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Autore: potteriani    04/11/2013    2 recensioni
Blaine si trasferisce a New York col suo miglior amico Sam! I loro coinquilini saranno un certo Mike Chang e Kurt Hummel...
Dal testo: "-Scusa- disse in fretta –E’ che anche Kurt è gay, e penso che sarà divertente vivere con voi due: entrambi omosessuali, entrambi alla NYADA, per caso anche tu ami il Moulin Rouge, Blaine?-
-Beh, si … - disse lui scoppiando a ridere."
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel, Mike Chang, Sam Evans, Un po' tutti | Coppie: Blaine/Kurt, Finn/Rachel
Note: Lime, Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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Kurt stava seriamente cercando di concentrarsi su quello spartito. Davvero. Solo che quegli occhi ambrati continuavano a comparirgli davanti, per quanto volesse toglierseli dalla testa. Sentì dei passi arrivare dal corridoio, così cercò di riprendersi. Dopo poco vide arrivare un assonnato ed adorabile Blaine, con i ricci ribelli lasciati liberi ed un piccolo sorriso sul volto.
-Buongiorno- biascicò, portando poi subito una mano sulla bocca per coprire quell’enorme sbadiglio.
-Buongiorno- rispose Kurt sorridendo e stendendo le gambe per terra, dopo averle tenute rannicchiate al petto per ore. –Dormito bene?- chiese.
Blaine annuì e si mise a sedere sul divano.
-Tu sei un tipo mattiniero, vero?- disse sorridendogli.
Kurt sorrise, cercando di non arrossire a quello sguardo così piacevolmente insistente dell’altro. –Si, beh … Ho dei rituali da rispettare-
-Gli altri dove sono?- chiese Blaine alzandosi e andando in cucina.
-Mike è alla Juliard, e Sam ha detto che sarebbe andato a conoscere un po’ meglio Manhattan- rispose Kurt osservandolo mentre tornava in salotto addentando una mela.
-Quindi mi sono svegliato per ultimo, eh? Ma che ore sono?-
-Ah … le dieci passate credo- disse Kurt guardandosi intorno alla ricerca di un orologio.
-Cosa?!- disse Blaine sbarrando gli occhi –Ok, è tardi! Senti- disse mentre correva in camera, ma continuava ad urlare per poter parlare con Kurt –Dovrei chiederti un favore! Sei liberissimo di rifiutare!-
-Dimmi pure!- urlò Kurt in risposta, divertito.
-Stavo pensando di andare alla NYADA oggi, sai, per vedere un po’ com’era … Ti va di venire con me? E, insomma, farmi un po’ da guida?- disse Blaine ricomparendo nella stanza a fine frase. Ma come diavolo aveva fatto a vestirsi così in fretta?! E come facevano qui jeans a stargli così dannatamente bene, sottolineando tutte le curve giuste? Per non parlare dello scollo a V della sua maglietta …
-Certo- rispose Kurt imponendosi di guardarlo solamente negli occhi.


Stavano camminando da qualche minuto, dopo essere scesi alla fermata della metro. Blaine non la smetteva di guardarsi intorno con gli occhi di un bambino. Era così bello … Kurt! Concentrati!
Svoltarono nella Quinta strada, poi nella Trentesima ed infine in Madison Avenue.
-Eccoci qua!- disse Kurt dirigendosi verso l’entrata dell’istituto. Blaine era senza parole, e la sua espressione diventò se possibile ancora più stupita quando entrarono.
C’erano molti studenti del secondo e terzo anno a giro, le matricole in teoria sarebbero dovute cominciare ad arrivare dal giorno dopo, ma Blaine voleva ambientarsi.
-Allora, questo è l’atrio, laggiù c’è l’area svago, o relax … chiamala come vuoi! E di là c’è la caffetteria, ma non è molto buona. Saliamo le scale, ti faccio vedere un po’ di classi!- disse Kurt, tutto soddisfatto nel fare da guida a Blaine.
-Qui c’è l’aula canto, con milioni di strumenti! Lì c’è la sala registrazione, sai, per i futuri cantanti … E là c’è la sala più odiata da tutti gli studenti … L’aula di danza- Kurt disse l’ultima frase sussurrando, e portando Blaine davanti alla porta della stanza.
-Perché è la più odiata?- chiese il più giovane guardando gli studenti al suo interno sfiniti dalle prove di ballo.
