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Autore: Postcard    31/10/2013    10 recensioni
Camminiamo veloce tra i semafori
Strade affollate, vite indaffarate
Sappiamo tutti che è un “mordi e fuggi”
Siamo soli con le nostre idee che cambiano
Ci innamoriamo finché non ferisce, sanguina o sfuma col tempo
Impariamo a convivere col dolore
soprattutto coi nostri cuori spezzati
L’amore è un gioco spietato
tranne se lo giochi nel modo giusto.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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Non so se ci avete mai badato, ma la maggior parte delle ragazze quando si descrivono iniziano con la frase: “Sono la tipica ragazza che…”
Non riesco a capire perché continuiamo definirci tipiche ragazze, insomma  io non mi sento affatto tipica. Proprio per niente.
Certo non ho niente di particolare: piccoli occhi verdi, di quel verde quasi smorto che risalta solo con l’aiuto dell’eye-liner. Piccolo naso a patata, con leggera incurvatura a destra. Bocca turgida. Mento squadrato. Capelli castani, leggermente mossi, lunghezza media. Assolutamente niente di speciale.
Eppure non mi rassegno, io non mi sento tipica.
Sentirsi tipica sarebbe come ammettere di non avere niente di particolare che ti distingua dalla massa. E come particolare non intendo certo dei bei occhi azzurri eccessivamente brillanti. No, secondo me ciò che ci distingue l’uno dall’altro sono le nostre vite. Incasinate, caotiche, monotone. Sono le nostre emozioni, le sensazioni e i modi in cui reggiamo.
Si, credo sia questo che ci faccia sentire diversi.
Eppure sembriamo dimenticarcelo.
In fondo sono la prima che camminando per il corridoio tra le ragazze della mia scuola non mi sento affatto diversa da loro. Posso giurare che ognuna ha un ragazzo per la testa e che almeno un tre quarti di loro da un giorno all’altro si sono ritrovate con il cuore spezzato a causa di quel ragazzo che credevano di amare. Ora non c’è niente che mi contraddistingua da loro.
“Se becco quel cretino che ha inventato l’ora di attività motoria giuro che lo prendo a calci” Ringhio allacciandomi le scarpe da ginnastica.
“Oh andiamo, guarda il lato positivo, siamo circondate da ragazzi a petto nudo completamente sudati” Mormora Chanel mangiandosi con gli occhi un ragazzo dagli addominali scolpiti.
“Sei disgustosa –Dico dandole una scrollata- Insomma, hai mai pensato di avere una storia seria?”
La mia amica scoppia a ridere giochicchiando con una ciocca dei suoi capelli “Si, una o due volte ci ho fatto un pensierino il fatto e che ci sono vari motivi che mi spingono a non farlo”
Corrugo la fronte stupita “Ah si? E quali sarebbero?”
“Beh, innanzi tutto abbiamo solo diciassette anni solo le ragazze masochiste accetterebbero di stare con un solo ragazzo, e poi.. non per mettere il dito nella piaga ma… non credo nella loro fedeltà. E poi scusa spiegami perché dovrei rinunciare ai piaceri della vita, come per esempio quello che sta tirando ora in porta” Mormora indicandomi un ragazzo in calzoncini sin troppo familiare. Lo osservo un attimo prima di accorgermi che si tratta di Scar. Mi soffermo sul suo addome particolarmente scolpito, particolare che sino ad ora non avevo minimamente notato.
 “È fidanzato” Dichiaro in tono solenne, come a sottolineare il fatto che lei non ci dovesse provare.
“Ma che ne sai?” Mi domanda votandosi dalla mia parte.
“È un amico di Edwyn” Mormoro trattenendo uno sbadiglio.
Chanel sta per aprire nuovamente bocca quando il fischietto del coach suona avvisandoci in questo modo che è giunta l’ora di iniziare il riscaldamento.
Rimaniamo per un po’ in silenzio correndo una affianco all’altra fino a quando la mia amica non apre bocca: “Sai cosa dovresti fare?! Fallo ingelosire!” Esclama come se si fosse improvvisamente illuminata.
“Nel, io non sono te. E sinceramente non mi interessa” Mormoro apprestandomi a superare Johnny la cozza.
Ma Chanel non demorde “Sul serio, è un’idea geniale”
alzo gli occhi al cielo “No Nel, non lo è. A lui non importa, è passato alla troia come se si fosse cambiato mutande!” Dico voltandomi dal sua parte.
E senza neppure accorgermene mi ritrovo a rotolare per terra “Oh merda!” Esclamo osservando il sangue fuoriuscire dal mio ginocchio.
“Australia insomma ma dove hai la testa?!” Chanel sembra seriamente irritata.
“Signorina Reed tutto bene?” La voce richiama la mia attenzione.
“No, non va bene! Credo debba andare in infermeria -Risponde Chanel al posto mio osservando attentamente il taglio- E credo anche che qualcuno debba accompagnarla!”
“Si, lo credo anche io- Accondiscende il coach avvicinandosi per verificare la gravità della cosa- Johnny, accompagna Australia in infermeria”
“Ehm, non c’è ne alcun bisogno, conosco la strada, posso arrivarci anche da sola!” Mi affretto a dire. Tutti ma non Johnny la cozza. È uno dei ragazzi più strani che io abbia mai conosciuto, se ne va in giro con strani animali nello zaino. Chanel lo chiama lo zoo portatile, e in fin dei conti non ha poi tutti i torti.
Cammino per i corridoi silenziosi della scuola, spero che l’infermeria sia particolarmente affollata, in fondo non mi dispiacerebbe perdere l’ora di attività motoria.
Afferro la maniglia e spingo la porta speranzosa, ma l’unica persona che trovo seduta nella sala d’aspetto è anche l’unica che non avrei mai voluto incontrare: Aaron.
Mi siedo nell’angolo più remoto della stanza cercando in tutti i modi di non badare a lui.
“Che fai mi ignori?” Mi domanda schioccando come suo solito la lingua nel palato.
Annuisco seria osservando le mie orribili scarpe da tennis bianche “Si, l’intento era quello”
“Sai, non capisco perché ce l’abbia tanto con me. In fondo ti ho fatto un piacere, ora puoi sbatterti quel coglione del tuo amico senza nasconderti. Troia” Mormora con tutta la cattiveria che ha in circolo.
Mi passano per la testa una miriade di frasi con cui potrei rispondergli a tono, ma la verità è che non ho la forza di replicare non mi va proprio di sprecare del tempo con lui “Come ho fatto ha stare con un coglione simile!” Rifletto a voce alta cercando di non far trasparire alcun emozione dal mio volto e soprattutto dal suono della mia voce.
Sento la porta alle mia spalle e subito dopo la voce autoritaria del coach “Signorina Reed sa anche dove si trova l’aula di punizione?”
Sbuffo esasperata “Come dimenticarlo!”
“Bene, e sai anche che alla fine delle lezioni ti ci dovrai recare?”
“Lo sospettavo..” Mormoro digrignando i denti a causa del nervoso.
 
