…
Ho le mani sporche del suo sangue.
-Non sarò mai a casa. Non posso. Non ci riuscirò!
Nella mia voce c’è disperazione.
-Si che tornerai. Puoi… puoi farlo. Quando sarai lì… dì a loro… alla mia famiglia… che ci ho provato. E che sono sereno così.
Avevo sempre dato per scontato che sarei stata la prima a morire.
-Vinci… vinci per me, Annie.
Mormora, chiudendo gli occhi.
E il cannone tuona.
 
NdA
Allora…. l’ho fatto! L’ho ucciso. Sono un po’ dispiaciuta a dire la verità, ma non potevo farlo sopravvivere -.-
 Lo so che c’è un po’ di incongruenza con il libro, perché li viene detto che viene decapitato, ma io avevo bisogno che dicesse le sue ultime parole. Spero di non avervi deluso con questo capitolo, ditemi un po’ voi!
Per il resto, grazie come al solito a chi ha inserito la storia tra le Preferite o le Seguite, e in particolare a DTravers ed HermioneEverlark, fate pure le grammar-nazi! E’ bello sapere che c’è qualcuno che bada agli errori della mia mente malata.
Mi spiace se non sono riuscita a rispondere alle recensioni, ma il tempo libero che ho è semplicemente pochissimo. Un saluto, al prossimo capitolo
P.S.: il titolo del capitolo si riferisce a Micheal, che durante questo capitolo cambia radicalmente, diventa quasi simpatico… e poi muore *faccia da Suzanne Trollins*
  
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