Serie TV > Criminal Minds
Segui la storia  |       
Autore: S p e n c e    05/11/2013    1 recensioni
Mercille Travis potrebbe rappresentare la perfezione: Un ottimo Q.I e una memoria fotografica che la rendono un genio, una particolare bellezza, ottime abilità da tiratrice. Questo pensa il Dottor Spencer Reid della nuova e giovanissima collega entrata in squadra dopo sei mesi dalla morte di Meave, eppure non riesce a decifrare quella strana sensazione di mistero che avvolge la ragazza quando è immersa nei suoi pensieri e questo lo tormenta, come il pensiero della morte della sua amata che inizia a provocare in lui strani attacchi di panico.
Nessuno sa cosa nasconde Mercille, le paure che segretamente tiene nascoste nel suo cuore e il doloroso passato che le ha portato via ciò che più ha amato e che l'ha fatta diventare una delle più giovani profiler del FBI, nemmeno della conoscenza che lo lega strettamente al Dottore e il pericolo che affronterà lavorando in questa nuova squadra.
Genere: Azione, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Spencer Reid, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Looking backwards


"RICORDARE: Dal latino re-cordis, ripassare dalle parti del cuore."
-Eduardo Galeano


-8 years ago.

«Tuo zio è a casa preoccupato per te.»
«E ti ha mandato qui lui? Sarà pure lo sceriffo ma non ha coraggio.»
«Mercille..»
«Non.. iniziare, per piacere.»
«No, non ti farò quelle solite prediche che tu ascolti sempre ma.. vuoi davvero questo? Vuoi rovinarti così a soli sedici anni?»
«Non sono affari tuoi.»
La ragazza si strinse in un abbraccio solitario, osservando l'uomo davanti a lui. L'aveva trascinata fuori da quella discoteca come se fosse suo padre, l'aveva portata via da quella lurida discoteca piena di ragazzi eccitati e poco sicuri da cui sicuramente sarebbe uscita non in buone condizioni come le sue compagne di college che l'avevano invitata a quel ventunesimo facendola passare con un documento falso.
«Allora pensa a te, io so cosa vuoi diventare e questo non è il modo giusto, cosa hai fatto al labbro?»
Mercille si coprì la bocca velocemente, finendo poi per pulirsi il labbro dal sangue ch le era colato dal piccolo taglio che si era procurata a inizio serata, alzò lo sguardo verso l'uomo, l'unico che forse l'aveva veramente aiutata a superare quello che era successo tre anni prima, aveva ancora paura della vasca da bagno e di addormentarsi, ma aveva imparato come affrontare i suoi attacchi di panico la maggior pare delle volte.
«Purtroppo non sono in quel 9% di ragazzi che tornano a casa senza un graffio dalle loro uscite. Ho colpito una ragazza, mi aveva tirato per i capelli per andare avanti e lei ha risposto con un pugno. Niente di che, sono forte e lei è scappata a gambe levate dopo che le ho staccato una extenion.» sussurrò appena, cercando di mettere una falsa sicurezza nelle sue ultime parole, seppure fosse gracile la ragazza sapeva perfettamente come non farsi battere, era una di quelle poche cose che le aveva insegnato suo zio Leroy.
L'uomo sbuffò impercettibilmente, portando una mano sulla fronte mentre osservava la ragazza, non sapeva più cosa inventarsi con lei, seppure non fosse una sua parente si era particolarmente affettata e sapeva che possedeva un potenziale immenso sempre in piena crescita eppure in quell'ultimo periodo aveva deciso di ribellarsi, di trasgredire tutte quelle regole che il suo tutore le aveva imposto per tenerla al sicuro e farle portare avanti i suoi sogni che sicuramente l'avrebbero riempito d'orgoglio.
«Ma intanto quel graffio rimarrà lì per un bel po'. Non diventerai mai un profiler se ragioni con le mani Mercille, impara a usare  quel gran cervello che hai prima di passare alle maniere forti. »
«Lo sto facendo! L-lo sai che sto studiando duramente!»
L'irrigidirsi della ragazza gli fece trattenere un sorriso, stava scatenando in lei l'esatta reazione ce voleva e il suo modo di urlargli quelle parole confermarono le sue teorie ma non si fermò, continuò con quelle parole ritornando all'attacco.
«Balle, lo studio non ti serve con gli strumenti che hai, non sai ragionare per quanto adulta tu sia già e questo non ti porterà lontano. Ora vieni in macchina, ti accompagniamo a casa.»
«Non ci pensare neanche. Vado a piedi e non ti preoccupare, la strada che farò io non ha nessuna percentuale di omicidi o stupri.» Detto questo la ragazza lo osservò cercando di non far trasparire nessuna emozione positiva verso lui, sul suo viso riusciva a trasparire solo un sorrisetto sghembo che poteva essere benissimo preso come un saluto o un segno di sfida e finì per guardare un attimo intorno a lei: le luci della discoteca che si accendevano ad intermittenza abbagliando  la grande porta di vetro del locale, i ragazzi che uscivano da questa accompagnati da qualche amico sottobraccio  che invano cercava di invitare l'altro a far espellere gli alcolici in corpo, alcuni che tentavano di approcciare ragazze appoggiate alla macchina e infine un SUV nero parcheggiato circa a quindici metri di distanza da lei, la solita macchinona degli FBI ormai impossibile da non identificaree tentò di osservare oltre a quei vetri scuri ch sicuramente, dovevano nascondere un'altra persona, sentendosi osservata.
Spencer Reid, per un istante pensò di aver incrociato quei grandi occhi marroni che spiccavano tra tutta la folla davanti alla macchina, seduto al posto del passeggero mentre aspettava il ritorno del suo collega l dottore tentava di capire di più di quella ragazza, non sembrava appartenere a quel posto nonostante il vestiti, l'aria era troppo sveglia, il suo sguardo apparteneva a un mondo che lui in parte conosceva.
Tempo dieci secondi e quel colore riflesso nel suo scomparve lasciando il vuoto mentre la porta del posto di guida si aprì e si chiuse all'istante lasciando il posto a una risata trattenuta troppo a lungo. Il Dottor Spencer Reid osservò curioso la persona accanto a lui.
«Tutto apposto Gideon?» chiese lisciando con ambedue le mani i pantaloni scuri che indossava.
«Potrei dire di si. Sai Spencer, penso che in un futuro non molto lontano potrai trovare pane per i tuoi denti.» sbottò il suo maestro, facendo assumere al ventitreenne un'espressione ancora più curiosa e le sue mani si fermarono all'istante, la lingua si trovò ad inumidire la bocca cercando di decodificare la sua frase, il suo sorriso divertito mentre guidava.
«Ovvero? N-non riesco a capire.»
«Dai tempo al tempo figliolo, capirai.»
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Criminal Minds / Vai alla pagina dell'autore: S p e n c e