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Autore: Strawberry Milkshake    29/10/2013    3 recensioni
Akiko ha sempre sognato di viaggiare per i mari e diventare la più grande pirata mai esistita. E così passa gran parte della sua infanzia ad ascoltare le avventure di Jake, un capitano pirata, nonché fidanzato della sua sorellona.
Appena cresciuta, decide di aggregarsi alla ciurma di un giovane pirata che si era fermato nella sua isola per i rifornimenti. Inizia così per Akiko la sua più grande avventura, in compagnia di clown fifoni, mozzi decisamente irritanti, vicecapitani misteriosi, capitani che soffrono di narcolessia e avversari molto affascinanti, scoprendo che poi, alla fine, basta veramente poco per diventare dei grandi.
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Bagy il clown, Gold D. Roger, Nuovo personaggio, Shanks il rosso, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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THE SECRET OF THE GRAND LINE
CHAPTER 4


 
Da quel primo allenamento erano passati anni. Dodici, per essere precisi.

In quell’asso di tempo, Akiko, da piccola bambina, era diventata ormai una ragazza, conservando però la sua tipica ingenuità.

Aveva passato tutti quegli anni a migliorare i suoi poteri, ormai riusciva perfettamente a manipolare il sangue. Dodici anni di segreti, perché nessuno era a conoscenza di quello che era successo  quel pomeriggio d’autunno.

Tornando alla nostra storia, a Kaan era da poco iniziata l’estate, le giornate andavano ad allungarsi e i timidi raggi primaverili lasciavano posto all’afa tipicamente estiva.

Akiko ovviamente non poteva farsi sfuggire una giornata perfetta come questa!

Seguì l’onda con lo sguardo, cominciò a remare e lesta scattò in piedi. Assecondò il movimento col bacino e puntò bene i piedi sulla tavola assumendo una posizione aereodinamica.

Iniziò a cavalcare la cresta dell’onda, il vento in faccia e l’odore del mare.

Semplicemente perfetto.

Si mise in posizione, aspettando il momento giusto.

Sorrise e si diede la spinta.

Era come volare, osservò la tavola farsi sempre più piccola sotto di lei. Fece una capriola, atterrando sulle punte con grazia.

-Yeah, un’altra esibizione perfetta!-

E dire che la prima volta che aveva provato quella acrobazia, era caduta…cinque? Dieci volte? E l’avevano dovuta ripescare…

Decise di ritornare al più presto sull’isola, aveva fame, e le priorità sono priorità!

Con la crescita l’appetito di Akiko era raddoppiato, così, invece che delle cinque misere porzioni di riso, si riteneva soddisfatta alla decima. E quasi sempre aveva ancora fame. Ma la cosa assurda, che suscitava l’invidia delle altre ragazze del villaggio, era che nonostante tutto il cibo che ingurgitava, il suo peso non variava. E quindi non si poneva certo problemi di linea, anzi, mai toglierle il cibo di bocca! Chiedete a Bill, che una volta, per gioco, aveva cercato di rubarle l’ultima mozzarellina dal piatto. Akiko gli aveva ringhiato contro, infilzandogli un dito con la forchetta.

La ragazza stava allegramente remando verso la riva quando, qualcosa di non meglio specificato, le passò così vicino, che a momenti non si rovesciò.

Alzò lo sguardo con le imprecazioni già pronte, ma rimase senza parole. Una nave.

UNA NAVE!

Ok che eravamo abbastanza lontani dalla costa, ma, una nave non dovrebbe viaggiare a quella velocita!

Dal parapetto si affacciò un uomo, aveva dei capelli lunghi e biondi, con una barba nera.   Indossava dei simpatici occhiali del medesimo colore, con le lenti tonde.

Akiko rimase a guardarlo, in piedi sulla tavola.

-Scusa, sai per caso da che parte è l’isola di Kaan?- le chiese l’uomo, sporgendosi per farsi sentire

-Si, visto che anch’io devo andare fin là, mi potete dare uno strappo?-

Sicuramente non era normale chiedere certe cose a gente che non si conosce nemmeno, ma la ragazza aveva così tanta fame che non ci pensò su due volte.

L’uomo parve rifletterci un po’ sopra, scomparve della visuale di Akiko e poco dopo lanciò una scaletta.

Akiko, tutta contenta, si avvicinò, tenendo la tavola sotto braccio e cominciò a salire.

-Hop!-

Con un’agile balzo atterrò sul ponte dell’imbarcazione. Poso la tavola da surf per terra e si sedette sul parapetto, tenendosi con le mani.