Sbatto la porta dell’aula di punizione e con fare più scocciato che mai mi dirigo all’ultimo banco, ma con mia grande sorpresa ci trovo seduto svogliatamente Scar.
“Hei, stimo facendo abbonamento qua”
Lui alza appena lo sguardo e osservandomi con quei suoi due occhi nocciola mormora “Ciao..”
“Sai, non per fare la guasta feste ma.. beh questo è il mio banco, te lo cedo volentieri, ma un sorso del tuo caffè non mi dispiacerebbe” Dico indicando il suo bicchiere di caffè.
“Tieni, finiscilo pure” Mormora passandomelo con non curanza.
“Che succede?” Domando facendomi un po’ troppo gli affari suoi.
“Niente..” Lo osservo mordicchiarsi il piercing nella parte destra del labbro.
Annuisco comprensiva mettendomi a sedere accanto a lui.
“In realtà si tratta di Eleanor, la mia ragazza” Dice passandosi una mano trai capelli.
“Oh, problemi di cuore! Benvenuto nel club!” Esclamo alzando gli occhi la cielo.
“Si trasferirà a Londra entrò fine mese- Mormoro un ‘ooh’ di sorpresa e lo lascio continuare- E ha già messo in chiaro che non vuole una relazione a distanza”
“E tu? Cosa vuoi?” Gli domando sorseggiando il caffè ormai tiepido.
“Io sarei disposto ad avere una relazione a distanza pur di non perderla” Mormora sforzandosi di sorridere.
“E questo gliel’hai detto?” gli chiedo osservando le sue mani torturarsi avvicenda.
Lui annuisce appena. Rimaniamo in silenzio a contemplare Mrs. Goodwin scaccolarsi energicamente.
“Ragazzi che sono quelle facce?” Ci domanda Edwyn raggiungendoci con un sorriso a trentadue denti stampato in faccia come se l’ora di punizione fosse il miglior avvenimento della giornata.
“Che ci fai qua?” Gli domando mentre mi passa accanto posandomi una sua mano nella spalla.
“Mi sono tolto ma migliore soddisfazione di sempre:ho preso a pugni il tuo ex ragazzo” Dichiara come un bimbo che porta un bel voto a casa.
Sgrano gli occhi incredula “Che hai fatto?”
“Credo che per un po’ se ne andrà in giro con gli occhiali da sole” Continua lui non badando a me.
Mi sdraio completamente sul banco: “Almeno dimmi perché?” Mormoro ormai rassegnata.
“Dovevi vederlo come si vantava di averti preso per culo all’ora di matematica!” Esclama irritato.
“E così giustamente hai pensato bene di prenderlo a pugni?” Sospiro ironicamente.
“Oh andiamo, per farmi perdonare sta sera mi accompagnerai dal parrucchiere! Il mio piccolo ha bisogno di una spuntatina” Afferma sistemandosi il ciuffo.
“Mi rifiuto di accompagnarti da quella sottospecie di barbiere. Lo sai che nel tempo libero coltiva la marijuana in camera da letto vero?”
“È proprio per questo che vado da lui!” Dice come se fosse la cosa più ovvia al mondo.
Alzo le mani in segno di resa. Quando ci si mette è adorabilmente insopportabile.

 
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Dal momento che tutte impazzite per Edwyn ho deciso di mettervi un'altra sua gif c;


Eccomi di nuovo, vorrei ringraziarvi una ad una per tutte le recensioni che mi avete lasciato♡
Che ve ne pare questo nuovo capitolo? Spero vi piaccia c:
Mi racocmando fatemi sapere!
Per ogni eventualità io sono @xcanIstay on twitter c;
Bacioni alla prossima :* ♡

 
  
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