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Autore: Winchester_Morgenstern    31/10/2013    6 recensioni
La vera difficoltà non sta nel cambiare se stessi, ma nel riconoscere ciò che si è realmente e, soprattutto, nell'accettarlo.
IN REVISIONE - CAPITOLI RISCRITTI 4/X (DA DEFINIRE).
POST COG, POSSIBILE RIVISITAZIONE DELL'INTRODUZIONE.
Genere: Azione, Dark, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash, Crack Pairing | Personaggi: Clarissa, Izzy Lightwood, Nuovo personaggio, Sebastian / Jonathan Christopher Morgenstern, Un po' tutti
Note: Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Veritas filia temporis'
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Shadowhunters - Città di Marmo

5 - Melchizedeck

POV CLARY
-Com'è potuto accadere?- urlò Maryse, fuori di sè dal dolore.
La capivo.
Aveva già perso un figlio, ed un altra era stata rapita.
Mia madre cercò di consolarla.
Quando finalmente si fu calmata, Magnus chiese:
-Hai sentito qualcosa di particolare nel discorso di quei due che ti hanno attaccato?-
-Uno si è fatto chiamare prima signor Smith e poi Jeff. Un altro Gilfillian. E poi l'uomo incappucciato ha nominato un certo Melchizedeck.- risposi.
-M... Melchizedeck? Ne sei certa?- balbettò Luke.
-Al cento per cento. Perchè?- chiesi, confusa.
-Melchizedeck è un essere potentissimo. Nato da un demone ed una vampira (e ancora non si sa come è stato possibile visto che le vampire sono sterili) è immortale e si ciba di sangue, ma è uno stregone. E' nato nella notte dei tempi ed è stato imprigionato trecento anni dopo, solo che poi è riuscito a scappare e altri centocinquant'anni dopo è stato riportato "in prigione". Di lui si sono perse le tracce circa cinquecento anni dopo, e da allora tutti credettero che fosse morto, visto che nella cella in cui era rinchiuso era scoppiato un incendio che di sicuro l'aveva arso vivo. E' entrato a far parte della mitologia e la sua è una storia che si racconta ai bambini Shadowhunter che fanno i monelli, facendo credere loro che se lo rifaranno Melchizedeck verrà a prenderli.- spiegò Jace.
-Be', non è così. Sono certa di quello che ho sentito. Il nome era proprio Melchizedeck.- risposi, preoccupata.
-Vieni qui, Clary.- mi sussurrò dolcemente Jace, prendedo uno stilo dallo stivale di pelle.
Mi avvicinai, e lui iniziò a farmi un iratze per i tagli ed i graffi che avevo.
L'effetto fu istantaneo.
-Grazie.- dissi, prima di dargli un bacio sulla guancia.
Sorrise.
-Di niente.- rispose.
-Adesso concentriamoci su Izzy, però.- dissi, ritornando seria.
-Qualche idea su dove possa essere?- chiese mia madre.
Non l'avevo mai vista nelle vesti di Cacciatrice, o non del tutto, almeno.
Guardando quel viso, serio e determinato, astuto e calcolatore, mi accorsi che non faceva meno paura di mio padre per nulla.
-No. Voi?- chiese Jace.
Rimasi in silenzio, meditando.
Dove poteva essere Isabelle?
Di sicuro c'era qualcosa, un indizio...
Non potevamo arrenderci, Isabelle era diventata la mia migliore amica, anche lei aveva messo radici nel mio cuore, e guadagnadosi di diritto la mia amicizia. Le volevo bene, e non riuscivo a sopportare che avrei potuto perderla per sempre.
Ripercorsi mentalmente tutta la nostra giornata insieme.
Eravamo uscite dall'Istituto, avevamo fatto shopping e poi avevamo deciso di bere un frappè. Prima, però, lei aveva messaggiato per qualche minuto con Simon.
Simon.
Messaggi.
Cellulare!
Balzai in piedi.
-Isabelle aveva il cellulare con sè, quando è stata presa! Potremmo provare a chiamarla!- proposi.
-Ma... sei il suo carceriere fosse in cella con lei?- chiese Maryse, apprensiva.
