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Autore: HoneyFLW    15/04/2008    7 recensioni
Cosa accade se Hazel, tranquilla diciassettenne di Belleville, si scontra letteralmente con cinque ragazzi fuori dal comune?.. Una serie di racconti dedicata al complicato rapporto fra Lei e i My Chemical Romance, raccontato a colpi di musica e.. caffè.
Genere: Romantico, Triste, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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CAP.16 – Special Detention

 

C’era un campo di grano, una vasta pianura sotto il cielo grigio, pronto a piangere da un momento all’altro. L’aria odorava di terra e foglia bagnata; un potente vento agitava rami frondosi e spighe mature. Qualcuno mi stava chiamando. Una voce familiare che però stentavo a riconoscere. Il suono della voce si avvicinava, ecco, riuscivo quasi a vedere il volto dell’ignoto individuo che mi cercava. Ancora Pochi passi..

HAZEL.. HAZEL.. HAZEL..

“HAZEL! Ti decidi ad aprire o devo buttare giù questa cazzo di porta?!”.

Mi sveglio di soprassalto e tutta sudata, nelle orecchie ancora la eco di quella voce, mista al tono basso e rozzo di mio fratello.

La mia unica reazione è quella di rannicchiarmi ancora di più sotto il piumone.

 

SBANG!

 

“WAAAAAAAH!” strillo appena la porta va a sbattere contro il muro, mostrando un Gregory assai impaziente e strizzato nella sua divisa. “Oddio, ma dormi ancora? A che ora pensi di arrivarci a scuola?” mi rimprovera, da bravo fratello maggiore che non è altro “Uhm.. ho sonno..” mormoro, appallottolandomi sempre di più sotto le coperte.

“Avanti Hazy, non fare la bambina!”

“Ok, ok.. dammi cinque minuti e sono giù..”.

Greg si dirige a passo lesto al piano terra, mentre io mi trascino con gli occhi semi chiusi alla mia cabina armadio.

Dio santissimo, che sonno! Penso mentre agguanto la divisa e una t-shirt a casaccio. Temo di avere le occhiaie, mi sento un braccio indolenzito e l’alito odora ancora di birra dalla notte prima, devo essere impres.. un attimo. Fermi tutti.

La notte prima.. io.. Gerard..

SIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII!

Grido nella mia mente; in contemporanea prendo a saltare come una pazza per tutto il perimetro della stanza e a sorridere quasi come se avessi una paresi permanente.

Ma chi non lo farebbe, dopo essersi ricordata di essere la fidanzata (non)ufficiale di Gerard Way?!

Mi vesto il più rapidamente possibile e mi fiondo in cucina, dove agguanto un plum-cake e saluto mia madre a trentadue denti.

Lei fa una faccia strana, però. Non è certo da me rivolgere un tale sorriso, ma lei non sa! Non sa che il ragazzo dei miei sogni ora è diventato realtà, benché per ora la nostra relazione sia segreta.

“Credo che sia meglio, se la gente non sa.. capisci cosa intendo, Honey?” mi aveva sussurrato Gee sul tetto del Seven Venoms “Non mi vergogno certo di te, Honey, ma se.. diciamo.. se tu facessi ancora finta di stare con Logan, magari..”

“Assolutamente no!” l’avevo interrotto io “Fingerò di essere single, se vuoi, ma non relazionerò mai più con quel.. quel.. Logan!” dissi, facendolo ridere. E poi il suo sorriso aveva oscurato la luna.

“Che fai? Ora dormi in piedi come i cavalli??” prosegue Greg con la sua parata di simpatia, gridandomi dal finestrino di sbrigarmi.

Non ho neanche il tempo di crogiolarmi in dolci pensieri rivolti a Gerard, che già siamo davanti alla scuola.

“Ci si vede, Greg!” saluto mio fratello e trotto allegramente verso le panchine su cui si riuniscono Martina, Logan ed il Branco.

“Hey! Allora? Come state, tutti?” sorrido girando su trecentosessanta gradi, ricevendo però solo sguardi da cerebrolesi.

“Uhm.. sonno..” farfuglia Marty, accovacciata sotto la spalla di Robert. Oh, oooh.. qualcuno mi deve delle spiegazioni! Gongolo fra me sedendomi in un posto libero accanto a Regina.

“Ciao Regina!” le sorrido diretta “Di cosa ti sei fatta, Nocciolata?” mi prende in giro lei. Ma oggi non sono proprio dell’umore giusto per litigare; sono troppo felice.

“Ho notato che ieri sera tu e il tipo dalla bocca larga vi siete appartati per bene sul tetto.. Logan lo sa?” ecco, mi ci mancava proprio una sua frecciatina.

