Fanfic su artisti musicali > Tokio Hotel
Segui la storia  |       
Autore: _Frency_    03/11/2013    3 recensioni
In una giornata come tante le vite dei Tokio Hotel vengono stravolte da una notizia inaspettata: li aspetta il duetto con una cantante semi-sconosciuta per incidere la colonna sonora di un film recentemente uscito nelle sale cinematografiche. La cantante in questione è Kerli, ragazza dalla personalità stravagante e decisamente folle. A che cosa porterà questa forzata -e improbabile- collaborazione? I nostri idoli si destreggeranno tra posizioni da prima donna usurpate, vestiti di frusciante tulle, serate all'insegna del divertimento più sfacciato e una scadenza: marzo. Cinque mesi, centocinquanta giorni che a seconda dei casi appariranno infinitamente lunghi o terribilmente brevi. Il successo più assoluto sarà la ricompensa... ma se non dovessero farcela?
Dal testo:
[...] I suoi amici e suo fratello sapevano benissimo da cosa era provocato tutto quell’ astio: un’altra cantante – donna, per giunta! – che si intrometteva nel suo territorio, nella sua band. Una ragazza che non poteva fare a meno di vedere come una possibile minaccia, un pericolo. [...]
Genere: Generale, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bill Kaulitz, Georg Listing, Gustav Schäfer, Nuovo personaggio, Tom Kaulitz
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Ricami sul Cuore.'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo 15: Prisoners.
 
By Your Side.
 
Si era svegliata dopo che una fastidiosa sensazione di vuoto le aveva attanagliato il ventre. Aveva aperto gli occhi di scatto, mentre le mani correvano inavvertitamente a stringersi sul morbido lenzuolo sgualcito.
Respirò a fondo, cercando di calmare il cuore che le batteva forte. Si guardò intorno spaesata, prima di riconoscere l’ambiente familiare che la circondava. Le candide pareti della stanza, però, le vorticavano intorno e lei si sentiva come al centro di una giostra, incapace di scendere. Si prese il capo tra le mani, affondando le dita tra i capelli arruffati. Quando le ritrasse scoprì i palmi macchiati di nero e indaco, resti del trucco della sera precedente. Sospirò, mentre cercava di ricordare qualcosa di quell’incredibile nottata.

Allucinazioni.

Non erano reali quelle ombre che le si erano allungate in maniera spaventosa davanti agli occhi. Erano solo frutto della sua immaginazione; le aveva semplicemente sognate quelle dita lunghe e scheletriche che le artigliavano la pelle fino a graffiarla e a ferirla.

Alcool.

Probabilmente quelle illusioni dipendevano anche dagli eccessivi drink bevuti: lei, che non reggeva bene l’alcool e non era abituata a bere, aveva azzardato troppo.

Bill.

Lui, però, era reale. Era reale la sua mano che la conduceva verso la luce, in mezzo a tutta quell’oscurità. Erano reali le sue labbra calde posate sulle sue, in un bacio così disperato e pieno d’amore non confessato che l’avrebbe ricordato per sempre.
In preda alla confusione e ad un’inspiegabile nostalgia che le chiudeva in un nodo la gola, lasciò vagare lo sguardo, alla ricerca del ragazzo. Non incontrò la sua figura, ma un altro dettaglio colse la sua attenzione: un foglietto spiegazzato giaceva sul comodino accanto a lei.



-Ok ragazzi, piccola pausa!- la voce del fotografo risuonò chiara nella stanza.

A quelle parole i due gemelli rilassarono i muscoli, mentre una serie di tecnici prendeva ad affaccendarsi intorno a loro, liberandoli delle catene che imprigionavano i loro polsi esili. Bill, una volta privo di costrizioni, ruotò il polso con movenze sinuose, cercando di alleviare la fitta di dolore che aveva colpito la mano graffiata.

-Desideri del ghiaccio?- la voce gentile di una ragazza lo riscosse dai suoi pensieri.

Helen.

La ragazza gli stava di fronte, con un sorrisetto ad incresparle le labbra morbide.

-No, ti ringrazio- declinò cordialmente la proposta, concentrandosi nuovamente su sé stesso e cercando di evitare lo sguardo indagatorio della ragazza.

-La prossima foto vi prevede in gabbia- gli rivelò lei, arricciando una ciocca di capelli tra le dita affusolate.