Davanti a lei si radunarono quelli che dovevano essere i membri dell’equipaggio.

Un ragazzo, dai capelli neri come onice, si fece avanti, alzando il buffo cappello di paglia e scoprendo gli occhi color pece.

Era un pirata, sicuramente, anche perché i membri della Marina non se ne andavano in giro in casacca arancione e bermuda.

Alzò velocemente lo sguardo e intravide la bandiera col teschio sventolare felice.

Tornò a concentrarsi sul ragazzo, che le sorrise.

-Allora, piacere, sono il capitano di questa nave. Il mio nome è Roger, Gol D. Roger. Stiamo cercando di raggiungere l’isola di Kaan, ma non abbiamo la più pallide idea di dove si trovi il porto!- disse, grattandosi la testa con una mano e ridendo per sdrammatizzare.

Quello era veramente un buffone.

Akiko si lasciò sfuggire un sorriso, mentre il ragazzo continuò con le presentazioni –Lui è il mio vice, si chiama Rayleigh.- disse raggiante, mentre indicava l’uomo che si era affacciato poco prima. Rayleigh accennò un saluto con la mano, e Akiko notò la cicatrice sull’occhio destro.  –Lui invece è Scopper Gabin, ma puoi chiamarlo Gab!- Akiko vide Rayleigh dare una gomitata mentre Gabin lo guardava di sottecchi. Era un uomo imponente e anche muscoloso, con i capelli neri legati in una coda e gli occhiali da sole sul naso. Sulle spalle si intravedevano dei tatuaggi blu asimmetrici. –E infine lui è Seagull, è la nostra vedetta.- indicò un uomo robusto, pelato come una palla da bowling e così pallido che Akiko pensò di trovarsi davanti a un vampiro. Inoltre il naso largo gli conferiva un aria buffa.

Il moro, finito di presentarle la sua ciurma, le sorrise, sistemandosi il cappello di paglia e aspettando che parlasse.

La ragazza si schiarì la voce –Mi chiamo Akiko, è provengo dall’isola di Kaan, grazie per la vostra ospitalità. E per la cronaca, il porto è verso nord, non sud.-

-Ah, te lo avevo detto io che la cartina la stavi leggendo al contrario, Gab!-

-Ah, si, stai insinuando che adesso è colpa mia? E non chiamarmi Gab, è osceno come nome!-

Rayleigh alzò gli occhi al cielo esasperato, mentre Roger, sempre ridendo, andò a separare i due.

Gabin prese in mano il timone, invertendo la rotta.

-Allora, a quando vedo siete dei pirati.-

-Si, questa sarà la ciurma che navigherà l’intera Grand Line, arriveremo fino alla fine degli oceani conquistando il mondo! E naturalmente troveremo anche il più grande tesoro, altrimenti non avrebbe senso, ahahah!-

-Beh, è un sogno ambizioso, ma anche molto bello. Cosa vi spinge a Kaan?-

-Stiamo reclutando uomini. Sai, la vita è un po’ difficile in quattro.-

Roger indicò Gabin e Seagull intenti ad uccidersi mentre Rayleigh cercava di tenerli a bada.

-Eccoci, siamo arrivati!- disse Akiko, indicando un piccoli porto di legno. –Potete ormeggiare la nave lì senza problemi, la Marina di solito lascia stare i pirati, a meno che non radiate mezzo villaggio al suolo! Avevate un’idea del genere in mente?-

-No, almeno, dovrò cambiare i miei piani adesso che mi dici così, ahahah!-

Ma bene, il pirata era anche spiritoso. Che tipo strano.  

Sbarcarono una decina di minuti dopo, Akiko constatò con grande gioia che Jake era tornato, veloce, ripose la sua tavola nel magazzino del porto e tornò da Roger a la sua ciurma.

-Bene, grazie mille Akiko, ora….dovremo cercare un locanda…..Umm….-

Roger si grattò la testa pensieroso. Akiko continuava a ridere, erano troppo esilaranti.

Il moro alzò la testa di scatto, mentre continuava a grattarsi la testa nervosamente –Akiko-chan, non è che per caso sapresti indicarci una locanda?-

Appena finita la frase si sentì un borbottio sommesso e Roger, più imbarazzato che mai, continuò a ridere.

Akiko rise, mentre con un cenno della mano li intimava a seguirla.

-Ma mi spieghi che razza di capitano sei?-

-Un deficiente!- dissero all’unisono Gabin e Seagull, tra le risa generali.

