Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Maria_A    02/11/2013    1 recensioni
La prima storia di una serie ispirata agli anni dei Malandrini ad Hogwarts, così come abbaimo provato ad immaginarla noi dalle poche informazioni della mitica J.K.Rowling sulla loro era. Partendo dal primo anno, seguiremo l'evoluzione e la crescita di James, Sirius, Remus e Peter, di Lily Evans, Severus Piton e altri personaggi, attraverso scherzi, trasformazioni, amicizie, litigi, amori e anche di una guerra che minaccia il mondo magico.
Primo anno- 1971: l'anno in cui quattro ragazzini si incontrano per la prima volta dando il via ad un'amicizia unica, speciale.
Dal primo capitolo:
"Al suono della porta dello scompartimento che si apriva, il ragazzino girò la testa di scatto, e non appena vide Sirius,saltò su come una molla, gli si avvicinò a grandi passi, si premurò di allargare il suo sorriso che ormai copriva metà faccia e, senza concedere all’altro il tempo di fare qualsiasi cosa, gli porse la mano con aria solenne proclamando:- Ciao, piacere! Io mi chiamo James! Tu chi sei? -.
Sirius lo squadrò un momento perplesso, ma alla fine decise di stringere la mano che l’altro gli porgeva anche se un po’ titubante. - Io mi chiamo Sirius Black -.
Genere: Avventura, Commedia, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: I Malandrini
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Image and video hosting by TinyPic


-Le Banshee sono spesso accompagnate dai Marciotti, creature che attirano i viaggiatori nelle paludi.. - stava spiegando il professor Dougals, mostrando alla classe una diapositiva raffigurante le creature descritte. La Banshee camminava curva seguita dai saltelli di una strana creatura con un piede solo e una lanterna in mano.

Tra tutti gli insegnanti dei nostri giovanissimi amici, il professore di Difesa Contro le Arti Oscure era il più severo. Persino più severo della professoressa Mc Granitt. Il ché era tutto dire!

Dougals aveva corti e sbarazzini capelli corvini, e un abbigliamento sempre impeccabile. Nonostante la sua giovane età, possedeva un’aura di autorità. Dalle cicatrici che sbucavano dal colletto della camicia e dai profondi occhi celesti si poteva capire che era passato tra mille peripezie e che la maggior parte delle cose di cui parlava le aveva vissute in prima persona.

Sin dal primo giorno aveva messo in guardia i suoi alunni su quanto fosse importante  avere una preparazione adeguata contro le Arti Oscure e che lui sarebbe stato inflessibile nei suoi insegnamenti.

-Difesa contro le Arti Oscure è probabilmente la materia più importante che studierete qui ad Hogwarts. Senza una preparazione adeguata sarete molto vulnerabili quando verrà il momento di affrontare il mondo esterno.  Pretendo perciò da voi la massima attenzione- aveva affermato il primo giorno, scrutando severamente ogni allievo. Nessun aveva osato mettere in discussione le sue parole. E nemmeno ora avevano qualcosa da ridire sui suoi insegnamenti.

Tutti gli studenti pendevano dalle sue labbra. Ogni lezione di Dougals veniva seguita con attenzione e gli alunni rimanevano sempre affascinati dalla materia.

Persino James e Sirius provavano una specie di timore reverenziale verso il professore e solo raramente si permettevano di disturbare. Peter invece aveva paura e basta: si innervosiva ogni volta che il professore si rivolgeva a lui e non era un gran ché nelle esercitazioni pratiche.

Chi prestava la massima attenzione durante le lezioni di Dougals erano invece tre ragazzini completamente diversi tra loro: la rossa Grifondoro, Remus e Severus adoravano il professore.

Tutti e tre prendevano solitamente appunti in maniera quasi ossessiva, completamente rapiti dalla materia.

Quella mattina però, Remus stava troppo male per fare alcun ché non fosse starsene accasciato lungo il banco, ad aspettare che l’ora finisse. Peter era troppo distratto ed impaurito dalle creature per accorgersi del suo amico, mentre James e Sirius, che avevano notato lo stato di Remus lo avevano osservato per un po’ preoccupati, intimandogli ogni tanto di andare in infermeria ma lui aveva protestato cercando di resistere fino alla fine dell’ora: non voleva perdersi Difesa, già si assentava spesso a causa del suo problema.

