Capitolo 13
[Hanna's POV]
Lasciai scivolare le braccia attorno al suo corpo e con incredula meraviglia ricambiai il suo abbraccio chiudendo involontariamente gli occhi. Potevo avvertire il suo petto muoversi a ritmo del respiro e avvertire il mio iniziare a seguire il suo. Non c'era un mondo fuori da quella stanza, le nostre vite, in quel momento, non avevano un peso. Erano leggere come l'aria che stavamo respirando, lontane, ma reali quanto la stretta che ci stava legando. Avrei definito il tutto poetico se solo avessi avuto la presenza di spirito di definire quel momento, ma in quegli attimi, stretta tra le sue braccia, non riuscivo a pensare ad altro se non al suo respiro, a quanto leggero e tranquillo fosse. Mi tranquillizzava e allontanava il passato più di quanto non avesse fatto la mia voglia di andare avanti.
Non so realmente per quanto saremmo rimasti così, persi in quel mondo fatto di istinto e assenza di pensieri, se lui non avesse sbadigliato.
Fu quasi automatico scoppiare a ridere, nonostante sapessi che era stato costretto a restare sveglio a causa mia.
"Oddio, perdonami..." Esclamò sbadigliando ancora, dopo esser stato costretto a sciogliere l'abbraccio.
"Qualcosa mi dice che hai bisogno di dormire almeno qualche ora..." Risposi con sarcasmo.
"Mi sarebbe piaciuto farlo se non avessi dovuto fare il cuscino..."
"Sì, certo... ok."
"Come sarebbe a dire: Sì, certo... ok?"
"Vuol dire che adesso ricambierò il favore... "
"Uh?"
"Di tenerti in braccio non se ne parla, sarebbe imbarazzante per te e controproducente per me, ma se fai il bravo bimbo le mie gambe ti faranno da cuscino." Spiegai, con aria pretica e un pizzico di innocente ironia.
"Ma che gentile! Comunque rifiuto l'offerta." Ribattè lui, strizzandomi una guancia.
Sarebbe parso credibile se non avesse sbadigliato tre volte di seguito due secondi dopo.
[Jem's POV]
Impiegò un po', ma alla fine mi lasciai convincere. Non per il fatto che volessi vendicarmi in qualche modo, quando per la stanchezza che avevo accumulato in quella giornata. Ero stanco, dannatamente stanco. Mi straiai di fianco a terra, accompagnato dai suoi sghignazzamenti e con un ghigno degno di una faccia da schiaffi poggiai il capo sulle sue cosce.
"Comode... L'avevo detto che c'era qualche chilo di troppo."
"Guarda il lato positivo, non sto commentando quella... cos'è, trippa?" Domandò osservando la piega che aveva fatto la sua felpa a livello della vita.
Mentre borbottavo una risposta, la vidi recuperare una delle coperte che aveva usato, oramai asciutta, e mi coprmi con un sorriso sul volto.
"Cavolate a parte, dormi che ne hai bisogno."
"Come se ti interessasse la cosa." Mentii con ironia.
"Hai ragione, la cosa non mi interessa, ma mi serve silenzio. Ho bisogno di pensare, dormi." Decretò con altrettanta ironia, regalandomi una gentilissima patta sulla spalla.
La osservai in silenzio per qualche istante e lei mi accarezzò il volto sorridendo con dolcezza. Presi quella mano nella mia e prima di chiudere gli occhi mormorai: "Non sparire..."
Perdonatemi, ma devo scappare, gli ultimi due capitoli arriveranno questa sera...
Just