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Autore: YouCould    05/11/2013    2 recensioni
-E’ ora il momento di eleggere la fortunata ragazza che avrà l’onore di rappresentare il Distretto 4 nei 66° Hunger Games!
Grida tutta allegra. Infila una mano guantata nella boccia dove sono contenuti i nostri nomi, arriva fino a metà capienza e afferra un foglietto. Lo apre e legge un nome.
-Annie Cresta!
Mi sento come se l’aria fosse stata improvvisamente risucchiata. Sono io. Quest’anno tocca a me.
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Altri tributi, Annie Cresta, Finnick Odair
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Farfalle
 
Nel sogno sono un coniglio bianco. Corro, inseguita da una ragazza bionda che mi lancia dietro dei coltelli. Ci metto un po’ a realizzare che è Connie. All’improvviso mi sento tirare su violentemente: è Dan, cerco di divincolarmi fino a che non mi fa cadere a terra, violentemente, e Connie mi lancia un coltello, che mi trapassa e mi inchioda sul prato, e all’improvviso non sono più un coniglio, sono di nuovo me stessa, ferita a morte, tra le braccia di Micheal, mentre gli mormoro le ultime parole che lui ha detto a me, “vinci per me”, ma poi Micheal si tramuta in Finnick, che grida contro di me. “Ti avevo detto di tornare, Annie! Ti avevo detto di tornare da me, e tu mi hai deluso”. Sento il respiro abbandonarmi e credo di stare per morire, ma fa tutto parte dei sogni. Nella mia mente si susseguono sequenze di immagini insensate, sono dentro un calderone con l’acqua che bolle, Ghislayne mi guarda e brontola che non mi avrebbe mangiato se non  fossi stata così maleducata; poi sono nel mio letto di Capitol City e sto affogando nel materasso ad acqua, e ancora, ancora, fino a che non mi stanco talmente tanto da non  poter produrre altri sogni.
 
--
Finnick
Dai monitor vedo che la temperatura corporea di Annie sale rapidamente. Dopo che il corpo di Micheal è stato rimosso è caduta addormentata dov’era, distesa in una pozza di sangue. E la temperatura esterna è calata, perciò la sua si è alzata. Non può ammalarsi ora. Non c’è più Micheal a proteggerla e sono rimasti in pochi, molto pochi, e tutti affiatati. Se adesso si prendesse la febbre, sarebbe troppo debole per combattere e morirebbe nel giro di un giorno. Vorrei fare qualcosa, ma non posso. Si deve svegliare. E deve farlo da sola, non posso aiutarla.
Ma nonostante tutto, sento qualcosa di nuovo. Un guizzo di speranza, forse. Sono rimasti solo in otto, e i due Favoriti più pericolosi sono morti, ormai sono rimasti Sophy dell’1 e Tomas del 2… che  si, sono abili come un normale Favorito, ma non come Connie o Dan. E Annie… ha ucciso il suo primo Tributo. L’ha uccisa semplicemente, perché era l’unica cosa che poteva fare. Per la prima volta, ha lasciato da parte le insicurezze e ha pensato alla sua salvezza, si è comportata come un Tributo. Non so se la cosa mi piace o no. Sono felice che l’abbia uccisa, perché se non l’avesse fatto sarebbe morta. Ma un Annie che, senza far tremare la mano, getta un coltello in pieno petto a un altro Tributo è come un Annie estranea, una Annie che non conosco. Spero solo che non ci prenda gusto e non cambi sé stessa, in quell’Arena. Spero che non torni come una normale Favorita, felice di aver ucciso degli altri ragazzi per la gloria. Ma non posso permettermi di pensare ad Annie, non posso permettermi di illudermi. E poi c’è qualcuno che ha bisogno di me, nella stanza accanto alla mia.
--
Busso piano alla sala di controllo dove opera Matthew. La sua voce è scontrosa, quando mi borbotta “Avanti”. E’ strano essere qui. Abbiamo litigato da poco perché lui era convinto che Annie non sarebbe sopravvissuta e avrebbe messo in pericolo Micheal, ed ora io sono qui a fargli le condoglianze.
-Mi dispiace per Micheal.
Esordisco.
-Era un Tributo… con il tempo ci si fa l’abitudine, e impari a non affezionarti. Certo, mi dispiace, ma… d’altra parte, i giochi funzionano così.
Nel suo sguardo c’è un certo tono di rimprovero.
-Finnick… sono stato troppo duro con te. Ma… i giochi non lasciano scampo, le probabilità che lei torni… sono scarse, lo sai? Dovresti cercare di dimenticarla.
-Lo so. Ma non riesco a dimenticare.
 
