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Autore: Sae    17/04/2008    4 recensioni
Il ventre si torse, il labbro tremò e poteva sentire le voci del passato evocarlo come in una cantilena.
Eppure prima di andar via, desiderò solo che il cielo in cui perdersi fosse stato di un verde acerbo nascosto da pallidi fili rosa. Lo sciocco, sono sempre stato io. Chiudendo gli occhi scivoli via
Fan fic partecipante al concorso indetto da Kaeru-chan!
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sakura Haruno, Sasuke Uchiha
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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As Always (Come sempre)

 

As Always

(Come sempre)

 

 

 

 

 

Fiamme che divorano anche la pietra stessa.

 

Un circolo di fuoco, come un cancello, tiene lontano da lì: il resto del mondo.

 

E le lingue nere si protendono crepitando, verso un cielo confuso.

 

 

Come sempre son sicuro crescerò

 

La sua vita è racchiusa in centimetri di pietra. Ed ogni cosa arde assieme alla sua pelle.

Il rosso, ovunque, sporca la terra rievocando i loro passi incerti.

E il dolore, tutto, si raccoglie sulla fronte, lì dove attimi –anni, secoli prima- due dita si erano poggiate colpendolo.

Poke

Stupido lasciarsi morire così; come una verdura in un tegame. Ma quello lì, glielo aveva sempre detto, che aveva il cervello completamente lesso.

 

Come sempre al mio fianco resterai

 

Fece l’errore di respirare, sentendo l’interno della gola bruciare e il miasma entrare dritto nei polmoni. Tossì nell’inferno sgorgato dalla terra.

 

E le due figure – e tutta la sua vita- stavano su quei massi, in balia delle fiamme. Lì in mezzo, due volti speculari, con un’unica colpa ad unirli: lo stesso sangue.

 

Lo sapeva.

Che erano state quelle vene a portarle via la felicità.

 

Si scopre ad aspettare ancora qualcosa. Ma aveva avuto solo una parola in tanti anni.

Aggrottò le ciglia, dandosi della stupida, da lì: non riusciva a capire chi viveva, avendo come sempre la colpa d’illuderla.

 

Un istante, una vita in scatola

 

Sentiva la sua voce gridare quel solito nome. Confondendosi con il sibilo delle fiamme.

 

Per un attimo, si chiese se era un sogno.

Ma la pelle bruciava, dannazione! Ogni singola cellula la rilegava alla realtà.

Si toccò il viso scoprendolo asciutto.

 

Non era un sogno.

Nei suoi sogni, finiva sempre per piangere...- le lacrime scivolavano macchiando una cornice di legno, un po’ tarlata e piegata verso il basso.

 

Come sempre una foto parlerà

 

Tossì, contro la sua volontà, e le unghie lucide grattavano una superficie ruvida, bollente, impossibile da scalfire.

Un altro respiro andò a sferzargli il fiato, ad inquinare i polmoni.

 

Chiudendo gli occhi, scivoli via da me

 

Una colonna di fumo nero si alzò, per andare a sostenere la volta del cielo, che non riusciva più a scorgere tanto bene.

Per forza, hai gli occhi chiusi Uchiha.

E si ricordò della vita che avrebbe potuto avere. Così, tanto per farsi del male ancora.

Alla fine la vendetta, non è poi questa gran cosa.

 

Il ventre si torse, il labbro tremò e poteva sentire le voci del passato evocarlo come in una cantilena.

Eppure prima di andar via, desiderò solo che il cielo in cui perdersi fosse stato di un verde acerbo nascosto da pallidi fili rosa.

 

Lo sciocco, sono sempre stato io.

 

Chiudendo gli occhi scivoli via

 

 

Prima che Naruto arrivasse e potesse richiamarla a sé, esercitando il mutuo che aveva sulla sua anima – ma non sul suo cuore; prima che Kakashi-sensei potesse provare a fermarla… prima ancora che la sua coscienza entrasse in funzione: era piombata lì.

 

Sarebbe stato scambiato per un angelo, in quell’inferno. Eppure sapeva che lui meritava di morire –assieme al suo cuore. Ma l’unica cosa che riusciva a concepire era il modo in cui salvarlo.

In fondo le ali gliele aveva tarpate la vita.

Ed era vivo, la vena pulsava sotto il collo.

 

“Sas’ke”

Come sempre ti assicuro capirò

 

In fondo, non aveva mai chiesto troppo. Solo, che lui potesse un giorno accorgersi di lei.

 

Gli coprì il viso raggomitolandolo a sé e gli occhi bruciavano; le lacrime scendevano. Ma cercò ugualmente “la porta”, per uscire da lì.

 

Ora solo il cadavere di Itachi Uchiha adornava la terra.

Ma era solo quello, carne. Non faceva più paura; anche se sembrava vivo nella morte. Ma era solo pelle e ossa, come lei, come loro.

 

Respirò, uscita da quel cerchio e le ustioni macchiavano le belle dita.

Tutto per salvarlo.

Ancora.

