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Autore: Lady Kid 1412    16/04/2008    1 recensioni
Cosa può succede se nella squadra arrivano due nuovi membri in prova, legati in qualche modo al destino di Tony? L'arrivo di nuovi personaggi provoca nuovi eventi... ma i pericoli da affrontare non sono cambiati!
[Il seguito della mia fan fiction "La Trappola"]
Genere: Azione, Romantico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio, Anthony DiNozzo, Leroy Jethro Gibbs, Timothy McGee, Ziva David
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Tranquillo Ducky, non mi sono fatta niente, è solo una botta!” si lamentò Marie cercando di sopportare il dolore alla gamba, mentre il dottor Mallard continuava a disinfettarle la ferita.
“Solo una botta dici?” si offese il patologo “ancora qualche centimetro e questa scheggia avrebbe provocato seri danni alla gamba”
“Allora sono stata fortunata” disse lei ripensando all’accaduto “Ci sono state vittime?”
“Sì, due uomini della sicurezza sono morti e un passante è ferito gravemente” rispose tristemente Ducky “Ma davvero hai visto l’assassino?”
“Credo di sì... Abby ha telefonato all’agenzia delle consegne e nessun Thomas Connors lavora per loro.”
In quel momento la porta si aprì e Marie, vedendo Ducky sorridere, si girò di scatto...
L’espressione cupa sul volto di Tony scomparve, lasciando il posto alla sorpresa, mentre qualche piccola lacrima di felicità gli segnava i lineamenti del viso.
“Che fai, resti alla porta?” chiese la ragazza, aveva appena finito la frase quando Tony la abbracciò romanticamente.
“Forse è meglio se vi lascio soli” disse Ducky uscendo, ma nessuno badò all’uscita del patologo.
“Come stai? Ero così preoccupato per te!” le disse Tony
“Di la verità, pensavi che io fossi morta” rispose seccata, mentre il ragazzo sorrideva
“Sì... in effetti lo pensavo”
“Scommetto anche che sei rimasto a fissare la stanza senza fare nulla, vero?”  
 “Beh... si è vero, ma perché me lo chiedi?”
“Se non fosse stato per Gibbs, ora sarei ancora lì fuori, mentre muoio dissanguata”
“Dissanguata? Dai non esagerare” disse Tony guardando la benda che Ducky aveva messo sulla gamba della ragazza. “Ma che centra Gibbs?”
“è stato lui a trovarmi fuori dall’edificio, io non riuscivo a camminare e lui mi ha portato in braccio da Ducky e...” Marie smise di parlare quando Tony la baciò dolcemente.
 
“Non credete che sia sbagliato spiarli?” domandò McGee, mentre Abby e Ducky osservano la scena del bacio attraverso il computer del laboratorio, grazie al quale Abby era entrata nel sistema delle telecamere.
“Non stiamo spiando, McGee, almeno non io e Ducky” disse Abby senza smettere di guardare lo schermo del pc.
“Concordo con Abbigail” disse Ducky “Io sto controllando che alla mia paziente non si riapri la ferita alla gamba”
“Ed io controllo che DiNozzo non rompa qualche strumento” terminò Abby, mentre McGee li guardava sorpreso.
“Se Gibbs lo scopre...”
“Che cosa dovrei scoprire McGee?” domandò una voce, mentre prontamente Abby digitò un codice al computer, cambiando l’inquadratura.
“Ciao Gibbs, stiamo riguardando i danni provocati all’ingresso, davvero notevoli” disse Abby.
“E chi sono quei due che si baciano?” domandò Gibbs guardando lo schermo.
“Ehm... capo, non per giustificare Tony, ma credo sia contento che Marie è viva... e credo si sia lasciato prendere dall’entusiasmo” McGee era diventato paonazzo, ma contento per aver aiutato i colleghi.
“Che cosa centra Tony, McGee?”chiese Gibbs irritandosi
“Ma... non ved...” McGee si voltò verso il computer e fu allora che notò la sostituzione che Abby aveva apportato all’inquadratura, infatti, non si vedevano più Marie e Tony, ma Ziva e Alejandro.
Per qualche secondo nessuno parlo, erano tutti intenti a osservare la scena, salvo Gibbs che tirò uno scappellotto alla nuca McGee, il quale non parlò.
“Ziva e Alejandro? Il mondo sta andando a rotoli” commentò Abby sarcastica.
 
