Capitolo 1 - Foto ricordo
La metropolitana era
affollatissima quel giorno. Una ragazza dai capelli neri e lucenti riuscì ad
uscire con molta fatica dalla folla di gente che le impediva il passaggio.
“Accidenti!
Proprio oggi che non posso utilizzare
poi la
strega entrò nella vetrina e corse per raggiungere al più presto il terzo
piano, “avvelenamento da pozioni e piante”. Nel tentativo di correre e
indossare una veste verde acido con l’aiuto della bacchetta travolse non poche
persone, ma riuscì ad arrivare in tempo nel suo
reparto per iniziare il suo turno di lavoro.
-
Signorina Rose, è arrivata una donna con un orribile sfogo su tutto il corpo,
vada a prestare i primi soccorsi!
- Subito madame Twintoll!
-
E deve anche andare nella stanza 54: il signor McTroyan
sta urlando come un dannato… dagli una tazza bella
grande della Bevanda della Pace.
-
Va bene madame! Devo fare altro?
Si
udì un urlo agghiacciante lungo la corsia in cui le due streghe parlavano, ma
queste non ci fecero caso.
- Portami un caffè molto forte… stanotte non ho chiuso occhio…
-
Io non sono la sua cameriera!- sbottò Bianca imbronciata.
- Ma sono un tuo superiore, quindi…- rispose madame Twintoll
“Vecchia
megera!” si disse Bianca, tuttavia corse in modo da svolgere i compiti che le
erano stati assegnati.
La
ragazza ebbe un attimo di pace solo durante la pausa pranzo, dove poté parlare
con la sua cara amica Penelope.
- Ciao
Bianca! Stamattina ti ho vista correre vestita come una Babbana!
Come mai non sei venuta con la tua Passaporta?
-
Perché si è frantumata mentre stavo lottando con un
calderone impazzito… volevo fare un po’ di Felix Felicis, ma fare il guaritore non ti consente di impegnarti
al massimo per una pozione così complicata...
-
Utilizzare un vaso come Passaporta non è proprio una
grande idea! A cosa ti sarebbe servita
Le
due ragazze risero, ma Bianca era ritornata seria poco dopo, le doveva dire una
cosa molto importante sulle sue ricerche
-
Penelope, ti ricordi ciò che ti ho raccontato sul mio passato?
-
Sì, come potrei dimenticarlo, mi dispiace per tua madre…
- Ma ciò che devo dirti riguarda mio padre… ho intenzione di
cercarlo…
-
Ti baserai sul tuo cognome?
-
No, poiché ho ereditato il mio cognome da mia madre,
Beatricis Rose.
- Ma allora come farai a cercarlo?
-
I miei nonni materni hanno sempre detto che mio padre
era morto, ma non ci ho mai creduto…lo devo trovare prima che sia troppo tardi.
Ci
fu un lungo attimo di silenzio in cui le ragazze si guardarono: la sfumatura
color grigio perla degli occhi di Bianca prevalse sul verde.
-
Da quando V-Vold… il Signore
Oscuro è ritornato, sento che mi è rimasto pochissimo tempo da trascorrere con
mio padre. Sfogliando un vecchio album di foto di mia madre ho trovato questo…
Si
frugò nelle tasche ed estrasse una vecchia foto animata, dove sorridevano una
ragazza molto somigliante a Bianca, ad eccezione della folta chioma ambrata, ed
un ragazzo dagli occhi neri come i capelli che portava lunghi fino alle spalle.
Dietro la foto c’era una dedica: “Grazie per la tua amicizia Bea!”
Penelope
sgranò gli occhi, lei conosceva quell’uomo…
-
Santo cielo! Ma quello non è…
- Severus Piton, il nostro
professore di pozioni. Probabilmente era amico di mia madre. Lo devo incontrare per parlare… forse conosceva anche mio
padre…
- Ma come farai a parlare con lui! È davvero scontroso… e
penso che con il tempo sia peggiorato…
-
Andrò ad Hogwarts come insegnante di Difesa contro le
Arti Oscure! Avrò un intero anno per parlare con Piton
e frugare tra gli archivi della scuola, nella speranza di trovare qualcosa che
mi aiuti nella ricerca…
-
TU SEI PAZZA! HAI GIA’ DIMENTICATO CHE QUELLA CATTEDRA E’ STREGATA!
-
Abbassa la voce e stammi a sentire! Appena avrò finito
le mie ricerche ritornerò qui. Oggi vado a parlare con
- Ma Bianca…- sussurrò Penelope, ma la sua amica era più che
mai convinta a proseguire quella strada, che forse l’avrebbe portata da suo
padre.