Anime & Manga > Inuyasha
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Autore: Dadina91    03/11/2013    6 recensioni
"E' stata lei stessa a chiedermelo.
Forse perché anche lei, come me, si era accorta che quel pensiero costante, col passare del tempo, la stava logorando fino a farle perdere la lucidità delle sue azioni.
Non voleva perdere la sua umanità, non era da lei bramare vendetta, non ne era mai stata capace, mi disse.
Doveva trovare un modo per andare avanti. Doveva farlo per sé stessa, per preservare la sua integrità, sia mentale che spirituale.
Fu in quel momento che la sua mente partorì quell'unica, drastica, soluzione: "Ti prego, cancella tutto"."
Genere: Azione, Sentimentale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Miroku, Nuovo personaggio, Sango | Coppie: Inuyasha/Kagome
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Violenza
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Le foglie cadono, lente e inesorabili, sul terreno arido. L’autunno è arrivato.
Quale stagione migliore per il mio animo ferito?  Da tre anni a questa parte tutto intorno a me ha perso consistenza, senso e persino colore. Nulla mi procura più sollievo. Mangio solo per sostentare il mio corpo o altrimenti morirei, e questo non lo posso permettere, non senza aver prima compiuto la mia vendetta. Mi fermo a riposare solo perché i miei compagni umani lo necessitano, ma io ne farei volentieri a meno: la notte è il momento peggiore, il momento in cui il mio subconscio fa capolino per ricordarmi ciò che ho provocato, ciò che ho perso.
Kagome..
Nei miei sogni posso ancora vederla, nitida, vicina..quasi reale. Quasi, perché sul suo volto purtroppo non vi è più traccia di quel sorriso che tanto la contraddistingueva, un sorriso caldo come il sole del mattino, che tanto amavo e che, da tre anni, bramo. Ogni notte, non appena le mie palpebre si abbassano e il mio corpo si distende, pronto a lasciarsi andare tra le braccia di Morfeo, mi si ripresenta davanti la stessa immagine: lei mi guarda da lontano, uno sguardo triste, rassegnato, che di accusatore non ha niente, ma che nonostante tutto riesce a trafiggermi come mille pugnali. Non parla, non ce n’è bisogno, i suoi occhi dicono più di quanto le sue parole potrebbero esprimere e le mie orecchie di hanyou sopportare. Come ogni volta cerco di avvicinarmi, per poterle afferrare la mano, stringerla tra le mie braccia e farle scomparire quello sguardo che mi sta uccidendo, il quale sembra chiedere disperatamente delle risposte che io non riesco a darle perché in realtà neanch’io riesco ancora a capacitarmi di come tutto ciò sia potuto accadere: è stato questo l’ultimo sguardo che mi ha donato…prima di morire.
Ma nell’esatto momento in cui la raggiungo, accade tutto in pochi attimi: lei cade nel nulla, inghiottita dal buio, e io non faccio nemmeno in tempo a gridare il suo nome, che una sola parola sospirata mi giunge alle orecchie, ma per me è come se venisse urlata: “Perché?”.
Proprio come quel giorno, quel maledettissimo giorno in cui tutto cambiò.
Improvvisamente, una voce familiare mi desta dai miei pensieri.
-“Inuyasha”.
Una voce così simile alla sua, ma che con lei non ha nulla in comune.
Abbasso lo sguardo dall’alto del ramo dell’albero che fino a quel momento mi aveva ospitato, incrociando gli occhi della miko che un tempo avevo amato con tutto me stesso e nella quale adesso riuscivo solo a vedere il pallido riflesso della ragazzina del futuro.
Kikyo.
Quel maledetto giorno di tre anni prima, lei era lì. Anche lei, come me e i miei compagni, aveva assistito all’inganno ordito da Naraku. Anzi, si potrebbe dire che, come me e Kagome, ne era stata protagonista.
Con un balzo scendo dal ramo, per prestare attenzione a cosa la sacerdotessa ha da dirmi.
-“Ho avvertito la presenza di alcuni frammenti della sfera poco lontano da qui, è meglio se avvisi i tuoi amici che è ora di rimettersi in marcia” afferma lei, atona, incatenando i suoi occhi marroni ai miei color ambra.
Le rispondo con un leggero cenno di assenso del capo. Questo è tutto ciò che riesco a concederle prima di darle le spalle ed avviarmi verso il capanno abbandonato in cui i miei compagni avevano trovato riparo la notte precedente.
Guardarla in viso mi fa ancora troppo male. Kikyo è la riprova del fatto che ormai Kagome non c’è più e che adesso il suo posto è stato preso dalla sacerdotessa che cinquant'anni fa morì per me e che ci accompagna nel nostro viaggio alla ricerca dei frammenti della Sfera.
Già. La Sfera dei Quattro Spiriti. Come se realmente quel gioiello valesse più qualcosa per me. Se continuo a inseguire i frammenti è solo perché nutro la speranza che questi mi porteranno, prima o poi, a rincontrare Naraku e a poter così compiere la mia vendetta. Erano tre anni che quel dannato non si faceva vivo.
L’unica prova del fatto che non fosse morto, ci veniva data da qualche sua sporadica emanazione, ma da un po’ di giorni a questa parte, anche quelle sembravano essere scomparse nel nulla.
La cosa si faceva sempre più sospetta…
Che diavolo stava tramando quel dannato??
 
 
Angolino dell’autrice:
Ehilà!
Ciao a tutti! Questa è la mia prima fanfiction, quindi potete immaginare la mia titubanza nel decidere se pubblicarla o meno >.<
E' una storia che ho in testa da anni e alla quale finalmente ho deciso di dare forma!
Gli avvenimenti a cui si riferisce Inuyasha quando parla di "quel maledetto giorno" sono da collocarsi all'incirca intorno agli episodi 124-125, quando i nostri eroi giungono sul Mt Hakurei e Naraku "uccide" Kikyo che cade nel burrone......ma ci saranno alcune varianti ;)
Spero di avervi incuriosito!
A presto <3
Baci

Dadina91
  
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