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Autore: Aly_Mery    17/04/2008    6 recensioni
La prese sulle spalle mentre lei si dimenava imprecando contro di lui. La mise sotto la doccia tenendola bloccata, schivando i colpi che ferocemente cercava di scagliare: "Ahia!!! Cretino Finiscila!!!! Brucia cazzo!!!" "Brucia?? Davvero? allora aspetta..." Tom, ridendo, girò la manovella della doccia continundo a tenerla ferma con una mano sotto il getto d'acqua: "Aaaaah!! è.. è fredda!!!! gelata!!! T-Tom... basta!!! smettila ora!!!" "chiedimi scusa..." "nemmeno.. per... s-sogno" cercava di parlare con l'acqua che gli alndava in faccia e in bocca. "allora non la smetto". "T-Tom basta!!!"... Due esistenze parallele. Due brillanti studentesse, due rock-star all'apice del successo, un concerto che cambierà le loro vite, per sempre.
Genere: Romantico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Tokio Hotel
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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                            Hilf Mir Fliegen...

 

Ciao a tutte... è la nostra prima FF e speriamo che possiate apprezzare il nostro lavoro e le nostre due menti malate XD perché ce la stiamo mettendo tutta. Mi raccomando vogliamo anche commenti negativi.^^

 

Si precipitò in classe gettando la cartella sul banco.

Occupò affannosamente il suo posto estraendo veloce il libro di testo.

Fece scorrere le pagine veloce, una dopo l’altra, fino a trovare l’argomento che

il giorno prima, per la stanchezza, non era riuscita a finire. Le probabilità di

essere interrogata erano pressochè nulle, ma la verità era che non sopportava

l’idea di entrare in classe impreparata.

E soprattutto non aveva nessuna intenzione di contare sui dì suggerimenti delle amiche.

Nemmeno della sua migliore amica, che non aveva aspettato, come invece

faceva di solito, all’uscita da scuola. Sicuramente sarebbe stata furiosa.

Mentre la ragazza con i lunghi e biondi capelli lisci era seduta al banco a

ripetere, la campanella suonò e la classe prese a riempirsi di studenti, rumore,

grida, risate e chiacchere.

Sentì una presenza occupare il banco affianco al suo.

Oddio era arrabbiata.

Ecco adesso si sarebbe scagliata contro di lei.

Le avrebbe tirato i capelli.

L’avrebbe gettata per terra urlando e strepitando.

-Alyson…- disse l’amica appoggiando dolcemente una mano sulla spalla della ragazza.

La sua voce era calma, dolce.

Alyson si voltò sbalordita.

O si era iniettata camomilla nelle vene, oppure la sua amica Meredith aveva la febbre.

-Davvero scusa Mery se non ti ho aspettato ma se la prof m’interroga oggi mi frega… e…-

-Tranquilla non fa niente! Hai fatto bene…-

Era ufficiale…

Stava davvero male.

-Cosa?- ancora più confusa aggrottò le sopracciglia cercando di spiegarsi il perché di quella strana reazione.

-Ho detto che non fa niente!- stavolta sul viso della ragazza comparve un piccolo sorriso che allarmò ancora di più Alyson.

La conosceva troppo bene per non rimanere perplessa di fronte a tutta quella calma.

Scosse le spalle e ritornò al suo Alessandro Magno e alla sua Alessandria

d’Egitto.

Ma prima che potesse cominciare a leggere la prima frase, una piccola vocina

docile le fece:

-Sai che giorno è oggi Aly?-

Ecco… stava tramando qualcosa.

No… non lo sapeva che giorno era…

-No… non lo so che giorno è Mery…- disse senza distogliere gli occhi dal libro di testo.

Silenzio.

Meredith si accarezzò i lunghi capelli mossi, dello stesso colore di quelli

dell’amica e spostò gli occhi azzurri sul suo viso, immerso nel capitolo di storia.

Aspettava una domanda che non arrivava,

Una semplice domanda che l’avrebbe fatta felice.

Perse la pazienza e decise di tirare fuori ciò che voleva sentire.

-Non vuoi sapere che giorno è?-

-Va bene sentiamo…- chiuse il libro di storia e incrociò lo sguardo dell’amica con i suoi occhi verdi.

-Oggi è un giorno speciale… anzi! Stasera sarà una serata speciale…-

Ummhhh… stasera una serata speciale.

Era un gioco di parole?

Un indovinello?

Una caccia al tesoro?

Intanto cercava di ricordare cosa poteva esserci di tanto speciale quella sera.

