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Autore: mayasun    04/11/2013    1 recensioni
Si addormentò così .. La mano che stringeva il marmo nero e il volto rigato dalle lacrime, chiudendo gli occhi cosciente del fatto che non li avrebbe più riaperti. Ma nella sua mente, ormai vittima della pazzia, la sua mamma era stata davvero uccisa e mai e poi l’avrebbe abbandonata … Forse, in fondo al suo cuore, Laura sapeva che la madre era solo stanca di soffrire, ma la sua pazzia la rendeva ceca e, in fondo, andava bene così … Illudendosi che sua madre la stava aspettando in qualsiasi luogo ci fosse dopo la morte, nel suo cuore, non faceva più così freddo.
Genere: Dark | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non faceva più così freddo …
Nick su EFP: Mayasun
Nick sul forum : Mayasun
Titolo: Non faceva più così freddo …

Contest:Mini-Contest di Halloween

 
Il silenzio della notte non è, come molti pensano, un qualcosa che mette paura … è semplicemente un compagno fedele con cui ci si incontra sempre alla stessa ora…
Laura questo lo sapeva bene e ogni notte si trovava con quel compagno sempre nello stesso posto, al centro della radura nel bosco, dietro la villa della zia, per raccontare alla tomba di marmo nero come era andata la sua giornata …
Laura non era mai stata d’accordo con la decisione della zia Carla di mettere la tomba di sua madre in quel punto … Le sembrava strano che una sola lapide si trovasse in quel luogo, ma forse era meglio così… Quando si inginocchiava nella terra umida e iniziava a parlare, le sembrava quasi che sua madre potesse sentirla e parlare alla lapide di sua madre in un cimitero, dove centinaia di persone giacevano, inerti, sotto terra, avrebbe reso quella “chiacchierata” meno intima …
Erano otto anni che ogni notte stava ferma lì a parlare, fissando la foto ridente di sua madre … Tutti le ripetevano che loro due erano uguali e, forse, avevano ragione … Laura aveva i capelli castani e ricci come la sua mamma e lo stesso nasino all’in su che piaceva tanto alla sua vecchia nonna …
Era la notte del 31ottobre 1999 quando tornando a casa, dopo aver fatto il solito giro nel quartiere chiedendo “dolcetto o scherzetto?”,aveva trovato il corpo della madre che, freddo, pendeva dal lampadario in cristallo, ormai privo di vita … Aveva undici anni quando, quella stessa notte, non pianse liberando il corpo da quella corda che lo teneva sospeso in aria e neanche singhiozzò chiudendo gli occhi a sua madre e stringendola a lei, dopo averla posta sul divano, in un ultimo abbraccio di cui avrebbe sempre ricordato ogni particolare … La pelle fredda, il maglione rosso di lana, i capelli biondi con la ricrescita castana …
Laura non aveva mai creduto alla storia del suicidio … La sua mamma non lo avrebbe mai fatto … Erano otto anni che provava a mettere insieme i pezzi di quel puzzle che sembrava non volersi comporre … Il fatto che suo padre non avesse pianto al funerale di sua madre le era sempre parso strano, così come il sorriso di vittoria che le era sembrato di vedere sul viso della Zia Carla quando la bara era stata chiusa per sempre … Il matrimonio avventato tra suo padre e la zia e l’eredità della madre che era andata tutta in mano del padre, essendo lei ancora minorenne quando il lutto aveva colpito la sua famiglia … Non aveva mai creduto veramente che quel matrimonio fosse solo un modo come un altro per superare il dolore e dare a lei una famiglia quanto più possibile normale…
Ormai Laura aveva 19 anni e aveva capito tutto, perché, quando i pezzi del puzzle non combaciano, li si unisce con la forza, così, quando quel 31 ottobre 2007 si era seduta sul terriccio fangoso, lasciando che la pioggia la infradiciasse,  non provò nessun rimpianto nel raccontare a sua madre la sua giornata …
La sua voce era strana, gracchiante …

 
  • Ciao mamma … ho capito tutto, sai? Lo sapevo che non mi avresti mai fatto questo .. Io lo sapevo che tu non mi avresti mai abbandonata … Lo sapevo che papà in realtà amava la zia e che volevano solo liberarsi di te ….
Orami Laura non era più capace di ragione, le lacrime le rigavano il viso e si dondolava sul posto,  vittima della sua follia..
 
  • Ma ti ho vendicata, lo sai? Sono morti … tutti e due … Ho scambiato lo zucchero che la zia mette nel the con delle pastiglie tritate e glielo ho dato … Lo hanno bevuto subito … Sapevano che se non lo avessero fatto ci sarei rimasta male.
Il voler negare la realtà ci porta ad immaginare le cose più assurde, complotti inestinti … Ma nel freddo che provava Laura dentro di se, causato dalla mancanza di sua madre, non c’era posto per l’idea che lei l’avesse realmente abbandonata …
 
  • Mi manchi tanto sai? Ma non preoccuparti, presto staremo di nuovo insieme … Le pastiglie di enne faranno presto effetto … E anche io sarò con te. Ti voglio tanto bene mamma …
Si addormentò così .. La mano che stringeva il marmo nero e il volto rigato dalle lacrime, chiudendo gli occhi cosciente del fatto che non li avrebbe più riaperti. Ma nella sua mente, ormai vittima della pazzia, la sua mamma era stata davvero uccisa e mai e poi l’avrebbe abbandonata … Forse, in fondo al suo cuore, Laura sapeva che la madre era solo stanca di soffrire, ma la sua pazzia la rendeva ceca e, in fondo, andava bene così … Illudendosi che sua madre la stava aspettando in qualsiasi luogo ci fosse dopo la morte, nel suo cuore, non faceva più così freddo.
 
  
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