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Autore: ItTakesAFullToRemainSane    02/11/2013    2 recensioni
Time for Miracles. Adam, cantante agli albori della sua carriera e Tommy, giovane chitarrista spaventato dall'amore. Una storia romantica in stile Adommy che spero vi emozionerà.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Adam Lambert, Tommy Joe Ratliff
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Incompiuta
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“Cosa sei venuto a fare? Cosa vuoi da ma Caleb?” chiese Tommy, mentre un moto di disgusto e rabbia si faceva strada nella sua mente. L’uomo, che gli si ergeva di fronte, sorrise beffardo e, senza degnarlo di una risposta, entrò in casa. Tommy lo inseguì fino in cucina, dove lo vide squadrare ogni angolo della stanza, prima di passare al salone. “Ma guarda un po’ come si è sistemato il nostro piccolo Tommy Joe, eh …” esclamò, alla vista del lusso che regnava nella stanza. “Ti ho lasciato che eri un pezzente e ora guarda un po’ …” continuò sarcastico, togliendosi la giacca dell’elegante completo che indossava e lanciandola con disinvoltura sul grande divano color panna. “Fare la puttana di quel tizio funziona vedo …”. In Tommy alla paura iniziale si aggiunse anche un moto rabbia, una rabbia repressa e ardente che non riuscì a contenere. Come si permetteva?! “Te lo chiedo di nuovo Caleb …” esordì quindi il biondo, deciso ad affrontarlo “ che sei venuto a fare? Cosa vuoi?”. Caleb si voltò verso di lui, i suoi penetranti occhi verdi lo squadrarono. “Cosa sono venuto a fare? Cosa voglio Tommy Joe?!? …” sibilò, avanzando minacciosamente. Tutto lo charme e la calma che aveva mostrato pochi istanti prima, quando era riapparso come un incubo nella vita del bassista, erano sparite, e nel suo viso non si leggeva altro che un desiderio sinistro, malato. Tommy percepì quel desiderio e indietreggiò automaticamente , cercando di frapporre più spazio possibile tra loro. Ricordava bene quell’espressione, gli occhi brillargli di quel verde cupo. Ma l’indesiderato ospite si affrettò a colmare quello spazio e con le mani gli afferrò violentemente il collo, e, senza un minimo di gentilezza, lo sbatté contro il muro, inchiodandolo alla parete col proprio corpo. Il bassista gemette di dolore, mentre con le mani cercava di liberarsi da quella stretta opprimente che gli toglieva il respiro. Ma oltre ad avergli annebbiato la mente, la presenza di Caleb sembrava avere effetto anche sui suoi arti. Sentiva le gambe molli, impotenti, e così le mani, che quindi gli furono di poco aiuto nel disperato tentativo di divincolarsi dalla presa ferrea dell’altro. Caleb aumentò la pressione sotto la mandibola di Tommy, quasi sollevandolo da terra. “ Vuoi sapere che cosa voglio, mio adorato Tommy?!....” gli bisbigliò all’orecchio, quasi fosse un segreto. “… voglio vendetta.” Dopo aver pronunciato quelle due parole, dopo averle scandite all’orecchio di Tommy con fare mellifluo, come avessero un sapore dolce, all’improvviso lasciò la presa, e il bassista rovinò a terra. Il rumore dei colpi di tosse di Tommy riecheggiò per tutta la stanza, accompagnato da respiri affannosi, che però non parvero scalfire minimamente l’espressione crudele del volto di Caleb. Voltò anzi le spalle al biondo che ansimava a terra e, dopo aver afferrato una mela dalla ciotola di cristallo che troneggiava sul grande tavolo, si sedette con fare disinvolto su di una poltrona. “Vedi caro Tommy …” esordì, strofinando la mela lucida contro la camiciam“… quando tre anni fa sei sparito, lasciando tutti i nostri affari, tutti i nostri piani, lasciando me … beh, ero furioso. Furioso, capisci?! Dopo tutto quello che avevo fatto per te … dopo tutto quello che c’era stato … puff , sparito nel nulla.” Fece una pausa per mordere la mela, ma non smise un secondo di fissare Tommy, che nel frattempo si era rialzato da terra. Lo fissava come fa un felino con la sua preda, mentre il succo bianco del frutto che aveva addentato scivolava lentamente giù dagli angoli della bocca. “Ti prego Caleb …” sussurrò il bassista, ormai all’orlo delle proprie forze, sia fisiche che, soprattutto, mentali. “ … ti prego …” Una risata dell’altro esplose in tutta la sua crudeltà, riempiendo tutta la stanza col suo cupo suono. “ Ahahah, mi piace quando implori … ma vedi, se c’è una cosa che ho imparato in questi anni e di non avere pietà. Mai. Per nessuno.” Appoggiò quel che rimaneva della mela sul tavolo, e, guardando distrattamente l’orologio, afferrò la giacca. “Si è fatto tardi … non temere ci rivedremo per continuare la nostra conversazione, mio caro.” Detto questo lo superò, dirigendosi alla porta “ Conosco la strada …”, ed uscì. Tommy rimase in piedi, lì, fermo immobile per un tempo infinito e brevissimo, con la mente totalmente svuotata da ogni pensiero, razionale e non. Se per un po’ aveva pensato di lasciarsi alle spalle i fantasmi del passato, di ricominciare, si era chiaramente sbagliato. Quando Adam rincasò, un paio di ore dopo, lo trovò seduto sul divano, lo sguardo perso, la testa tra le mani. “Hey micetto … che succede? Tutto bene …?” Tommy sollevò il capo e sfoggiò un lieve sorriso al di fuori , mentre all’interno si sentiva morire. “Un po’ di mal di testa, non preoccuparti …”. E mentre salutava il compagno baciandolo sulle labbra, temette quasi che lui potesse sentire il rumore della voragine che gli si stava creando nel cuore. Lo abbracciò, forte, lo strinse a sé più di quanto avesse mai fatto. Non poteva perderlo, non doveva, non voleva. SPAZIO DELL'AUTRICE: HEY, RIECCOMI... ANCHE SE DOPO UN'ETERNITA' ;) ECCO QUA IL NUOVO CAPITOLO, MA PURTROPPO NON RIESCO AD USARE IL CODICE html , QUINDI E' SCRITTO PIUTTOSTO "FITTO". SPERO RIUSCIATE COMUNQUQ A GODERVI LA STORIA :) BACI
  
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