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Autore: mary10990    03/11/2013    1 recensioni
Permettetemi di stravolgere la storia di zia Jo.
E se Harry non fosse stato il prescelto? Se la profezia avesse designato una ragazza nata nel undicesimo mese?
Come si intreccerà la sua storia con quella dei protagonisti a cui ormai ci siamo tanto affezionati?
E se il padre di questa ragazza fosse il quinto Malandrino?
Se lei avesse un fratello?
Se il sacrificio di una madre non fosse stato quello di Lily ma di un'altra donna altrettanto forte e coraggiosa?
E se, tutti i nostri giovani personaggi, frequentassero Hogwarts?
Se vi ho incuriosito almeno un po' date un occhiata.
PS. Ho intenzione di stravolgere la coppia Harry/Ginny, ma non preoccupatevi, troverò loro dei partner molto gradevoli
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Famiglia Potter, Famiglia Weasley, Un po' tutti | Coppie: Arthur/Molly, James/Lily
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Olivander

Ed ecco il terzo capitolo! Buona lettura :D


Terminato il pranzo, si riunirono tutti nel salone della famiglia Potter. Arianna continuava a tormentarsi, preoccupata di non essere in grado di affrontare il quarto anno ad Hogwarts. Sarebbe davvero riuscita in due mesi ad imparare tutto ciò di cui aveva bisogno? Voleva cominciare al più presto, che Adam fosse d'accordo o no.

-”Sai Arianna, è incredibile quanto tu sia uguale a tua madre alla sua età”

-”Ha ragione Lily. Hai i suoi stessi occhi.” disse James sorridendo alla ragazza.

Improvvisamente la ragazza si ricordò della domanda che avrebbe voluto porre al padre, ma non era sicura se fosse pronta o no a parlarne davanti a così tanta gente. Perciò decise di aspettare a quando sarebbero stati da soli.

-”Beh ragazzi, io proporrei di fare una gita a Diagon Alley. Prima i ragazzi avranno i libri e prima Arianna si tranquillizzerà” disse Michael facendo una smorfia alla figlia.

-”Allora vado a scrivere a Ron dove stiamo andando, così magari potremo fare gli acquisti insieme” disse Harry alzandosi dal divano e dirigendosi al piano di sopra.

-”Ron è un nostro caro amico” - spiegò Hermione - “frequenta anche lui il quarto anno come noi”

-”È il maschio più piccolo dei Weasley” disse Lily a Michael.

-”I Weasley? Mi sembra sia passato un secolo da quando li ho visti l'ultima volta!”

Dopo una ventina di minuti Harry scese giù dalle scale di gran carriera è annunciò che la famiglia del suo amico li avrebbe aspettati al Paiolo Magico.

-”Cos'è il Paiolo Magico?” chiese Adam curioso.

-”È una locanda, ma lì si trova il passaggio per Diagon Alley” spiego James al ragazzo.

-”Direi che possiamo andare allora. Credo sia meglio spostarsi con mezzi babbani, avete già provato una Passaporta, non vorrei scombussolarvi troppo” disse Lily premurosa ai ragazzi.

-”Babbani?” chiese Arianna aggrottando la fronte.

-”Non magici, cara” precisò la signora Potter.

-”Tesoro, tira fuori un po' di quelle sterline” disse il signor Potter alla moglie, alzandosi dalla poltrona e dirigendosi verso l'uscita.

-”Dovrei averle messe qui da qualche parte” – sbuffò Lily con la testa in una piccola credenza - “perché non posso utilizzare i galeoni anche i babbani?”

-”Galeoni? Sono i soldi magici?” chiese Adam incuriosito. Quel ragazzo aveva continuato a far domande a destra e a manca, su ogni cosa. C'era da aspettarselo in fondo: quanti avrebbero resistito a non domandare alcunché su un mondo magico appena scoperto?

-”Quelli d'oro sono i galeoni” - spiegò James tirando fuori dalla tasca dei pantaloni tre strane monete - “Diciassette falci d'argento fanno un galeone e ventinove zellini fanno un falce: facilissimo, no?” concluse sorridendo ai ragazzi Montgomery.

-”Non esattamente” ammise Arianna avvicinandosi alle monete.

-”Ne avrete da imparare cari ragazzi, ma non preoccupatevi: siamo qui per aiutarvi” disse la signora Potter tirando la testa fuori dalla credenza e avvicinandosi ai ragazzi. Nella mano destra stringeva quelli che ad occhio Arianna giudicò cento sterline. Le infilò nella borsetta e aprì la porta di casa.

-”Vi raggiungo subito” disse Michael al gruppo che aveva già cominciato ad uscire di casa.

