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Autore: tempebrennan    03/11/2013    3 recensioni
Mentre Quinn deve fare i conti i suoi sentimenti per Rachel, Santana è stata messa in punizione da Schue per aver fatto ubriacare Sue: deve fare da tutore alla nuova arrivata Sugar, che le farà scoprire qualcosa di se e di Brittany che le cambierà la vita.
"E non si può giocare né col futuro né col destino".
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Brittany Pierce, Quinn Fabray, Rachel Berry, Santana Lopez, Sugar Motta | Coppie: Brittany/Santana, Quinn/Rachel
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non ti sei mai sentita così impotente: Sugar sembra riuscire a far crollare ogni tua certezza con un gesto o una parola.
“No Sugar, non lo fare!”.
“No, tu non capisci!” grida lei “Se non lo faccio morirò. Tutte moriremo mamma!”.
Sembra non importarle di urlare nel bel mezzo di un pullman.
Le teste di Puck e Mike spuntano curiose ma li fulmini con lo sguardo e loro, timidamente, si concentrano nuovamente sull’ultimo numero di Batman.
Le afferri un polso.
“Ha appena lasciato Artie, non puoi farle una cosa del genere. Non a tua madre, Sugar Lopez – Pierce capito? Se proprio vuoi, puoi dirglielo quando torniamo a Lima. Fino a lunedì ti proibisco di parlare con lei” la rimproveri.
Si divincola per liberarsi ma tu aumenti la tua stretta.
“Mamma deve sapere che si sta innamorando di te. Non.. non ha lasciato Artie perché avete fatto l’amore” Borbotti qualcosa che somiglia molto a “non sono affari tuoi” ma lei ti ignora “L’ha lasciato perché ti ama.”.
Ti osserva con uno sguardo da cucciolo molto Brittany.
“Ti prego, scusami”.
Parte verso Brittany senza che tu la possa fermare e la paura si impadronisce di te, avverti che qualcosa sta per cambiare e non puoi fare nulla per fermarlo, devi solo subire il destino.
 
Maledetto destino.
 
Scivoli indietro finché la tua schiena impatta contro il finestrino, vorresti scomparire dal pullman, speri di venire dimenticata al prossimo autogrill nel quale vi fermerete.
Respiri pesantemente mentre chiudi gli occhi e ti lecchi le labbra piene del sapore di Brittany, la tua mano scorre sui tuoi jeans cercando freneticamente il bottone quando due mani ti bloccano i polsi tremanti.
“San?”.
“Lasciami stare Quinn, credo di avere un infarto”.
“Che?”.
“Senti? Il cuore batte forte, ho la pelle d’oca e.. e mi sudano le mani e tremano e..”.
“E chiudi il becco Santana” ti rimbecca Quinn.
Socchiude gli occhi e avvicina pericolosamente il viso al tuo.
“Che c’è?”.
“Sei diversa” constata sospettosa.
Sgrani gli occhi e diventi color peperone come se ti avessero appena acceso un fuoco sotto al mento, balbetti qualcosa di incomprensibile agitando le mani.
“Lei e Brittany hanno fatto sesso mi pare ovvio!”.
Rachel spunta dietro Quinn con gli occhi luccicanti mentre ogni muscolo del tuo viso si pietrifica e sei combattuta fra lo schiaffeggiare Rachel e svanire come Harry Potter sotto il mantello dell'invisibilità.
La testa bionda di Quinn ondeggia più volte fra Rachel e te con un’ espressione da Oscar a metà fra lo stupito e il consapevole che dice “oh finalmente”.
“E tu come lo sai?” soffia in direzione di Rachel.
“Oh ma è così ovvio! Solitamente Santana si siede vicino a Brittany, mette la testa sulla spalla di Brittany, prende Brittany per mano.. ma non oggi, non dopo che abbiamo stravinto le Regionali. Che, devo dire, sono state una barzelletta: un gruppo di vecchietti che costruisce covoni di grano? Ridicoli! Per non parlare di..”.
“Rachel ti prego, zitta” tagli corto prima che ti sanguinino le orecchie.
“Fammi un favore Quinn: baciala, almeno avrà la bocca occupata in qualcosa che non sia chiacchierare” ghigni acida.
Ti rannicchi ancor di più contro il vetro del finestrino cercando di ignorare il rumore dei baci umidi delle tue amiche.
 

