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Autore: p a n d o r a    05/11/2013    4 recensioni
Harry Styles è un fiero ragazzo omosessuale, non molto popolare ma con abbastanza amici quanto basta. Louis Tomlinson è, invece, un ragazzo solo, strano e triste, ma soprattutto nei suoi occhi non c'è niente, è come se fosse morto. Ed è quando Harry nota che in Louis c'è qualcosa che non va, sarà per il suo corpo troppo magro, per la sua espressione sempre triste o altro che decide di volerlo conoscere e, possibilmente, aiutarlo.
Genere: Drammatico, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dead eyes.
- Settimo Capitolo.




Sono passati un bel po’ di giorni da quando Louis mi ha rivolto la parola. Saranno due settimane oggi? Sì, credo proprio di sì. Sto lentamente perdendo la concessione del tempo e dello spazio, ma probabilmente è questo l’effetto che fa Louis Tomlinson alla gente, credo che prima o poi mi dimenticherò anche il mio nome se continuo così. Come al solito, siamo seduti nel solito luogo, alla solita ora a fare quello che facciamo di solito. Lui legge, io guardo. Ha tutto un equilibrio così perfetto, tutto ciò è così perfetto che stento a credere che sia reale. Durante queste due settimane ho scoperto poche cose di lui, ma allo stesso tempo sembrano tante, e, soprattutto, mi sono innamorato sempre di più di lui. Ho fatto pace con Demi che cinque giorni fa si è presentata in lacrime a casa mia dicendomi che era dispiaciuta, che non ce la faceva a non parlarmi e che, se Louis mi rende felice, per lei va bene, lo accetterà. Zayn non si è fatto ancora sentire, mi ha soltanto mandato un messaggio tramite Liam dicendomi di stare attento. Liam invece è sempre più curioso di sapere cosa provo DAVVERO nei confronti del ragazzo seduto davanti a me, ma non credo che glielo dirò molto presto. Stasera devo uscire con lui, Danielle, Demi, Zayn e Perrie. “Un’uscita di riconciliazione” come la chiama Danielle, anche se io, con Zayn, non ho molta voglia di riconciliarmi. Dovrò sopportare anche Niall, che ovviamente porterà anche Justin, che porterà la sua ragazza. Tutte coppiette. Ora, ditemi cosa ci sto a fare io? Io che non faccio parte di nessuna ‘coppietta’. Cosa cazzo ci devo fare in mezzo a loro?
Pensando a questo i miei occhi cadono sulla mano di Louis che sta girando la pagina del libro. Quant’è bello. È così semplice, ma allo stesso tempo così complicato. «Cosa fai stasera?» dico senza nemmeno rendermene conto. Lui alza lo sguardo all’improvviso. «Come?» Io mi aggiusto i ricci, leggermente nervoso, ultimamente quando parlo con lui, soprattutto quando faccio domande, sono in uno stato di trans pazzesco, quando mi ‘risveglio’ mi accorgo di quello che ho combinato. «Ho chiesto sei hai qualcosa da fare per questa sera.» Sorrido sentendo le fossette affiorare sul mio viso. Lui, all’inizio non sa cosa rispondere, poi mi rivolge uno sguardo un po’ strano, un misto tra il provocatorio ed il curioso. «Perché?» Strano che la domanda che mi sono fatto tutto questo tempo sul suo conto, ora sia lui a rivolgermela. «Volevo chiederti se ti andava di uscire. - Arrossisce ed io mi affretto a correggermi. - Intendo con me ed altri miei amici.» Il rossore scompare e lui abbassa lo sguardo visibilmente triste. «Ehi, che succede?» Appoggio la mia mano sulla sua e lo sento rabbrividire. La sua mano è così morbida, anche se fredda. Vorrei poterla afferrare, stringerla, riscaldarla. Vorrei poter afferrare lui tra le braccia e non lasciarlo più andare. «Non