Arianna ebbe un lampo di genio e, mentre il gruppo si apprestava a chiudersi la porta alle spalle, lei segui il padre che si stava dirigendo al piano di sopra.

-”Hai dimenticato qualcosa papà?” chiese a Michael che, colto alla sprovvista, sussultò.

-”Ero convinto fossi andata con gli altri tesoro” - disse girandosi verso la figlia - “devo solo prendere la chiave della cassaforte che abbiamo alla Gringott, la banca dei maghi”

Insieme salirono le scale che portavano al secondo piano in silenzio.

-”Papà” - chiese Arianna facendo appello a tutto il coraggio che aveva - “la mamma.. Insomma, era anche lei.. una strega?”

-”Certo che lo era tesoro, ed era una delle migliori che io ricordi. Quando studiavamo ad Hogwarts mi aiutava sempre coi compiti nella sala comune”

Arianna si chiese cosa fosse questa sala comune, ma al momento era un altro l'argomento che le premeva.

-”E se era una così brava maga, non c'era niente che avrebbe potuto fare per evitare l'incidente?”

Michael si fermò sul corridoio e iniziò a rigirarsi la fede intorno all'anulare.

-”Tesoro, preferirei parlarti della mamma quando ci sarà anche Adam ad ascoltare” spiegò l'uomo mettendo una mano sulla spalla della figlia.

-”Certo. Vorrei solo capire” si giustificò Arianna. Era ovvio che il padre ritenesse corretto aspettare anche Adam, ma la curiosità e una strana ansia ribollivano nel petto della ragazza. Perché provava questa strana sensazione?

-”Adesso muoviamoci dai, ci staranno aspettando” disse l'uomo dando un buffetto affettuoso alla figlia.

Entrarono in una stanza decorata con un centinaio di tonalità di blu. Più Arianna fissava ciò che la circondava più credeva di essere nell'oceano.

Il letto, ricoperto da morbide lenzuola blu, era ornato da una decina di cuscini che avevano tutti una tonalità diversa, dall'azzurrino, al celeste ad un blu molto intenso. Lo scrittoio, posto sotto un'ampia finestra dove le tendine celesti non impedivano al sole di entrare, era ricoperto di libri rilegati in pelle, piume e boccette di inchiostro. In un angolo della camera, appollaiato nella sua gabbia, Astolfo riposa emettendo qualche piccolo sbuffo ogni volta che espirava. Ma ciò che in assoluto lasciava la ragazza senza parole erano i quadri. Magnifiche scene di uomini al comando di navi e pesci che nuotavano nel profondo blu ornavano quelle pareti azzurro pastello. Arianna si avvicinò ad un quadro dove due maestosi pesci gialli si guardavano. Non appena poggiò le dita sulla cornice i due pesci sparirono oltre uno degli lati di essa.

Arianna ritirò le dita come se si fosse scottata.

-”Come è possibile?” chiese al padre che richiudeva il baule poggiato accanto alla gabbia di Astolfo.

-”Arianna, qui i quadri hanno una vita loro” - spiegò Michael sorridendo alla figlia - “sta a vedere”.

L'uomo si avvicinò ad un quadro che raffigurava due marinai intenti ad issare le vele di una vecchia barca.

-”Scusate signori, verso che terre siete diretti?”

-”Speriamo di raggiungere le Americhe” gracchiò uno dei due marinai.

-”Grazie mille, e buon viaggio”

Michael tornò accanto a sua figlia e le mise una mano sulla spalla.

-”Visto tesoro? Dai, prima avremo comprato i libri e prima vi rimetterete al passo con gli altri”

Insieme uscirono dalla camera e, successivamente, dalla casa.

-”Era ora! Avanti, non vedo l'ora di andare da Olivander!” disse Adam saltellando da un piede all'altro.

-”Vedo che ti hanno già spiegato qualcosa” sorrise Michael.

Il gruppo si diresse alla metropolitana e, dopo qualche difficoltà nel superare i tornelli, salirono tutti sulla metro che li avrebbe portati a Charing Cross.

Durante il viaggio Arianna continuò a farsi domande sulla madre. Più pensava a lei, e più quello strano senso di ansia aumentava al centro esatto del suo petto. C'era qualcosa che il padre non aveva detto loro, lo capiva dal modo in cui si era rigirato la fede fra le dita.

-”Ricordati, ogni volta che papà si rigira la fede fra le dite sta per dirci qualcosa di importante” le aveva detto una volta Adam.

