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Autore: Alex995    02/11/2013    3 recensioni
Questa volta è Tony ad aver bisogno di Ziva. Questa volta, forse per la prima volta Ziva dovrà conoscere il vero Tony. Un Tony che dopo una missione suicida in Iraq , è completamente diverso.
Cosa succederà? Fino a che punto , Ziva è disposta a mettersi in gioco e a sfidare se stessa per riavere con sè il suo Tony?
Ambientata un anno dopo la 11x02. Un possibile ritorno di Ziva. La puntata è andata in onda solo martedi ed io già penso al futuro..
E se anche voi pensate al futuro proprio come me , non vi basta che leggere! Fatemi sapere cosa ne pensate ;D
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anthony DiNozzo, Ziva David
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Dormire sotto le coperte e sapere che fuori ci sono solo 5 gradi è davvero fantastico.
Credo che questa sia stata , dopo 3 settimane,  la giornata piu fredda da quando siamo arrivati a Parigi. 
Stavo beatamente dormendo tra le braccia di Morfeo, quando sentii la mano di Tony farsi strada sotto la mia maglietta.
Pensai subito che volesse fare l'amore o come lo chiamava lui "conoscersi meglio" e invece la sua mano si fermò sopra la mia pancia.
Sono passati solo pochi giorni da quando gli ho detto di essere incinta, e lui è cambiato in una maniera indescrivibile.. 
Si mise con la testa sotto le coperte e iniziò a fare,  con la bocca, strani suoni vicino alla mia pancia.
Immaginai che stesse facendo la sirena di un autombulanza, il motore di un' aereo e mi parve anche di sentire il nitrire di un cavallo.
Aprii gli occhi e iniziai a sorridere. Non volevo disturbarlo in quella scena cosi dannatamente perfetta, ma d'altro canto ero curiosa di vedere la sua espressione mentre si divertiva a fare quegli  strani versi.
"Che stai facendo?" chiesi senza alzare la coperta.
Lui si fermò di colpo e mi rispose senza uscire. 
"Sto facendo conoscenza."
"Senti qualcosa?"
"Mmmm... no!".
"Io si." dissi divertita.
"Sul serio?" chiese lui incredulo.
"Si.... sento due mani gelate che mi stanno facendo venire i brividi di freddo." dissi ridendo.
Lui uscii fuori e mi diede un bacio veloce. Si ristese accanto a me e iniziò ad osservare  il soffitto della camera.
"Scusa... è che sono..."
"Emozionato.....preoccupato, felice , impazzito..?" chiesi sperando che un di questi aggettivi completasse la sua frase.
"Terrorizzato."
RImasi un pò perplessa dalla sua risposta. Mille dubbi assalirono la mia mente, pensando che si fosse già pentito di tutto.
Si voltò verso di me e mi guardò negli occhi.
"Non so se ne sarò capace."
Capii che parlava di Senior. I suoi dubbi e le sue preoccupazioni derivavano tutte dal rapporto con suo padre.
"Tu non sei come lui, Tony."
"Ho paura di fare qualche errore. Ho paura di non poter rimediare , un giorno.."
"Non avevamo detto di cacciar via le paure?"
Lui non mi rispose. Sbuffai e mi misi a cavalcioni su di lui dandogli alcuni baci leggeri.
"Va meglio?"
"Mmm.... no." disse lui divertito.
Con una mossa agile, si mise sopra di me e iniziò a baciarmi il collo.
Scese pian piano con il corpo arrivando finalmente al di sotto del mio ombellico. Iniziai ad eccitarmi, ma le intenzioni di Tony erano altre. Mi alzò  la maglietta giusto quel poco per scoprire la pancia e avvicinò la bocca cosi da ricominciare quegli strani rumori. 