-Eccoci, siamo arrivati.- disse Akiko, fermandosi alla ‘Perla Nera’, la locanda che gestiva Kikyo.

-Mi raccomando capitano, non spaccare altre sedie!- raccomandò Rayleigh, mentre Roger si limitò a ridere rumorosamente.

Akiko si precipitò dentro, il locale era gremito di gente. Subito corse verso la chioma bionda di Jake, e gli oscurò la visuale con le mani. Salutò Bill con un occhiolino, mentre gli altri della ciurma ridacchiavano.

-Umm, c’è una pulce qui…- disse il biondo, mentre Akiko, sciolta la presa, lo abbracciò.

-Akiko, alla buon’ora, pensavo che la corrente ti avesse trascinato via!- disse sarcasticamente Kikyo, mentre recuperava una maglietta da sotto il bancone e la porgeva alla sorella.

-E da un po’ che non ci si vede Jake! E si può sapere che cosa hai fatto al viso? Non pensavo che seguissi anche tu la moda delle cicatrici- disse la mora, indossando una maglietta bianca a righe azzurre sopra il bikini umido e sedendosi a gambe incrociate sul bancone.

-No, ho avuto uno scontro con un altro pirata…- disse vago, facendo roteare il liquido dorato del bicchiere.

Roger e la sua ciurma intanto, si erano seduti al bancone, vicino ad Akiko. La ragazza vide confabulare Gabin e Seagull, ma non ci diede troppo peso.

-Ma dai, ti sei fatto fregare da un altro! E caro, l’età avanza per tutti!-

-Ehi, guarda che non sono così vecchio! Ma certo non è stato uno scontro equo, i giovani hanno più energia di noi…- disse sarcasticamente.

Ma come, prima dice di non essere vecchio e poi rinnega? Ma è scemo?

-Ma in teoria tu dovresti avere più esperienza…-

-La fortuna del principiante- ribatté, ma si vedeva che non gli dava particolarmente fastidio.

-E dimmi, chi è questo fantomatico pirata che ti ha battuto, vecchietto?-

-Il tuo amico li seduto!- Disse Jake, indicando Roger con il calice di birra vuoto. Il moro si limitò a sorride.

La mascella di Akiko, ma anche degli altri clienti, toccò letteralmente terra.

-M…ma…. Mi stai dicendo che questo tipo qui….ti….ti ha bat…battut….o..?-

-È molto forte, sai?-

Ma andiamo, non era possibile! Quel tipo non sapeva nemmeno leggere una cartina! Però effettivamente sembrava capace di grandi cose.

  I pensieri della mora furono interrotti da un rumore improvviso.

Nel locale erano appena arrivati dei pirati, quello che doveva essere il loro capitano era grasso, un uomo disgustoso, seguito dalla sua ciurma, di cui i componenti erano uno più orribile dell’altro.

Non aveva buone intenzioni, Akiko glielo leggeva in faccia, anche la circolazione era dannatamente veloce, e non prometteva niente di buono.

Ci sono solo tre motivi quando il cuore pompa più velocemente. Durante uno sforzo fisico, quando si ha paura di essere scoperti o di morire e quando si è eccitati. L’ultima prospettiva non era rassicurante, ma il ghigno stampato sulla faccia di quell’uomo, che continuava a fissare insistentemente il decolté di Kikyo, fece rizzare all’erta Akiko.

Roger intanto si era abbassato il cappello di paglia sugli occhi, assumendo di punto in bianco un’espressione seria, che stonava troppo con la sua personalità. Anche Jake non gli toglieva gli occhi di dosso, pronto ad intervenire in qualsiasi momento.

Il pirata si sedette con ‘grazia’ su uno sgabello, mentre i suoi compari sghignazzavano.

Kikyo, con la sua solita fermezza, prese le loro ordinazioni, ma il tipo, che la stava divorando con gli occhi, provò a prenderla per un braccio, ma la ragazza si rifiutò.

Ok, da qui iniziarono i casini.

All’inizio il pirata non sembrò darci troppo peso, ma poi, quando tornò coi piatti stracolmi di cibo, strattonò Kikyo verso di lui, mentre stringeva la presa.

-Ma come facciamo le preziose qui…- disse con una voce vomitevole. Fece per abbassare il grembiule alla ragazza, ma il suo braccio si fermò a metà.

Jake, che stava per alzarsi, si girò verso Akiko, così come Roger e gli altri clienti, trovando la ragazza con braccio destro teso verso il pirata.

