Mine, forever
- 4 –
I personaggi di questa breve fic,
appartengono a J.K.Rowling.
Io, li utilizzo
soltanto per divertirmi, pertanto, nessun diritto di copyright è stato
violato.
Buona lettura.
No
avrei mai potuto pensare che Draco mi sarebbe mancato così tanto.
Il solo
fatto che non dividiamo più lo stesso letto, ormai da un’ora e sette minuti, mi fa sentire
col morale sottoterra.
E come se non bastasse, la serata è stata un fiasco totale.
Appena
siamo tornati al ristorante Katie se ne era andata e
Ron, ha tenuto il muso per tutta la sera.
Avrei
voluto scusarmi, dirgli che mi dispiaceva, ma non ce
l’ho fatta.
E
mi vergogno.
Mi
vergogno perché provo piacere nel fatto che Katie l’abbia messo nel sacco così.
Mi
rigiro nel letto, che adesso è troppo grande, solo per me.
Mi
sento persa… abbandonata.
La
stanza è buia, è sembra persino fredda.
So che
se ci fosse stato Draco non ci avrei fatto caso, ma
all’improvviso mi sento come coinvolta verso ogni
cosa: mi sento… inutile.
Non
posso evitare che la mosca continui a sbattere nel vetro della finestra per
tutta la notte, e non posso nemmeno evitare che Ron si senta triste, per un
motivo che io sto assaporando proprio adesso.
Sono le
quattro.
La Tana
è silenziosa.
C’è
solo un rumore sommesso che proviene dalla stanza accanto alla mia.
Ho
deciso: mi alzo dal letto, scendo di sotto, mi faccio un tè e torno subito a
dormire.
Eseguo
questi semplici comandi e in modo più silenzioso possibile, mi
incammino verso la cucina.
Vado
verso il lavello e, dopo aver preso la grande teiera
in cui la signora Weasley ci faceva il tè tutte le estati, mi siedo sulla
poltrona preferita di Ron, dando le spalle all’entrata.
Senza
volerlo, sono di nuovo immersa nei miei pensieri,
tutti molto commiserativi e pessimisti.
<<
Non riesci a dormire? >>.
Faccio
un salto e mi volto velocemente verso la figura che adesso si stanzia di fronte
a me.
Ha i
capelli tutti arruffati e gli occhi arrossati. Sembra che neppure Ron, riesca a
dormire.
<<
Ron… mi hai fatto quasi prendere un colpo >> sussurro, mettendomi una
mano sul petto, che batte velocemente.
<<
Scusa… Che cosa ci fai qui? >> mi chiede, mentre si siede sul bracciolo
della poltrona bordeaux. << Questa è la mia poltrona >>.
Sorrido,
e lo ignoro abilmente. Prendo la teiera e verso in due capienti bicchieri il tè
caldo e zuccherato.
<<
Quindi… mi sembra che nemmeno tu riesca a dormire
>> dico esitando un poco.
Ron
scuote il capo, mentre affonda la faccia nella tazza.
<<
No. Tu? >>.
<<
Nemmeno io >>.
Ci guardiamo
prima di scoppiare a ridere silenziosamente.
<<
Mi sei mancata, Herm >> mi dice dopo un po’,
guardandomi serio.
Non so
che dire.
<<
Ehm… sì…? >>.
Annuisce.
Si alza dal bracciolo e va a mettere la tazza nel lavabo.
Poi si
volta e mi guarda.
<<
Sono stato da schifo in questo periodo >> mi rivela,
abbassando lo sguardo.
<<
Come mai? >> chiedo, rannicchiandomi nella poltrona, nel vano tentativo
di sentire meno freddo.
Ron si
volta e sospira.
<<
Da quando te ne sei andata Hermione, non ho fatto altro che maledirmi per non
averti rivelato subito quello che provavo per te >>.
Mi
sento arrossire. Resto zitta.
<<
Avrei dovuto dirti la verità, invece non l’ho fatto. Perché? Bè, avevo paura di passare da idiota, dallo sfigato della situazione >> spiega, con una nota di
rabbia nella voce profonda.
<<
Tu non sei lo sfigato della situazione >> lo
correggo.
<<
Per tutti questi anni, ho pensato: bè,
lei è felice; è se è il suo bene e la sua felicità
che voglio, Ron, dove è il problema? >>.
<<
Ron… >> inizio, ma lui mi interrompe, dicendo:
<<
Ma non riuscivo ad essere felice. Benché ti vedessi
più volte all’anno, benché… ti sognassi ogni notte… io non ero felice
abbastanza, Hermione >>.