-Non abbiamo nulla da perdere, al massimo sapremo che non possiamo più sfruttare il telefono, sempre che non gliel'abbiano già sequestrato.- rispose mamma.
-Va bene. La chiamo.- annunciò Jace, estraendo il cellulare da una tasca.
Digitò velocemente il numero sulla tastiera, inserì il viva-voce e attese.
Uno squillo.
Due squilli.
Tre squilli.
Quattro squilli.
Avevamo ormai perso le speranze, quando sentimmo una flebile voce rispondere.
-Ragazzi!- aveva sussurrato esultante.
-Izzy!- esclamò Jace.
-Dove sei? Stai bene? Ti hanno fatto qualcosa? E...- Maryse la stava subissando di domande, quando Jace la zittì.
-Isabelle, riesci a dirci dove ti trovi?- chiese.
-Non lo so, sono in una cella. C'è una piccola finestrella in alto che dà sull'esterno, è circa al livello del terreno... fuori si vedono delle forme indistinte, grige e basse, e del prato giallino poco curato. Aspettate... quelle cose grigie sono... lapidi! Sì, proprio lapidi. Alcune grigie ed altre a forma di croce, in legno.- sussurrò, concitata.
-C'è qualcun altro con te?- chiese Jace.
-Sì, c'è un'altra persona incatenata all'altro lato della stanza. Sembra svenuta. Ha i polsi legati al muro. Forse è un maschio... non distinguo bene la figura, è buio.- rispose lei.
Sentimmo Isabelle sussultare.
-Izzy? Cosa c'è?- esclamai io.
-17 13 21 17 2 3 4 7 16 48 28 10 16 16 12 20 2 7 16 15 23 23 24 113 20 12 13 3 13 15 13 4 8 6 10 20 2 3 5 4 17 2 24 10 7 2 18 2 21 16 13 15 10 21 23 5 4 172 24 10 7 2 18 2 21 16 13 15 10 21 23 21 24 13 25 13 24 15 10 16 13 3 10 21 20 10 5 3 13 13 3 10 25 4 9 2 25 4 16 15 3 13. E' un codice. Decifratelo!E' qui che mi trovo.- sussurrò Isabelle.
Nel frattempo Magnus non aveva perso tempo ed aveva trascritto il codice.
-Izzy, cos...- stavo dicendo, quando un forte rumore di catene dall'altro lato del ricevitore m'interruppe.
-I tuoi amichetti ti hanno chiamato, Lightwood?- si sentì esclamare.
-Va via!- urlò Isabelle.
Delle mani brusche presero il cellulare.
-Chi sei? Cosa vuoi da noi? E dove hai portato Isabelle?- esclamò Jace.
Lo guardai, confusa.
Sapevamo dov'era Izzy!
Poi compresi la sua strategia.
Voleva far credere al nemico di non saperlo, così da avere più tempo e la certezza che non portasse Izzy in un altro luogo.
-Non avete ancora capito chi sono? Sono Melchizedeck, l'incubo più nero. Cosa voglio da voi? Nulla. Io voglio il potere sul mondo. Non immischaitevi, e la vostra amichetta vi sarà restituite. Isabelle Lightwood è... la mia assicurazione, per così dire. Dove siamo? Isabelle non ve l'aveva ancora detto? Be', meglio così, dopotutto... ma non dirò certo a voi dove siamo! A proposito, Herondale. Dì alla tua ragazza e a sua madre che ho qualcosa che potrebbe interessare loro.-
Quelle parole mi lasciarono di sasso.
Qualcosa per me e mia madre?
Cosa? O chi?
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POV ISABELLE
Aprì piano gli occhi, stordita.
Cercai di mettere a fuoco la stanza in cui mi trovavo, ma fu tutto inutile.
La stanza era completamente buia.
Avevo le braccia legate in alto, da delle manette, probabilmente, e il sangue mi affluiva in basso, facendomi formicolare le braccia.
L'unica fonte di luce presente nella stanza era una finestrella posta in alto, alla mia destra.
Illuminava la parete alla mia sinistra.
Pian piano i miei occhi si abituarono al buio, e riuscì a distinguere la sagoma di una persona sulla parete sinistra.