Si morse il labbro ferocemente.

Ma era da se stesso che dovevi salvarlo.

 

Come sempre oggi mi accontenterò

 

“Io non chiedevo molto” Glielo sussurrò piano dapprima come una preghiera, poi cominciando a scuoterlo con forza.

Sei un egoista”

 

Si abbassò, il cuore in tumulto, le labbra che prendevano aria per iniettarla in quella bocca malata. Le dita che andavano a chiudere quel naso aquilino. E l’aria, che entrava nei polmoni di Sasuke Uchiha.

Labbra che si scontravano irrimediabilmente con altre.

 

Non è un bacio. È un lavoro.

Sakura mentì a se stessa - da ragazzina l’aveva sognato mille volte quell’istante.

 

Il bacio, il loro primo bacio, che sapeva solo di fumo e di illusione. Amalgamava entrambi.

 

Ed il battito di lui riprendeva forza, sotto le sue dita.

In fondo è solo un lavoro.

 

Chiudendo gli occhi scivoli via da me

 

Tossì e le dita strinsero forti un polso, le unghie perforarono un'altra pelle. Le fai male, ancora?

Ma che succede?

Ritornava alla vita, ritornava a vedere.

Rinasceva con un sapore nuovo sulle labbra.

 

In fondo era decisamente stupido morire così.

 

Chiudendo gli occhi scivoli via da me

 

 

“Stavi morendo”
“Sakura..” La voce roca, gli uscì fuori e chiuse le labbra di colpo -questa voce è troppo debole e non è la mia- ingoiò, il palato sapeva ancora d’inferno.

 

“Stavi morendo!” Non riuscì a evitare un suo pugno ceco, ritrovandosi a un palmo di naso quegli occhi mentre, la testa scoppiava.

“…Già”

Fece un sorriso sghembo, cattivo.

 

“Sei un egoista, maledetto!!

 

Gridò lei con tutta la voce che aveva in corpo, scoprendola roca, come la sua.

Buffa, quella Sakura con i vestiti sporchi, con l’odore di bruciato che l’avvolgeva rendendoli simili.

Non sembrava cresciuta, appariva ancora quella riverente ragazzina dalla lacrima facile. Eppure Sasuke si ritrovò ad annaspare; era difficile ammettere una volta per tutte che lui era il buio mentre, lei era sempre stata la luce. Aveva davvero sbagliato tutto. Ed ora…una sorta di panico gli aggrovigliò lo stomaco smorzandogli il respiro: lei lo aveva dimenticato?

 

Posò le sue pozze scure su quella figura, cauto, come se studiasse un nemico prima dello scontro.

 

Il profilo era quello di una donna, gli occhi erano arrabbiati e le guance leggermente rigate. Aveva ancora quegli assurdi capelli rosa. Le iridi sapevano di un verde annacquato.

Tossì, adottando la maschera dell’indifferenza e si sentì sicuro, rendendosi conto di essere stato appena strappato alla morte e che lei piangeva ancora per lui….

Illuso.

 

“Io non chiedevo molto”

Il suo era un sussurro stanco; le fiamme di quel luogo non si erano estirpate da quel verde intenso –ammise, che non lo ricordava così quel colore.

Non parlò sforzandosi di ascoltarla.

“Stavi per morire.” Ribadì allora lei dura, forse troppo ripetitiva; un modo per dargli l’occasione di recepire veramente. Lui, chiuso da sempre in quel mondo ovattato, dal quale però doveva provare a uscire.

 

Scivoli via da me

 

“Lo so”

Non era amaro era piuttosto: strafottente. Sakura non ce la fece, lo colpì di nuovo sul petto scoperto e sporco di fuliggine.“Sas’ke, Sas’ke!!” il suo nome suonava dolce, in contrasto con i pugni che riceva.

 

“Sakura” La chiamo lui di rimando, tentando di schiarirsi la voce.

 

Il verde indagò nel nero.

Il nero si sentì completamente annullato da quel verde.

Lui aveva sempre avuto un obbiettivo.

Lei aveva sempre avuto un desiderio.

 

“Non sapevo cosa fare”

 

Sakura strinse i pugni. Scoccò il palato e lo guardò torva. “L’avevi scordato, vero?” Strinse i denti pronunciando a stento quelle parole, intrise di rabbia.

Sasuke non disse nulla per un pezzo, i suoi occhi fissi in quelli di lei. Ancora lì, per terra, l’uno sull’altro.

 

“Cosa?” si decise a chiedere, la voce ancora indefinita.

Ma d’altronde erano sempre stati due disegni a china risultanti incompleti, l’uno senza l’altro.

 

“Che c’ero io. Che dovevi tornare a casa”

Lo disse come se fosse stata una nenia imparata a memoria in accademia.

Il moro socchiuse gli occhi. “Sakura” Scandì e lei si ritrovò a fremere.

 

“Stavi per morire Sasuke-kun.”

 

“Ma sei arrivata tu, Sakura”

“Maledizione. Sasuke-kun.”