Risii  a quel semplice contatto e ricordai che da bambina non sopportavo per niente nè il solletico nè i baci sul collo. Con Tony era tutto cambiato: amavo i suoi baci sul collo, che mi facevano andare in fiamme in pochi secondi ma.. il solletico era comunque rimasto uno dei miei punti deboli. Strano a dirsi  per un ex agente del Mossad, che ha subito torture di tutti i tipi.  
"So, che quando ti farai grande mi darai filo da torcere." disse Tony rivolto alla pancia."Ma tu sai, vero che  prima della pubertà conoscerai tutti i film classici degli anni '60?" 
"Non sarebbe meglio iniziare con dei cartoni animati?" chiesi divertita.
"Non la pensare alla mamma... cosa dobbiamo farci, noi Dinozzo, con un cartone animato?"
"Voglio proprio vedere se sarà femmina, come farai." dissi io sbadigliando.
Tony degludii e si rese conto della possibilità.
"In tal caso, la mamma ti insegnerà una delle tante lingue che conosce... e chissà, un giorno,  potremmo andare a visitare Tel Aviv ."
Nonostante il male fatto, Tony pensava sempre a me. Sapeva perfettamente quello che significava per me e quello che significava per mio padre, il fatto che mio figlio conoscesse il mio paese d'origine. 
Per ringraziarlo di quel gesto, gli accarezzai i capelli e Tony appoggiò la testa sul mio ventre.
"Non dobbiamo farlo per forza. Sei hai paura per lui , ti capisco. Sono la prima a volerlo al sicuro..."
"Non avevamo detto basta paure?"
"Touchè."
Si alzò lentamente  ed andò verso la finestra.
"E' tutto bianco!" 
"Sul serio? " chiesi incredula alzandomi con un fulmine. Mi misi accanto a lui e dopo un pò gli dissi di prepararsi.
"Dove andiamo?"
"Voglio andare a giocare con la neve." dissi baciandondolo velocemente  per poi andare in bagno. 


"Tony bastaa!" dissi urlando dopo l'ennessima palla di neve. 
"Sei tu che hai iniziato!"
"Ti ricordo che sono incinta." dissi gettandogliene un'altra contro. 
"Questo significa che non posso difendermi?"
"Questo significa che sei  ro-vi-na-to!" dissi sorridendogli.
"Hai freddo?"
"Un pò... prendiamo una cioccolata?"
"Ai suoi ordini, signorina." disse portandosi la mano sulla testa come se stesse passando un generale militare.
"Posso chiederti una cosa?" chiese mentre sorseggiavamo un caffè e camminavamo per gli Champs Elysèes.
"Certo." 
Mi avvicinò a se e mi chiese da quanto tempo lo sapessi.
"Ricordi quella mattina, quando ti ho fatto aspettare prima della visita alla Torre Eiffel?"
Lui annuii.
"Non ho fatto tardi perchè c'era traffico, ma perchè ero in una farmacia a comprare un test. "
"E quando l'hai fatto?"
"Una volta ritornati in albergo. Quando mi stavi aspettando a letto..." dissi maliziosa.
"Mmm.... ecco perchè non mi hai fermato quando..."
"Esatto... ora vuoi dirmi dove stiamo andando?" chiesi quasi scocciata . 
Tony mi diede un bacio sulla fronte e mi raccontò una cosa. 
"Prima che nascessi, mio padre e mia madre fecero uno dei loro tanti viaggi. Credo che sia stato il loro viaggio di nozze o qualcosa del genere..  Alla mia nascita, mi regalarono un peluche che però all'età di 5 anni barattai per un mazzo di figurine. Quel peluche l'hanno comprato proprio qui, a Parigi."
"Quindi stiamo andando in questo negozio?"
"Esatto.. "disse sorridente.
Che bel sorriso, pensai tra me e me. Lo avevo visto tante volte sorridere, ma questo era un sorriso completamente diverso.
C'era il sorriso provocatorio, il sorriso da latinlover, il sorriso per pararsi il culo e il sorriso per dirti:
Sto andando a comprare un peluche per mio figlio, non è bellissimo?