Così i due amici stavano facendo di tutto per distrarlo dal suo malessere. In quel momento  James stava mostrando a Sirius come creare origami di carta e animarli tramite la magia – Devono essere perfetti- stava sussurrando al compagno- altrimenti la formula viene sbagliata-. 

Aveva creato fedelmente un piccolo Marciotto, con tanto di lanterna e piede raggrinzito.

Agitò la bacchetta e il Marciotto di carta  prese vita. Iniziò a saltellare in giro guidato dalla bacchetta di James. L’origami saltò sulla testa di Peter dove, tra gli sghignazzi di James e Sirius, prese fuoco. Peter, lanciò un gridolino soffocato e saltò il piedi terrorizzato.

Intanto metà classe si era girata a guardare e aveva iniziato a ridere di fronte a quello spettacolo, tra cui anche il professore – Molto illuminante signor Potter, davvero un’ottima riproduzione. Signor Minus, non voglio immaginare cosa accadrebbe se si trovasse faccia a faccia con un vero Marciotto- disse il professore con un’aria di rimprovero. Peter si risedette tutto rosso in viso.

-Signor Potter la sua opera, per quanto interessante, non era affatto necessaria. Le costerà perciò dieci punti in meno a Grifondoro -fece poi assumendo un’espressione crucciata.

A questa notizia anche gli altri smisero di ridere.

In quel momento la campanella suonò, ad indicare la fine dell’ora e tutti saltarono in piedi, affrettandosi ad uscire.

-Arrivederci! E ricordate il saggio di 500 parole sulle banshee del Sudamerica . I Marciotti sono argomenti interessanti,  che però affronteremo meglio più avanti- li richiamò il professore prima di scomparire oltre porta secondaria dell’aula, diretto nel suo ufficio.

Remus raccolse le sue cose e si allontanò a grandi passi verso l’infermeria seguito dai suoi amici.

-Davvero ragazzi ci arrivo anche da solo- borbottò in un tono un po’ più brusco di quanto avrebbe voluto.

I tre lo scrutarono preoccupati. Il viso di Remus era così pallido che le cicatrici sembravano in rilievo, più spaventose che mai. Il ragazzo prese ad allontanarsi, ma i tre non mollavano. Lo inseguirono per paura che si sentisse male nel tragitto.

Remus provò a ribellarsi alle loro premure ma invano, la voce sempre più debole stava avendo una vera e propria crisi e per un attimo ebbe una folle ed irrazionale pura che si sarebbe trasformato lì davanti a loro, in pieno giorno. Non era mai stato così male.

Finalmente arrivò davanti alla porta dell’infermeria, ma non riusciva nemmeno a parlare, la crisi improvvisa lo stava artigliando e sentiva male in tutto il corpo.

Fu James che corse a perdifiato nell' ufficio di Madama Chips a richiamarla spaventato. La donna raggiunse Remus, agitò la bacchetta e il ragazzino si librò per aria levitando dietro all’infermiera che lo portò nella stanza e lo adagiò su un lettino. Gli fece bere la pozione che era solito prendere in quei casi e già sentì parte del dolore affievolirsi.

-Bevi anche questo, ti farà dormire fino a stasera…- disse somministrandogli un sonnifero.

Il ragazzino bevve la pozione che ebbe un effetto istantaneo. Prima di chiudere gli occhi e abbandonarsi al sonno ristoratore però  fece in tempo a notare James, Sirius e Peter che lo osservavano ai piedi del letto preoccupati, la confusione nei loro sguardi…

 

Madama Chips scacciò i tre ragazzi dall’ infermeria con la scusa che  Remus aveva bisogno di riposare.

Invano chiesero che cosa avesse il loro amico. Madama rispondeva sempre in maniera vaga alle loro richieste.

Dopo varie minacce di punizioni, i tre amici decisero di allontanarsi dall’infermeria, delusi ed affranti.

-Vorrei proprio sapere che cosa gli è preso- stava dicendo James mentre i tre salivano le scale diretti alla sala comune.