Appena il pullman parcheggia all’autogrill ti precipiti fuori, ti senti quasi soffocare ed hai bisogno d’aria. Porti le mani sui fianchi e inclini la testa all’indietro inalando quanto più ossigeno possibile.
“Santana”.
Una sola parola lascia le sue labbra, è carica di una freddezza che non le appartiene.
Una mano sulla spalla ti costringe a voltarti e vieni trafitta dal suo sguardo severo. Hai l’impressione di averla combinata grossa e di essere nei guai, come se ti avessero appena beccato con le mani nella marmellata.
“So tutto”.
“Britt ti prego, io..”.
Il suo indice sulle tue labbra e sospiri contro la sua pelle soffice.
“Una figlia dal futuro Santana. Abbiamo una figlia e non me lo dici”.
“Brittany” soffi.
Improvvisamente quel singolo dito ti spinge indietro quasi violentemente.
“Cazzo Santana!” urla improvvisamente Brittany “Tu mi hai nascosto una parte importante della tua vita, della nostra vita! Come hai potuto?”.
Brittany ricaccia indietro le lacrime ma i suoi occhi sono più lucidi di uno specchio.
“Britt ti prego, ricominciamo” la implori con voce strozzata “Hai ragione, dovevo parlartene ma ho avuto paura. Sai quando sei in quel fottuto equilibrio fra amicizia e qualcosa di più? Io avevo paura di perderti. Non me lo sarei mai perdonato”.
Porti la sua mano sul tuo petto, che si alza ed abbassa seguendo il ritmo impazzito del tuo cuore.
“Lo senti BrittBritt come corre? Non ci posso fare niente” accenni un sorriso “Ti prego”.
“Mi hai mentito” sussurra la tua ballerina.
Scuoti la testa fra le lacrime e ti sporgi in avanti per baciarla ma lei si scansa e sai esattamente cosa sta per accadere.
 
 
“Santana? Ecco dove eri, ti ho cercata dappertutto. Sbrigati, dobbiamo ripartire”.
“Lasciami qui Rach”.
La tua voce giunge ovattata, le tue braccia circondano il capo ed il tuo viso è completamente appoggiato sulle ginocchia. Ti impedisci di scoppiare a piangere nonostante quello che è successo: Brittany ti ha gridato contro come mai ha fatto, ti ha lasciato.
Vorresti che il mondo ti crollasse addosso.
“Andiamo, non fare la bambina” ti esorta senza molto successo.
“Sta piovendo” le fai notare “Voglio affogare in questa cazzo di pioggia Rachel. È così difficile da capire?”.
Rachel sbuffa. “Piantala San. Muovi quel culo e andiamo”.
Ti tira per un braccio ma tu opponi resistenza: non vuoi salire sul pullman, non vuoi tornare a casa.
Non vuoi respirare l’aria che respira Brittany.
Tendi il braccio e sul tuo palmo aperto vi cadono tante goccioline che poi precipitano sui tuoi jeans.
“I rapporti umani sono come la pioggia: cadono numerosi, alcuni futili, alcuni devastanti ma passeggeri. Altri invece” sorridi malinconica “Beh, alcuni si fermano nella tua vita, e tu non vorresti perché certe volte la pioggia ti sorprende senza ombrello e non puoi fare altro che prenderla in pieno, non puoi fare altro, è talmente irruenta che non puoi scappare, non ti lascia chiudere la mano”.
Sospiri. “Tieni il tuo palmo aperto perché quella pioggia ti colpisca in pieno.. ma non puoi catturare la pioggia no?”.
Rachel sorride e racchiude le tue dita a pugno.
“A volte basta semplicemente chiudere il recinto per non far scappare il cavallo”.
Ha appena paragonato Britt ad un cavallo?
“Scusami?”.
“Brittany è la tua pioggia vero? Ti ha investito in pieno e non ti ha lasciato via di fuga. Ed ora non riesci a farne a meno, non puoi asciugarti la mano se continua a piovere. Brittany continua a bagnare la tua mano e non puoi farci assolutamente nulla”.
Sgrani gli occhi e diventi improvvisamente paonazza e nervosa, mentre Rachel non sembra essersi accorta di niente e farnetica fra sé e sé.
“Si ma il cavallo?” domandi sempre più confusa.
“Se chiudi il recinto, il cavallo non scappa. Se chiudi la mano e le fai capire che ti fa male.. Brittany resta lì con te”.
Le labbra di Rachel si incurvano ed aggiunge: “Non so cosa sia successo fra te e Britt ma deve essere grave se sei in questo stato quasi catatonico.. e tu non sei mai così sconvolta se si tratta di Brittany”.
“Essere innamorati è grave?”.
“Non lo è mai, Santana. Ed ora andiamo, o resteremo in questa landa desolata per anni”.
Ti aiuta ad alzarti e ti guarda divertita.
“Che c'è?”.
“Sembri Samara con i capelli bagnati davanti al viso”.
“Tu sembri un nano scappato da un giardino invece” ribatti.
“Santana!”.
Sollevi il volto verso il cielo.
Rachel ha ragione. Non riuscirai mai a dimenticare Brittany.
 