Arrivammo fuori ad un negozio a due serrande e vidii subito delle culle con tulle e pizzo.
"Sembrano le culle delle famiglie reali." dissi scherzando.
"Vuoi qualcosa del genere?" chiese curioso.
"Neanche per sogno." dissi sincera.
"Meglio !" disse aprendo la porta facendomi entrare.



"E se è un maschietto?" 
Eravamo tornati in albergo. Da che doveva comprare solo un peluche, Tony aveva comprato 3 tutine per neonati e un paio di scarpine di lana. 
"Sono rovinata." dissi scherzando.
"Spiritosa.. intendo se è maschietto la tutina non andrà bene." 
"Tony, il bianco è un colore neutro. Andrà benissimo." dissi entrando in camera posando le buste sul materasso. 
Mi sedetti sul letto e presi una tutina dalla busta di cartone. Quella bianca era davvero bella. Era in pile, portava dei lustrini  e ritraeva un orsetto che mangiava della cioccolata. 
"Ma ne abbiamo presa anche una celeste... e se è femmina?"
"Sicuro di non essere incinto?" chiesi scherzando.
"Mi stai provocando David?"
"No.. sono solo contenta che tu ti preoccupi per lui o per lei." dissi avvicinandomi a lui per gettargli le braccia al collo.
"Se è una bambina" aggiunsi " sarà bellissima anche con l'azzurro. Soprattutto se ha i tuoi stessi occhi.." 
Stavamo per baciarci, quando il suo laptop iniziò a suonare.
Tony si avvicinò al computer e vidi l'IP di Mcgee.
"E' Mcgee." disse facendomi capire di nascondermi. Mi misi avanti a lui cosicchè la webcam non mi inquadrasse.
Tony accettò la chiamata e si sedette alla scrivania.
"Ehy Pivello!" disse sorridendo "Come stai?"
"Ciao Tony! " disse contento.." Dove sei?"
"Parigi.... Cosa c'è,  vi manco?"
"Uh non sai quanto!" disse Mcgee scherzando. "Ti chiamo per aggiornarti su delle novità."
Mcgee lo disse davvero in modo strano. 
"Orli e 3 agenti del Mossad sono stati qui una settimana fa. Cercavano Ziva, poi hanno incomincato ad indagare  su un killer che ha ucciso un loro  agente e che ora si trova qui a Washington."
"Quindi sono ancora li?" chiese Tony sorpreso.
"Si. Si sono stabiliti qui." disse scocciato. "Ah e Vance vuole sapere quando torni."
Tony senza farsi notare ( anche se non ci riuscii molto bene) mi rivolse uno sguardo cercando di interpellarmi.
Non avevamo ancora pensato a quando ritornare a casa. La cosa mi spaventata molto, perchè ora con questo bimbo in arrivo, non mi sarei potuta nascondere ancora per molto. 
"Mcgee posso richiamarti?" 
"Certo. Ah e un'altra cosa.. Abby vuole salutarti. Posso farla salire?"
Tony annuii. "Ci sentiamo dopo." 
Abbassò lo schermo del Pc e mi guardò cercando di trovare nei miei occhi una risposta sul da farsi.
"Torniamo a casa." dissi seria.
"Ne sei sicura?"
"Non possiamo nasconderci qui all'infinito.. " 
Tony si alzò e mi abbracciò forte.
"Prenoto il primo volo." 





Angolo autrice:
Vogliono tornare a casa! Quindi ora c'è da affrontare Gibbs, Mcgee , Abby... come decideranno di dirlo agli altri?
Non era adorabile Tony mentre faceva quei rumori sulla pancia di Ziva? SCLERO, SCLERO, SCLERO!
Ho capito che nessuno piu può salvarmi! xD
A presto e grazie per le bellissime recensioni <3
  
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