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Autore: Valeni    30/10/2013    1 recensioni
FIFTH HARMONY - CAMREN
"Nessuno vede. Nessuno sa.
Siamo un segreto che non può essere esposto.
È così. Va così.
Lontane dagli altri.
Vicine tra noi."
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Eccomi qui! Con il 4 capitolo :) tutto per voi.
Vi dico che non mi convince molto, ma spero che apprezzerete comunque. Come sempre ringrazio chi legge e segue la storia.
Se vi va, lasciate una piccola recensione :)

la canzone che accompagna il capitolo:
http://www.youtube.com/watch?v=WervmB0hJ1Q

Ps: Sono anche qui https://twitter.com/msvaleni

 


Non ci posso ancora credere.
Abbiamo appena finito di registrare, dopo quattro lunghe ore trascorse a studiare ed incidere gli ultimi due pezzi.
Sono sfinita. Lo siamo tutte. Ma non possiamo che esserne felici.
Finalmente il nostro grande desiderio si è avverato. 
Le Fifth Harmony hanno un proprio disco. 
Io, Camila Cabello, ho un disco.
La soddisfazione è visibile sulle espressioni di ogn'una di noi.
Nonostante la stanchezza, non possiamo smettere di ridere e commuoverci insieme, alla consapevolezza che finalmente ce l'abbiamo fatta. 
Usciamo dalla studio di registrazione, urliamo e saltiamo, come non abbiamo mai fatto prima.
Le persone che entrano ed escono dall'edificio, ci guardano e sorridono. 
Il nostro sogno si sta avverando. 

L'auto del managment ci raggiunge all'entrata e ci fiondiamo dentro, ancora sovraeccitate dalla gioia del momento. 
Mi siedo vicino al finestrino, Lauren al mio fianco. 
Chiude gli occhi e si appoggia delicatamente alla mia spalla. 
Sono sorpresa di questo piccolo contatto, ma non dico nulla. Sorrido. Si può essere più felici di così?

Sono passati due giorni da quella piccola rivelazione, quel piccolo passo in avanti.
Quel 'Mi manchi' appena sussurato. 
Non so perchè l'ho detto, probabilmente non avrei dovuto. 
Tutta colpa del suo sguardo malinconico. 
Non sono riuscita a trattenermi. 
Anche lei ha detto che le manco. Ma non ancora mi ha parlato di cosa le succede. Non ci riesce, credo. 
Eppure non posso pensare ad altro, se non alla sua voce rotta dall'emozione, e ai suoi occhi colorati dalle sfumature del tramonto.
Non ci siamo dette poi molto, ma quel poco è bastato a farmi capire che non c'è nulla, se non c'è Lauren. 
Un momento solo nostro. Breve ma intenso.
Il sole era l'unico testimone dell'atmosfera che si era creata intorno a noi. C'era calore. Intimità. Nient'altro. 
Eravamo io, Lauren e il cielo.  

Le ragazze parlano tra loro, l'eccitazione impressa in ogni parola. 
Vederle così felici, mi scalda il cuore. 
Meritano tutto questo, più di chiunque altro.

Abbasso lo sguardo e mi accorgo solo ora di un particolare.
La mano di Lauren è stretta alla mia. Un incastro perfetto.
Ultimamente toccarsi o sfiorarsi era diventato così raro, che avevo dimenticato quanto fosse piacevole sentirla così vicina. Così mia.
Col tempo erano diminuite le parole, le carezze, gli abbracci, fino a sparire, lentamente. 
Una strana sensazione però, mi ha sempre accompagnato, anche quando lei non c'era. 
Il senso di appartenenza. Quello non è mai svanito.
Stringo più forte la presa,al mio ultimo pensiero.
La sento muoversi appena, mentre si porta le nostre mani ancora intrecciate al petto, restando rannicchiata, con il viso nascosto dai lunghi capelli. Sospira. 
Le parole possono aspettare. 
Questo mi basta, per ora.



"Ragazze siamo al capolinea.Vi auguro una buona giornata!".

L'annuncio dell'autista mi riporta alla realtà, e mal volentieri lascio la mano calda di Camila ed esco dall'auto.
C'è vento, ma non fa freddo fortunatamente. Sento già la mancanza di quel contatto di pochi attimi fa.
La naturalezza con cui è avvenuto. Sembrava quasi che non ci fossimo mai allontanate davvero.
Siamo sempre state vicine, mano per mano. Ripensandoci, è assurdo. 