-Cassandra July- disse Kurt sussurrando queste parole nell’orecchio di Blaine, che non aspettandoselo rabbrividì appena, ma non per lo spavento …
-Diamine, non so chi diavolo siano i vostri genitori, ma se lo sapessi andrei da loro ad urlargli in faccia un grandissimo “SBAGLIATO” per avervi messo al mondo! Vi sembrava decente quella roba che avete fatto? Faceva schifo! Da capo!- urlò una donna bionda con un bastone in mano, appoggiata alla sbarra dello specchio. Non appena notò Kurt sorrise, ma non di un sorriso allegro, era più … come un sorriso malefico.
-Hummel- disse rivolta a Kurt, non prestando la minima attenzione ai ballerini che ripetevano la coreografia solo per lei.
-Fermi, FERMI!- urlò a loro –Per oggi basta, andatevene!- così in silenzio, i ragazzi raccolsero le loro cose e se ne andarono, lasciandoli soli.
Cassandra si avvicinò.
-Allora, come ti è andata l’estate Hummel?- e senza aspettare una risposta spostò lo sguardo su Blaine, dicendo –Chi è questo?-
-Blaine Anderson- rispose Blaine educatamente. Cassandra lo squadrò per bene, girandogli attorno. Blaine si sentiva a disagio, così guardò Kurt, chiedendogli con lo sguardo cosa fare. Lui rispose scuotendo la testa, dicendogli di lasciarla fare.
-Anderson … Sei un po’ basso ma hai un buon fisico, le braccia sono muscolose- e così dicendo mise una mano sul suo bicipite e lo tastò - … Direi che potresti quasi andare- disse più a se stessa che agli altri due.
-Signorina July, Blaine verrà qui alla NYADA da quest’anno, è voluto venire a vedere la scuola, così ho pensato di fargli vedere anche la sua classe- disse Kurt correndo in aiuto di Blaine, il quale stava trattenendo il respiro, dato che Cassandra era a meno di cinque centimetri dal suo viso, intenta a scrutarlo negli occhi.
-Bene. Ci vediamo a lezione allora- e così dicendo si voltò e andò dall’altra parte della classe a prendere una bottiglietta d’acqua.
-Ora sparite!- disse dandogli le spalle, e in meno di tre secondi i due erano di nuovo in corridoio, diretti a scendere le scale.
-Dio mio … quella donna è … mette così in soggezione … - disse Blaine guardando Kurt.
-Si, beh, l’anno scorso ha quasi fatto venire una crisi nervosa alla mia migliore amica … l’unico consiglio che posso darti con lei è non mollare: falle vedere quello che vali. Alla fine ne sarai ricompensato- disse Kurt con un grande sorriso.
Erano tornati nell’ingresso, ed erano davanti alla bacheca della scuola.
-Oh, aspetta, fammi vedere che feste di inizio anno ci sono- disse il più grande scrutando tutti i volantini appesi. Blaine intanto continuò a guardarsi intorno, e notò un ragazzo con un cappellino seduto su un divano nell’”area relax” che guardava Kurt con insistenza ed un sorriso che Blaine sapeva riconoscere fin troppo bene.
-Ehm … Credo che tu abbia un ammiratore- sussurrò stavolta Blaine all’orecchio di Kurt che sobbalzò, e spostò lo sguardo da Blaine al ragazzo seduto sul divano.
-Oh, quello- disse prendendo Blaine a braccetto e trascinandolo fuori. Blaine non se l’aspettava, ma ne fu piacevolmente sorpreso.
-Lo conosci?- gli chiese.
-Si chiama Adam. Siamo usciti un paio di volte l’anno scorso, niente di serio, ma penso che lui non se lo sia ancora tolto dalla testa- disse Kurt trascinando Blaine dall’altra parte della strada.
-Senti- disse –Ti va un caffè? Qui- e così dicendo indicò con un cenno del capo l’insegna sopra di loro –al Keko Cafè servono roba buona, non come quei cappuccini annacquati del bar della scuola-
Blaine gli sorrise, incapace di dire di no –Certo-
Entrarono nel locale, e Blaine fu sorpreso dal notare che non era grande quanto pensava. Sarà stato quanto il loro salotto. I tavoli erano pochi, allineati lungo le pareti, e il bancone ad L era posizionato sul fondo del locale. Le pareti erano piene di mensole con sopra le cose più disparate. Sembrava di essere a Mielandia! Le luci non erano troppo forti, e la musica di sottofondo aiutava a creare quell’ambiente particolare tipico di pochi posti.
I due si avviarono verso la cassa, e una volta lì Kurt si girò verso Blaine e gli chiese –Cosa vuoi?-
-Ah … di solito qui che prendi tu?- disse Blaine indeciso su cosa ordinare.
-Posso scegliere io per te?- chiese Kurt con un sorrisino che fece sciogliere Blaine. –Certamente- rispose.
