Capitolo 12
[Jem's POV]
Avevo smesso di pensare dopo aver sentito le sue parole e l'avevo baciata. Il perché? Ancora non lo so.
Avevo cercato a lungo una persona che non fosse interessata al mio personaggio che, nonostante tutto, non avevo potuto fare a meno di tirare un sospiro di sollievo sapendo di averla trovata. Tom mi avrebbe dato dell'idiota per quel bacio e Robert semplicemente si sarebbe messo a ridere dandomi una pacca sulla spalla ed esclamando con il suo solito tono malandino 'Così si fa, amico!'.
Ma la cosa non aveva importanza. In quel momento l'unica cosa alla quale riuscivo a pensare era il timore di vederla alzarsi e darmi un ceffone.
Fu quasi un sollievo vederla sorridere con stupore e dolcezza. Arrossì un poco, sfiorandomi il volto con le dita. Fu in quel momento che capii il senso delle commedie romantiche, con quello stesso sorriso sul volto si avvicinò al mio e mi baciò.
[Hanna's
POV]
Lo stavo baciando. Non era un sogno, le sue labbra erano veramente sulle mie. Gli presi il volto tra le mani quando ancora stavo cercando di elaborare il fatto e in pochi istanti quel bacio oltrepassò il confine dell'innocenza. Ma fu solo quando le sue labbra si furono allontanate dalle mie che riuscii a capire fino in fondo cosa era successo. I suoi occhi avevano un'altra luce e il suo sorriso era uno dei più sinceri che avessi mai visto fino a quella sera. I nostri volti erano ancora così vicini che potevo avvertire il suo respiro sulla pelle.
Ancora non sapevo se ciò che si agitava nella mia mente potesse essere amore, ma sapevo di provare qualcosa di più per lui. L'avevo sempre saputo, ma fino a quel giorno avevo potuto affermare solamente di avere a cuore il suo personaggio, in quel momento, invece, dopo aver letto la sincerità nei suoi occhi, potevo dire di conoscere una piccola parte di lui. Ed era proprio quella piccola parte che avevo a cuore.
[Jem's
POV]
Cercavo nei suoi occhi la prova di essermi sbagliato, più per timore di essere ferito che per mancanza di fiducia nei suoi confronti. Volevo rischiare con lei e al tempo stesso sentivo la ragione strillare di non escludere la solita ipotesi. Cercavo in lei un qualcosa che non riuscii a trovare in quegli attimi.
I suoi occhi brillavano di una felicità pura, semplice e il suo sorriso emozionato ma ancora imbarazzato era l'apoteosi della dolcezza. Credevo nell'amore a prima vista, in via ipotetica, ma non avrei mai pensato di poterlo sperimentare, sempre che tutto quell'agitarsi di sentimenti e sensazioni potesse essere classificato come amore. Non la conoscevo abbastanza per poter affermare di essermi innamorato di lei.
Mi accarezzò il volto senza dire una parola e io la strinsi in un abbraccio, con un velo di incredulità. Se avessi dovuto definire quella giornata con una parola, assurda sarebbe stata quella giusta.
Ed eccomi qui con il dodicesimo capitolo e qualche ringraziamento.
Una statua sorgerà nel mezzo di Roma per Draculetta che ha recensito ogni singolo capitolo. Ti adoro e mi hai fatto spanciare dalle risate, quasi quasi la faccio sul serio una versione comica della long.
Un abbraccione a Fat e Giada per aver letto i capitoli e la storia.
E un bacio a te che sei arrivato fin qui, mancano solamente tre capitoli, tieni duro!
Just.