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Autore: Angel and Fairy    05/11/2013    8 recensioni
Salveee! Questo account è formato da AngelWings_DwarfGigi4 e FairyLucy94 - non ci decidavamo su che account pubblicar la storia così ne abbiam creato un altro XD-
Vi presentiamo una Round Robin, una storia scritta a 4 mani.
STORIA AD OC [18 posti disponibili: posti ESAURITI! -guai a chi ne manda altri è.é- scherzo ovvio XD]
******************
Pronti ad entrare in un'avventura magica, irreale e allo stesso tempo reale?
"Succede solo nelle favole" quando leggerete, vi ricrederete.
Se vi abbiamo inucuriosito entrate :3
Angel&Fairy
Genere: Avventura, Azione, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: Triangolo
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COME IN UNA FAVOLA...
 
Yellerentola e il Bell’addormentato – Parte 1
 

 
POV. Tsuki

Era bello, alto, muscoloso… Peccato che fosse anche senza vestiti. Ma questi sono dettagli.

«Yellerentola!» urlò il ragazzo preoccupato, accorrendo verso la ragazza «Hai perso una scarpetta!».

La ragazza farfugliò un “aiaiai”, mentre il ragazzo la aiutava a rimettersi in piedi, con una galanteria quasi eccessiva.

«Oh, lascia che ti aiuti, o mia bella Yellerentola» il ragazzo s’inchinò davanti a lei e si premurò d’infilarle la scarpetta di cristallo che lei aveva perso durante la caduta.

«Ehm…» la ragazza iniziò a balbettare frasi sconnesse, in evidente imbarazzo.

I suoi occhi viola rotearono setacciando l’ampio salone, finché non trovarono i miei.
La sua espressione era sperduta, come chi era capitato lì per caso, e sembravano urlare un S.O.S disperato.

«Tsuki aiuta chi ha bisogno!» proruppi, con una posa da super eroe.

Tutti i presenti si girarono verso di me, guardandomi come se fossi una pazza. Tranne Ashuros, lui ovviamente stava sbadigliando. Certo che almeno coprirsi la bocca con la mano… Vabbè!
No, aspetta un attimo… Quella luce…
In un istante di pura follia, agguantai al volo la mano di Yellerentola e il braccio di Ashuros.

«Diamocela a gambe!» anche se Yelle, più che correre, stava capitombolando un’altra volta.

Il principe iniziò a gridarci dietro, seguito a ruota da quelle due “adorabili” creature, o meglio, da Lluvia e Lyon.
Noi tre svoltammo l’angolo correndo come pazzi.

Qui ci vuole un diversivo…

«Senti Fata Turchina, puoi fare qualcosa per distrarli? Li abbiamo alle costole… » sbottai. Loro non se ne erano ancora accorti, ma io si. I loro braccialetti si erano illuminati improvvisamente, come una stella brilla nella notte più scura.

Capitan Catena si bloccò di colpo, facendo cadere sia me che la povera Yelle.

«Magic of Chains: Bomb!» la sua pelle iniziò a luccicare lievemente e dal suo corpo partirono numerosissime catene, ognuna con una bomba, dirette verso il Principe e le due sorellastre.

Le bombe iniziarono, appunto, a fare “bum” vicino a Gray, che le schivava agilmente.

«Gray-sama! Stai attento!» esclamò Lyon, disperato. Il Principe, in risposta, sbuffò sommessamente prima di lanciare la sua magia.

«Ice Make: Lance!» tante piccole lance di ghiaccio azzurro si scagliarono contro di noi, evitando le catene.

Vicino a me, Yelle si riparò il viso con il braccio.
Pfft, non aveva di che preoccuparsi.

Portai entrambi gli indici alle tempie e mi concentrai.

Tutte le lance si trasformarono in farfalle colorate, creando uno spettacolo magnifico.
Intorno a noi, c’era un allegro via vai di sbattiti d’ala arcobaleno in cui m’incantai.
Purtroppo, un tonfo mi riportò alla realtà. Yelle era caduta di nuovo mentre cercava di acchiappare le farfalle. Miseriaccia a quella ragazza…
Catena Nera, intanto, non aveva smesso un istante di scagliare catene, ognuna diversa dall’altra.
Lyon era stato presto immobilizzato, mentre Lluvia riusciva a malapena a schivarle.

«Ice Make: Cannon!» Gray si armò con un cannone di ghiaccio, sparandoci contro una sfera ghiacciata.

Era enorme.

Era distruttiva.

E stava per schiantarsi proprio addosso a noi.


 
***
 

POV. Gigi

«Eccoci arrivati!» esclamai, entusiasta.

