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Autore: Kiaretta_chan_94    19/04/2008    4 recensioni
Ambientata nel mondo after-GT, dopo la partenza di Goku con Shernon. Pan in questo periodo è cambiata molto: la partenza del nonno l'ha segnata irrimediabilmente, e lei non riesce a risalire dall'abisso che la sta risucchiando lentamente, giorno dopo giorno... Ma l'arrivo inaspettato di una vecchia conoscenza cambierà le cose, e chissà, forse le aiuterà a ritrovare la serenità...
Avviso subito che la persona in questione NON è Trunks! Altrimenti sarebbe fin troppo scontato, no?
Genere: Generale, Romantico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Gohan, Pan, Videl
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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                                                                  Scuse





Tic tac.
Tic tac.
Tic tac.
Tic tac...
...un minuto.
Tic tac.
Tic tac.
Tic tac.
Tic tac...
...due minuti.
Pan distolse lo sguardo dall'orologio.
Era da un bel po' che lo fissava, come se facendolo le lancette si potessero spostare più in fretta.
Ma il tempo continuava a scorrere troppo lento.
-
Che cosa stai facendo, tesoro?-
Trasalì.
-Niente, mamma.-
Videl la guardò, curiosa.
-Sei lì ferma a guardare l'orologio da venti minuti, Pan. Che cosa c'è, non ce la fai ad aspettare l'arrivo del tuo amico?-
Lei arrossì, seccata.
-Ma che dici! Il fatto è che sto morendo di fame! Sono una sayan, no?-
-Sì, sì, va bene...- fece la donna, uscendo dalla stanza.
La ragazzina riprese a guardare l'ora.
Un altro minuto era passato.
Sbuffò, gettandosi a peso morto sul divano del salotto.
Ma quando si decidevano a venire, quei due?
Non ce la faceva più...
"È  perchè ho fame. È soltanto perchè ho fame" si disse convinta.
Tuttavia, una vocina nella sua mente continuava ad insinuare che non fosse così.
Pan, però, non la ascoltava.


-Ma... quanto tempo mi ci vorrà per imparare?-
-Una settimana, giorno più giorno meno!-

Quelle parole le tornavano alla mente spesso, facendole ricordare una cosa.
Mish se ne sarebbe andato entro tre giorni.
Detto così, era strano.
Aveva cominciato ad abituarsi alla presenza del ragazzino biondo, al punto da avere iniziato a considerarlo parte della sua vita.
Una parte che prima aveva trovato seccante e basta.
Ma che ora non le spiaceva più di tanto
.

-Perchè fai tutto questo per me?-
-Perchè... ti devo ancora un favore. Non ho dimenticato quello che hai fatto per il mio villaggio.
...E poi... io ci tengo, a te.-

Anche quelle erano parole a cui pensava spesso.
Io ci tengo, a te...
Nessun ragazzo le aveva mai detto qualcosa del genere.
Almeno, non sinceramente, visto che finivano per fuggire non appena si accorgevano dei suoi poteri.
Mish, invece...
Lui era diverso.
Era rimasto, era addirittura andato a cercarla per farsi insegnare a volare.
Sorrise, serena.
"Vorrei averlo trattato meglio... in fondo, con me è stato tanto dolce... e poi, mi apprezza per quello che sono."
Oh, ma si sarebbe rifatta. Forse si sarebbe anche scusata. Forse.
Sorrise di nuovo.
"Ah, l'orgoglio..." si ritrovò a pensare.
L'orologio continuava a scandire il tempo, lento.
Poi, all'improvviso, il campanello suonò.


-Salve, Chichi, salve, Mish! Tutto bene?-
-Salve...-
-Ciao, mamma!-
-Oh, Gohan, tesoro! Tutto bene, Videl  grazie... ma dov'è Pan?-
-Oh, è in salotto, non vedeva l'ora che arrivaste...-
-Cosa? Davvero?-
-Ma certo, Mish! Soprattutto, non vedeva l'ora di vedere t...-
-MAMMA!-
-Ah, eccola, appunto. Allora, cosa fate lì? Entrate!-
Pan sbuffò ( Accidenti a mia madre! ) , facendosi da parte per far passare la nonna e il ragazzino, che le rivolse un cenno di saluto.
-Ciao...-
-Ciao...-
-Allora, come va?-
-Bene, grazie...-
Rimasero in silenzio, un po' impacciati. Dalla cucina si fece strada la voce di Gohan.
-Ragazzi, è pronto!-

-Incredibile-.
Chichi  guardò Mish, interrogativa.
-Che cosa?-
-Il modo in cui cucinate.- confessò il ragazzino. - È... fantastico! Non ho mai mangiato qualcosa di così buono in vita mia!-
Chichi sorrise, compiaciuta.
-Oh, non è nulla, caro!- cinguettò.
Pan sorrise sotto i baffi, sapendo quanto la nonna fosse sensibile ai complimenti.
"E bravo Mish..."
-Pan?-
Lo guardò.
-Sì?-
-Mmmmh... ecco...-
Abbassò gli occhi, imbarazzato.
-Ti va di fare una passeggiata?-
Stupita, lo guardò di nuovo.
-V... va bene...-


