Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber
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Autore: Antisocial99    29/10/2013    0 recensioni
Preparatevi a conoscere un mondo parallelo, dove tutto è possibile. Un posto che non esiste, un posto che si trova nei tuoi sogni.
"Justin Baciami.."
"Certo Piccola.."
"Sbrigati!"
"Perché tutta questa fretta?"
"Sto per svegliarmi.."
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Justin Bieber
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"Okay, ciao, ci vediamo domani a scuola!" Saluto April e aggancio il telefono. Sono le 23:30. "Abby vai a letto! Inizia a essere tardi!" Sento la voce di Haley provenire dalla cucina, probabilmente è ancora indaffarata nelle pulizie. "Ok ora vado!" Spengo il computer e lo poso sulla disordinata scrivania, "un campo minato" , la definisce così Haley, il perché é ovvio, c'è tutto il mio armadio là sopra. Non ho realmente voglia di andare a letto e dormire, ho voglia di sognare, sognare quel ragazzo che da tempo domina i miei sogni. Ho visto di sfuggita il suo viso, perché la mia attenzione era concentrata sui suoi occhi color caramello, mi hanno rapita. E pensare che quel ragazzo è solo frutto della mia fervida immaginazione, mi butta un po' giù. Mi affretto a mettermi sotto le coperte. Lentamente, senza accorgermene, cado in uno stato di incoscienza. #SOGNO. Non capisco dove mi trovo, l'immagine è sfuocato. Piano piano diventa più nitida. Questo luogo lo riconoscerei tra mille. Mia nonna, prima della sua morte, mi ci portava sempre a giocare quando ero molto piccola. Lo scivolo, le altalene.. Quanto amavo quelle altalene. Mi piaceva farmi spingere da lei e sentire il vento accarezzarmi la pelle e scompigliarmi i rossi capelli lunghi e mossi. E mentre urlavo "nonna più in alto!" Lei, per quanto possibile data la sua età, cercava di accontentarmi. Mi sarebbe piaciuto che la nonna conoscesse Harry, per fargli capire il vero senso di famiglia. Prima di Haley, era nonna Jane l'immagine di "nido" familiare. Abbandono i miei ricordi d'infanzia, alzo lo sguardo e seduto su una delle due altalene c'è il famoso ragazzo. Mi avvicino e mi siedo sull'altalena accanto a lui. "Perché sei nei miei sogni?" Il ragazzo mi osserva stranito. "Non sono io nei tuoi sogni, sei tu che sei nei miei." "No, insisto, questo è il parco in cui ho ho trascorso la mia infanzia, lo ricordo perfettamente." Il ragazzo sembra perplesso. Non risponde, distoglie lo sguardo dal mio volto e riprende a dondolare tristemente fissandosi le sue supra dorate, riconoscerei quelle scarpe ovunque, nella mia città, per quanto piccola possa essere, sono molto diffuse. "Piacere, Abigail.. Tu sei?.." Allungo una mano, sembra non ricambiare la mia stretta. Non sembra a suo agio, forse non voleva dirmi il suo nome semplicemente perché non lo sapeva neanche lui, dato che non è una persona reale. "Allora?" Insisto. Ci pensa un po'. "J.. J.. Jaxon.. Si Jaxon.." Non sembra molto convinto, lascio correre. "Quindi, io ti sogno." "No, tu sogni me." Dice sorridendomi, che bel sorriso. "Quindi tu sei reale?" Gli domando. "Dannazione, si!" Esclama. "Tipica frase che direbbe una persona non reale." Dico piuttosto convinta. "Per quanto mi riguarda, da ciò che dici, anche tu potresti essere frutto della mia immaginazione, dato che tutte le ragazze che mi stanno vicino urlano il mio nome chiedendomi foto e autografi e i paparazzi non mi danno un secondo di tregua.." "Ah-ah- ah, modesto il ragazzo.." Mi guarda strabuzzando gli occhi. "Sei seria? Non sai chi sono?" "Si che so chi sei." "Ah ecco.." "Sei frutto della mia fantasia." "E rieccoci." Dice alzando gli occhi al cielo. "Provami che sei reale." "Ok, l'ho fatto parecchie volte quindi: chiudi gli occhi e dammi la mano." "Che vuoi fare?" Mi preoccupo. "Fai come ti ho detto." Ubbidisco. "Apri." Apro gli occhi e ci ritroviamo davanti all'avon theatre, il teatro di Stratford. Si siede accanto a un ragazzino che non sembra accorgerai della nostra presenza e continua a cantare e a suonare la sua chitarra. Mi fa cenno di sedermi accanto a lui. Così faccio. "Vedi questo ragazzino?" Annuisco. "Sono io." Effettivamente noto una certa somiglianza. "Quindi questo sei tu, Jaxon?" "No.. Jus.. Si Jaxon." Gli afferro la mano e chiudo gli occhi. Li apro e mi ritrovo nel mio letto, Jaxon, o qualunque sia il suo nome è scomparso. Mi sono svegliata Haley mi sta urlando di alzarmi. Sarà meglio sbrigarsi, o farò tardi a scuola.
  
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