E' preferibile l'aver amato e aver perduto l'amore, al non aver amato affatto
(Tennyson)
'' E' colpa mia, vero Ungheria? E' colpa mia se Erik è morto? '' chiese con la voce rotta dal pianto Italia. E' sbagliato: i bambini non dovrebbero mai piangere.
Ad Elizabeta non ci era voluto molto per trovare Feliciano che, subito dopo aver saputo dal messaggero mandato da Austria della sconfitta e morte di Sacro Romano, si era rifugiato nel campo di soffioni dietro villa Eldestein - Héderváry.
'' No, tesoro '' sussurrò triste l'ungherese, stringendo al petto il bambino, che singhiozziava piano, il cuore a pezzi e un dolore troppo grande per quel corpicino. Era tutto così profondamente ingiusto.
Feliciano ne aveva già passate tante, aveva perso suo nonno, era stato costretto a vivere lontano da suo fratello ed era da secoli sotto la dominazione straniera; la sua terra era calpesta da stuoli di eserciti che facevano scorrere fiumi di sangue innocente, il sangue del suo popolo. Aveva trovato qualcuno che lo amava, che lo protegevva. Ed invece, il Destino gliel'aveva strappato via nel peggiore dei modi. Ed era ingiusto.
'' Sai... - gli disse, accarezzandogli la testa - E' sempre preferibile l'aver amato e aver perduto l'amore, al non aver amato affatto. Avrai sempre una parte di Sacro Romano Impero dentro il tuo cuore, lui starà sempre con te e ti proteggerà.''
'' M-mi proteggerà?'' chiese esitante la Nazione bambina.
'' Sempre, piccolo mio '' lo rassicurò Ungheria.
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