Bill si lasciò sfuggire un borbottio sommesso. Gli era lampante che quella ragazza non vedesse l’ora di intavolare una chiacchierata con lui, ma in quel momento proprio l’idea non lo allettava. La scrutò per un istante, senza preoccuparsi di poter apparire invadente: Helen sembrava tutt’altro che infastidita dalle sue occhiate assai poco discrete. Era carina… No, era più che carina: era decisamente molto bella. Lo attraeva e lo metteva a disagio allo stesso tempo, soprattutto perché nella sua mente al suo volto spesso si soprapponeva quello di Kerli. Si sentiva in colpa in un certo senso, perché lui era legato a lei, e non a quella ragazza. Allo stesso tempo, però, trovava assolutamente normale trovare intrigante la figura di Helen e tutto il calore che la sua persona emanava. Però lo sguardo intenso di lei, in quel momento, non lo aiutava a fare chiarezza, e così preferì chiudere il discorso e raggiungere il gemello, impegnato in una fitta discussione con uno dei ragazzi conosciuti poco prima.
 


Kerli era uscita velocemente di casa, avvolgendosi una sciarpa intorno al collo e indossando i fedeli occhiali da sole di Bill, abbandonati su una mensola vicino all’ingresso. Così protetta da sguardi indiscreti si era avviata verso il ciglio della strada, aspettando che un taxi si fermasse, e intanto aveva armeggiato all’interno della piccola borsetta che si era portata appresso la sera prima, cercando il cellulare. Compose a memoria un numero, e pochi istanti dopo una voce dall’altro capo le rispose.

-Kerli?-

-Ciao Georg, ti disturbo?- domandò, mentre un gentile autista accostava accanto a lei.

-No, affatto- ribatté il ragazzo -Dimmi, cos’è successo?-

-Avrei bisogno di un favore-
 

Aveva faticato un po’ per trovare quel palazzo e per riuscire a farsi riconoscere come un’amica dei gemelli e di Mr. Jost, ma alla fine era riuscita a introdursi nella struttura. Le indicazioni fornite dal bassista erano esatte. Una cordiale segretaria l’aveva scortata fino al set dove stavano portando avanti il servizio. Kerli aveva sgranato gli occhi, sfilandosi cautamente gli occhiali scuri e riportando l’attenzione sulla scena che le si presentava davanti. Lui era lì. Bello, dannatamente bello. Con gli occhi scuri resi luminosi da una fiamma che pareva bruciarne le iridi, e le labbra schiuse in una smorfia che sembrava una via di mezzo tra la sofferenza e un ghigno sensuale. I capelli corvini ricadevano in ciocche scompigliate sul volto, ribelli. La pelle, solitamente nivea, era macchiata da sfregi nerastri: cenere, polvere, tintura. Anche gli occhi erano bistrati di nero, e il trucco ne accentuava il calore. Le mani e il collo erano costretti nella morsa di pesanti catene, e le dita affusolate del ragazzo erano artigliate in maniera disperata attorno alle sbarre arrugginite della gabbia in cui era rinchiuso. L’espressione languida e sofferta rendeva ancora più credibile quella posa da animale intrappolato. E lei non poteva fare a meno di pensare che fosse perfetto.

Bill, sei meraviglioso.

Avrebbe voluto gettargli le braccia al collo e baciarlo fino a farsi mancare il respiro, ma preferì rimanere in disparte, celata agli occhi dei due ragazzi. Un’altra figura, però, si avvicinò a loro.

E tu chi sei?

Una ragazza, più o meno della sua età, si stava affaccendando accanto ai due gemelli. La cantante assottigliò gli occhi pericolosamente, senza smettere di fissare le sue iridi chiare sulla scena che le si mostrava davanti. A giudicare dal modo con cui toccava loro il viso e le magliette si augurò che fosse una delle truccatrici.

È così: lei sta facendo il suo lavoro e tu sei paranoica.

Era una bella ragazza, ed entrambi le sorridevano con piacere.

È tutto nella tua folle mente. Bill ti vuole bene, non ti tradirebbe mai.

Tradire… Per tradire una persona occorre avere un legame con lei. Bisogna essere collegati da qualcosa di profondo e forte, uniti da un sottile filo di promesse, speranze e sogni. Puoi definire tale ciò che tu hai con lui?

Deglutì, d’un tratto a disagio e nervosa.