La rosa gli scagliò un altro pugno, ira che scorreva in lei e che adesso si univa a quella sorta di rossore che aveva sulle gote –non era più abituata ad arrossire come una ragazzina. “Maledizione!” Soffiò umiliata.

 

Invece arrivò il sorriso, trattenuto a stento. Amaro e sereno allo stesso tempo. Sei la mia forza.

 

Aishiteru Sasuke, ancora, come sempre

 

Lui rimase impassibile e per un attimo gli occhi andarono alla ricerca del fratello. Per un attimo li allontanò da lei. Posso provare a vivere come si deve adesso.

 

Eppure non proferì nulla e Sakura si diede della stupida.

 

Illusa.

 

Sgranò gli occhi quando, la mano di Sasuke fece presa dietro la sua nuca –spingendola, verso di lui.

 

Verso le sue labbra.

 

Le dita di Sasuke che si perdevano in quei fili rosa e le labbra della kunoichi, che si poggiavano su quelle del traditore di Konoha, non fecero rumore.

Non lo avrebbero mai fatto.

 

Sasuke sentì il caldo avvolgerlo, anche se lì non c’erano fiamme. Scoprì quindi quel gesto troppo naturale -che non gli si addiceva; e rimase un attimo assorto staccandosi con lentezza da lei, gli occhi chiusi poggiati su quella fronte spaziosa –perfetta-.

I respiri si miscelavano ed era piacevole sentire le sue labbra calde sulla guancia fredda di lei.

Ho bisogno di te per...

 

Rinascere.

 

Come sempre”

Ripetè e Sakura trasalì leggermente, stringendolo a sé, il palmo poggiato su quel petto bruciacchiato.

 

“Come sempre” Farfugliò dolcemente, comprendendo che non sarebbe giunta risposta.

 

“Anche io, come sempre

 

Ma aveva da sempre avuto quella capacità di contraddire anche i suoi più intimi pensieri.

 

È vero: non era mai stato il tipo che gridava al mondo il suo amore; la vendetta è una cosa virile: l’amore fa troppa paura per poterlo urlare al mondo…eppure…. Lei se la meritava un po’ di felicità, no? La riconoscenza da lui l’aveva già avuta.
L’odore acre del fumo arrivava fino al cielo, però tutto si schiariva a mano a mano.

Voglio di più, lo dissero i suoi occhi muti. Le sue labbra vicino alle sue.

AiShiteru

 

Si divertì nel vedere l’espressione scandalizzata e incolore sul viso di Sakura, anche se ogni cellula gli diceva che si era messo in un grosso guaio e che lei lo aspettava da sempre quel momento. Sono diventato sdolcinato. Continuò a tenere quella mano fra i suoi capelli, l’altra abbandonata su una gamba della kunoichi, continuò a tenerla legata a sè. Sembravano quasi tornati indietro nel tempo, due anime incomplete hanno il diritto di sognare, vero?

 

E la canzonò tenendola in sospeso.

“Come sempre”

Sguardo sottile, espressione indecifrabile mentre, giungevano lente le altre parole.

 

“Hai pianto”

 

E intendeva tutto con quella domanda e lei si ritrovò a battere ciglio, stupita.

 

“Per il fumo”

 

E rise, al disorientamento di lui a quelle parole. Rise, portandosi una mano indietro, accompagnando le labbra scarlatte in quel gesto così naturale.

 

Nei suoi sogni, finiva sempre per piangere...buffo che nella realtà le venisse da ridere.

 

 

Sasuke nascose un sorriso impercettibile.

 

Come sempre.

 

 

 

Se chiudo gli occhi scivoli via da me

Da me

 

 

 

 

 

Olà!

Questa è la fan fiction che ha partecipato al concorso di Kaeru-chan ^.^

È lo so è banale ma era uscita così vedendo le ultime scende del manga (spoiler: dal quale nasce quel poke, quel gesto fraterno, ah se qualcuno sa cosa trama il Kishi parli!!)

XD per chi non lo sapesse io ho in un cassetto tutte le armi da usare sul caro e vecchio maestro (tra cui anche puntine e fogli F4 da disegno molto, ma molto appuntiti)

XD

 

 

Ma bando alle ciance: Faccio i complimenti dal profondo del cuore alla nostra Cami (troppo bravaaa Cami-hime), a Fire91 e alla Kodamy! E a tutte le altre partecipanti (Kaho-chan mi hai fatto commuovere CaVa **)

 

questa piccola storiella è dedicata ai fan sasusaku, senza pretese!!

 

Mi sono davvero divertita a leggere la nostra trepidazione sul forum, a domandarci chi avesse portato il malocchio ( ragazze ç_ç ve lo confesso adesso posso: sono io quella sfortunata qui XD) e per i giudizi impeccabili della Nostra Rory (Takaraa: aggiorna, punto.) e per quelli di Kaeru!!

 

Grazie davvero

 

yours

Sae

 

 

 

 

La canzone è Come sempre” dei Negramaro © dei legittimi proprietari non mi appartiene minimamente!

  
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