Rimango
basita a questa affermazione. Ron… mi sognava ogni
notte?!
<<
Non riuscivo ad immaginare che tu abitassi a miglia e
miglia da me, che tu dividessi il letto con un altro… io… ti vedevo con me. Con
me soltanto >>.
Sento
una lacrima scorrermi lungo la guancia.
Mi
nascondo la faccia fra le mani e inizio a piangere sul serio.
Questa
volta non avrei sprecato l’occasione del secolo. Avrei preso la palla al balzo.
<<
Ron… io… non riesco a crederci… >> sussurro, asciugandomi gli occhi con
il dorso della mano.
<<
Lo so… ma quello che devi capire è che… >>.
<<
Non c’è stata una notte in cui il tuo volto non tornasse
a farmi visita Ron >> sputo fuori, senza dargli il tempo di continuare.
<<
Ho sofferto tantissimo senza di te… mi mancava tutto
di te, Ron, e non vedevo l’ora di rivederti. Ho sempre
pensato che saremmo riusciti a farci delle vite nostre… ma
io non ce l’ho fatta >>.
<<
Nemmeno io >>.
Si
volta e mi guarda. Una linea perlacea gli solca la guancia.
Non so
dove, trovo la forza di alzarmi e di raggiungerlo.
<<
Non posso dimenticarti, Hermione >> mi dice,
abbracciandomi stretta. Chiudo gli occhi e mi stringo a lui con tutte le mie
forze.
Mi
separo da lui e lo guardo in faccia. La luna disegna perfettamente la sua bocca
e il suo viso mascolino. Guardo le sue labbra con un
misto di timore e desiderio.
Mi
avvicino…
La
punta del mio naso sfiora il suo mento. Vedo Ron abbassarsi alla mia altezza.
Chiudo
gli occhi e aspetto che l’istinto mi guidi.
Dopo
nemmeno un secondo, le labbra di Ron, sono poggiate
sulle mie, e insieme si inseguono e si rincorrono.
Metto
le mie mani dietro il suo collo e lo attiro maggiormente a me.
Come in
un film, rivedo Ron, che il giorno del diploma, si diverte a scompigliarmi i
capelli, che avevo aggiustato alla meglio in due
trecce.
Lo rivedo quando al sesto anno, mi viene incontro tutto sporco
e sudato, per dirmi se lo voglio accompagnare ad Hogsmeade.
Lo incontro
nei corridoi di Hogwarts, quando eravamo ancora dei bambini, a ridere e a
scherzare con Harry.
E
finalmente, quel sentimento che avevo messo a tacere
da tre lunghi anni, sbuca di nuovo fuori. Mi accorgo di quanto lo amo.
Ma
soprattutto mi rendo conto di quanto mi sono mancate le sue labbra, i suoi
occhi, i suoi capelli.
Ron si
stacca da me e inizia respirare pesantemente.
<<
Scusami… io… non volevo… o meglio, sì lo volevo, ma..
>>
Gli
premo un dito sulla bocca e sussurro:
<<
Smettila di blaterare… lo volevo io, Ron. Ti amo
>>.
Lui
sorride e poggia di nuovo le sue labbra sulle mie.
È come
se non ricordassi più chi sono. In effetti, chi sono io?
È
sbagliato parlare al singolare quando si ama una
persona… l’importante, è ricordarci chi siamo….
Eccomi
di nuovo a rompervi le scatole con questo capitoletto, che è
davvero striminzito.
Che
ve ne pare? Brutto? Orribile? O decente? E così, pure questa mini-fic è conclusa. Forse un po’
stupidamente, ma in modo molto suggestivo, non
trovate? J
Allora,
penso che in questi giorni mi dedicherò alla stesura di A
MUREDER, la nuova D/G. spero che apprezzerete il nuovo
lavoro.
Ho
apprezzato tantissimo tutti coloro che hanno recensito
questa fic. Grazie di cuore.
RILEY; (ti
ho finalmente risposto alla mail… J)
Abbi Fede;
GIADA;
Capitan
Valechan;
Hermione
Weasley;
Ginny89;
*********;
Ecco,
credo e spero di non aver scordato nessuno. Può darsi che il prossimo chap che
pubblicherò saranno i ringraziamenti a questo chap, che purtroppo è L’ ULTIMO.
Ci
vediamo presto!!
V.v.B!
Charlotte