-Bene, allora prendiamo una crepe con le fragole ed una con mela e cannella, e da bere due cappuccini, grazie- disse Kurt al barista. Blaine fece per prendere il portafoglio ma Kurt gli afferrò il braccio con una stretta ferrea e lo guardò in modo talmente deciso che Blaine quasi si spaventò. –Non ci provare Blaine! E’ la tua prima colazione al Keko Cafè, offro io-
-Beh, grazie- rispose timidamente Blaine rimettendo il portafoglio in tasca.
Si andarono a mettere in uno dei tavolini davanti alla vetrata, pronti a mangiare qualcosa.
-Allora, cosa preferisci? Fragole o mela e cannella?- chiese Kurt guardandolo da sopra i piatti caldi.
-Che ne dici se facciamo a metà?- propose Blaine sorridendo.
-Sei un uomo molto saggio!- disse Kurt prendendo una forchettata della crepe alle fragole.
-Ieri non abbiamo avuto la possibilità di approfondire un argomento … - disse poi osservando il moro mentre beveva un sorso del cappuccino.
-Quale argomento?- chiese Blaine.
-Davvero ti piacciono i musical?-


Erano sdraiati in uno degli angoli sud-est di Central Park, e Blaine non poteva desiderare di meglio. Stavano lì, sull’erba al sole, rilassati e sazi dopo la colazione. Erano rimasti in quel Cafè per quasi un’ora, persi nei discorsi sulle cose che piacevano a entrambi. Avevano molto in comune: amavano i musical, specialmente quelli con delle canzoni strappalacrime, avevano letto entrambi la saga di Harry Potter almeno cinque o sei volte, Lady Gaga e Katy Perry erano ascoltate e apprezzate da tutti e due, ed entrambi pensavano che non ci fosse cosa più bella di poter cantare “Singin’ in the Rain” a Los Angeles durante un acquazzone dopo aver visto lo spettacolo in un teatro.
-Allora- disse Kurt girando la testa verso destra per fissare Blaine –Hai un ragazzo?-
In circostanze normali non avrebbe mai osato rivolgergli una domanda del genere, ma tutto quel mostrargli cose che non conosceva aveva dato a Kurt una sicurezza che non gli apparteneva, e che lo aveva spinto a dire quella stupida domanda.
-No- rispose Blaine fissando le nuvole, spostando poi il suo sguardo su Kurt, che arrossì per essere stato beccato a guardarlo –E tu?-
-No … Ho avuto qualche flirt, ma niente di più … Insomma, nell’ultimo anno niente storie serie- Ma che diavolo stava dicendo?! Kurt non aveva mai avuto storie serie! Perché mai doveva darsi delle arie con Blaine?!
-Io avevo un ragazzo a Lima, ma è durata poco. Mi piaceva davvero, però lui non era pronto a fare coming-out, ed io lo avevo appena fatto, perciò tornare a nascondermi sarebbe stato solo un passo indietro. Ma è meglio così- disse Blaine sorridendo a Kurt, il quale si rigirò sulla pancia per poterlo guardare meglio.
-E tu sei uno di quei ragazzi che sono sicuri di essere gay al 100 per cento?- chiese Kurt. Perché quella risposta gli importava così tanto?
-Oh si!- disse Blaine contento di poterlo guardare meglio –Una volta ho baciato una ragazza. Anzi, in realtà più di una. Ma mancava quel non so che … insomma, non provavo niente, erano solo ragazze … Non so se mi spiego. Voglio dire, io credo che le donne siano straordinarie, hanno dei corpi da paura! Ma non mi piacciono nel modo in cui la società pensa che mi debbano piacere-
-Si, ti capisco. Cioè, io non ho mai baciato una ragazza, ma troverei la cosa repellente. Proprio non mi … attirano-
E dopo questa affermazione da parte di Kurt entrambi scoppiarono a ridere. Il cellulare del più grande squillò, segnalando l’arrivo di un messaggio.
-Scusami- disse Kurt prendendo il telefono per leggerlo. –Oh, fantastico!- disse sorridendo e guardando poi Blaine.
-Ti va di venire in un locale con me stasera? Ovviamente chiediamo anche a Sam e Mike … La mia migliore amica, Rachel, e il suo ragazzo che poi sarebbe il mio fratellastro, ci hanno invitato ad una specie di serata karaoke all’Iridium, un locale tra la Settima e la Cinquantunesima … Sarà fico!- disse Kurt sorridendo incoraggiante.
-Si! Sarà divertente!- disse Blaine, non potendo fare a meno di soffermarsi ad ammirare il sorriso soddisfatto che Kurt aveva mentre rispondeva al messaggio della sua amica.
Blaine … è il tuo coinquilino … Maledizione se però era bello!
  
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