 
Hai passato il finesettimana chiusa in casa, non hai voluto vedere nessuno, non hai risposto al telefono.
Fa male, accidenti se fa male, essere la seconda scelta.
Non puoi comandare i sentimenti, se tu ami lo fai e basta, non hai la risposta alle tue domande.
Vorresti stare sempre con quella persona, trovare una minima scusa per parlarle ma, se non ricambia, non fai altro che farti del male e non vuoi permetterti altro dolore.
Hai tolto le foto di te e Britt dalle pareti della tua stanza perché il dolore non bussasse ancora insistente e le hai raccolte in una scatola da scarpe che nascondi sotto il letto.
Hai ignorato le chiamate di Sugar. Morirete? A te sta bene. Se è vero che è l'amore a muoverci, rifiutandoti Brittany ti ha appena tagliato le gambe e sei immobile lì, dove più brucia.
Che poi quando ci piace qualcuno ma questi non ricambia cosa facciamo? Ci facciamo del male, ancor più del solito. Non ne possiamo fare a meno, è come stare più vicini nella lontananza. Si, perché è proprio quello a fare male, la lontananza. Ma anche lo stare vicini perché devi controllarti. E allora non c'è rimedio se non stare fermi ad aspettare e pensare che se quel ciclone non fosse passato sarebbe stato peggio. Molto peggio.
Più volte le tue dita hanno sfiorato la tastiera del telefono indugiando e premendo appena sullo schermo, hai perfino scritto qualche parola ma ti è mancato il coraggio di schiacciare Invio.
La sera prima di dormire il pensiero di tutto ciò che riguarda te e Brittany ti investe come un treno e finalmente piangi: di rabbia, di dolore, di piacere.
Perché essere investiti dal suo ricordo è bello.
Perché Brittany è bella.
 
 
Ripensi al messaggio di Sugar, “Ho bisogno di vederti”, mentre ti tamponi i capelli dopo la doccia; ti ha letteralmente rimesso al mondo, dopo un viaggio lungo e faticoso ed una notte insonne.
Ti ha messo in agitazione, è sicuramente successo qualcosa.
“Santana, mi hija, è arrivata Sugar” ti avvisa tua madre da dietro la porta “E' nella tua stanza. Strana ragazza..”.
Ridacchi al pensiero della sua espressione quando, un giorno, le dirai di essere incinta di quella ragazza.
Quando entri stenti a riconoscerla: Sugar è magrissima, ha gli occhi rossi e gonfi e una lunga benda sul braccio.
“Che succede?” domandi isterica.
“È colpa tua.. tutta colpa tua..” balbetta e ti allontana con una spinta.
La guardi interrogativa mentre lei si asciuga una lacrima.
“NON LE HAI DETTO CHE LA AMI!” esplode.
“È domani vero?” chiedi dopo un istante di silenzio.
Annuisce: il giorno seguente, lunedì, Sugar potrebbe morire e il corso degli eventi cambiare.
Probabilmente non hai ben inteso cosa ciò comporti e sei spaventata e sollevata.
“Non credo che..”.
“E invece mi riguarda!” ti anticipa “perché sono vostra figlia e quelli lassù in alto mi stanno letteralmente uccidendo! E tutto perchè? Perché lei ha lasciato Artie e non hai avuto il fottuto coraggio di confessarle i tuoi stramaledetti e veri sentimenti!”.
 
Quello che ci manca spesso e volentieri è il coraggio: superare quella linea sottilissima di confine fra l'amicizia e l'amore.
Perché se un amore si ripara.. beh, un'amicizia quasi mai. Troppe sensazioni, troppe pedine in gioco perché il puzzle si ricomponga.
 
