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Autore: Driger    31/10/2004    4 recensioni
Kai, una persona fredda. Yuka, una persona ancora più fredda. Le loro strade si incrociano, per poi separarsi... o continuare insieme?
Questa è la mia vecchia "Ice People".. Ne ho cambiato il titolo, alzato il rating e apportato delle migliorie all'intera storia.
Genere: Romantico, Triste, Dark | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kei Hiwatari, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 11 Arrivò il giorno delle nozze; quella mattina Kai e Yuka si stavano preparando.
Da una parte c'era una perplessa Yuka: la ragazza non sapeva se mettersi o no il vestito che la madre le aveva procurato: non che fosse brutto, anzi. Sua madre aveva sempre avuto un ottimo gusto in fatto di vestiti, e scegliendo quello di Yuka non si era certo smentita: un elegante e leggero vestito azzurro che le arrivava un po' sotto le ginocchia, senza maniche e con la scollatura a V circondata da un morbido colletto di raso bianco. Era davvero molto bello, ma lei per lei che era abituata a portare altre cose decisamente più provocanti non era il massimo... Alla fine decise di indossarlo comunque e, rimirandosi allo specchio, si accorse di stare molto bene. Raccolse i capelli dietro alla nuca con un nastro azzurro, si mise le scarpe, prese la borsetta ed uscì.
Dall'altra parte vi era Kai che, al contrario di Yuka, non sapeva cosa indossare: non si era mai vestito elegante, il massimo era stato a quella cena con quella ragazza, Marin.. Di solito ad un matrimonio si andava in giacca e cravatta, ma figurarsi se Kai si conciava in quel modo! Dopotutto però.. era più o meno come la divisa che aveva indossato, seppur per poco tempo, quando era andato in quel collegio maschile.. Così alla fine decise di indossare un paio di pantaloni neri e una camicia bianca.

Non appena Yuka fu uscita di casa un uomo con gli occhiali da sole le si parò davanti.
- Lei è la signorina Yuka Kanemaru? -
La ragazza si spaventò leggermente: cosa voleva quell'uomo da lei?
- Sì.. che vuole da me? - chiese con aggressività.
- Non si preoccupi. - la rassicurò l'uomo. - Sono una guardia del corpo, e sono venuto a prenderla per portarla al matrimonio del signor Hiwatari e di sua madre, la signora Kawashima. Prego, mi segua. - disse facendo un gesto cordiale con la mano.
"Ah bene.. sono pure venuti a prendermi! E se io non avessi voluto venire?" pensò Yuka, seccata.
Stessa cosa pensò Kai quando, uscito pure lui di casa, si trovò di fronte un uomo della scorta di suo padre.

Dopo poco tempo i due ragazzi arrivarono al municipio di Tokyo, dove poco dopo si sarebbero svolte le nozze. Yuka arrivò per prima.
"Chissà se ci sarà anche lui?" si chiese, riferendosi ovviamente a Kai. "Non che tenga alla sua presenza, ma almeno non sarei da sola in mezzo a tutta quella gente.."
Decise che sarebbe stata un pochino ad aspettarlo.
Ed infatti poco dopo arrivò il ragazzo; scese dalla macchina e si guardò intorno. Poi vide Yuka.
Si mise in cammino verso di lei. Nel mentre che le si avvicinava non potè fare a meno di pensare quanto lei stesse bene con quel vestito azzurro: non era vestita nel suo usuale stile provocante, ma stava ugualmente molto bene. Stupì perfino se stesso nel pensare quelle cose...
E Yuka, d'altro canto, non poteva fare a meno di pensare quanto lui fosse affascinante vestito così.. elegante e casual al tempo stesso..
- Ciao. - disse, quando se lo trovò davanti.
- Ciao. - rispose lui.
- Anche tu accompagnato? -
- Hm. - annuì. - La scorta di mio padre. -
Dopo quel breve scambio di battute, i due non sapevano più di cosa parlare... Ma era necessario dirsi qualcosa?
Lui si sistemò accanto a lei appoggiandosi al muretto con le braccia conserte, e stettero entrambi in silenzio. Poco dopo arrivarono le due macchine degli sposi.
Susumu e Reiko scesero dalle auto e, con loro sommo piacere, notarono che anche loro erano presenti in quel giorno di festa. Entrambi si avvicinarono ai figli e sorrisero.
- Alla fine siete venuti! - disse Reiko.
