Anime & Manga > Fairy Tail
Segui la storia  |       
Autore: Clarent di Avalon    03/11/2013    3 recensioni
[NaLu][AU][Shot-long]
Tratto dal secondo capitolo: ...Pericolosamente vicino…
Si avvicinò piano alle labbra della ragazza, indietreggiando una volta, quasi volendo evitare quell’attimo di felicità… ma alla fine non poté resistere. Abbassò piano la testa su quella della donna e posò con grazia le sue labbra su quelle di Lucy. In quel bacio si mischiarono i sapori diversi dei due mondi dei ragazzi; uno troppo grande per vivere ancora nella sua misera condizione famigliare e l’altra troppo debole per rifiutare i dolori di un’adolescenza infame.
In quel bacio si unirono, ed ancora non si separano, le promesse d’amore di un rosato e di una bionda, di un ragazzo ed una ragazza, di un giovane contadino costretto alla miseria e di una giovane violinista che rincorreva il successo scappando da un’ombra di dolore che la sopraffaceva.

Una storia dove sarà l'amore a vincere su due universi differenti, dove Natsu scoprirà che il suo piccolo mondo può divenire infinito solo con l'aiuto di Lucy... una storia che non finirà bene per tutti, l'amore ha un costo.
Genere: Angst, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lucy, Heartphilia, Natsu
Note: AU, Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Let her go - Chapter 1

 