Tornate a casa, la prima cosa che faccio è impadronirmi del bagno. Ho bisogno di una doccia. 

Il getto caldo dell'acqua mi rilassa completamente i muscoli. 
Per un attimo cerco di non pensare a nulla, ma è impossibile.
Pensieri e parole cominciano a risuonarmi nella testa, e il profumo di miele del bagnoschiuma ricopre tutta la stanza.
L'acqua scorre, insieme ai miei pensieri, peccato che non basti un pò di sapone per lavarli via dalla mente.
Restano lì, a ricordarmi di lei, Camila. E non comprendo il perchè di tutto questo.
Da quando mi ha rubato i pensieri?.
Perchè tutto deve portare a lei?.
Vorrei dirle molte cose, ma non so neanch'io da dove iniziare.
Dal fatto che non capisco più nulla? Dal fatto che mi manca?
O dal fatto che no so come sono arrivata a questo punto?
Non lo so. Per questo non dico nulla, è tutto così confuso. 
Sto cercando di capire cosa mi succede, e nel frattempo sorrido, fingendo che non ci sia nulla di diverso dal solito. 

Chiudo l'acqua, esco e mi avvolgo nell'accappatoio. 
Perfetto, ora neanche la doccia mi distrae dal pensare a Camila. Tutto questo è frustrante.
Dobbiamo chiarire una volta per tutte. Fosse così facile. 

Cerco il mio riflesso nello specchio, ma è appanato.
Passo una mano sulla superficie, e uno sguardo stanco si rivela ai miei occhi.
Devo assolutamente dormire, o stasera non mi reggerò in piedi. Più tardi festeggeremo l'uscita dell'EP, non vedo l'ora.

All'angolo dello specchio, traccio con le dita una piccola scritta, appena leggibile sulla superficie umida. 'CAMREN'.
L'unione dei nostri nomi: Camila e Lauren.
Un' invenzione dei nostri fan, che Camila adorava.
Credo che sia stata proprio quest' insolita unione a far scatenare tutto. Cosa c'è dietro quel 'Camren'?.
Sarebbe meglio dire cosa c'era. Comunque sia, arrivata a questo punto, non so proprio cosa rispondere.
Quel 'Camren' rappresenta molto, forse troppo, per una semplice amicizia.

Un leggero bussare alla porta mi risveglia da questi strani pensieri, persi in quella parolina in fondo allo specchio. 

"Lauren? Sono Camila, devo fare la pipì! Puoi fare in fretta, per favore?". 

Sorrido inevitabilmente e faccio scattare la serratura.

"Entra pure.. ho finito". 

Le accenno un piccolo sorriso e superandola mi dirigo in camera mia. 
Mi volto un'ultima volta e scorgo il suo sguardo incuriosito posarsi sullo specchio, prima di entrare e chiudersi la porta alle spalle. 




'CAMREN'.
Mi avvicino allo specchio e osservo la scritta come se fosse un miraggio. Deve averla fatta lei, per forza. 
Sono stanca, ma non fino al punto da immaginarmi le cose. 
è stata Lauren. 
Non so cosa pensare. Sento gli occhi pizzicare.
Mi viene da piangere.
Può una semplice parolina, scatenare tante emozioni?
Si, se la parola in questione è 'CAMREN'.
Mi perdo nel riflesso dello specchio, mentre ricordi e immagini mi passano davanti agli occhi.
Come in un film. Il nostro film.
Tutte le promesse, i consigli e i 'ti voglio bene', scambiati in questi mesi.
Tutti gli abbracci di conforto, i sorrisi di incoraggiamento e i baci sulla testa prima di addormentarsi l'una nelle braccia dell'altra. Le canzoni, le dediche e i piccoli battibecchi scherzosi. 

Tutto questo è riassumibile in una sola parola: CAMREN.

La scritta è praticamente scomparsa.
Al suo posto disegno un piccolo cuore, e una lacrima silenziosa mi scende lungo la guancia. 
Devo parlare con Lauren. Non possiamo buttare via tutto ciò che c'è stato fino ad ora. Significa troppo.