“Cara, Carissima Regina..” inizio io con una calma da far invidia al Dalai Lama “Ormai devi capire che Logan e io siamo un capitolo chiuso per quanto riguarda l’essere una coppia.. quindi ora sei libera di mangiarti la torta da sola.. o almeno, quello che ne rimane..” e la lascio lì, con la bocca aperta ad acchiappare le mosche -sempre che ce siano ancora, con questo dannato freddo!-.

Però dopo qualche passo assai fiero mi rendo conto che non so dove andare, ma non posso fermarmi, altrimenti farei una figura del cazzo! Uhm.. dove diavolo posso.. Oh. Non avrei mai pensato di poterlo dire, ma sono contenta che Frank sia nei paraggi, oggi.

“Franaaank! Frankieboy!!!!” grido sbracciandomi in direzione di Frank Anthony Iero.

Due occhi spaesati e spalancati mi fissano da sotto la quercia del cortile; due occhi spalancati di un verde davvero incredibile..

“Ciao!” lo saluto avvicinandomi; lui continua a sostenere un’espressione a metà tra lo shockato e l’impaurito. È avvolto in una grossa sciarpa arancione che lo incappuccia per bene. “Bèh, che fai, non saluti?” gli chiedo io in modo assai perplesso; dopotutto riconosco che le cose tra me e Frank non sono proprio iniziate per il verso giusto, quindi vorrei

riscattare la mia fama di simpaticona anticonformista.

Da sotto quell’ammasso di lana color zucca esce un debolissimo e rauco ‘ciao’.

“Oddio Frank, hai forse ingoiato un porcospino?!”

“Pezzo di cretina, ho mal di gola.. da ieri sera che sto così..” riesce a spiegarmi lui tra molti colpi di tosse, forse troppi per la sua esile statura.

“Oh..” faccio io dispiaciuta; e poi butto lì una frecciatina, è più forte di me “Non c’è ché dire Frank, con tutte le urla che hai fatto c’era da aspettarselo..”

“Ma piantala..”

“È da tanto che suonate, tu e i My Chemical Romance?”

“Io non sono nella band.. non ancora..” sospira Frank, appoggiandosi all’albero.

“Come mai? Ti ritengono meno bravo del tipo con i capelli ribelli?”

“Ma i cazzi tuoi non te li fai mai, Hazel?!” mi urla lui esasperato.

Non so perché, ma mi sento afflitta per lui e provo anche l’enorme desiderio di scusarmi “Lo so Frank, sono un’impicciona.. mi dispiace, davvero..” sospiro.

“Dai scema, piantala con quegli occhi da Bambi.. non me la sono presa..”

“Sicuro?”

“Seee.. e poi da quando ti importa di avermi offeso?”

“Non farti strane idee, bello mio! Lo faccio solo perché per i prossimi due anni dovrò sedermi accanto a te durante la mia lezione preferita.. non ci tengo a far scendere Lettere all’ultimo posto della mia personalissima top ten di materie scolastiche..” gli dico, mollandogli un leggero buffetto sulla guancia.

Ridiamo.

Poi il silenzio.

Ma prima che le guancie abbiamo il tempo di arrossarsi, qualcuno ci afferra entrambi: è Jamia.

“Eccovi qui! Cavoli, credevo non mi avrei mai trovati in questa marmaglia di gente!” ci dice, mostrandoci il miglior sorriso che è in grado di fare.

“È facile: basta cercare un nano e una pazza con la faccia da drogati ed il gioco è fatto!” ridacchia Bob. Sarà, ma Frank non gli fa il predicozzo per aver alluso alla sua statura e ciò mi innervosisce.

Alla fine però sorrido e abbraccio Bob, che ricambia il mio affetto stropicciandomi per bene. “Non ti ho ancora ringraziato per tutto quello che hai fatto ieri..” gli sussurro all’orecchio.

“Per te questo e altro, Hazy..” fa lui di rimando, e per pochi istanti rimango stordita dal profumo della sua barbetta; ora, non fraintendetemi, io e Bobbone siamo solo amici, solo che.. è come se il suo odore rientrasse in quella serie di profumi familiari che ognuno di noi ha. Sentirlo per me è come annusare il profumo del bucato di casa mia, o come l’odore di mamma e papà, quando ero ancora piccola..

“Allora.. che fate voi qui di solito, prima che suoni la prima ora?” ci chiede Frank curioso; nel frattempo anche sul volto di Jamia si dipinge un’espressione interessata.

“Starbucks..” sospiro, pregustando già il buon aroma del caffè che mi scivola giù nella gola “Ma se preferite possiamo sempre andare in biblioteca.. è un posto tranquillo e lontano dai bambocci..”

“Portiamoci gli Starbucks in biblioteca.. è un compromesso!” ridacchia Frank, e tutti lo prendiamo in parola. “Pooh, prendimi anche un cornetto, oltre che all’espresso.. vado a chiamare Marty..” annuncio “Ci vediamo poi nella sezione musica.. ok?” e mi allontano, tornando alle panchine su cui siede il Branco.