-Già, avete visto la sua faccia no? Era pallida come un fantasma- disse Sirius.

-Questi malesseri non sono per niente normali. Chissà, forse… “Topoghiacci”- fece James all’ indirizzo del ritratto della Signora Grassa che si aprì permettendo ai tre amici di rifugiarsi nella calda sala comune.

-…forse è una cosa genetica…- continuò sedendosi sul divano più vicino al fuco per scaldarsi le mani.

Sebbene fossero stati tutto il giorno nel castello, il freddo penetrante si faceva sentire persino lì.

-Può darsi, ho notato che gli viene così all’improvviso, a distanza di settimane..-

-O..ogni f…fine del m..mese- balbettò Peter che ancora tremava oltre che balbettare.

-Che? Scusa Peter, amico mio, ma col tuo balbettare non si capisce proprio niente- disse James.

-Sì, una gallina starnazzante parlerebbe meglio- fece Sirius sogghignando.

-N..niente- rispose Peter in tono brusco.

Odiava quando i suoi amici prendevano in giro oppure lo rimproveravano per la sua balbuzie.

Non era colpa sua,in fondo, se non riusciva a parlare correttamente. Per questo era costantemente preso di mira non solo da James e Sirius, ma anche da molti altri suoi compagni.

Si rinchiuse in un silenzio offeso e ostinato a cui i due non fecero molto caso.

-Comunque sia dobbiamo scoprire che cosa ha- continuò James pensieroso.

-Ma perché non vuole dircelo?- chiese Sirius in tono lamentoso.

James fece spallucce.- Non lo so, ma vorrei scoprirlo. Dovremo indagare…ma come? Non riusciamo nemmeno a vedere come sta! Da dove possiamo iniziare?- si domandò frustrato.

-Se solo potessimo andare a trovarlo, magari se vediamo come sta potremo capire meglio…- disse Sirius.

In quel momento un’idea balenò nella mente di James.

-Un modo ci sarebbe…- incominciò enigmatico, con una strana luce negli occhi.

Ma prima che gli amici avessero il tempo di chiedergli di cosa parlasse vennero interrotti dalle risate di Lily e Mary che stavano scendendo di corsa i gradini del dormitorio femminile.

Si dileguarono oltre il ritratto della signora Grassa senza degnare i tre di uno sguardo.

-Ma che le prende?- domandò James perplesso.

Sirius fece spallucce. Non si interessava così tanto delle ragazze, per lui era più importante scoprire il segreto di Remus.

-Allora? Questo modo?- chiese spazientito attirando l’attenzione di James che sembrava perso nei suoi pensieri.

Il ragazzino si riscosse sogghignando- Beh, direi che sarebbe ora di inaugurare il Mantello dell’Invisibilità-.

 

------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

 

Le risate delle ragazzine risuonavano per tutto il parco quel pomeriggio.

Nemmeno il freddo di fine gennaio impediva loro di divertirsi.

Lily faceva sfoggio dei suoi bellissimi para orecchie appena ricevuti dai genitori, di un colore verde acceso, come i suoi occhi.

Le cinque amiche stavano approfittando della neve fresca (aveva appena nevicato) per giocare a palle di neve: si colpivano a vicenda, a volte usando la bacchetta per sollevare blocchi più grossi e in poco tempo si ritrovarono già bagnate fradice.

-Marlene i capelli!- gridò Emmeline quando si vide arrivare una palla gigante che la fece finire a terra. La ragazzina era gelosissima dei suoi lunghi boccoli biondi che aveva raccolto in due  codini ai lati del viso.

Marlene rise sguaiatamente e si lanciò sulla ragazzina schiacciandola contro la neve.

-Aah! Togliti Marlene! Non sei il fuscello che credi!-gridava tra le risate delle altre.

Marlene si rialzò un pochino offesa e riprese a lanciare palle di neve a raffica.

-Sarà meglio andare, dobbiamo metterci avanti col compito di Difesa- disse Lily quando era ormai troppo buio per vedere i bersagli.

-Lily non incominciare!- sbuffò Mary- E’ per giovedì! Abbiamo ancora un sacco di tempo-.

Lily arrossì, ma non insistette.