Era un ragazzo, o un uomo, molto probabilmente, con le braccia legate sopra la testa, ma non si distinguevano i colori ne dei capelli ne degli occhi, chiusi, molto probabilmente.
Poi sentì il telefono nella mia tasca squillare.
Dovevo prenderlo!
Ma come, visto che ero ammanettata?
Con l'agilità di una contorsionista, alzai una gamba e feci scivolare dalla tasca il cellulare di ultima generazione.
Il piede lo afferrò appena in tempo, ed alzai la gamba fino a poggiare il telefono sulla spalla. Dopodichè abbassai il capo facendo scattare la chiamata.
-Dove sei? Stai bene? Ti hanno fatto qualcosa? E...- mamma stava parlando a raffica, quando subentrò la voce di Jace:
-Isabelle, riesci a dirci dove ti trovi?- chiese.
-Non lo so, sono in una cella. C'è una piccola finestrella in alto che dà sull'esterno, è circa al livello del terreno... fuori si vedono delle forme indistinte, grige e basse, e del prato giallino poco curato. Aspettate... quelle cose grigie sono... lapidi! Sì, proprio lapidi. Alcune grigie ed altre a forma di croce, in legno.- sussurrai, stando ben attenta a non alzare il volume della voce.
-C'è qualcun altro con te?- chiese Jace.
-Sì, c'è un'altra persona incatenata all'altro lato della stanza. Sembra svenuta. Ha i polsi legati al muro. Forse è un maschio... non distinguo bene la figura, è buio.- risposi.
In quel momento la figura ammanettata si mosse.
-17 13 21 17 2 3 4 7 16 48 28 10 16 16 12 20 2 7 16 15 23 23 24 113 20 12 13 3 13 15 13 4 8 6 10 20 2 3 5 4 17 2 24 10 7 2 18 2 21 16 13 15 10 21 23 5 4 172 24 10 7 2 18 2 21 16 13 15 10 21 23 21 24 13 25 13 24 15 10 16 13 3 10 21 20 10 5 3 13 13 3 10 25 4 9 2 25 4 16 15 3 13. E' un codice. Devono decifrarlo. Siamo lì.- sussurrò una voce di ragazzo, dalla mia sinistra.
La voce mi sembrava familiare... ma chi era?
-Izzy? Cosa c'è?- sentì esclamare Clary.
-17 13 21 17 2 3 4 7 16 48 28 10 16 16 12 20 2 7 16 15 23 23 24 113 20 12 13 3 13 15 13 4 8 6 10 20 2 3 5 4 17 2 24 10 7 2 18 2 21 16 13 15 10 21 23 5 4 172 24 10 7 2 18 2 21 16 13 15 10 21 23 21 24 13 25 13 24 15 10 16 13 3 10 21 20 10 5 3 13 13 3 10 25 4 9 2 25 4 16 15 3 13. Decifrate il codice! E' qui che mi trovo.- sussurrai.
-Izzy, cos...- stava chiedendo Clary, quando un forte sferragliare la interruppe.
Lui era arrivato!
Melchizedeck!
-I tuoi amichetti ti hanno chiamato, Lightwood?- esclamò, ghignando.
-Va via!- urlai.
Bruscamente, tolse il cellulare dalle mie mani.
-Chi sei? Cosa vuoi da noi? E dove hai portato Isabelle?- esclamò Jace.
Jace era geniale come sempre.
Chiedere dov'ero come se non lo sapesse,per guadagnare tempo e studiare un piano!
-Non avete ancora capito chi sono? Sono Melchizedeck, l'incubo più nero. Cosa voglio da voi? Nulla. Io voglio il potere sul mondo. Non immischaitevi, e la vostra amichetta vi sarà restituite. Isabelle Lightwood è... la mia assicurazione, per così dire. Dove siamo? Isabelle non ve l'aveva ancora detto? Be', meglio così, dopotutto... ma non dirò certo a voi dove siamo! A proposito, Herondale. Dì alla tua ragazza e a sua madre che ho qualcosa che potrebbe interessare loro.-
Clary? Jocelyn? Cosa voleva da loro?