“Abby abbiamo finito l'identikit” disse Tony rientrando nel laboratorio con Marie e posando un foglio sopra un tavolo pieno di documenti e foto.
“Ah grazie, diramo subito un avviso” rispose la ragazza chiudendo il video che McGee e Ducky stavano osservando.
“Marie, non dovresti sforzare la gamba” la richiamò Ducky
“Ma ho le stampelle!” si lamentò lei, fu allora che noto una foto sopra il tavolo...“Strano”
“Cosa strano?” chiese McGee
“Mi sembra di aver già visto questa ragazza...”
“Fa vedere” disse Abby prendendo la foto dalle mani della ragazza, “Questa è Emily Taylor, la settima vittima del killer”
“Sei sicura che di cognome sia Taylor?” chiese Marie “Questa ragazza è la copia esatta della figlia di Thomas Connors”
“Ne sei sicura?” chiese Gibbs, che fino ad allora era rimasto in disparte.
“Si certo, ricordo che la foto era sopra il cruscotto dell’auto”
“Hai ragione Marie” disse Abby chiudendo il fascicolo che aveva appena finito di leggere “Questa ragazza ha preso il cognome dalla madre, ma con il cognome del padre sarebbe Emily Connors” 
“McGee trova subito l’indirizzo di questo Connors” ordinò Gibbs
“Si capo” disse Tim andando al computer “Trovato!”
“DiNozzo, McGee forza venite” disse Gibbs uscendo dal laboratorio
“Tony” lo chiamò Marie, mentre il ragazzo insieme a McGee stava per seguire il capo, “Stai attento”
“Non ti preoccupare” disse lui, quando la ragazza gli si avvicinò sussurrando qualcosa all’orecchio di Tony.
“Guarda che hai giurato” disse lui ridendo “Non scordartelo” concluse correndo verso i colleghi.
“Possiamo sapere cosa vi siete detti?” chiese Abby curiosa
“Ah... nulla d’importante” rispose Marie sorridendo
 
La casa dei Connors sembrava disabitata, nel giardino l’erba era molto alta e nel garage l’auto sembrava inusata da molti mesi, tuttavia la porta era semiaperta e mentre Gibbs e McGee entravano dalla porta principale, DiNozzo entrò dal retro impugnando la pistola.
Controllarono tutto il piano terra, ma del sospetto nessuna traccia, così salirono al primo piano.
“Libero” gridò McGee controllando la camera, le stesse parole le gridò anche Gibbs che era entrato nello studio e stava guardando le carte appoggiate sulla scrivania.
Tony entrò in quella che doveva essere la camera di Emily, le finestre erano aperte e da esse entravano i raggi del sole che illuminavano la stanza, salvo per l’ombra di un uomo seduto sul letto di fronte alla finestra.
“Alla buon ora, stavo già pensando a un nuovo indizio da mandarvi” disse ironico Thomas.
“Dovrai rinunciarci, quelli che hai mandato possono bastare” rispose DiNozzo a denti stretti, ma l’uomo fece solamente un sorrisetto che faceva gelare il sangue.
Una volta arrestato, l’uomo fu portato nella sala degli interrogatori, in attesa che Gibbs lo interrogasse.
“è finita?” domandò Marie a Tony mentre osservavano l’uomo seduto nella stanzetta buia vicino alla sala interrogatori.
“Direi proprio di si” le sorrise, il ragazzo aiutandola a uscire. 
  
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