Bill sembrava gradire le attenzioni della ragazza, a giudicare dal suo sguardo. A Kerli non piacque per nulla quella sorta di confidenza che sembravano avere: incrociò le braccia sotto il seno e rimase a guardare, mentre sentiva un sentimento quanto mai simile alla gelosia insinuarsi nel suo cuore.

Poco meno di un’ora dopo i ragazzi venivano finalmente autorizzati ad andare a sistemarsi. Dopo il servizio fotografico avevano anche registrato due brevi video, e solo in quel momento Kerli era riuscita a distogliere l’attenzione da quei pensieri molesti che non le davano pace. Il motivo di tale distrazione era la convinzione con cui i due gemelli si erano apprestati a rispondere ad alcune domande sulla loro opinione riguardo allo sfruttamento degli animali. Kerli aveva visto molte star dedicare tempo e denaro ad associazioni simili, ma mai con tanta determinazione.

O forse è perché sono loro. E tu vedi del buono praticamente in ogni cosa che fanno.

Scosse il capo, sorridendo amara per le sue stesse considerazioni.

Non è vero. Se fosse così non sarei sempre così maledettamente sospettosa.

Socchiuse gli occhi, cercando di calmare e riordinare i pensieri che le affollavano la mente. Si sbagliava: era stata troppo diffidente, e le era parsa una minaccia anche quella innocua ragazza. Accennò un sorriso mesto.

Adesso gli segui nei camerini e fai loro i complimenti. Bill ti abbraccerà stretta e ti ringrazierà per la tua idea di raggiungerli lì. Tom ti canzonerà per le tue brutte occhiaie, e vi farete una bella risata.

Rinvigorita dalla possibilità che le cose andassero veramente in quel modo, si avviò in direzione di quelli che dovevano essere i camerini. Quando, però, aprì la porta della stanza dalla quale sentiva provenire alcune risate rimase di stucco.
Bill stava abbracciando quella ragazza che già aveva visto adoperarsi accanto a loro poco prima. Sembravano avere una sorta di familiarità, anche se Kerli non seppe decifrare con chiarezza l’espressione del moro. Sull’euforia della ragazza, invece, non c’erano dubbi. Non le piaceva per nulla come quella donna guardava il cantante: era lo stesso modo in cui lo osservava solitamente lei. La differenza era che lei poteva, quella ragazza no. No, no nella maniera più categorica e assoluta.

Si schiarì la voce, e tutti e tre si voltarono subito verso di lei. Tom le sorrise sghembo, come se sapesse esattamente ciò che le passava per la mente in quel momento. Forse perché glielo si leggeva sul viso, o probabilmente perché Tom era un osservatore più attento di quel che sembrava.

-Kerli-

Il soffio delle labbra di Bill era un suono quanto mai melodioso, e sentirlo sulla pelle era qualcosa di sempre nuovo. La ragazza si umettò le labbra, la gola improvvisamente secca e priva di voce per parlare.

-Ero venuta a trovarvi- mormorò, sentendosi d’improvviso così piccola e sciocca.

-Ma vedo che avete già compagnia- aggiunse, mordendosi il labbro inferiore in un gesto che mai i due gemelli le avevano visto fare con tanta rabbia e frustrazione.

-Oh, no ti prego non pensarla così!- fece Helen con un tono che suonava fastidiosamente falso e accondiscendente, mentre Kerli piantava su di lei le sue iridi chiare, scrutandola da capo a piedi.

-Io e i ragazzi siamo solo amici- chiarì, e per un attimo la cantante sembrò riuscire a crederle, nonostante tutto. Le parole che aggiunse Bill, probabilmente per spiegarle la situazione, la fecero però vacillare pericolosamente invece che rassicurarla.

-Sì, io ed Helen ci siamo conosciuti la sera scorsa a quella festa- le spiegò, e Kerli si sentì morire.

Ecco con chi eri quando io avevo bisogno di te. Ecco con chi eri quando io stavo male.

-Ah, ma davvero? Che coincidenza carina!- sbottò con voce rotta, mentre Bill la fissava spaesato, senza capire realmente. Lei strinse i pugni, voltandogli le spalle e incamminandosi fuori dal camerino a passo svelto. Bill ci mise un istante prima di rendersene conto, come se la situazione fosse fin troppo assurda anche per lui. Riuscì ad afferrarle un polso quando ormai si trovava sugli scalini che conducevano verso l’esterno, sotto il pergolato del palazzo.

