- E’ in sala operatoria. Ha passato la notte anche se è molto debole. Appena finisce le farò sapere.- disse il medico e uscì.
- Mi dica Direttore-
- Sono già arrivati i rinforzi dalle altre agenzie? E Ducky come sta? –
- Il dottore sta bene! E’ il più coraggioso qua dentro, e alla fine il suo profilo psicologico è riuscito a completarlo. Quelle cose che Haswari ha detto prima di essere ucciso erano i tasselli mancanti. Inoltre sono già arrivate le squadre di supporto.- concluse Gibbs accigliato.
- Perfetto. Volevo anche informarti che il SecNav ci offre il suo jet privato per il funerale dell’agente Todd, a cui inoltre è stata conferita la medaglia al valore, per i lunghi anni di servizio prestato con onore e fedeltà. Partiremo domani mattina all’alba. -
- Perfetto informo tutti. Novità da Tony invece? E l’agente David? Anzi a proposito… Non ho più visto Eli David dove è finito?
- L’agente David è ora in sala operatoria e Tony è là fino a quando non esce. Eli David è ripartito per Tel Aviv due ore fa dopo essere stato in ambasciata. – disse Jenny, che continuò vedendo lo sguardo ambiguo di Gibbs – Non è certo un padre modello. Anzi non penso sia neanche un padre, visto come tratta sua figlia, e lo stesso sente lei. Non lo considera più suo padre ma il suo Direttore. Ora va, a domani-
Gibbs avvertì tutta la squadra che sarebbero partiti il giorno dopo per il funerale di Kate.
Tony chiusa la chiamata col capo, fu fermato da un infermiere che gli disse :
- Agente DiNoxxo?-
- Si mi dica –
- L’agente David ha finito ora l’intervento. E’ andato bene. Ha avuto un crollo durante l’intervento ma è una donna forte, e siamo riusciti ad estrarre la pallottola senza danneggiare il cuore. Fra poche ore sarà di nuovo sveglia. –
- Grazie mille- concluse Tony che a quello notizia si sentì più leggero. Però nello stesso momento pensò a Kate, che l’avrebbe rivista il giorno dopo, in una bara, e si incupì . Un’altra partner che moriva sul lavoro. Ma non è che fosse lui ad attirare distrazie sui suoi colleghi? Penso.
- Mossad sei sveglia? Ma… che stai facendo? – la bloccò spaventato.
- Devo andarmene, sono stata qua a letto per troppo tempo. Devo prendere il primo volo per Tel Aviv e organizzare il funerale di Ari. Il Direttore di certo non vorrà farlo.
- Certo… e tu vorresti affrontare più di 13 ore di viaggio appena uscita dalla sala operatoria? Sei in convalescenza!! E perché l’anestesia non ha ancora effetto?-
- Al Mossad ci allenano a tutto, pure a resistere alle anestesie, veleni, e quant’altro. E siccome mi sento benissimo mi dimetto.-
- E da quando un paziente si dimette da solo? –
- Da quando è maggiorenne e facoltà mentali.- lo freddò Ziva – Ora se non ti dispiace ho cose più importanti da fare che stare qua a parlare con te.
Tony era profondamente preoccupato per Ziva, ma quelle risposte lo innervosirono a tal punto che pensò : Che faccia tutto da sola... sono stato qua ore per lei! Ad aspettare, a chiedere come stava. Mi sono preoccupato e lei invece di ringraziarmi mi butta letteralmente fuori! Me ne vado che è meglio… Non si può perdere tempo con tipe come lei…Ma lui in cuor suo sapeva benissimo che non fosse così. Lei aveva davvero qualcosa di diverso, diverso da ogni altra donna da lui conosciuta.
- Allora buon viaggio, “sonoautosufficiente”.- e Tony se ne andò.
- Direttore, Ziva è già sveglia, nonostante sia uscita si e no da mezz’ora dalla sala operatoria e vuole già dimettersi. Io sto andando a casa a riposarmi per domani.- finì Tony facendole capire che non voleva fare più da balia all’agente David.
- Va bene DiNozzo. A lei ci penso io. Noi ci vediamo domani mattina alle 5.30 all’ingresso ovest.
- A domani Direttore. – e chiudendo si diresse verso la sua macchina.
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Entro stasera prometto di scrivere un'altro capitolo!!!! Spero che anche questo vi piacciaaa! fatemi sapere!
Vostra Zivadavi.