Image and video hosting by TinyPic

...«Qualcuno gli dovrà pur spiegare chi ci ha fatto conoscere… no?» Natsu la baciò; quella sarebbe stata una notte bellissima.
Natsu indicò con la testa la camera da letto che condivideva con la moglie, certo il suo essere malizioso aveva fatto sorridere Lucy, ma per “bellissima” lui intendeva altro…
Si diressero insieme nella loro “tana” e lui si sedette senza lasciare la mano della moglie, che aveva preso mentre camminava per il corridoio che li separava dalla camera del bambino.
«La prima volta che ti presi la mano…» Natsu abbassò lo sguardo cercando di nascondere le guance rosse ma fu presto rialzato dalla mano di Lucy, che portò il suo sguardo all’altezza dello stomaco e con tono amorevole gli disse di continuare, «… stavi suonando al vento, mentre pioveva».
«Lo ricordo bene» la bionda buttò lo sguardo contro lo specchio dell’armadio che si trovava poco distante dal letto; vide Natsu che sfumava il rosso sulle guancie sorridendo, tenendogli una mano sulla pancia, e vide sé stessa donna, madre di uno splendido bambino che le riempiva la vita di felicità.
«Ti portavi sempre dietro quel gatto, o era la prima volta che lo vedevi?» chiese Lucy, in modo calmo, abbassando gli occhi sui capelli rosati di Natsu.
«Cos’è hai voglia di risentire la storia anche tu?» Natsu si allungò sul letto, costringendo dolcemente Lucy a stenderglisi sopra.
«Un tuffo nel passato non fa mai male, no? Immagina che io sia nostro figlio e che stia per mettermi a letto… riprendi da dove hai cominciato» Lucy si posizionò sulla spalla di Natsu e con una mano lo abbracciò forte, poi gli sussurrò dolcemente all’orecchio di cominciare.
«E mi accorsi di aver visto quel gatto…
*
...Corse lontano, corse veloce, corse più forte che poteva… poi lo vide; un gatto nero che al riflesso della luce pareva blu scuro l’aveva seguito.
Natsu si portò una mano sulla fronte e scostò i capelli bagnati, poi guardò il gatto che gli si stava avvicinando lentamente alle gambe, «E tu piccoletto? Sei scappato perché non sai dove andare, o tutti credono che sei quello che sbaglia sempre?».
Il gatto passò in mezzo alle gambe di Natsu, bagnandole col pelo più di quanto già non lo fossero, e si diresse in un punto imprecisato della lunga distesa di alberi nella quale Natsu era scappato. Era certo che i suoi non l’avrebbero cercato, tanto a loro che importava, di lui, quindi perché non seguire quel gatto in mezzo al nulla? Sarebbe stato sicuramente meglio con lui che non parlava, non lo scherniva, non lo menava, ne tantomeno lo metteva nei guai.
«Aspettami!» Natsu cominciò a correre dietro al gatto che si era già portato avanti e non lo perse di vista nemmeno quando si addentrarono in un campo di erbacce lunghe e secche; seguiva il suo colore e quando non poteva si orientava col suono.
«Eccoti finalmente!» Natsu raggiunse il gatto che si era fermato, ancora sotto la pioggia, vicino una pietra che impediva di vedere cosa ci fosse dietro.
«Bel posto» sussurrò il ragazzo sedendosi per terra, tanto oramai era fradicio, al massimo si sarebbe ammalato, ed era certo che anche questo non sarebbe importato ai suoi. Portò le mani dietro la nuca e si distese ad ascoltare la pioggia. Sembrava quasi che un violino solitario stesse suonando senza accorgersi di niente, che una mano esperta facesse scivolare l’arco al ritmo della pioggia; una lunga e pensierosa melodia che combatteva con la furia roboante della tempesta. Solo allora Natsu si accorse di star sentendo davvero una melodia, di star ascoltando il suono della pioggia. Vide il gatto che si era arrampicato sulla pietra e decise di sporgersi per vedere anch’esso cosa vi si trovasse dietro.
Non rimpianse quella scelta per tutta la vita.                                                              
Lei era lì, che ballava da sola sotto la pioggia, violino alla mano e capelli al vento; sembrava un angelo senza ali che risplendeva di luce divina, che rendeva invidioso chiunque… ma nessuno la stava guardando.
Si fermò a pensare a quello che faceva la ragazza e solo quando quella cadde a terra, aveva messo male un piede e la pioggia aveva reso il terreno umido, le andò in contro per aiutarla. Non se lo accorse, o forse non volle accorgersene, e le prese la mano cadendo a sua volta.
Il gatto andò in contro ai due ragazzi e si fermò poco lontano da entrambi, sedendosi nuovamente, stavolta però li guardava entrambi.
«Eh… io sono Natsu» disse il rosato, tirandosi subito a sedere, dando le spalle alla ragazza.
La ragazza si rialzò e controllò che il violino fosse ancora intero, poi guardò verso Natsu e sorrise «Io sono Lucy» lo stuzzicò con l’arco.
Ci fu un momento di silenzio nel quale Natsu si girò verso Lucy che lo guardava con le guance arruffate ed il colore del terreno tra i capelli; sembrava più vera di come l’aveva vista prima, decisamente più bella. Non esitò a simulare un “woha” con le labbra, e la cosa non passò inosservata alla ragazza che rise piano.
«E’ tuo il gatto?» chiese la bionda indicando con il mento l’animale che si stava pulendo una zampa.
«Gatto?» Natsu domandò incerto prima di ricordarsi chi l’aveva condotto lì, quel gatto. Si girò a guardarlo e lo vide strizzare al vento il pelo nero, certo faceva strano anche a lui aver seguito un gatto, ma aver trovato Lucy era forse la cosa più bella che gli fosse capitata quel giorno.
«Mi ha portato lui qui» spiegò il rosato; poi si girò verso Lucy e la vide cercare di accarezzare il gatto che si tirò indietro prontamente, quasi disgustando la mano della ragazza. Cominciò ad andare in mezzo all’erba, scomparendo nuovamente alla vista di Natsu, e questa volta anche a quella di Lucy.
Il ragazzo si passò una mano umida sul viso, cercando di togliersi dalla faccia il terriccio che vi si era posato quando era finito accidentalmente sopra la ragazza, e restò imbambolato quando Lucy prese l’iniziativa e disse «Fai fare a me, così posso vedere questo tuo bel faccino» in modo simpatico.
«G-grazie» sussurrò appena il rosato, poi gli venne in mente di proporre una cosa alla ragazza, evidentemente i motivi che l’avevano portata a ballare da sola sotto la pioggia dovevano essere molto vicini ai suoi, quindi perché non rischiare?
«Lucy…» titubò appena, «seguiamo il gatto?».
«Perché ci hai messo tanto a chiedermelo?»
*
«Mamma, papà… posso dormire con voi?» il bambino apparve sulla soglia della camera di Natsu e Lucy con la copertina in mano, e con voce assonnata si mise tra la madre il padre.
«Allora anche stasera si dorme tutti e tre nel lettone» Natsu accarezzò il viso della moglie mentre disfaceva le lenzuola e v’infilava, lasciò un spazio tra lui e Lucy per il figlio.
«Allora, amore… com’è che continuava?» Lucy si mise su un fianco e guardò Natsu che per poco non si strozzò.
Il rosato diede uno sguardo al bambino, anch’esso su un fianco e completamente premuto contro la madre, «Andammo dietro quel gatto…».
 
NdA
Non potete capire quanto mi abbia preso l’idea. Vi giuro, se non fosse stato per AngelWings_DwarfGigi4 e FairyLucy94 non sarei nemmeno mai sceso nei meandri della NaLu e probabilmente non ne avrei nemmeno mai scritta una. Diamine quanto mi piacciono ora, quei due insieme.
Comunque spero che questo capitolo vi sia piaciuto ^^ E colgo l’occasione per ringraziare osvalda88 che ha inserito la storia tra le preferite, ed anche per ringraziare coloro che hanno inserito la storia fra le seguite ^^ 
Ah! Mi son dimenticato di dirvi, l'altra volta, che questa è una short long, e nel giro di 7 capitoli, compresi i due già pubblicati, tutto finirà ^^
BeeGoblinwizard
  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Fairy Tail / Vai alla pagina dell'autore: Clarent di Avalon