“Hey.. Marty, noi andiamo in biblioteca, vuoi venire?” le chiedo, evitando di guardare gli altri; penseranno che sono una fottutissima bipolare, dato che prima li ho salutati come se fossero i miei migliori amici sulla Terra ed ora invece non li guardo neppure.

“Uhm.. ‘noi’ chi?” chiede lei svogliatissima.

“Io, Bob, Jamia e Frankie.. prendiamo uno Starbucks e facciamo colazione lì..” le dico, sorpresa dal suo scarsissimo interesse.

Martina prima guarda Robert, poi me, poi ancora Robert ed infine Logan, che sta arrivando. Mi si avvicina al viso e mi dice “Ma credevo che tu e Logan avesse fatto pace.. non possiamo restare qui con Loro.. eh?”

“Marty, sia io che te abbiamo sempre odiato Loro..” ribatto io, confusa.

“Uhm.. intanto vai, io posso raggiungerti dopo, ok?” mi liquida brevemente per tornare al suo bel bambolotto.

“Come.. come vuoi..” tartaglio io prima di telare a razzo; non ho voglia di parlare con Logan, né tanto meno di vedere l’alter ego della mia migliore amica.

Forse è ancora sbronza dalla notte prima, forse non ha voglia di vedere Jamia, potrebbe non starle simpatica..

Ed è con questi pensieri oscuri che mi dirigo a passo di zombie in biblioteca, quinto scaffale a sinistra, divanetti di velluto rosso.

“E Marty dov’è?” mi chiede Bob appena mi accoccolo sul cuscino “Uhm.. è impegnata a fare la Barbie.. forse ci raggiungerà..” sbuffo, prendendo a sorseggiare il mio caffè.

“Ma lei non è la tua migliore amica?” si intromette Frank “Ah aah..” annuisco io.

“E non dovrebbe starti sempre vicino, perché ti vuole bene?”

“Ah aah..”

“Quindi, se ora tu sei qui con noi e lei è là fuori.. avete litigato?”

“Ah a- NO! Diavolo Frank, piantala di fare il cretino!” lo rimprovero.

“Sarà difficile.. sembra che gli venga così naturale..” ridacchia Jamia, sistemando sfacciatamente una ciocca di capelli dietro l’orecchio a Frank.

E in quel preciso istante, senza alcun motivo, il mio stomaco prende ad accartocciarsi capricciosamente.

Grazie al cielo la campanella ci invade i timpani e tutti prendiamo strade diverse; tutti, tranne me e Frank, ovviamente.

In cinque minuti il tempo è peggiorato tantissimo; il cielo è alto e bianco, l’aria gracchiata.

“Freddino, eh?” sospiro io, stranamente imbarazzata.

“Già.. prima o poi dovrà arrivare quella maledetta neve..”

“Uff.. finirò per ammalarmi, di sicuro, con sto cavolo di vento..”

“Uhm.. tieni, prendi questa..” dice Frank, passandomi la sua mega sciarpa.

Io lo guardo stupita, poi gli riferisco impettita “Non ho bisogno della tua sciarpa, sto benissimo così come sto!”

“Facevo solo per essere gentile! Mamma mia, come sei permalosa Hazel!”

“Permalosa un corno! Chissà quante volte ci hai tossito, in quella sciarpa! Ma io lo so perché lo hai fatto! Oh, se lo so!”

“Illuminami, svitata che non sei altro..”

“Volevi infettarmi! Contagiarmi! Farmi ammalare!”

“Ah! Questa poi! Cos’è, al posto dello zucchero hai messo cocaina nel caffè, prima?”

“Sì, me l’ha data il tuo spacciatore!”

“Ora smettila, sei solo una ragazzina capricciosa e fuori di testa!”

“Smettila di fare strane insinuazioni sul mio stato mentale, Frankolo!” gli ringhio contro, spintonandolo.

“Levami le mani di dosso, pazza!” urla lui nei miei timpani.

“Questa scuola è mia! Sparisci e torna nel buco dal quale sei strisciato fuori!”

“La tua scuola? La TUA scuola?! Ma se tu odi tutti, qui dentro!”

“Sbagliato, io odio solo te! Sei l’essere più subdolo, ridanciano, schifoso e io conosca!”

“Dopo te stessa, ovviamente..” e dopo che Frank bisbiglia queste parole, prendo lo slancio e lo butto a terra, tirandogli un gancio sinistro che gli scheggia lo zigomo.

“Brutta..! Questa me la paghi.. grrr..” ringhia Frank. E mentre continuo a prenderlo a pugni, le sue mani si insinuano fra i miei capelli e tirano. AHIA!

“Prendi questo, fattona!”