Furono contenti di lasciarsi alle spalle le occhiatine maliziose di Chichi e Videl.
Tuttavia, l'imbarazzo tornò una volta rimasti soli.
Camminarono in silenzio per un po'.
Quindi, cominciarono a parlare.
-Il paesaggio è bello qui...-
-Già. I monti Paoz sono stupendi. Sono la mia casa, non li lascerei mai...-
-Anche io, se vivessi qui, non me ne andrei mai...-
-Non ti piace il tuo villaggio?-
-Oh, sì, tantissimo! Però, vedi, a me piacerebbe viaggiare, vedere posti nuovi...-
-Ora sai volare. Puoi andare dove vuoi.-
-Hai ragione... mi piacerebbe poter volare come te.-
-È  solo questione di esercizio...-
-Lo so, però... ho come una sensazione... tu non sei come me. Mi ricordo, sai? Quella volta, lanciasti una specie di enorme fascio di luce contro la principessa Oto... e non era un trucco, ne sono certo. Era vero. Tu... sei speciale.-
-E la cosa non ti spaventa?-
Nel sentire il tono della voce di Pan, Mish si bloccò.
La guardò dritto negli occhi, serio.
-Dovrebbe spaventarmi?-
Anche lei si fermò con lui.
-La gente ha paura di queste cose. I ragazzi fuggono sempre quando vedono ciò che so fare. Lo trovano innaturale, contro natura...-
Il biondino scosse la testa, come se non credesse alle parole dell'amica.
-Non capisco come facciano a pensare una cosa del genere! Se tu non avessi avuto queste capacità, il mio villaggio sarebbe ancora sotto il dominio di quel drago! È solo grazie a te che ce ne siamo liberati!-
Evitò di nominare il bambino con la tuta azzurra. L'ultima volta che lo aveva fatto Pan aveva reagito male.
Fu lei, però, che ne parlò per prima.
-Non è vero. Il merito non è mio, ma di mio nonno.-
Qualche attimo di silenzio. Mish non sapeva se parlare o no.
Alla fine decise per il sì.
-Tuo nonno è per caso il bambino con i capelli strani?-
-Sì.-
-Ma... non è un po' piccolo per essere tuo nonno?-
-Oh, no! Ha quasi cinquant'anni!-
Si bloccò nel vedere l'espressione incredula sul viso dell'amico.
-
 È  una storia lunga...-
Lui annuì, confuso.
Ripresero a camminare, in silenzio.
Ancora una volta, il ragazzino dei gabbiani esitò prima di parlare.
-Posso chiederti una cosa su di lui?-
-...sì.-
-Da quando sono venuto qui non l'ho visto...-
-...-
-Dov'è adesso?-
-Non c'è più da tempo, ormai.-
-Oh... mi spiace...- disse Mish maledicendosi per la sua indelicatezza.
-So cosa stai pensando. Non è morto.-
La guardò, meravigliato.
-Semplicemente, se n'è andato. Ci ha lasciati soli.-
Lo sguardo di Pan era cupo, adesso. Colmo di un dolore mai passato.
-Ma soprattutto, ha lasciato me.-
Ecco perchè non voleva parlare di lui. Ora tutti i tasselli tornavano al loro posto, pensò Mish.
Si sentiva immensamente dispiaciuto per l'amica.
Avrebbe voluto abbracciarla, consolarla, cullarla...
-Da quando se n'è andato sono cambiata. Ho perso la gioia di vivere, sai? Mi sono sentita delusa, abbandonata. Mi sembrava, e mi sembra ancora, di avere un macigno che mi pesa sul cuore.-
Gli occhi le erano diventati lucidi, ma lei vi passò una mano sopra con un gesto brusco.
-Sola. Mi sentivo dannatamente sola. E adesso non so nemmeno perchè ti sto dicendo tutto questo! Non mi sono confidata con nessuno! Mai!...-
Una lacrima le sfuggì da un occhio.
Mish la guardava, addolorato.
-Ecco, ora sai tutto. Non so perchè te l'ho detto, ma l'ho fatto.-
Per qualche secondo nessuno dei due disse nulla.
Il silenzio venne rotto dalla voce di Mish.
-Pan, tu non sei sola.-
Aprì la bocca come per aggiungere qualcosa, ma non lo fece.
Poi ci ripensò.
-Non finchè ci sarò io.-
Lei voltò la testa, fissandolo.
Poi, fece un sorriso triste.
-Grazie...-
Lui agì d'istinto.
Senza pensarci, si avvicinò, le mise un braccio sulla spalla e la strinse a sè, con forza, ma senza farle male.
Pan sussultò, ma non si sottrasse, anzi, rispose alla stretta.
-Mish... ascolta...mi dispiace di averti trattato male... sei l'unico che sia riuscito a tirarmi su! Ti devo tanto...- sussurrò.
Lui le accarezzò teneramente i capelli.
-Non fa nulla, Pan...-
Rimasero così un minuto intero. Poi, si staccarono a malincuore.
-Forse dovremmo tornare. Mio papà e mia mamma ci staranno aspettando.-
-Già...-
Si voltarono e cominciarono a camminare.
La mano di Mish cercò quella della ragazzina.
E lei, dopo un attimo, la strinse.
Arrivarono così, mano nella mano, sereni, tranquilli.
-Arrivederci.-
-A domani!-
Si voltarono in direzioni opposte e si diressero verso le rispettive case.
Sulle labbra di entrambi aleggiava lo stesso sorriso.





Ciao a tutti!!!
Scusate per l'orario, ma non ho potuto pubblicare prima...
Dunque, grazie a eilinn, che ha aggiunto la fic nei preferiti!!!
Al prossimo chappy!!! Spero che questo vi piaccia!!!
Lasciate un commento, mi raccomando!


Kiaretta_chan_94


Ps: il titolo del capitolo non mi piace =_= ma non ho trovato nulla....














  
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