“Le ho tenuto nascosta la verità su di te, sul nostro futuro” ribatti “Non la biasimo se è arrabbiata con me”.
“Non stai neanche lottando per riprendertela” ringhia.
“Non vuole stare con me!” gridi e sembra una gara a chi urla più forte la verità.
Sugar si asciuga inutilmente le lacrime e ti guarda ferita.
Hai appena deluso un'altra persona e cavolo, brucia.
“Perdonami Sugar” mormori sconsolata.
“Vaffanculo, mamma” sibila lei uscendo dalla tua stanza e probabilmente dalla tua vita.
 
 
I lunedì non dovrebbero esistere, pensi mentre scegli i libri per le prime ore della mattinata.
Le tue buone intenzioni di evitare Brittany per tutto il giorno svaniscono quando la trovi in auditorium che balla da sola, senza musica.
Resti a guardarla incantata, sembra un angelo.
“Ciao” mormori a testa bassa quando lei si accorge di te.
“Ciao” ricambia con freddezza. Afferra bruscamente lo zaino e fa per uscire ma qualcosa la spinge a fermarsi.
“Mi sono rimessa insieme ad Artie” ti informa.
Il tuo cuore si blocca per qualche istante ed apri la bocca ma non ne esce alcun suono.
“Sono.. sono felice per te”.
“No, non lo sei, stai mentendo di nuovo” dice raggiungendoti con due falcate “Stasera andremo al Belgrissino per festeggiare”.
Non capisci perché ti stia raccontando tutto ciò ma i tuoi dubbi svaniscono non appena posa le sue labbra sulle tue e la sua mano solleva dolcemente la gonnellina della divisa.
 
 
“Potreste non pomiciare per qualche minuto ed ascoltarmi per favore?” bofonchi esasperata all'indirizzo di Rachel e Quinn.
Siete sul divano di casa Berry, Sugar accoccolata contro di te che beve cioccolata calda e Quinn e Rachel stese l'una sull'altra.
“Un po' di rispetto per chi è single e sta tentando di riprendersi Britt”.
Quinn si stacca controvoglia.
“Rachel per l'amor del Cielo, abbassati quella gonna! Ci sono dei bambini” le fai notare.
“Chi?” chiede lei risistemandosi.
Tu e Sugar impallidite. Accidenti, a volte dimentichi che gli altri non sono a conoscenza della strana situazione in cui ti sei cacciata!
“Non capisco perché mi abbia raccontato del loro programma romantico” commenti per distogliere l'attenzione.
“Ma è ovvio San” spiega Quinn fra un bacio e l'altro sul collo di Rachel “Così sai dove e con chi è e puoi.. salvarla, ecco”.
Sugar si irrigidisce appena fra le tue braccia: non ne avete più parlato ma sono le 18 e fra sole 6 ore potrebbe scomparire. Alla mezzanotte del martedì Sugar Lopez-Pierce potrebbe non esistere più.
Improvvisamente hai paura e capisci l'immensità delle sue parole.
“Artie, Brittany ed il Belgrissino. Come fare ad impedirlo?”.
“Grazie Berry, avevamo bisogno di un riassunto” sputi acida guadagnandoti un'occhiata assassina da parte di Quinn.
Rachel ci pensa su poi esclama:” Possiamo far finta che Artie abbia un incidente e..”.
“Rachel!” grida Quinn sconvolta.
“Non era male come idea” ghigni.
“Smettila San, non uccideremo nessuno”. La voce minacciosa ed il sopracciglio alzato di Quinn farebbero desistere chiunque e ti limiti ad obbedire borbottando qualcosa.
“Beh, Brittany è un'amante della puntualità” fa notare distrattamente Sugar facendo zapping.
Tre teste si voltano a guardarla.
“Che vorresti dire?”.
“Artie potrebbe casualmente arrivare in ritardo al loro primo appuntamento e a Britt non farebbe sicuramente piacere” chiarisce con un sorriso.
Le scompigli i capelli dolcemente e le sussurri:” Sei proprio mia figlia”.
Quinn è già in piedi. “Beh, che ci fate ancora sedute? Abbiamo un appuntamento da rovinare!”.



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Ehm salve. Scusate il ritardo ma la crisi del settimo capitolo si è fatta sentire! Spero di non essere così in ritardo anche con il prossimo. Cosa avranno in mente per mandare a monte l'appuntamento di Brittany ed Artie? 
Grazie ad Ilaria che ha betato..e per tante altre cose. Grazie a chi legge e chi spende un minuto per due righe! Fatemi sapere cosa ne pensate! Hasta luego :D
  
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