-Sarà meglio andare comunque, credo sia quasi ora di cena- fece Alice osservando le grandi finestre illuminate  della sala Grande.

Insieme, le tre ragazze si avviarono verso il castello.

Nella sala di ingresso però si imbatterono in alcuni Serpeverde del primo anno che stavano prendendo in giro dei coetanei Tassorosso. Lily fu sorpresa di vedere tra le Serpi anche Severus. Lo guardò interrogativa. Il ragazzino notandola, ricambiò il suo sguardo, controllò che i suoi compagni fossero distratti a ridere della faccia brufolosa di un ragazzino e si avvicinò alla rossa.

Lily non notò le sue precauzioni. Salutò le amiche che si avviarono verso la Sala Grande, non molto contente di abbandonarla lì con Piton.

-Ciao!- esclamò la ragazzina.

-Ciao- disse Severus.

Lily sorrise incoraggiante e Severus ricambiò. Sembrava indeciso e Lily vide che teneva una mano in tasca, come se nascondesse qualcosa.

-Allora, che hai fatto di bello oggi?- gli chiese la ragazzina.

Severus lanciò un' occhiata ai suoi compagni che sghignazzavano di qualcosa che lui si era perso.

-Niente di chè...-mormorò facendo spallucce.

Lily parve un pochino delusa.

-Sev ma…ricordi che giorno è oggi?- chiese lei preoccupata.

Severus annuì. Sembrava fosse in procinto di tirare fuori dalla tasca qualcosa ma proprio in quel momento apparvero- apparentemente da nulla- i due Grifondoro che meno desiderava vedere.

James e Sirius nascosti sotto il mantello e diretti in infermeria, avevano notato i Serpeverde. Fin dal primo giorno, Grifondoro e Serpeverde del primo anno avevano provato un’ostilità reciproca più che altro derivata dai pregiudizi tra le due case.

Era impossibile perciò resistere all’impulso di attaccar briga con quelli che consideravano acerrimi nemici, soprattutto quando tutti i Serpeverde del primo ann sembravano riuniti lì apposta per loro.

-Guarda guarda…- iniziò James.

I Serpeverde si voltarono in guardia verso di lui e Sirius.

-Potter, Black, dov’è il vostro amichetto mezzosangue?- chiese sprezzante Dolohov, uno dei Serpeverde del primo anno accennando a Remus.

-Ancora in infermeria vero?-  si intromise  Mulciber.

-Taci Mulcibuccio, fatti gli affaracci tuoi- fece James sorridendo tranquillo.- Siamo passati di qui per vedere come ve la passavate.  A quanto pare però siete le solite facce da Troll.-

Mulciber gonfiò il petto:- Senti chi parla, Potteruccio. Mammina ti pulisce ancora le caccole dal naso non è vero? – ribatté sprezzante.

-Non osare offendere mia madre- fece James tirando fuori la bacchetta. Sirius lo imitò.

-Che cosa vorresti fare con quella sentiamo?- lo derise Dolohov.

-Di certo so usarla meglio di voi tutti messi insieme- Replicò James con aria di superiorità.

-Smettetela!- si intromise Lily che fino a quel momento era rimasta zitta in mezzo alle due fazione, assieme a Severus a osservare gli scambi di battute dei compagni.

-Evans… tu che ci fai qua?- chiese James sorpreso. Non si era accorto di lei e Severus.

-Non sono affari tuoi- replicò la ragazzina acida- smettetela di comportarvi da bambini- disse lanciando occhiate di fuoco sia ai Serpeverde che ai Grifondoro.

-E tu che vuoi? Stupida sangue sporco?- replicò Mcnair sprezzante.

-Attento a come parli Mcnair…-lo ammonì Sirius, ma ormai era troppo tardi.

-Rictusempra!- esclamò James con foga puntando la bacchetta contro Mcnair che venne colpito in pieno ed iniziò a ridere sguaiatamente reggendosi la pancia.

-Ahah..ti…ahah..faccio vedere..ahah..io- ma la risata era ormai incontrollabile.

-Monstrum- gridò Dolohov lanciando la Fattura Orcovolante contro i due ragazzi. La sala d’Ingresso si riempì di mostruosi esseri svolazzanti che presero ad inseguire James e Sirius.