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Annie
Quando mi sveglio è mattino. Sono ancora distesa nella pozza di sangue secco lasciata da Micheal. Mi sento la fronte incredibilmente calda, mi viene da domandarmi se ho l’influenza. Recupero, da uno dei numerosi zaini che ormai mi sono rimasti delle pastiglie per la febbre. Mi sento strana, come se non riuscissi a concentrarmi. Faccio tutto con movimenti automatici. Tra i vari zaini ne scelgo uno e lo riempio con le cose che mi sembrano più utili: due grandi borracce piene d’acqua, pastiglie per la febbre, carne e frutta secca, 5 coltelli. Uno ha la lama seghettata, come quello che ho scagliato contro Connie. Non ci ho pensato, ma quello è andato via con lei. Pazienza. Nella mia mente si forma la lugubre immagine del suo cadavere che viene tirato su dall’Hovercraft, e all’improvviso realizzo cos’è successo ieri notte e scoppio in lacrime. Penso a Connie, che io ho ucciso, che ha una famiglia che la aspettava speranzosa e che adesso piange, a Micheal, che cominciava a starmi simpatico, che mi ha chiesto di vincere per lui, che mi ha chiesto di portare un messaggio alla sua famiglia. E a tutti gli altri, a Dan, così sicuro di farcela, al Tributo dell’8, che mi ha quasi ucciso, a tutti quelli morti alla Cornucopia. A Katia, a Jess, a mia madre a mio padre. E anche a Finnick, perché non posso negarlo, uno spazio nei miei pensieri ce l’ha anche lui, che sta facendo davvero tutto il possibile per aiutarmi.
Cerco di costringermi ad alzarmi, nonostante non riesca a fermare le lacrime, e mi metto in marcia.
Fa caldo, troppo caldo. Speriamo che quelle pastiglie facciano effetto… Dio mio, non voglio pensare a Micheal… era così convinto di farcela. Chissà come la stanno prendendo a casa sua. Piangono o sono fieri lo stesso? Guarda, farfalle. Che belle… peccato che siano chiuse in un Arena. Come me, d’altra parte, anche io sono chiusa qua dentro. Beh, farfallina, tu almeno non devi uccidere per uscire. Non tornerò a casa, vero? Vinci per me, torna, più facile a dirsi che a farsi… non riuscirò mai a tornare… Micheal non ce l’ha fatta, e lui era così forte, così convinto… anche Connie e Dan lo erano, ma invece sono tutti già morti, io invece no, sono ancora qui. Che paradosso. Cos’è esattamente un paradosso? Sono quegli indovinelli che non hanno soluzione? Come gli Hunger Games, d’altra parte. Che senso hanno? Perché dovremmo ucciderci a vicenda? E se ci unissimo tutti, diventassimo amici e ci rifiutassimo di combattere, cosa accadrebbe? Ci costringerebbero? E’ interessante come domanda. Sarebbe stato bello provare. Chissà com’erano Connie e Dan di carattere. Non so. E gli altri? DI alcuni non so neanche il nome… che strano però, nell’Arena si perde l’identità… sembra che stiamo parlando di filosofia… che strano, probabilmente una volta tornata non studierò più…
La catena dei miei pensieri si interrompe.
-Ti dico che un modo c’è. Posso dirti come far fuori più Tributi in un colpo solo, ma devi lasciarmi andare.
Faccio la cosa che mi appare più naturale. Mi arrampico su un albero, nascondendomi nel fogliame, e mi sporgo:  una ragazza coi capelli neri (credo sia Sophy dell’uno) e Tomas del due sono davanti a una ragazza dai capelli rossicci. Sophy le tiene una spada puntata alla gola.
-E quale sarebbe, sentiamo?
La voce di Tomas è piena di scherno.
-Se te lo dico mi giuri che mi farete alleare con voi e mi lascerete viva?
-Giuro. Ora parla, ma se la tua idea non mi convince t’ammazzo lo stesso.
-La diga. Immagina che crolli. Moltissimi Tributi morirebbero affogati.
-Già… noi compresi.
-Non per forza. Sono sempre stata brava in fisica. Posso calcolare dove sentiremo il meno possibile l’impatto dell’onda.
-E come avresti intenzione di farla crollare, sentiamo?
Sophy è scettica.
-Con gli esplosivi alla Cornucopia. Quelli che assicurano che i Tributi non scendano dalle piattaforme prima del dovuto. Se posizionati nei punti giusti e riattivati potrebbero…
-Aspetta.Vuoi dire che tu puoi…
-Si. Posso farla saltare.
 
 
NdA
Allora, questo capitolo non mi convince molto, ma non saprei dire perché. Ergo, grazie a tutti quelli che recensiranno,  vorrei sapere la vostra opinione, E’ un capitolo un po’ più breve del solito, ma da scrivere è stato impegnativo, soprattutto la parte in cui ho cercato di raccontare i pensieri di Annie adesso che, stando ai libri, è impazzita (My poor Annie ç.ç)                                                                                                                                  Grazie come sempre a HermioneEverlark e DTravers, che mi seguono dagli esordi, e a pasionbertotti, che nonostante mi segua da poco è stata molto simpatica con me! E ovviamente grazie a tutti quelli che hanno inserito la storia tra Preferiti, Seguiti e Ricordati.
P.S.: non sono sicura, ma dato che credo che salterò l’appuntamento di lunedì prossimo (Condivido la mia gioia anche con voi: vado ai WB Studios di Londra!!!) cercherò di pubblicare il nuovo capitolo domani stesso.
  
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