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Autore: meggy_isa    19/04/2008    2 recensioni
La metropolitana era affollatissima quel giorno. Una ragazza dai capelli neri e lucenti riuscì ad uscire con molta fatica dalla folla di gente che le impediva il passaggio... ps: scusate, adesso l'ho messo l'html :-P
Genere: Comico, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Severus Piton
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La metropolitana era affollatissima quel giorno

Capitolo 1 - Foto ricordo

 

La metropolitana era affollatissima quel giorno. Una ragazza dai capelli neri e lucenti riuscì ad uscire con molta fatica dalla folla di gente che le impediva il passaggio.

“Accidenti! Proprio oggi che non posso utilizzare la Passaporta! Io odio le metropolitane!” pensò la giovane strega senza nascondere una leggera irritazione nei confronti dei Babbani che non le lasciavano libero il passaggio. La ragazza, con gli occhi verdi nei quali si intravedeva una leggera sfumatura grigio perla, era vestita in un perfetto stile babbano: T-shirt rossa con un elaborato disegno di una fenice, jeans, scarpe da tennis e un enorme borsone che aveva attirato l’attenzione di molti passanti. La ragazza uscì in superficie e si incamminò verso un vecchio grande magazzino: Purge & Dowse. Si avvicinò ad un manichino e disse: - Buongiorno, sono Bianca Rose, guaritrice-

poi la strega entrò nella vetrina e corse per raggiungere al più presto il terzo piano, “avvelenamento da pozioni e piante”. Nel tentativo di correre e indossare una veste verde acido con l’aiuto della bacchetta travolse non poche persone, ma riuscì ad arrivare in tempo nel suo reparto per iniziare il suo turno di lavoro.

- Signorina Rose, è arrivata una donna con un orribile sfogo su tutto il corpo, vada a prestare i primi soccorsi!

- Subito madame Twintoll!

- E deve anche andare nella stanza 54: il signor McTroyan sta urlando come un dannato… dagli una tazza bella grande della Bevanda della Pace.

- Va bene madame! Devo fare altro?

Si udì un urlo agghiacciante lungo la corsia in cui le due streghe parlavano, ma queste non ci fecero caso.

- Portami un caffè molto forte… stanotte non ho chiuso occhio…

- Io non sono la sua cameriera!- sbottò Bianca imbronciata.

- Ma sono un tuo superiore, quindi…- rispose madame Twintoll

“Vecchia megera!” si disse Bianca, tuttavia corse in modo da svolgere i compiti che le erano stati assegnati.

La ragazza ebbe un attimo di pace solo durante la pausa pranzo, dove poté parlare con la sua cara amica Penelope.

- Ciao Bianca! Stamattina ti ho vista correre vestita come una Babbana! Come mai non sei venuta con la tua Passaporta?

- Perché si è frantumata mentre stavo lottando con un calderone impazzito… volevo fare un po’ di Felix Felicis, ma fare il guaritore non ti consente di impegnarti al massimo per una pozione così complicata...

- Utilizzare un vaso come Passaporta non è proprio una grande idea! A cosa ti sarebbe servita la Felix? Se volevi uccidere la Twintoll senza essere scoperta ti potevo aiutare!

Le due ragazze risero, ma Bianca era ritornata seria poco dopo, le doveva dire una cosa molto importante sulle sue ricerche

- Penelope, ti ricordi ciò che ti ho raccontato sul mio passato?

- Sì, come potrei dimenticarlo, mi dispiace per tua madre…

- Ma ciò che devo dirti riguarda mio padre… ho intenzione di cercarlo…

- Ti baserai sul tuo cognome?

- No, poiché ho ereditato il mio cognome da mia madre, Beatricis Rose.

- Ma allora come farai a cercarlo?

- I miei nonni materni hanno sempre detto che mio padre era morto, ma non ci ho mai creduto…lo devo trovare prima che sia troppo tardi.

Ci fu un lungo attimo di silenzio in cui le ragazze si guardarono: la sfumatura color grigio perla degli occhi di Bianca prevalse sul verde.

- Da quando V-Vold… il Signore Oscuro è ritornato, sento che mi è rimasto pochissimo tempo da trascorrere con mio padre. Sfogliando un vecchio album di foto di mia madre ho trovato questo…

Si frugò nelle tasche ed estrasse una vecchia foto animata, dove sorridevano una ragazza molto somigliante a Bianca, ad eccezione della folta chioma ambrata, ed un ragazzo dagli occhi neri come i capelli che portava lunghi fino alle spalle. Dietro la foto c’era una dedica: “Grazie per la tua amicizia Bea!”

Penelope sgranò gli occhi, lei conosceva quell’uomo…

- Santo cielo! Ma quello non è…

- Severus Piton, il nostro professore di pozioni. Probabilmente era amico di mia madre. Lo devo incontrare per parlare… forse conosceva anche mio padre…

- Ma come farai a parlare con lui! È davvero scontroso… e penso che con il tempo sia peggiorato…

- Andrò ad Hogwarts come insegnante di Difesa contro le Arti Oscure! Avrò un intero anno per parlare con Piton e frugare tra gli archivi della scuola, nella speranza di trovare qualcosa che mi aiuti nella ricerca…

- TU SEI PAZZA! HAI GIA’ DIMENTICATO CHE QUELLA CATTEDRA E’ STREGATA!

- Abbassa la voce e stammi a sentire! Appena avrò finito le mie ricerche ritornerò qui. Oggi vado a parlare con la Twintoll e le spiego le cose come stanno, poi domani partirò per Hogwarts per richiedere la cattedra…

- Ma Bianca…- sussurrò Penelope, ma la sua amica era più che mai convinta a proseguire quella strada, che forse l’avrebbe portata da suo padre.

 

 

 

  
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