-Perdonami, ma non ho mai controllato il sangue altrui! Sai, i più impreparati potrebbero fare gesti tipo questo- mosse velocemente la mano verso l’alto, seguita poco dopo dal pirata, che cominciava a urlare di dolore -Oppure potrebbe accidentalmente fare così- diede uno strattone verso l’esterno e il sangue del pirata obbedì al silenzioso richiamo, mentre quest’ultimo urlava di dolore.

-Ah, giusto mi sono dimenticata di dirti che se il sangue si ferma, i tessuti muoiono…-

Akiko fermò il sangue a metà spalla, ad ogni battito del cuore la mora faceva fermare la circolazione sempre un po’ più vicina al cuore. L’arto divenne in poco tempo nero, finchè, con un ultimo strattone, cadde a terra sotto lo sguardo terrorizzato del pirata.

Akiko assottigliò lo sguardo mentre un ghigno sadico le affiorò sul volto –Ops, forse non dovevo fare così, ti pare?-

Alzò l’altro braccio, decisa a uccidere quello schifoso essere che aveva provato a violentare Kikyo, fece aumentare ancora di più la circolazione del tipo, lasciando che il sangue uscisse a fiotti dalla ferita.

Sarebbe morto dissanguato nel giro di qualche minuto, ma così dopo avrebbe passato tutto il pomeriggio a pulire il pavimento, e non ne aveva assolutamente voglia.

Fermò nuovamente il sangue, che smise di uscire, e lo convogliò vicino al cuore, che ormai stava battendo all’impazzata.

Al pirata cedettero le gambe, andate in cancrena, e mentre il poveretto urlava di dolore e si divincolava, il suo piccolo muscolo cardiaco, troppo provato, non poté far altro che scoppiare.

Un ultimò grido, la canotta che indossava si macchiò del liquido rosso all’altezza del petto.

Akiko ritrasse la mano, lanciando uno sguardo a quella ciurmaglia di uomini rivoltanti.

Si girò, e senti solo un leggero soffio di vento e poi delle urla. I corpi dei pirati rimanenti caddero a terra, Roger  se li caricò in spalla aiutato da Gabin e uscirono.

Tornarono poco dopo, il moro con un sorriso enorme sulle labbra.

-Ah, ma guarda che casino per terra…mi dispiace ahahah!!!- disse a Kikyo, grattandosi la nuca.

La barista lo stava ancora guardando come se fosse un alieno, velocissimo, era stato anche più veloce di Jake che aveva mangiato un frutto del mare!

-Non preoccuparti, è solo sangue, si pulisce in fretta, sta a guardare!-

Con un gesto della mano Akiko, cominciò a riunire il sangue sparso sul pavimento, modellò una piccola sfera cremisi che poi si sfracellò nel lavabo.

-Ta-daaaaan!- disse la mora, per niente turbata dall’accaduto.

-A-Akiko…- balbettò Kikyo, mentre la minore si voltava verso di lei.

-L’…l’occhio…- disse, gesticolando con mano tremante.

-L’occhio? Cos’ha il mio occhio?-

Sussultò quando le dita toccarono la pelle in rilievo. Seguì, per quando possibile, il disegno impresso sul viso.

Scese dal bancone e corse verso la parete, dove c’era un piccolo specchio.

Non riuscì a proferire parola, continuava a guardare il suo riflesso

-… … …MA VIENI! È comparso il tatuaggio, è comparso il tatuaggio! Si!!! Visto Kage? Ma quanto sono brava, eh!? EH!? Evvai, I’m a fucking genius, people!- urlò, mettendosi a fare un balletto molto discutibile.

-Akiko, spiegami perché adesso hai quel…coso sull’occhio!-

-Ehi, non è un coso, è un ta-tu-ag-gio. Tatuaggio! Ed è comparso perché ho imparato ad usare i poteri del mio frutto del mare!

-Hai mangiato un frutto del mare!?- chiese la maggiore sconvolta.

-Ehm…si? Direi circa…dodici anni fa?...Anno più, anno meno…-

Jake scoppiò a ridere di punto in bianco. Rideva così forte che il visò diventò paonazzo.

-Ahahah….Ma dai….Non ci credo, ahahah! Sei riuscita a mantenere nascosto qualcosa per più di due minuti! INCREDIBILE! Presto Bill, segnati l’ora e il giorno, ahahah!!!-

-Ehi, frena un po’ vecchietto, non vorrai per caso assaggiare la mia ira?- ribatté la mora in modo teatrale, gesticolando con le mani.