Erano esclusi compleanni, feste e onomastici. Li aveva segnati tutti sul

calendario in penna rossa, non potevano sfuggirgli.

-Mery mi dispiace… ma non mi viene in mente… ho dimenticato qualcosa?-

-Direi di sì…-

-uff… allora vieni al dunque…-

Meredith sfoggiò un sorrisone soddisfatto e afferrò la sua borsa.

Aprì la zip della tasca centrale e ne estrasse due fogli di carta, sventolandoli davanti all’amica.

Lei ne afferrò uno e lo esaminò per bene per scoprire di cosa si trattava.

Il cartoncino di colore azzurrino chiarissimo sfoggiava una scrittura nera in piccolo.

TOKIO HOTEL:

Concerto ore 21:00

Questo era quello che la colpì di tutto il biglietto.

Ovvero la parte più essenziale.

Il classico nocciolo della situazione.

Abbassò il foglietto per trovarsi davanti gli occhioni azzurri e imploranti

dell’amica, che ne stringeva un secondo.

La guardava languidamente e dalle sue labbra uscì un sussurro.. un piccolo e

innocente:

-Ti prego Aly…-

-Scordatelo Mery…- disse l’amica sorridendo restituendole il biglietto.

-Ma… ma…-

-Niente ma… odio quel gruppo Mery. Sei la mia migliore amica. Farei tutto per te

ma non questo!-

-Oh… ti prego Aly… ti scongiuro. Ci tengo davvero tantissimo, che ti costa fare questo piccolo sacrificio?-

-Allora… la loro musica non l’ascolto nemmeno per idea. Il cantante mi sembra

una donna, il bassista sembra una scimmia, il batterista ha un nome ridicolo per

non parlare del chitarrista! Come si chiama? Bob?-

-Tom!!!- corresse Mery.

-Come ti pare! Non lo sopporto! Lì sul palco a fare tutto il figo! Se la tira davanti

alle bambine che non capiscono niente!-

-Ma almeno fallo per me… ti prego! Sono il mio gruppo preferito! Ti prego! Non ci vado senza di te!-

-Allora non ci andiamo!- sorrise riaprendo il libro.

-Bene… io non ti rivolgo più la parola!-

-Bene… non me la rivolgere… peggio per te.-

-Dai… perfavore…-

-Mery… no!-

-Ma che ti costa?-

-Mi costa stare due ore se non di più davanti a quei quattro cretini… spiaccicata

in mezzo ad una marmaglia di ragazzine esaurite… ascoltando musica che tra

l’altro mi fa schifo.-

-Però ci vieni con me… è questo l’importante no?- chiese speranzosa.

Alyson rimase in silenzio, con lo sguardo perso sull’amica, fra il seccato e

l’indeciso.

Quand’era così, non rimaneva che fare leva sulla situazione.

-Non vediamo tutto il concerto promesso… andiamo via prima! Ma ti prego

andiamoci! Vorrei coronare il mio sogno! Andare a vedere i miei idoli con la mia

migliore amica! Ti prego!! Tipregotipregotipregotiprego!!!- continuò Meredith con

le mani giunte.

Stava per cedere.

Ma infondo che le costava? Era per la sua migliore amica no?

-Uff… mamma mia come sei pesante però!-

-è un sì???-

-…si…-

-SEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE!!!! Grazieeeeeeeeee!!!!- disse abbracciando l’amica.

-Ti avverto che è l’ultima volta che ti seguo in una scemenza del genere… chiaro??-

-Ok!!! Grazie!! Non vedo l’ora… vedrai che…-

La professoressa fece il suo ingresso nell’aula, facendo cadere il silenzio.

Le due amiche si sorrisero e presero a ripetere entrambe Alessandro Magno e…

Oh ma che gliene importava!!

Meredith pensava sognante al giorno del concerto, Alyson continuava a

chiedersi perché aveva accettato di assecondare la richiesta di Meredith.

Mentre la professoressa interrogò due malcapitati le due ragazze sedute ai due

banchi all’angolo della classe, strategicamente scelti lontano dalla cattedra,

dietro ai compagni più alti per poter parlare e trascorrere la lezione in modo.. un

po’ meno pesante, erano impegnate a fare tutt’altro che seguire le gesta eroiche

di Alessandro Magno.

Meredith prese a pasticciare il banco di scritte “Bill du bist meinem engel” (spero

di non aver sbagliato a scrivere ND_Pink Me_ e Tesorinely), “Bill ich liebe dich”

“Tokio Hotel mein traum”.

