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Autore: Darkry    02/11/2013    3 recensioni
Karol, una ragazza ricchissima, ha appena compiuto ventuno anni.
Il padre decide di regalare a lei e ad i suoi più cari amici, Tracey e Mark, una crociera di 106 giorni.
Ancora non sa che il destino la chiamerà a pareggiare i conti. Ancora non sa che lì, sulla nave, incontrerà Jake, che le aprirà gli occhi su un mondo da lei dimenticato, su emozioni messe a tacere dopo un brusco incidente.
Lì, sulla nave, Karol riscoprirà se stessa, scoprirà cosa significa amare e soffrire per amore... in un sogno fatto di ghiaccio.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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CAPITOLO 2

 
Trailer: Ice Dream 
Entrambi realizzati dalle bravissime ragazze di Pinoolast's Graphic- Video
 
Quando Mark mi mette giù, sto ancora continuando a pensare alla pista, al ghiaccio alle lame dei pattini che Jake stava ripulendo e mettendo al posto, al mio primo casco e a quando ho gioito la prima volta che mi hanno detto che ero abbastanza brava da non dover metterlo più. 
«Uff… ancora quella faccetta mogia e depressa!» si lamenta Tracey guardandomi di traverso.
Arriccio il naso «Avevi detto che mi avresti lasciato andare dove volevo una volta sulla nave. E invece mi vieni a prendere e non mi fai respirare!».
«Ma è il primo giorno, dobbiamo passarlo insieme!» protesta, scuotendo la testa rossa.
«Hai detto tutt’altro, stamattina…» brontolo sentitamente ficcandomi le mani in tasca e ripensando al ghiaccio, a tutto quel ghiaccio e alla sensazione di volarci sopra come una farfalla, di sentirsi forte, bella, invincibile. 
«Oooh? C’è qualcuno?? Terra chiama Karol!» Tracey mi schiocca le dita sotto al naso. Probabilmente ha detto qualcosa e io non le ho risposto.
«E comunque potresti provare ad essere gentile con le persone che non conosci… hai trattato malissimo quel ragazzo prima, era sul punto di avere una crisi di nervi!» dico cambiando argomento.
Sento Mark irrigidirsi accanto a me e gli rivolgo una veloce occhiata 
distratta prima di ripuntare lo sguardo sulla mia dolce amica dispotica.
Tracey pare sbigottita per un attimo e si fa pensosa. «Sì, forse hai ragione… sembrava proprio sul punto di crollare… certo che era proprio carino!» aggiunge, con gli occhi che le brillano.
Vorrei scuoterla e farle capire che il sesso non è l’unica cosa importante
nella vita.
Il fatto che Tracey consideri tutti gli esseri viventi definiti uomini dalla 
vita in giù solo per certi scopi mi lascia sempre un po’ interdetta oltre che irritata. Insomma, nella vita c’è altro!
«Sì.» commento ironicamente. «E tu non hai fatto altro che chiamarlo il 
poverino figo” anche se a lui dava fastidio…».
Tracey si lascia andare ad una grassa risata. «Per prima cosa non avevo nessuna intenzione di conquistarlo per portarmelo a letto, per quanto fosse attraente. Su questa nave ci sono un sacco di ragazzi belli e prestanti e non voglio complicarmi la vita con uno dello staff. E poi io adoro dare fastidio! Non c’è gusto a conoscere delle persone se poi non le fai impazzire!» termina la frase con una ricca risata cristallina che mi mette i brividi.
«Devo elencarti i motivi per cui non dovresti farlo, invece?» ribatto 
scettica. Tracey ha proprio una mente perversa. 
Mark si mette tra noi e ci prende sottobraccio, trascinandoci in una corsa folle per tutto il corridoio. 
«Facciamo una gara di tuffi?» chiede, mentre io cerco di prendere fiato.
«Ci stooo!» esclama Tracey, iniziando a trascinarmi verso la nostra stanza. 
«Tra cinque minuti in costume davanti all’ascensore!».
Mark sorride raggiante e mi accarezza il viso, lasciandomi mezza allibita e poi sparisce nella porta accanto alla nostra. «Muoviti!» Tracey mi spinge nella camera, apre la valigia e mi lancia contro uno dei miei bikini semplici. 
«E se io non volessi venire?» chiedo mettendo il broncio, mentre Tracey si leva le mutande e mi mostra il di dietro.
«Ma sei scema? E che cosa ci sei venuta a fare in crociera se non vuoi venire in piscina?».
«Beh, potrei fare qualche altra cosa… tipo un giro in biblioteca, o per la 
nave, o…».
«Non farla tanto lunga e muoviti, Mark ci aspetta! Tu di sicuro faresti 
qualcosa di noiosissimo tipo imboscarti in quella pista da pattinaggio, senza pattinare, per spiare il belloccio che pulisce» mi interrompe, allacciandosi il reggiseno e sistemandosi i capelli in una coda funzionale. «Ti ho sgamata stavolta! Chissà come devono guizzare i suoi muscoli mentre li mette in funzione. Mhmm, Dio, forse dovrei rivedere la regola di non farsi uno dell’equipaggio, sarebbe eccitante, non trovi?».
«Che schifo, Tracey! Mi stupisci ogni secondo di più con la mania che hai per il sesso!! Ci manca poco che non proponi a me e a Mark di fare una cosa a tre! Allora saprò che sarai proprio irrecuperabile! E poi non stavo spiando Jake!» protesto indignata. «E sai benissimo anche tu che odio pattinare!» aggiungo, decisa a non dargliela vinta in nessun campo.
Tracey mi guarda in tralice e si avvicina di un passo. «No, io so che ami 
pattinare ma che non metti piede sulla pista perché hai paura. Quindi, siccome non voglio vederti depressa per tre mesi, farai meglio a sbrigarti e a fare quello che dico io!».
Guardo Tracey negli occhi per alcuni istanti, come se volessi sfidarla, mentre il cuore batte forte contro la gabbia toracica e pompa sangue a tutta forza nelle vene. “Ami pattinare ma non metti piede sulla pista perché hai paura”.
Mi volto e mi levo la maglietta. Tracey sta immobile per qualche istante ancora, poi la sento trafficare con le sue cose e quando mi giro, è perfettamente preparata per uscire.
Vorrei che non avesse sempre ragione.