- Ci fa molto piacere, ragazzi. - aggiunse il futuro marito.
Kai e Yuka fecero un tirato sorriso di circostanza, ma non dissero una sola parola.
La coppia si avviò poi verso il municipio ed i figli li seguirono, entrando poi nella stanza dove si sarebbe svolta la cerimonia: vi erano un sacco di persone, tutte ovviamente appartenenti a prestigiose famiglie di Tokyo, e non solo. Poco dopo iniziarono le nozze e, una volta finite, andarono tutti al ristorante per festeggiare; Kai e Yuka quella volta salirono sulla stessa macchina.
I due senza un particolare motivo non si erano più rivolti la parola, e non si parlarono nemmeno durante il viaggio, che durò quasi un'ora. Quando arrivarono al ristorante scesero dalla macchina e si avviarono al locale.
Intanto Yuka si gurdava intorno, e vide che il posto era molto bello: si trovava fuori Tokyo, e intorno vi era un piccolo prato e, più in avanti, un bosco.
Kai invece notò il ristorante: era italiano! Sospirò con rassegnazione. Yuka, accorgendosene, gli chiese il motivo del suo sospiro.
- Che c'è? -
- Un ristorante occidentale.. - sbottò. - La fissazione di mio padre. Dovevo aspettarmelo. -
- Non ti va? -
- Sono restìo verso una cucina straniera. Può non piacermi. -
- Invece può essere che ti piaccia. - suppose la ragazza.
Ma il ragazzo fece una smorfia non troppo convinta.
Il pranzo iniziò e, dopo molte portate e torta finale, giuse al termine. Yuka e Kai erano seduti vicini, e la ragazza notò che al fratellastro dopotutto non doveva aver fatto schifo la cucina italiana, dato che aveva mangiato tutto.
- Io qui mi annoio. - disse lei, dopo un po'.
Kai non poteva che essere d'accordo con lei. Lo stare con tutto il parentado lo faceva innervosire alquanto.
- Vuoi andare a fare un giro? - propose.
- Non è una brutta idea. -
Così i due si alzarono, poi uscirono dal ristorante per andare a passeggiare per il prato circostante il ristorante.
Ma, ancora una volta, tra loro calò il silezio. Che però quella volta fu rotto da Kai.
- Ora siamo parenti. - constatò.
Lei si voltò verso di lui; sorrise lievemente.
- Già. -
Stare più in contatto con quel ragazzo aveva cominciato a non dispiacere più a Yuka: si era resa conto che in effetti tra lei e Kai c'erano molte più somiglianze di quanto lei avesse immaginato, e non lo trovava più insopportabile come prima.
Kai si era accorto che la ragazza non era più scontrosa con lui. Al contrario, la vedeva abbastanza cordiale.
- Mi sembra di vederti un po' più serena rispetto a qualche giorno fa. -
- Può essere. - rispose lei con nonchalance.
- Vuoi sempre morire? -
Lei alzò gli occhi al cielo. - Penso di poter posticipare quel momento.. di qualche mese. -
- Bene. - disse con velato sollievo.
Yuka ad un tratto realizzò una cosa, e si fermò di scatto. Kai, che era dietro di lei, per poco non andò a sbatterle contro.
- Ma che diamine... - imprecò lui.
- Tu... volevi che io morissi? - chiese Yuka.
Kai fu un po' spiazzato da quella domanda, ma seppe ugualmente rispondere.
- Se lo avessi voluto non ti avrei certo salvata. - rispose con naturalezza.
Yuka abbassò lo sguardo.. Stentava a crederci, ma davanti a lei c'era qualcuno a cui importava qualcosa della sua esistenza! Qualcuno che in qualche modo le era stato vicino, che le aveva aperto gli occhi.. qualcuno che le aveva fatto tornare un po' la voglia di vivere. Qualcuno come Ryo, insomma.
Da quanto non si sentiva così... Dai suoi occhi scesero alcune lacrime che, veloci, le rigarono le guance.
Kai non capiva il motivo che la faceva piangere. - E ora che c'è? -
La sorellastra si mise una mano sul viso, come per non farsi vedere piangere. Lei doveva essere una ragazza forte, ma di fronte a lui non lo era affatto, tutte le sue barriere crollavano miseramente! Aveva già pianto troppe volte in sua presenza.
- Grazie.. - sussurrò. Doveva ringraziarlo, era davvero contenta che ci fosse qualcuno che, anche se in minima parte, teneva a lei.