Tornata in cucina, mi accorgo che non c'è nessuno oltre Dinah.
è seduta al tavolo, una tazza di tè in una mano e il cellulare nell'altra. 
"Hei.. con chi messaggi?" 
Le chiedo, appoggiandomi allo stipite della porta.
"Nessuno.. stavo leggendo i tweet dei fans. Sono fantastici!"
"Lo so.. sono la parte migliore del nostro lavoro".
 Mi sorride e si alza. Mi affianca, posando una mano sulla mia spalla. La stringo.
"Le altre stanno tutte riposando.. che ne dici se andiamo anche noi? Sono distrutta".
"Ogni scusa è buona per dormire eh?.
Ridiamo e ci abbracciamo. Sarà meglio spegnere il cervello per un pò.. ci sarà tutto il tempo per chiarire. Stasera.


Esco dal ristorante, stringendomi nella giacca nera di Normani.
Abbiamo appena finito di cenare e ne approfitto per prendere una boccata d'aria.
I festeggiamenti vanno avanti da un pò di ore, come è giusto che sia. Tutti i collaboratori e i produttori si sono congratulati con noi e Simon ha organizzato questa grande cena, invitando tutti coloro che hanno partecipato alla realizzazione del disco. Semplicemente, fantastico. 

Questo posto è magnifico. Il locale si trova proprio attaccato al molo.
Sono tentata dal seguire il flusso di persone, che lente percorrono la stradina che porta al faro, ma non posso. 
Nel bar affianco c'è un gruppo che sta suonando. Indie.
Noto che non c'è molta gente, è un genere che piace a pochi evidentemente. A me piace. Anche a Lauren.

In momenti come questi non c'è niente di meglio che stare qui ad ascoltare, con il mare come unica compagnia. Amo la musica, più di qualunque altra cosa al mondo. 

La voce limpida della cantante comincia ad intonare una nuova canzone, la conosco.
Assurdo come ogni nota o parola, riesca ad assumere una forma nei miei pensieri. 
La musica prende vita nella mia testa. 
E mi ritrovo a parlare con la sua immagine, impressa nella mente.
Questa canzone ha il viso, gli occhi, ed il sorriso di Lauren.

"You mean that much to me.. And it's hard to show,
Gets hectic inside of me.. When you go."
Can I confess these things, To you.. Well I don't know.
Embedded in my chest.. And it, Hurts to hold... "



Sei così importante per me.
Ma è difficile dimostrartelo, dal momento che ti amo.
Non posso confessarti tutto.. non credo di poterlo fare.
Trattengo. Fino a che non scoppierò. 
Un sentimento così grande da tenere incastrato nel petto.
Fa male, Lauren. Tanto.

"I couldn't spill my heart..
My eyes gleam looking in from the dark,
I walk out in stormy weather.
Hold my words, keep us together..
Steady walking but bound to trip,
Should release but just tighten my grip..."


Non riesco a dirtelo. Non posso dirtelo.
E allora cammino. Corro. Fuggo. 
Sperando che le parole dette e le promesse che ci siamo fatte in passato ci tengano unite.
Cammino e inciampo. Barcollo, senza un equilibrio. Senza te.
Ho provato a dimenticarti. Ci ho provato sul serio.
Dovrei lasciarti andare, ma non riesco, e rafforzo la mia presa.
La senti Lauren?. Non ti ho mai lasciata davvero. 
Ho capito che non potrei mai.

"Night time.. Sympathize.
I've been working on, White lies.
So I'll tell the truth, I'll give it up to you.
And when the day come..
It will have all been fun,
We'll talk about it soon..."


Ti ho mentito. Molte volte.
Ho sempre negato che ci fosse un problema.
Ma il problema c'è ed è grande. 
Il problema è che ti amo.
E se ho detto delle bugie, l'ho fatto solo per proteggerci.
Per mantenere intatto quel rapporto unico, fatto solo di amicizia.
Ma non è servito a nulla. Ci siamo allontanate lo stesso.
Magari se ti avessi detto la verità, non sarebbe successo.
E se fosse andata peggio? Se ti avessi detto che ti amo?
Ecco. Ecco perchè non posso farlo. Ti perderi, del tutto. 
Magari un giorno, prenderò coraggio e verrò da te.
Magari un giorno smetterò di amarti, e tutto tornerà come prima.
Ne dubito. Ormai, sono perduta. 
Arriverà il mio giorno. Prima o poi esploderò. 
E a quel punto non si potrà più tornare indietro.
Spero che quel giorno arrivi presto. E allora ne parleremo.