Pochi minuti dopo, raccontato l’incontro con Kage, tutti stavano allegramente bevendo e mangiando.

-Bene allora, un brindisi in onore di Aki…-

Roger non riuscì a finire la frase che crollò di colpo. Esattamente. Aveva la testa abbassata, ma il braccio era ancora levato al cielo.

Forse era in arresto cardiaco, ma la circolazione era…rilassata.

-Sta…dormendo?- chiese Akiko, indicando il deficiente accanto a lei. Come a dare conferma della sua domanda, il moro cominciò a russare.

Akiko si voltò verso la ciurma di quello scimunito, trovandosi un Gabin morente, un Seagull paonazzo e un Rayleigh ridente.

-Ah, un altro dei suoi attacchi di narcolessia, presto ragazzi, mangiate tutto quello che potete adesso che è k.o.-

Akiko vide i pirati abbuffarsi a più non posso, mentre Roger continuava a dormire in piedi.

-…Ko! Urlò tutto d’un tratto il moro, finendo di alzare il calice e scolando l’intero contenuto in un sorso.

-Ehi ma…che fine ha fatto il mio cibo!?-

-Capitano, mi dispiace, ma se lei si mette a dormire, non è mica colpa nostra…- rispose il vice, addentando un pezzo di carne.

-Ma come…? Bah, stupida narcolessia, ma guarda tu, ti addormenti un attimo e ti rubano il cib…- e crollò di nuovo.

-Non è possibile, questo è un cretino, altro che Grand Line! Altro che tesori, un deficiente, ecco cosa!- sbottò la mora, cercando di stimolare Roger ma con scarso successo.

 
 
 
Roger si fermò per i tre giorni successivi, e attacchi di narcolessia a parte, tutto filò liscio. Akiko si era affezionata, e un po’ le dispiaceva che quel capitano pazzo se ne andasse.

-Allora, partite fra qualche ora?- chiese la mora, seduta sul bancone del locale.

-Penso di si, ci siamo anche fermati più tempo del previsto.-

-Avete trovato qualcuno disposto a imbarcarsi?-

-Purtroppo no, la gente qui non ha molte ambizioni…abbiamo solo sprecato tempo…-

-Beh, potreste sempre chiedere a qualche Marine, no? Magari se insisti riesci pure a convincerli-

-Ahahah! No, i Marine sono tutti uguali, oppressi da regole stupide e costretti a ubbidire a qualsiasi capriccio dei loro superiori. Un pirata invece è libero, può fare quello che gli pare quando gli pare! E poi l’uniforme della marina fa schifo.- sentenzio, scolandosi l’ennesima birra.

-Ma sentitelo, uno che gira con un ridicolo cappello di paglia poi…-

-Capitano, abbiamo preparato la nave, siamo pronti per partire- annunciò Seagull, varcando la soglia del locale seguito dal resto della ciurma.

-Bene.- rispose, poggiando il calice vuoto e allungando un sacchetto di monete d’oro a Kikyo.

-Grazie di tutto, penso che ritorneremo, avete una birra buonissima qui.-

Roger si alzo dalla sgabello affiancando i suoi uomini.

-Ah, giusto, prima che mi dimentichi…- si volse verso Akiko con le gambe penzoloni sul bancone  -Akiko-chan, unisciti alla mia ciurma!-

-No-

-Eh? Ma dai, non ci hai neanche pensato, così diretta…-

-No, assolutamente no, con un capitano scimunito come te poi! Non voglio finire in pasto agli squali perché ‘qualcuno’ si addormenta sul timone, sai! Mica sono scema!-

Il moro, non sapendo come argomentare le sue tesi, scelse la soluzione migliore.

-Va bene, se la metti su questo piano rimane una sola cosa da fare…-


 
 
 
 
 
 
Kage guardò distrattamente le due figure scontrarsi.

Chiuse gli occhi cercando di riposare, ma l’insistente clangore metallico e il cozzare delle lame era fastidioso.

Dopo svariati tentativi riuscì finalmente ad ignorarlo, ma a quel punto si aggiunsero anche della urla, e il moro dovette ricominciare daccapo il suo esercizio di yoga.

Lexi parò un fendente abbastanza potente, bloccando con la lama color pece il suo avversario.

-Devi essere più veloce Mihawk! In battaglia ti avrebbero già fatto fuori!-

Il ragazzino indietreggiò per riprendere fiato, i capelli incollati sulle tempie per via del sudore. La bionda lo attaccò di nuovo, una, due, cinque, dieci volte, finchè il moro non cadde a terra sfinito.