-Furnunculus!- esclamò James in risposta puntando la bacchetta alla cieca, mentre scappava dai mostri  contro uno dei Serpeverde. 

La discussione si era improvvisamente trasformata in un agguerrito scontro. Lampi di luce volavano da una parte all'altra del salone d'Ingresso.

-Trarantallegra- Gridò uno dei Serpeverde mentre la sua faccia si riempiva di pustole. La fattura colpì però Severus che prese a ballare in maniera incontrollabile.

La sala d’Ingresso era ormai nel caos. Gli esseri evocati dalla fattura Orcovolante rincorrevano tutti gli studenti che osavano affacciarsi nell'Ingresso attratti dagli incantesimi.

La guerriglia tuttavia durò poco.

-Finite Incantatem!- gridò all’improvviso una voce perentoria.

Immediatamente gli esseri scomparvero, Piton smise di ballare, Mcnair di ridere. I duellanti si voltarono verso la voce che si scoprì essere del professor Silente.

-Questo non è il luogo adatto per simili azioni. Non accetto comportamenti del genere nella mia scuola. Siete pregati di raggiungere i direttori delle vostre Case affinché decidano la punizione adeguata. E che non si ripeta mai più- li ammonì il  Preside fissando i colpevoli con sguardo di rimprovero. Quello sguardo, pensò James , era anche peggio delle sue parole.

-Ora andate. E signorina Evans, le consiglio di andare in infermeria a farsi curare quelle pustole- disse severo prima di allontanarsi.

Nel silenzio che seguì, James si rese conto che la faccia di Lily era ricoperta di grosse escrescenze rossastre. Uno degli incantesimi doveva averla colpita per sbaglio. Con una morsa allo stomaco si rese conto che forse era stato proprio lui a colpirla. Ma la cosa peggiore erano le grosse lacrime di dolore e umiliazione che scendevano giù per le guance della ragazzina.

Lily corse via tra le lacrime diretta in infermeria.

Anche Severus e gli altri si allontanarono non prima di avvertire i due :–Non finisce qui- sibilò Mulciber.

-Quando volete!- gli gridarono dietro James e Sirius.

-Mi sa che da Remus ci andremo un’altra volta eh?- sbuffò poi Sirius e rabbrividì pensando a cosa lo aspettava dalla Mc Granitt.

-Però è stato divertente!- esclamò James sogghignando.

Sirius si avviò verso l'ufficio della Mc Granitt e prima di seguirlo,James venne attratto da un luccichio sul pavimento di pietra. Si chinò ad osservarlo più da vicino.

Era un braccialetto: in metallo,adornato da minuscole perline trasparenti, al cui interno ad uno sguardo più attento si potevano notare racchiusi dei piccoli gigli bianchi che sbocciavano a intermittenza.

Senza pensarci troppo si mise il gioiello in tasca e si affrettò a raggiungere Sirius, per scontare la punizione.

 

 

 

Angolo autrice:

Yo!

Come va? Non bene per me. Sono piuttosto depressa perché sarei dovuta andare al concerto del mio gruppo preferito. Ma siccome ho avuto una sfiga enorme, alla fine non sono più andata. :(

Perciò di tempo ne ho avuto abbastanza per sfogare la rabbia e  scrivere un nuovo capitolo oggi.

 

Non so quando aggiornerò la prossima volta visto che lunedì inizierò uno stage che si protrarrà per tutto Novembre D:

 

 

Parlando del capitolo.

Oggi è un giorno molto importante per Lily…rovinato appunto dai Malandrini. Poteva essere diversamente?

 

I Malandrini cominciano a interessarsi di più al segreto di Rem direi che sarebbe anche ora, non trovate?

 

E niente…che altro c’è da dire?

 

Ringrazio come sempre chi legge (siamo arrivati a circa 650 visualizzazioni!!), chi segue e chi recensisce <3

E my bro che corregge ma non dice mai come gli sembra il capitolo, se bello o brutto <.<.

 

Un bacione, :*

 

Mary&Bro

 

P.s: Credo che  farò una revisione della storia una volta finita, o forse anche prima…ci sono alcune cose che non mi convincono…byee

 

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Maria_A