Quando arrivarono scesero tutti dalla metro e uscirono all'aperto. James, Michael e Lily guidavano il gruppo e intanto si raccontavano quello che era successo durante la loro separazione. Arianna colse solo alcune frasi sconnesse.

-”Sirius e Remus faranno i salti di gioia quando ti vedranno!” disse James.

-”I Malandrini sono tornati” continuò Lily.

Hermione nel frattempo stava spiegando a lei e ad Adam come funzionavano le cose ad Hogwarts. Dispiacendosi di essersi fatta distrarre, focalizzò tutta la sua attenzione su di lei.

E poi il Cappello Parlante vi smisterà in una delle quattro case, spero sia Grifondoro così potremmo stare più insieme, ma anche se fosse una delle altre case potremmo frequentarci comunque”

-”Sperate solo di non finire in Serpeverde” disse Harry unendosi al discorso.

-”Harry avanti non dire così! Grandi maghi sono usciti dalla casa di Serpeverde”

-”Oh certo, come ad esempio Tu-Sai-Chi” disse il ragazzo alla sorella.

-”Tu-Sai-Chi?” chiese Adam ad Harry.

-”Il più grande mago oscuro di tutti i tempi, o almeno.. lo era.”

-”E adesso? Qualcuno di più oscuro ha preso il suo posto?”

-”Oh no, è stato annientato”

-”E da chi?” chiese curiosa Arianna.

-”Sarà meglio che ci muoviamo, gli altri sono già lontani” disse Hermione ponendo fine al discorso.

Arianna ebbe l'impressione che Hermione rimproverasse con lo sguardo Harry, ma non ne fu del tutto sicura.

Raggiunsero un vecchio edificio ed entrarono.

All'interno il locale era buio e dismesso, ma ad attirare l'attenzione della ragazza furono un gruppo di sei persone coi capelli rossi. Due ragazzi stavano confabulando fra di loro, l'unica ragazza parlava con quelli che Arianna suppose essere la madre e il padre e l'altro ragazzo era occupato a divorare un piatto di cosce di pollo.

Vedendo che si dirigevano tutti in quella direzione, Arianna capì che quelli dovevano essere i Weasley.

-”Scusate il ritardo” disse Lily sorridendo al gruppo seduto al tavolo.

All'istante la donna rossa si alzò ed abbracciò Lily, e lo stesso fece la ragazzina con Hermione.

-”Eccovi qui! Eravamo tutti in attesa! Harry ci ha detto che Michael è tornato e..” la donna si interruppe guardando Arianna. Immediatamente si avvicinò a lei.

-”E da non crederci, sei identica a tua madre”

-”È la seconda persona che me lo dice oggi.” - sorrise Arianna tendendo la mano verso la donna - “Piacere, Arianna Montgomery”

La donna le strinse la mano e si presentò come Molly Weasley.

-”Michael, è una vita che non ti vedo! Finalmente ti sei deciso a tornare!” disse l'uomo stringendo la mano a Michael e presentandosi ai ragazzi come Arthur Weasley.

-”E questi sono i miei figli: quei due sono Fred e George, lei è Ginny e lui è Ron”

Il ragazzo rosso lasciò da parte il suo pollo per un attimo e fissò Arianna meravigliato.

-”Accidenti, tu sei Arianna Montgomery!È.. è incredibile”

Arianna fissò il ragazzo stranita e Michael cambiò discorso all'istante.

-”Forza andiamo, le vostre bacchette vi aspettano!”

Seguito dagli altri si diresse nel retrobottega e, battendo un colpo di bacchetta su un muro di mattoni, un passaggio si aprì loro.

Meravigliata Arianna entrò guardandosi intorno e vide una centinaia di persona bizzarre camminare tranquilla per quelle vie.

-”Direi di prendere prima le bacchette, che ne pensate ragazzi?” chiese Michael ai figli che risposero annuendo.

-”Allora direi che possiamo ritrovarci al Ghirigoro per comprare i libri” aggiunse l'uomo rivolto al gruppo.

Si salutarono e la famiglia Montgomery si incamminò verso il negozio di Olivander.

Arrivarono davanti ad un negozietto scuro con un'insegna a lettere d'oro scortecciate sopra la porta che diceva: "Olivander: Fabbrica di bacchette di qualità superiore dal 382 a.C."

Entrarono e un anziano signore si presentò loro da dietro un ampio bancone.

Olivander, che piacere vederti” - disse Michael all'uomo - “ti ho portato due giovani maghi bisognosi di bacchetta”

-”Oh, il signore e la signorina Montgomery. Mi chiedevo quanto ancora avrei dovuto attendere la vostra venuta”

L'uomo uscì da dietro il bancone e tese una mano ai ragazzi.