Non sentì il resto della conversazione, perchè un sibilo in una lingua arcana del mio carceriere mi fece cadere in un sonno profondo.
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POV MISTERIOSO

E così si era aggiunta alla festa anche la piccola Lightwood.
Ma perchè?
Io un motivo per stare ammanettato in quella clla ce l'avevo, ma lei? Cosa aveva fatto?
Non lo compresi fino a quando Melchizedeck non entrò in cella e strappò il cellulare di mano alla ragazza.
Voleva che i Cacciatori di New York non s'intromettessero.
Credeva davvero che se ne sarebbero stati nella loro roccaforte con le mani in mano?
Naah. Per chi li conosceva come li conoscevo io, sapeva che quella di Melchizedeck era solo una speranza vana.
Perchè avevo detto a Isabelle dove ci trovavamo?
Nella speranza di essere salvato con lei? Lo trovavo improbabile, dopo tutto quello che avevo fatto difficilmente mi avrebbero perdonato.
Per cercare di fuggire mentre gli Shadowhunters liberavano Isabelle? Impossibile, l'edificio era pieno di Nascosti ed Ibridi che facevano la guardia e avevano giurato lealtà a Melchizedeck, quel vecchio pazzo.
Avva cercato di piegarmi per farmi diventare il suo braccio destro.
Peccato che io non mi piego. Mai.
Sono stato addestrato a non sentire il dolore, a non sentire la fame o la sete, a non provare sentimenti o emozioni.
Sono stato addestrato ad essere fedele a solo una cosa : la famiglia.
Ed è così che sarà per sempre.

Angolo Autrice:
Ok... mi scuso per il ritardo mostruoso, ma sono stata coinvolta in un trasloco!
Però, visto che sono magnanima, vi posto di seguito anche il sesto capitolo, che ho già pronto, ma voi dovete promettere che recensirete tutti e due i capitoli eh, altrimenti vi arriva un bell'Avada Kedavra!
(Ehm... hai sbagliato fandom, sai?NdSimon)
(Zitto tu!NdMe)
(Ma è vero!NdSebastian)
(Oh se lo dici tu... allora ti credo, mon amour!NdMe, con gli occhi a cuoricino).
Ehm, volevo dire, (Su consiglio di Seb) che vi arriverà per posta una bella bomba atomica.
(Così va bene?NdMe)
(Non stiamo mica facendo guerra ad Ithler!NdSebastian)
(Sai che se non fossi il mio idolo ti avrei già cancellato dalla faccia della Terra, vero?NdMe)
(E cosa vorresti fare tu, piccola Mondana, contro di me?NdSeb, che ride malvagio)
(Mmmh... potrei decidere di non inserirti in questa e in nessuna delle altre storie che deciderò di scrivere!NdMe)
(E questa sarebbe una punizione?NdSeb)
(Brutto ingrato! Ed io che volevo farti compiere un massacro!NdMe)
*Seb striscia ai miei piedi e chiede perdono*
(Bravo, angioletto!NdMe)
(Eh, no, angioletto no! Quello è Jace-quanto-sono-idiota-Herondale, non io!NdSeb)
(Ehi, non insultare il secondo idiolo della mia vita!NdMe)
(Grazie, Dubhe!NdJace)
Ok, credo sia meglio finirla qui, perchè sennò la tiriamo per le lunghe...
Un Bacio,
Dubhe01, Jonathan Cristopher Morgenstern alias Sebastian Verlac e Jonathan "Jace" Cristopher Wayland/Lightwood/Morgenstern/Herondale. :) :D
P.S: Jace, dovresti davvero scegliere un cognome! Tutti risultano troppo lunghi d ascrivere! Hai praticamente preso un rigo e un quarto di una pagina di Word!
P.P.S: Messaggio diretto a quei due screanzati di Jace e Seb : Scordatevi che vi faccia rifare i saluti con me, questo angoletto è solo mio! Mio! MIO! (Immaginatevelo in stile "Goblin del Signore degli Anelli" che dice "Il mio tesssoro!" Ecco, è come è stato creato nella mia mente) ;P

 
   
 
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