In piscina, detesto ammetterlo, ma mi diverto come una pazza. 
Tracey nei tuffi è un asso, è davvero molto brava, ma la nostra gara non è basata sull’ abilità ma su quanto riusciamo a disarticolarci nel fare i tuffi più strani. 
Mark fa delle facce buffissime mentre salta dal trampolino e fa delle strane capriole con le gambe aperte. 
Quando minacciano di schizzarmi o di prendermi di peso e buttarmi in acqua se non mi bagno all’istante, decido di darmi da sola il colpo di grazia, prendo la rincorsa, salto sul bordo piscina e mi abbraccio le gambe. 
Per un attimo, mentre sono in aria, riprovo la magnifica sensazione dell’aria che ti sferza, mentre spicchi un salto sulla pista e i piedi si staccano dal ghiaccio. Poi, ricado, schizzando acqua ovunque e attorno a me è tutto blu, pieno di bolle bianche. Ho acqua nelle orecchie, nel naso e l’impatto col ghiaccio non è mai arrivato.
Avverto una forte fitta al petto e mi immergo, per non far vedere agli altri quanto sto male. 
Faccio qualche metro e poi riemergo, prendendo fiato. 
Mark mi è subito accanto in poche bracciate e mi sorride allegramente. «Figo, no?».
Non posso fare a meno di rispondere al suo sorriso allegro e spensierato, dimenticandomi tutti i dolori e le preoccupazioni e lo schizzo con l’acqua, lasciandolo di stucco. 
«Fighissimo!» esclamo ridendo ed immergendomi appena in tempo prima che lui mi schizzi di rimando.
Si apre una gara fatta di alleanze momentanee e non ben definite. Ora Mark e Tracey cercano di spingermi sott’acqua, ora io e Mark cerchiamo di levarle le mutande o sbottonarle il reggiseno, ora io e Tracey ci buttiamo ridenti tra le sue braccia, facendogli il solletico sotto le ascelle e facendo a gara ad arrampicarci sulle sue spalle ampie per fare i tuffi da lì. Passiamo il resto della giornata a schizzarci e a ridere come dei bambini e solo quando la fame si fa sentire, decidiamo di uscire dall’acqua. 
È troppo tardi per andare a ristorante perciò corriamo al buffet e ci 
riempiamo i piatti con tutte le delizie che troviamo. 
Salsicce giganti, carne, patatine, fette di torte mai viste, frutta e… pizza!
Mi getto sul cibo con foga, seguita a ruota da Tracey che dopo i primi due bocconi rischia di strozzarsi. 
Io e Mark ci mettiamo a ridere e iniziamo a prenderla in giro, perché la 
tonalità di rosso della sua faccia è quasi uguale a quella dei suoi capelli.
Quando riprende a respirare normalmente, Tracey trova il tempo per lanciarci un’occhiataccia di fuoco. Borbotta qualcosa di sconnesso sputazzando qua e là sul tavolo di legno, senza far cadere il suo cipiglio battagliero.
Mark e io ridiamo, incapaci di trattenerci. 
Infilo il wurstel nel panino e lo ricopro di ketchup, dando un morso all’hot-dog improvvisato. 
Mark mi passa un braccio attorno alle spalle e finisce di mangiare la sua pizza con l’altra mano, tenendomi stretta a lui. 
Aggrotto le sopracciglia e senza farmi notare, lancio uno sguardo interrogativo a Tracey, seduta di fronte a noi che, sebbene abbia visto il gesto, sta facendo finta di niente. Lei risponde al mio sguardo silenzioso con un’alzata di sopracciglia e prende un sorso d’acqua dal suo bicchiere.
Io guardo il mio, che è praticamente vuoto. «Uff…» mi lamento. «Ho finito l’acqua. Mark, potresti farmi passare, così vado a prendere un altro bicchiere?» chiedo sfornando per lui uno dei miei sorrisi più belli.
Mark mi guarda imbambolato per un istante, poi si alza e mi fa cenno di aspettare. «Aspetta, te lo vado a prendere io.» mi sorride e si allontana.
Sgrano gli occhi.
Il piano era quello di allontanarlo, certo, ma avevo pensato che io sarei 
