La partenza
La settimana era passata
tranquillamente e finalmente quel lunedì tanto atteso arrivò, carico di sole e
di buon umore, soprattutto per il giovane Son.
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Dunque, vediamo un po’- disse Gohan appena svegliato mentre
prendeva un depliant dal suo comodino- La nave parte alle 9:00, ora sono le
8:30 quin…oh cavolo, sono le 8:30, SONO IN RITARDO!!- Detto questo si disfò
delle lenzuola, poi anche del pigiama e, veloce come un lampo, si diresse nel
bagno per fare quella che sarebbe diventata la doccia più veloce della storia.
Aveva
fretta…e si vedeva, stava infatti inciampando nell’asciugamano ai piedi della
doccia quando stava entrando e scivolando su una saponetta fatta cadere, sempre
nella fretta, quando stava uscendo.
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Il buongiorno si vede dal mattino- si disse mentre stava
indossando quella maglia che in quel momento pareva piccolissima, non voleva
proprio entrare.
Si infilò
presto i pantaloni, si mise le scarpe e scese in cucina, tutto questo in pochi
secondi. Addentò una brioche e, mentre con la mano sinistra la mangiava, con la
destra si allacciava le scarpe, con una fretta incredibile, quasi come se lo
stessero rincorrendo.
Salì
nuovamente le scale e ritornò in bagno, prese il dentifricio che mise sullo
spazzolino, questo fece una giravolta e finì in bocca al sayan.
Cominciò a
spazzolare voracemente, quasi come se la sua fosse la dentatura di un cavallo,
ma presto si accorse che quello che aveva in bocca non era dentifricio, ma era
una crema antirughe.
Sputò ciò
che aveva in bocca, sciacquò la bocca e fece dei gargarismi, scese nuovamente
le scale, diretto ancora in cucina, i denti potevano aspettare, avrebbe
mangiato un chewing-gum.
Prese la
giacca al volo, salutò di fretta madre e fratello, ma…aveva dimenticato
qualcosa.
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Le valigie- sussurrò in preda alla disperazione. Salì le
scale, andò in camera e prese la valigia, dopodiché scese di sotto.
Eh no,
mancava ancora qualcosa.
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Il portafogli- Rassegnato salì nuovamente le scale e andò in
camera, prese portafogli e cellulare e , convinto che non avesse dimenticato
niente, scese in salotto, salutò di nuovo Goten e la madre e uscì fuori di
casa.
Goten e
Chicchi si guardarono attoniti, non ebbero il tempo di parlare che videro
ancora una volta Gohan entrare in casa, salire le scale, andare in camera e poi
scendere di nuovo.
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I biglietti…- disse prima di salutare ancora una volta
dopodiché volò verso il cielo limpido.
Erano le
8:47, tra meno di un quarto d’ora la nave sarebbe partita, con o senza di lui.
Per una
volta ringraziò di avere sangue sayan, che gli permetteva di poter volare
velocemente e di poter arrivare in tempo.
Arrivato al
porto, andò alla ricerca di Tom, già doveva partire con lui e pregava Dende e
tutti i Kaioshin che, come lui, non avesse fatto tardi.
Si sedette
su un muretto, aspettando l’arrivo dell’amico, erano le 8:55, tra pochi minuti
la nave sarebbe partita e di Tom, ancora nessuna traccia.
Ma proprio
quando stava perdendo le speranze ecco che Gohan intravide la sua figura tra
una moltitudine di persone pronte, come loro, per partire.
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Era ora che arrivassi- Disse con tono scocciato il giovane
Son.
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Eh lo so, scusa Gohan…la sveglia- cercò di giustificarsi
l’altro giovane. Gohan aveva voglia di dirgliene quattro, ma non poteva sia
perché anche lui era arrivato tardi, sia perché il fumo che fuoriusciva dalla
nave diede segno ai giovani di salire.
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La sveglia di casa Satan, o meglio, della stanza di Videl suonò alle 7:00, “l’evasione” doveva avvenire il prima possibile, non ne poteva più di vivere sotto lo stesso tetto di quel presuntuoso del padre anche durante le vacanze estive e, per almeno due settimane, avrebbe avuto campo libero.