Nel trambusto delle chiacchiere, mi accorgo che la sedia di Camila è vuota.
Sarà sicuramente uscita a vedere il mare. 
Mi alzo dal tavolo, facendo segno ad Ally che mi sorride.

Il portiere mi apre gentilmente la porta d'ingresso e una folata di vento fresco mi accarezza la pelle. Si sta benissimo.
Scorgo la figura minuta di Camila, appoggiata ad un lampione, sulla stradina del molo.
Mi avvicino lentamente, accompagnata dalle note di una canzone, che arriva da qualche metro più in là dal ristorante. Stanno suonando. La melodia mi risulta subito familiare. Night Time.

"And I couldn't spill my heart,
My eyes gleam..
Looking in from the dark".
I walk out in stormy weather,
Hope my words keep us together.
Steady walking but bound to trip,
Should release but just tighten my grip.."



"Hey... sapevo di trovarti qui".
Al suono della mia voce, si volta e mi sorride imbarazzata.

"Quindi mi cercavi?".
Ha un sorriso buffo, e non posso fare a meno di soffiare una risata. Mi tende la mano.

"Ti va di fare una passeggiata? So che non dovremmo, ma voglio andare al faro. Simon ci ucciderà e le ragazze si chiederanno dove siamo e io-io.. "

Blocco il flusso interminabile di parole, posandole un dito sulle labbra. è adorabile quando inizia a straparlare. Sembra una bambina.

"Non hai perso l'abitudine di parlare in paragrafi vedo". 
Rido, levandole il dito dalla bocca.

"G-già.. lo faccio sempre scusa".
Abbassa lo sguardo. Le guance appena rosee.

"Non devi scusarti.. lo trovo molto dolce. Andiamo.. il faro è infondo al molo".

Ci incamminiamo fianco a fianco lungo la stradina.
I nostri passi entrano subito in sintonia. 
La strofa conclusiva della canzone, ci arriva lontana alle orecchie.

"Night time... Sympathize.
I've been working on, White lies.
So I'll tell the truth, I'll give it up to you.
And when the day come, it will have all been fun..
We'll talk about it soon".


"è finita.. adoro quella canzone".
Esclamo. Lei continua a guardare davanti a sè.
Gli occhi illuminati dalla curiosità. 

"Si.. è molto bella."
Per qualche minuto non diciamo nulla.
Il rumore dei nostri passi, in sottofondo. 

"Lauren.." mi chiama. Lo sguardo rivolto al mare.

"è il mio nome." Ride. Di una risata leggera. Un soffio.

"Ho visto lo specchio... sai.. la scritta". 
Ha un tono imbarazzato. La capisco. 

"Oh si.. la scritta. Pensavo si fosse cancellata.."

"Avresti voluto che si cancellasse, prima che la vedessi?".
Improvvisamente mi manca il respiro. 

"Io.. no.. non credo". Ammetto, sospirando.

Silenzio, ancora. Il faro a pochi passi da noi.
Non è molto alto. è bianco, con delle strisce orizzontali, blu.

Ci fermiamo. Ci giriamo, l'una negli occhi dell'altra.

"Cosa ci è successo, da arrivare a questo punto?"

"Non lo so.. ma sono stata una stupida".

"Ti sbagli. Lo siamo entrambe.. la tua scusa qual'è?
Mi osserva. Le mani nelle tasche. Un piccolo sorriso sulle labbra.

"Ho avuto paura. Ne ho ancora in realtà.. sono.. confusa. La tua scusa invece?".

"I-io non lo so.. ma non voglio perderti, Lauren. Non voglio."
Una stilla salata le scappa via dagli occhi.
La raccolgo con le mie dita. Non deve piangere. Non per causa mia.

"Non succederà.. non più".

Mi avvicino di un altro passo e le prendo le mani, nascoste nel cappotto.
Lei alza lo sguardo. Gli occhi lucidi. Sorride.

La tirò a me, in un abbraccio soffocante. Mi stringe.
Piango, e lei con me. Sento un calore partire dal petto e pervadermi il corpo.
Tremiamo entrambe, sotto la luce di un vecchio faro.
L'infrangersi delle onde sugli scogli e il battito accellerato dei nostri cuori, sono tutto ciò che avverto. 

Ci siamo solo noi. Camila e Lauren. Camren.

"Ti voglio bene, Lo". Sussurra sul mio collo. Brividi.
"Anch'io, Camz.. più di quanto credi".

  
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