-Lexi piantala, di questo passo lo ucciderai-

-Stai zitto, tu non lo conosci il mio falchetto, sta un po’ a guardare-

Mihawk si rialzò, recuperò la spada, molto più alta di lui, e ricominciò ad attaccare senza sosta, finchè, dopo un numero svariato di tentativi, riuscì a disarmare la bionda.

Un sorriso trionfante si fece strada sul volto del ragazzino.

-Bene, stiamo migliorando…- disse, recuperando la spada –Ma non bisogna mai abbassare la guardia!- urlò, scattando in avanti e stringendo l’elsa a forma di drago.

Mihawk esitò un attimo.

-Ehi…schema 442/7…- gli sussurrò Kage, evitandogli così una bella ramanzina da parte di Lexi.

Il moro eseguì la manovra in maniera perfetta, come da manuale.

-Ok, per oggi abbiamo finito falchetto, vai a farti la doccia. E io che pensavo che durante teoria stessi dormendo, bah, tu non me la racconti giusta…-

Il ragazzino recuperò la maglia e si diresse verso il castello.

-Guarda che mica sono scema, ho visto che suggerivi!-

-Ops, le parole mi sono uscite da sole, chiedo perdono…-

-Idiota, muoviti!- disse, tirandogli un pugno non troppo forte sul braccio  -Oggi tocca a te preparare il pranzo, Kage…-


 
 
 
 
 
-NON VALE, BRUTTI DEFICIENTI, LASCIATEMI ANDARE, LASCIATEMI ANDARE! NO, VOGLIO IL MIO AVVOCATO, QUESTO È SEQUESTRO DI PERSONA!!!-

-Ehi, piano Akiko, non mi distruggere la schiena, mi serve sai?-

-Non me ne può fregare un cazzo! MOLLAMI!-

-Oh, una signorina non dovrebbe parlare in questo modo, modera il linguaggio-

-Ah, è un ragazza? Pensavo fosse un ragazzo, sai, i pugni che molla non sono poi tanto ‘deboli’-

-GAB! Brutto deficiente, appena posso giuro che ti spezzo gli occhiali da sole in due!-

-Ahahaha, tutto bene laggiù, ragazzi?- chiese Roger, mentre si dirigeva verso la sua imbarcazione.

-Una favola capitano-

-COL CAVOLO!- protestò Akiko, tirando un pugno più forte degli altri sulla schiena di Seagull.

-Fate buon viaggio!- salutò Kikyo, mentre mezzo villaggio si era radunato per assistere alla partenza.

-KIKYO, SORELLA DEGENERE, GIURO CHE QUESTA ME LA PAGHI! TRADITRICE! E IO CHE TI VOLEVO COSÌ BENE! E ZIO BILL, FINISCILA DI RIDERMI IN FACCIA!-

Seagull continuò a ridere, mentre la mora si dibatteva cercando di sfuggire alla sua presa.

Akiko era furibonda. Al suo rifiuto, quel capitano deficiente aveva ordinato a Seagull di portarla a peso sulla nave, e adesso eccola lì, trasportata come un sacco di patate su una nave di cui non sapeva niente.

-Non preoccuparti Kikyo, te la riportiamo viva…forse!- urlò Roger, mentre salutava con un gesto della mano gli abitanti. Rayleigh spiegò le vele, e Seagull raggiunse la sua postazione.

Akiko vide la costa di Kaan farsi sempre più piccola, fino a quando non divenne un’insignificante puntino all’orizzonte.


*Angolino dell'autrice*

Ciao Mondo ^ ^!

Udite udite, la sottoscritta ha preso 9 in FISICA!!!
Ok, lasciando perdere, questo chappy è giusto un po' lunghino...si, giusto un po'...ma del resto 21 pagine di World non sono molte, no?
Bom, non penso che qualcuno verrà a lamentarsi!

Che dire, mi sono divertita un mondo a scrivere sta roba, è poi Roger, futuro re dei Pirati paragonato a un deficiente, ahahah XD Lui e i suoi metodi persuasivi, doppia Ahahah!
Ma poi la parte del piccolo Mihawk, oddio, ho superato me stessa!
Falchetto XD (Se mi sente mi uccide, ma vabbè...u.u)
Che dire, vi lascio con un'immy della mia Akiko *.* Ditemi che cosa ne pensate ;)
Scusate se la foto non è il massimo, prendetevela col mio cellulare -.-"
Bacioni!
Strawberry Milkshake



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