Si era promessa che avrebbe fatto “stragi di
ragazzi”, ma sapeva che non era così, ma non perché non potesse per via della
sua bellezza, anzi era una bellissima ragazza, ma semplicemente per il fatto
che quel genere di comportamento non rientrava nel suo carattere e poi,
diciamocela tutta, non sapeva come fare, non lo sapeva fare ed era sicura che
anche se ci avesse provato avrebbe fatto la figura della cretina tanto
imbranata che era con i ragazzi.
Si vestì lentamente, non aveva fretta, dopotutto
era abbastanza in anticipo e non era il caso di fare “le corse” per poi
arrivare a casa di Irasa e vederla ancora in pigiama, o peggio ancora a
dormire.
Finito di vestirsi, scese in cucina.
“Come è strana vederla buia, silenziosa e
soprattutto…vuota.”- disse la giovane, ma la servitù non era ancora arrivata e
si vedeva costretta a prepararsi la colazione.
Cucinare non era mai stato il suo forte, combinava
sempre disastri.
Decise di prepararsi una semplice omelette “Che
sarà mai..!” si disse mentre prendeva delle uova. Afferrò un piatto, doveva rompere le uova nel piatto o almeno ci
provava. Solo una parte della “missione” riuscì, infatti la giovane Satan riuscì
solo a rompere le uova, ma non nel piatto.
Provò una seconda volta e questa volta ci riuscì,
le sbatté per benino e le mise a cuocere in una padella a fuoco molto alto.
L’omelette era ormai cotta da un lato, anzi era
bruciata da un lato ed ora bastava girarla e il gioco era fatto.
Ma come si faceva?? Aveva visto in televisione che
alcuni chef facevano fare alla frittata un bellissimo volo. “E perché non
provarci?” si chiese la ragazza, “Male che vada, rimane attaccata al soffitto”,
non l’avesse mai detto, si fece jella da sola e, come previsto, l’omelette
rimase attaccata al soffitto e non voleva proprio scendere.
Videl provò anche a chiamarla: “Ehi tu, vieni
giù!! Vieni giù!! Adesso!!”indicando la padella, ma niente, la frittata non
scendeva. Prese una sedia, ci salì sopra e riuscì a far scendere la sua
colazione tanto affezionata al soffitto di casa sua.
L’omelette tornò nella padella, pronta per l’altra
parte della cottura. Videl alzò ancora un po’ il fuoco, dopo circa 5 minuti
spense il fornello e provò a mettere l’omelette nel piatto, macché, ora la sua
colazione si era anche affezionata alla sua padella e fu costretta a mangiarla
così.
Terminata la colazione, Videl si lavò i denti,
scrisse un biglietto al padre e si avviò verso la casa di Irasa.
Ci mise più o meno un quarto d’ora, erano le 8:30
e, inaspettatamente, Irasa era già fuori al cancello ad aspettarla e, a
giudicare dalla sua postura, anche da un po’ di tempo.
-
Ma insomma, dov’eri?? Ti sto aspettando da molto-
Cominciò Irasa in preda ad una crisi di nervi.
-
Tranquilla, ti verranno le rughe ihihi- Ironizzò
Videl - Comunque stavo facendo colazione, o almeno ci provavo.
-
Vabbè non fa niente, forza andiamo.- Le due si
incamminarono verso il porto, arrivarono verso le 8:55, salirono sulla nave che
li avrebbe portati in un villaggio turistico, verso la libertà e verso nuovi
amori
Salve a tutti, eccomi tornata con il
terzo chappy: allora, che ve ne pare?? Questo è un po’ più lungo poiché domani
non potrò aggiornare.
Ringrazio chi ha solo letto e chi ha
recensito
Francysmile: Ciao tesoro, sono contenta che continui a seguirmi e spero che
lo farai ancora, un bacio
Videlina 95: Ciao tesoro, mi fa piacere che lo scorso chappy ti sia piaciuto,
spero altrettanto con questo. Un bacione
Angelo Azzurro: Ciao cara, eh hai visto Gohan fa tanto il bravo ragazzo che
vuole fare lo studioso e poi…comunque spero che ti abbia divertito questo
chappy. Tvttb
LadyDreamer: Bhè mi dispiace che non era come lo avevi creduto, spero di non
averti deluso. Un grande bacio
Sgt: Che bello una nuova persona che recensisce, mi fa piacere che ti
piaccia e spero che tu continua a seguirmi. Un bacio
Spero di avervi divertito con questo
chappy, io mi sono divertita tanto e ancora grazie per il vostro sostegno
Un bacione azzccus azzccus
Gokussola4ever