“Assaggiate il mio destro, Vostra Bassezza..”

“Hey! Venite gente! Una rissa!” grida qualcuno accanto a noi. Non me ne frega della gente che ci sta accerchiando, così come non me ne frega degli urli e degli schiamazzi che sembrano quasi darci il tempo.. Picchia, picchia!Picchia sempre più duro! Mordi! Addenta!

E faccio proprio così: confisso i canini nel bicipite di Frank e riesco a fargli male nonostante fra la mia mandibola e la carne ci siano la camicia e la giacca della divisa. Lui grida, si dimena e cambia la situazione: ora è lui a sovrastarmi e non si lascia sfuggire l’occasione di sputarmi addosso.

“ADESSO BASTA! FERMI!”.

Oh,oh.. la voce della Preside Gilmore ci impone di fermarci, ma è come se le parole entrassero nelle nostre orecchie, facessero un bel giro turistico nel cranio e poi uscissero dall’orecchio opposto.

“PIANTATELA, VOI DUE!” sento, mentre una mano robusta e callosa mi tira su per la cottola, quasi fossi un gattino. In pochi attimi mi ritrovo a cinque metri da Frank, trattenuto dal prof. di ginnastica; io invece sono placcata dal professor Holien.

“Malloy! Che storia è questa!” mi grida contro “Ha iniziato lui!” è la scusa più valida che riesco a trovare.

“Non trovo sia una valida giustificazione.. è chissà se la Preside sarà del mio stesso parere..”

“Ma professor Holien, io..”

“Tu mi hai deluso, Hazel.. profondamente”.

 

In neanche mezz’ora tutta la scuola è venuta a conoscenza della rissa mia e di quel lurido, subdolo, viscido essere meglio noto come Frank Iero.

In neanche mezz’ora mia madre e quella di Frank sono state avvisate e ora stanno parlando con la Preside Gilmore nel suo ufficio.

In neanche mezz’ora, seduti nella sala d’attesa che fa da anticamera alla Presidenza, io e Frank ci siamo scambiati ben 148 occhiatacce.      Giuro. Le ho contate. Le ho contate perché non so cosa diavolo potrei fare d’altro, se non ammirare Sandy Path che si contorce al solo scopo di scaccolarsi.

Di tutti i tipi che bazzicano nella saletta, io e Frank sembriamo i più normali.

E poi ecco che le nostre madri escono da quella porta, sguardi di fuoco, sguardi rabbiosi.

Sono così diverse, messe a confronto: la mia sembra una statua di marmo, algida in tutta la sua bellezza marmorea; indossa un completo beige di Prada, coordinato con le decolté nuove fatte su misura in Italia. Molto probabilmente l’hanno chiamata mentre pagava al suo parrucchiere di fiducia il conto del suo taglio da circa 1.000$, perché le sue ciocche rosse fiammeggiano lucenti, arrossando l’aria e rendendola irrespirabile.

Dietro di lei, cammina affranta Linda, quasi non riuscisse a credere che il suo bambino, il dolce e piccolo Frankie, abbia realmente pestato una ragazza.

Entriamo.

La stanza è inquietante in tutta la sua perfezione, Preside Gilmore compresa.

“Ragazzi, ho già detto abbastanza alle vostre madri..” inizia lei “.. e assieme abbiamo preso una decisione..”.

Ok, calmati Hazel, mi dico, non ti succederà niente.. vedrai, farai qualche ora in detenzione e via..

“Non so cosa ci sia tra di voi, ma dovete imparare a gestire il vostro rapporto, da bravi studenti e amici che siete..” prosegue la Gilmore. “Neanche fossimo fidanzati..” bisbiglia Frank, così piano che solo io posso sentirlo. “Ti piacerebbe..” sussurro io di rimando.

“Quindi..” trilla la Preside “Passere trenta ore di detenzione.. una detenzione molto speciale..”

“Quella tradizionale non va bene, Preside Gilmore?”

“No signorina Malloy, affatto! È per questo che, durante le vostre ore extra di punizione, aiuterete il bidello nelle sue mansioni quotidiane..”.

“EH?!”

“È uno scherzo, vero?”

“No! E potrete iniziare a collaborare esattamente.. da ora! Andate, il signor Gruttemberg vi sta già aspettando in cortile..”.

“Perfetto..” grugniamo io e Frank all’unisono, prima di fulminarci a vicenda con lo sguardo.

E siamo a 149.

 

 

 

note: SCUSATE.SCUSATE.SCUSATE.SCUSATE.

ho tardato tantissimo con questo capitolo, è che ho finito le mie ore mensili di navigazione e sono rimasta due settimane quasi senza pc (again! ndA).

Chiedo nuovamente scusa, spero che vi piaccia il capitolo, che ho allungato in modo da farmi perdonare almeno un po’…

Kisses 4 everyone

 

  
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