-”Vorrei iniziare con lei signor Montgomery, non le dispiace vero, signorina?” chiese guardando Arianna.

La ragazza scosse il capo e Olivander si diresse verso uno dei giganteschi armadi pieni di tanti piccoli cassetti. Ne aprì uno e tirò fuori una bacchetta.

-”Mogano, 11 pollici esatti. Nucleo di crine di Unicorno. Buona flessibilità”

Dopo essersela rigirata tra le mani qualche secondo la diede ad Adam.

Il ragazzo la strinse nella mano destra e sussultò.

-”Wow, avverto un certo calore alle punte delle dita”

-”Sa, è una vera fortuna trovare la bacchetta al primo tentativo.” disse l'anziano uomo al ragazzo. Riprese la bacchetta che aveva data ad Adam e la incartò, mettendola in una scatola.

-”E adesso è il suo turno signorina”

Così dicendo si diresse nuovamente ai cassetti ed estrasse un altra bacchetta.

-”Acero, 13 pollici e un quarto. Nucleo di corde di cuore di Drago. Rigida. La provi” disse tendendola alla ragazza.

Arianna non fece in tempo a stringere la bacchetta che Olivander gliela aveva già strappata di mano.

-”No no, non ci siamo”

Si avvicinò ad un altro cassetto ed estrasse un'altra bacchetta.

-”Quercia, 9 pollici e mezzo. Nucleo di crine di Unicorno. Flessibilità discreta. Tenga” disse porgendola alla ragazza.

Nuovamente la ragazza non fece in tempo a toccarla che Olivander gliela strappò di mano.

No no. Non ci siamo ancora. Cliente difficile, eh?”

Arianna iniziava a spazientirsi. Come poteva sapere se quella era o no la sua bacchetta se quell'uomo continuava a strappargliela di mano?

L'uomo si avvicinò ad un altro cassetto ed estrasse una bacchetta.

Ora mi chiedo... sì, perché no... combinazione insolita... agrifoglio e piume di fenice, undici pollici, bella flessibile. La provi”

Arianna la prese in mano. Avvertì un calore improvviso alle dita. La alzò sopra la testa, la abbassò sferzando l'aria polverosa e una scia di scintille rosse e d'oro si sprigionò dall'estremità come un fuoco d'artificio, proiettando sulle pareti minuscoli riflessi danzanti di luce.

-”Finalmente” Strano però, molto strano”

-”Cosa trova strano, signor Olivander?” chiese la ragazza. L'uomo iniziò ad impacchettare anche l'altra bacchetta.

-”Ricordo tutte le bacchette che ho venduto, signorina Montgomery, una ad una. E si dia il caso che la fenice da cui deriva il nucleo della sua bacchetta abbia dato soltanto un'altra piuma. Ciò che è strano è che lei sia destinata a questa bacchetta, dal momento che la sua gemella le ha inferto quella cicatrice”

Le parole del vecchio spiazzarono Arianna.

Era impossibile. Quella cicatrice lei se l'era procurata nell'incidente che aveva ucciso sua madre.

Improvvisamente nella sua testa tutte le frasi che aveva sentito quel giorno assunsero un senso.

Hermione che faceva tacere Harry, lo stupore del ragazzo coi capelli rossi di cui adesso non riusciva a ricordare il nome.

-”Grazie Olivander, adesso sarà meglio andare” disse Michael pagando.

Arianna e Adam lo seguirono meccanicamente.

-”Ti senti bene?” chiese il ragazzo alla sorella.

La ragazza si limitò ad annuire.

-”Ragazzi” - disse Adam fermandosi davanti ad una gelateria - “credo sia giunto il momento di parlarvi di vostra madre. Sediamoci”

Entrarono nella gelateria e il padre sorridendo chiese un tavolo appartato ad un uomo. Sembrava conoscerlo, ma al momento Arianna non riusciva a rendersi conto di ciò che le stava succedendo attorno. Tutto era così surreale e, adesso che iniziava ad avvicinarsi la spiegazione che aspettava, quello strano senso di ansia assumeva un significato.

In un solo giorno la sua vita si era ribaltata e lei non era ancora sicura della piega che avrebbe assunto.

Dopo essersi seduti restarono qualche minuto in silenzio.

Michael continuava a rigirarsi la fede fra le dita e Arianna iniziò a giocare con un boccolo ribelle che le accarezzava una guancia.

-”Devo raccontarvi cosa successe quella notte..”



Spero vi sia piaciuto! E scusate se non riesco ad aggiornare spesso, ma posso promettervi che mi impegnerò a postare un capitolo a settimana!

Alla prossima!

  
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