Kai le si avvicinò e le tolse la mano dal viso.
- Non devi piangere. Non ne hai motivo. -
- Questo.. lo dici tu.. - disse fra i singhiozzi.
Kai si abbassò un pochino, la guardò negli occhi color smeraldo e la baciò dolcemente.
Yuka era incredula... da quanto tempo le sue labbra non entravano in contatto con altre labbra? E quelle erano calde, dolci e leggere come una carezza...
Dopo qualche secondo Kai si staccò da lei e si mise a camminare, superandola. Senza proferire alcuna parola.
Nemmeno Yuka disse niente.. era a dir poco sorpresa, non si aspettava minimamente una cosa del genere. Kai Hiwatari, il ragazzo che fino a poco tempo prima odiava..
Lui intanto, con le mani in tasca, si stava lentamente allontanando da lei. Yuka rimase immobile in piedi: che fare, rimanere lì da sola, andarsene o seguirlo? Non ci riflettè molto, e istintivamente optò per la terza. Così andò a passo veloce finchè non lo raggiunse; poi camminò a suo fianco senza dire nulla, anche perché era impegnata a farsi un paio di domande.
"Ma perché l'ho seguito? Perché, anche se mi ha baciata e a me non interessa ho deciso ugualmente di stargli vicino?" Un'ulteriore pensiero si fece strada nella sua mente, facendola preoccupare e mettendo in gioco una sua certezza. "Ma... davvero lui non mi interessa?"
Anche Kai era però immerso nei suoi pensieri, e anche lui si poneva diverse domande.
"Cosa diavolo mi ha spinto a baciarla? Io, che sono sempre stato indifferente alle ragazze, l'ho baciata? Lei, poi, che è stata una mia nemica... E perché lei adesso mi sta seguendo? Non è che lei.."
Ma più camminavano e più si allontanavano dal ristorante.. per poi ritrovarsi nel boschetto adiacente al prato. Lì c'era un bel fresco, l'ideale per i due giovani.. tanto erano presi dal caldo che l'agitazione provocava in loro.
Kai decise di rompere il silenzio; si fermò e si voltò verso di lei.
- Perché mi stai seguendo? -
Che domanda..! Yuka non trovava risposte.
- Non lo so. - disse decisa. - Volevi stare da solo? -
- No. - rispose lui altrettanto deciso. - Ma tu perché sei qui? - chiese ancora.
- Ti ho detto che non lo so. E tu perché mi hai baciata? -
Kai voltò gli occhi da un'altra parte.
- Chissà. - disse enigmatico.
Lei socchiuse gli occhi. - Non fare il misterioso con me. - disse, facendo sembrare quanto appena detto una minaccia.
Kai voleva trattenersi, doveva.. ma in quel momento non gli era possibile. La prese per un braccio e l'attirò a sè, baciandola nuovamente. Il bacio non era più dolce e delicato come quello precedente, era più passionale. E Yuka quella volta partecipò al bellissimo bacio che le era stato dato, abbracciando il suo fratellastro... Fratellastro!
A quel pensiero si staccò immediatamente da lui, guardandolo con aria spaventata.
- No. - disse fermamente.
Kai fu sorpreso da quella reazione. - "No" cosa? Che c'è? -
La ragazza scosse la testa. "Non possiamo. Siamo ormai parenti.. fratellastri.. -
- Ma non ci sono vincoli di sangue tra noi. - puntualizzò lui.
La ragazza non volle sentire ragioni. - Non va bene comunque. - disse, poi scappò via.
Kai rimase solo, in silenzio assoluto. Sapeva di aver rovinato tutto. Avrebbe potuto rimediare?
Yuka stava correndo via, lontana da Kai.. Non avrebbe voluto che succedesse una cosa del genere, mai. E poi.. non aveva dimenticato Ryo, affatto! Lei lo amava, continuava ad amarlo. Anche se sapeva che niente lo avrebbe riportato da lei.
Arrivò di corsa al ristorante, dove cercò uomo che era andato a prenderla.
- Mi scusi. -
- Dica, signorina. -
- Vorrei tornare a casa. Non sto bene. -
- D'accordo. La riporto a casa sua. Prego. - disse.
La ragazza uscì dal ristorante e si sistemò nella Mercedes nera, senza salutare nessuno; Kai intanto da lontano vide l'auto che si allontanava.
"Sono un idiota." Questa fu l'unica cosa che pensò.
  
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