andata a prendere il bicchiere e Tracey mi avrebbe seguita con una scusa!
Mi volto di scatto verso di lei. «Si può sapere che cavolo ha? È strano! Non aveva mai fatto così, prima!».
Tracey mi rivolge uno sguardo complice e l’angolo sinistro delle labbra le si solleva in un sorrisetto sornione. 
«Davvero non l’hai ancora capito?».
Rivolgo uno sguardo ansioso alle mie spalle e vedo che Mark ha recuperato un bicchiere.
«Sbrigati!» la imploro, tornando a guardarla disperatamente.
«Oh, beh, a volte mi stupisce la tua stupidità.» ribatte Tracey piccata.
Sbuffo, incitandola a muoversi. 
«È ovvio!» dice, mentre Mark si avvicina inesorabilmente. «È innamorato di te!».
«COSA?» urlo, balzando in piedi.
«Cosa?» chiede Mark che è appena arrivato, guardandoci con aria innocente.
Gli rivolgo uno sguardo stralunato e cerco di recuperare la mia solita 
espressione facciale, senza riuscirci molto probabilmente. 
«N- niente.» balbetto, tornando a sedermi freneticamente. 
Tracey sorride con aria da stronza. 
Ma perché cazzo non me l’ha detto prima?
Le rivolgo uno sguardo infuriato e lei si stringe nelle spalle e guarda 
velocemente Mark, che nel frattempo si è seduto accanto a me e ha poggiato il bicchiere d’acqua sul tavolo. 
«Grazie.» mormoro, cercando di sorridere. Tracey mi dovrà delle spiegazioni.
Mark mi guarda e il suo sorriso, invece, è perfetto. «Figurati.» sussurra, 
prima di ricominciare a mangiare.
Tracey mi dovrà moltissime esaurienti spiegazioni.
Guardo il mio hot-dog e trattengo a stento un conato di vomito.
Mi si è chiuso lo stomaco. 
Mi accascio sullo schienale della panca e sorseggio l’acqua, guardando il mare, mentre Tracey mi rivolge occhiate inquisitorie per capire che effetto mi ha fatto quella notizia.
La guardo e cerco di trasmetterle quello che provo. 
Niente.
Mark è come un fratello per me e mi piace solo ed esclusivamente come tale.
Lo spio attentamente attraverso le ciglia.
È molto carino con quei capelli neri spettinati e gli occhi scuri e 
misteriosi, le spalle ampie e forti, i muscoli guizzanti delle braccia, il 
sorriso seducente.
È molto carino e scommetto che se non lo conoscessi da una vita, lo guarderei in maniera diversa, come una ragazza guarda un ragazzo bello.
Ma il problema è proprio questo.
Siamo cresciuti insieme e non l’ho mai considerato tale.
L’ho sempre visto come Mark, e basta.
Torno a guardare il mare, associando quel colore ad un altro, che non mi ricordo dove ho già visto. Poi, all’improvviso, mi ricordo degli occhi di Jake, dello stesso colore. Scuoto la testa sentendomi improvvisamente triste.
Il mio migliore amico innamorato di me, la mia migliore amica dispotica che non mi dice cosa succede, un ragazzo sconosciuto che sbuca nella mia mente all’improvviso e il ghiaccio.
Un’enorme, liscia, perfetta e dolorosa lastra di ghiaccio.

 
*WHAWAIEAH!
Ragazzi imploro il vostro sacrosanto
AIUTO! Oggi sono andata ad aprire il documento word di Ice Dream e non me lo apree!! D:
Dice che ci sono dei problemi nel contenuto!
Questa è una
TRAGEDIAAAA!! D:
Avevo pronti i capitoli sino all'undicesimo e avevo tutta la scaletta della storia! Il problema è che non ho tempo di scrivere e quei capitoli sono fondamentali! Sapete per caso come risolvere il problema?? Vi prego ditemi di sì! Questo e il prossimo capitolo ce li ho salvati perchè li inviai ad un'amica per posta ma dopo il terzo rimango a mani vuote!!! Per favore, aiuto!! 
Un bacio, spero proprio che abbiate la soluzione che mi salverà la vita!! <3
Kry
ORDER OF THE PHOENIX*
  
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