credo che i tuoi amici mi accetterebbero.» Dice malinconico, così agisco con il mio famoso impulso. Prendo il suo mento tra le dita e gli alzo la testa in modo che possa guardarmi negli occhi, sorrido. «Ci divertiremo! Andremo al parco giochi. E poi ci sono io.» Lui mi guarda dubbioso. «Ti fidi di me?» Che domanda stupida. Certo che non si fida! Insomma, sono una specie di sconosciuto per lui. Ma cosa mi è saltato in mente?! «Sì.» Mi sorprende con un sorriso. Davvero? Davvero si fida di me? Sento un calore immenso all’altezza del cuore. Un calore che mi riempie, che mi fa sentire completo.
Poi lo fa: ride. Non l’ho mai sentito ridere e, credetemi quando vi dico che, la sua risata, è la più bella del mondo, perché non esagero. La sua voce cristallina rende la sua risata così dolce e delicata che ti verrebbe voglia di strapazzarlo di coccole appena lo senti. «Non siete un po’ troppo grandi per il parco giochi?» dice alla fine e rido anche io. Vedo, per un millesimo di secondi, qualcosa nei suoi occhi, per la prima volta. Un … luccichio? Dura troppo poco, talmente poco che non riesco a capire bene cosa sia precisamente. «In effetti, ma siamo solo dei bambini troppo cresciuti.» Scherzo, ma lui non sembra prenderla allo stesso modo, infatti la sua risata si trasforma in un sorriso sforzato, ma sta cercando in tutti i modi di non farlo capire, così gli reggo il gioco. «Quindi è un sì?» chiedo. Lui mi sorride, di nuovo, e stavolta non è forzato, per niente. Anzi, è uno dei più bei sorrisi che mi abbia mai rivolto. È così dolce. I suoi occhi, anche se di nuovo spenti, sono dolci come quel sorriso. Annuisce. È come una specie di appuntamento, solo che lui non lo sa. Sono così felice che mi lascio scappare un gridolino di vittoria e lui ride di nuovo. Pagherei per poter vedere e sentire la sua risata in eterno, lo giuro. Mi alzo e gli do una mano per farlo alzare, sento la sua macchina avvicinarsi, cristo! Proprio non potete ritardare, eh? «Allora ti faccio sapere tutto io! Se magari mi dai il tuo numero di telefono, così ti dico anche dove venire.» Lui ride perché parlo velocemente, tutto d’un fiato. Non voglio dimenticare di dire niente e il tempo è poco perché il clacson della monovolume nera ha suonato già due volte e Louis dice che non deve arrivare alla terza, ma oggi non sembra preoccuparsene più di tanto. Prende una penna di sfuggita, mi alza la manica della giacca e dalla maglia e mi scrive quello che dovrebbe essere il suo numero sul braccio proprio mentre la macchina suona per la terza volta, poi mi rivolge un ultimo sorriso e si precipita nella vettura lasciandomi, come al solito, imbambolato a guardarlo mentre sgomma via, lontano da me, stavolta con una piccola parte di lui scritta sul braccio. Una parte di lui, che, ne sono certo, avrei imparato a memoria prima di stasera.







angolino autrice:

EBBENE SI. SEMBRA IMPOSSIBILE, MA CE L'HO FATTA. HO AGGIORNATO. CON TRE MESI DI RITARDO, MA HO AGGIORNATO.
dunque, so che questo capitolo fa schifo e ora vi starete chiedendo "questa torna dopo tre mesi e pubblica 'sta schifezza?".. beh sì. PERO', non disperate miei cari prodi, ho già scritto e preparato i prossimi due capitoli, per cui, aggiornerò al più presto.
se volete, vi consiglio di seguire l'altra long che ho iniziato oppure leggere una one-shot sul mio profilo "pandosea". :-)
cercherò di aggiornare appena posso.
a presto!
panda.


p.s. sì, ho cambiato nome. prima ero "p e r v i n c a". lol
  
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