-Kerli, porca miseria, fermati!- sbraitò, stringendo con più forza la presa sul suo polso, senza però che lei si voltasse verso di lui.

-Mi sembra più che giusto che tu sta mattina morissi dalla voglia di rivederla- sputò velenosa lei, senza dargli il tempo di parlare e continuando a dargli le spalle.

-Dopotutto, deve essere molto più gratificante che restare al fianco della tua folle compagna imbottita di pasticche e preda di crisi nervose. Scusami sai se degli stronzi mi hanno rifilato un drink un tantino allucinante- aggiunse, con gli occhi di colpo stranamente lucidi.
Bill boccheggiò, prima di ritrovare voce per parlare.

-Non è affatto vero, non stanno così le cose- ribatté, ferito. Le spalle della ragazza ebbero un tremito, e Bill proseguì con voce più calma e

-Sono rimasto al tuo fianco. Io ci sono sempre quando nessuno sa come ti senti. Io sono lì quando scrivi “aiuto” con il tuo stesso sangue perché la speranza è tutto ciò che hai, quando spalanchi gli occhi ma nulla è cambiato. Sono sempre lì, con discrezione perché non voglio essere causarti problemi. Sono qui per dirti di voltarti- sussurrò quelle ultime parole direttamente all’orecchio della ragazza, stringendosi contro la sua schiena e imprigionandola in una sorta di abbraccio.

Kerli si accorse quasi con stupore di avere gli occhi lucidi, le ciglia imperlate di minuscole goccioline e le guance rigate di lacrime. Bill le aveva recitato con dolce calma i primi versi di By Your Side, e lei non aveva potuto fare a meno di commuoversi. Si voltò piano, proprio come lui le aveva implorato.

-Sono un casino- mormorò, soffocando un singhiozzo sulla sua spalla ancora scoperta e sporca di tintura. Solo in quel momento si rese conto che lui stava tremando dal freddo, e lo strinse nuovamente tra le proprie braccia.

-Siamo un casino, vorrai dire- ribatté lui, rassicurato dal confortante e caldo abbraccio in cui lei lo stava stringendo.

Rimasero silenziosi per qualche minuto, mentre il vento freddo faceva rabbrividire il ragazzo e scompigliava i capelli della cantante.

-Bill…- lo chiamò lei.

-Grazie di esserci- ammise, sfiorandogli le labbra in un bacio lieve come il battito d’ali di una farfalla.

In uno sprazzo di lucidità, Bill pensò che quell’abbraccio era l’unica vera prigione in cui avrebbe volentieri giaciuto per sempre. Era un prigioniero libero. Erano entrambi vittime di quel sentimento così forte che sembrava bruciarli in ardenti e violente fiamme, erano succubi delle reciproche voci, dei rispettivi occhi. Ma sarebbero riusciti ad andare avanti. Insieme. Prigionieri l’uno dell’altra.

Io posso stringerti quando tu mi raggiungi voltati, sono qui, non importa se lontano o vicino. Sono al tuo fianco, solo per un po’, ce la faremo se ci proviamo.











My Space:

Buonasera ragazze! **

Come state? Spero bene, anzi benissimo! Mi auguro che questo capitolo vi sia piaciuto, perchè ho cercato di riassumervi tutto ciò che i nostri protagonisti provano in questo difficile periodo. Kerli è confusa, come avrete ben capito, e la serata precedente l'ha lasciata molto scossa e dubbiosa riguardo alla veridicità dei sentimenti del ragazzo verso di lei. Fortunatamente Bill si mostra per il ragazzo innamorato che è, e le dimostra nuovamente il suo amore. Cosa ne pensate? Io mi ritengo piuttosto soddisfatta, lo ammetto. Aggiungo solo una piccola nota e poi mi dileguo. Ho scelto di inserire "By Your Side" come canzone perchè penso che sia perfetta, che sia l'emblema di ciò che Bill e Kerli sono in questo momento della nostra storia.

Passiamo subito ai ringraziamenti e poi via!

Grazie a
auroramyth e Lia483 per le loro fantastiche recensioni; vi aspetto anche qui ragazze mie! Grazie alle mie lettrici silenziose, alle ragazze che preferiscono, scelgono e ricordano: siete tutte meravigliose.

Alla prossima,

Frency.


 
   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Tokio Hotel / Vai alla pagina dell'autore: _Frency_