Sentendo la punta della matita ticchettare sul banco,

Alyson sorrise osservando l’amica che sognante scriveva frasi d’amore verso i

suoi idoli.

Mah… che avevano di speciale?

Sapeva solo una cosa… per la sua migliore amica, avrebbe fatto questo e altro.

Sì… forse anche andare ad uno stupido concerto.

 

_*_*_*_*_*_*_*_*_*_

-Va bene ragazze… Calme ora ok? Piano con queste mani… sono dotato a

letto, non a firmare autografi…- disse maliziosamente il ragazzo con i lunghi

rasta biondi raccolti in una coda che spuntava fuori da un cappellino con visiera.

Si stuzzicava divertito il percing, sommerso  da dozzine di ragazze armate di

macchine fotografiche, pennarelli indelebili, blocchetti per gli autografi, foto,

poster, cartelloni.

Tom si crogiolava nella sua popolarità e in tutti i suoi vantaggi.

Suo fratello era una cosa fuori dal normale.

Riusciva in ogni situazione a dedicarsi sempre alla stessa, fottutissima mania.

Aveva promesso! Aveva detto che sarebbe sceso a prendere la macchina e che

poi sarebbe venuto a prenderlo.

Ma come al solito…

Non era possibile.

Il ragazzo dai capelli corvini sparati in aria, osservava con gli occhi nocciola

evidenziati pesantemente dal trucco nero, il gemello dalla finestra dello studio di

registrazione, dove avevano appena terminato le prove per il concerto di quella

sera.

Di nuovo SOLD OUT.

Per un momento l’attenzione venne spostata dal gemello a sé stesso.

Un altro concerto per i Tokio Hotel.

Oh andiamo Bill… ormai dovresti esserti abituato.

Invece no.

Era come se fosse la prima volta.

Le stesse paure di quando era più piccolo. Le stesse paure che lo assalivano

ogni volta. Paura di deludere chi crede in lui. Paura di sbagliare.

Tom invece era così tranquillo. Beato lui.

Gustav e Georg erano tornati a casa, trascorrendo le poche ore che avevano a

disposizione per stare da soli, ognuno con i propri cari.

E se solo Tom si sbrigasse e la finisse di fare il galletto del cazzo, potrebbe

seguire il loro esempio.

-Ok, ragazze… ora scusate ma devo andare! Ci vediamo questa sera e… non

mancate! Una fortunata fra voi potrebbe anche avere una bella sorpresa

stasera… dipende tutto da quanto sarà corta la vostra mini gonna e… da quanto

sapete essere dolci, ovviamente!- disse facendo l’occhiolino, suscitando un

boato e alcuni svenimenti e gridolini isterici.

Si allontanò con le chiavi della macchina in mano e il suo indelebile.

Bill fece un respiro di sollievo, avrebbe voluto gridargli contro dalla finestra o

magari scendere giù a menarlo, ma sarebbe un suicidio con tutte quelle fans

assetate di autografi e anche di qualcos’altro…

Squillò il cellulare:

-Tom…-

-Bill scendi dal retro che sono lì con la macchina…-

-Ok…-

Scese velocemente senza farsi vedere da nessuno e salì in macchina.

Suo fratello sembrava di ottimo umore.

Con la musica ad alto volume canticchiava un motivo rap e si muoveva al ritmo

di musica.

Bill sorrise.

Quel suo buffo modo di affrontare la vita gli trasmise un po’ di coraggio e gioia.

Gli diede un pizzicotto sul fianco facendolo sobbalzare!

-Ahia scemo!!! Ma che fai!??-

-Questo per avermi fatto aspettare mezz’ora!!!!- disse per poi ripetere il gesto.

-Ahia Bill!!!! E questo per che cos’era??-

-Questo perché sei scemo!!-

-Bella trovata… ah si??? Bene… vuoi la guerra??- il rasta alzò la radio a tutto

volume.

-AAAAAAHHH!!! Tom abbassa il volume!!! Vuoi proprio attirare l’attenzione??

Siamo incognito!-

-E che me ne frega???-

A tutta velocità la Cadillac Escalade schizzava sull’asfalto e si potevano sentire

le risate dei gemelli, in parte coperte dalla musica.

 

FINE DEL PRIMO CHAPPY!!!

COMMENTATE NUMEROSE X SAPERE IL SEGUITO!!! BACIUUUUUUUU!!!!  _Pink Me_ e Tesorinely

  
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