«Ma dove 
censura siamo?!» chiese Devil, con estrema gentilezza.

Ed, senza dir nulla, ci affiancò e si appoggiò ad un albero, iniziando a guardarsi intorno.

«Benvenuti nel Regno delle Favole idioti! Questo è il “Regno della Bella Addormentata nel Bosco”» spiegai, con un sorriso a trentadue denti.

«Idioti a chi?!».

Ignorai l’assassino, il mio obbiettivo era quello di arrivare al castello.
Mi incamminai, e con un sonoro sbuffo i due mi seguirono.
Quanto mi divertivo a torturarli!
 
Intorno a me c’era una grande foresta verde, con diversi tipi di piante e mille fiori multicolore. Il sole, che s’intrecciava con le fronde dei milioni di alberi, dava al terreno una colorazione maculata.
Iniziai ad annoiarmi a camminare con quei pezzi di ghiaccio dietro -in Chiesa ci sarebbe stata più conversazione tra noi tre- così decisi di abbandonarli per un po’ e divertirmi da sola.

Saltai su un albero ed iniziai a saltare con agilità fra faggi e querce, il vento che s’infrangeva sul mio corpo, i capelli che ondeggiavano in aria ed io che volteggiavo felicemente… Felicemente finché una “piccola scossetta” di terremoto non mi fece volare qualche metri più in là, facendomi strisciare la guancia per terra.

«Tu…» dissi con il viso coperto dai boccoli spettinati e sporchi di terra.

«Razza di…» alzai di poco il capo, un’aura nera che mi circondava.

«ASSASSINOOOOOO!!!!» urlai girandomi di scatto verso quel pazzo, idiota, omicida, assassino, trucidatore, verme schifoso; con grandi occhi rossi e denti aguzzi, le mie unghie si allungarono fino a diventare artigli maculati e multicolore. Ma lui….

MI STAVA IGNORANDO!!!!!!

No, decisamente non lo sopportavo più quel piccolo censura
, censura, censura, censura, censura, censura e per giunta l’idiota che prima faceva la parte del wrestler mi prendeva pure in giro!

«Ehi mocciosa, ti sei fatta la bua?».

Tsukiiii! Dove seiiiii!
 


***
 

POV. TSUKI

La soffitta dove mi avevano sbattuto era piccola, angusta e maleodorante assieme a Mister Pizzetto ed IceMan, o come lo chiamavo in passato, IceVanille.
 
Flashback

Tamshell, il mio migliore amico di sempre, mi tese la mano con disperazione. «Muoviti Tsuki! Saranno qui a momenti!».

Io mi sporsi il più possibile dalla minuscola cella in cui ero stata rinchiusa, ma le nostre mani erano ancora lontane.

«N-non ci arrivo, Tam» mormorai, le lacrime che mi rigavano il volto. Mossi le dita, cercando di sfiorare la sua mano, ma era impossibile.

«Io non ti lascio qui, Naki-nee. Hai capito?! E ora trasforma quelle dannate sbarre!» Tamshell si spostò un ciuffo biondo dall’occhio, che mi fissava intensamente.

Perché diavolo non lo capiva? Non sarei mai riuscita a piegare quelle sbarre, non quella notte.
Abbassai lo sguardo, non sarei riuscita a reggere il suo, penetrante e disperato.

«Tam, stanno arrivando!» ci avvertì Louis,sotto di noi. 

Alzai lo sguardo, con determinazione. Se io non potevo scappare, almeno Tam ce l’avrebbe fatta.

«Vai» lo esortai, semplicemente. 

«Non me ne vado senza di te, scema!».

«Vai ho detto!» sbottai «Non riuscirai a salvarmi idiota!». 

«Io…» Tamshell si guardò le punte dei piedi, lottando interiormente.

«Ci rivedremo IceVanille, è una promessa» sorrisi debolmente, la vista annebbiata dalle lacrime.

Lui abbozzò un sorriso e mi asciugò le guance con i pollici, prima di voltarsi e librarsi in aria con gli altri.
Di una cosa ero certa: lo avrei rivisto. Dopotutto , era una promessa.

Fine Flashback
 

***
 
POV. GIGI

Finalmente arrivammo davanti al grande castello! Ci avevamo messo almeno un’ora e mezza fra litigate e risse…
Ecco come stava la situazione: dopo essermi rialzata da terra con la guancia arrossata e dolorante, Ed mi si è avvicinato, guardandomi con uno sguardo impassibile, e mi ha stretto la guancia fra il pollice e l’indice. Ovviamente la mia reazione è stata del tutto giustificata. L’ho scaraventato in aria con un tornado e l’ho legato ad un albero come un salame. Devil, che se la rideva sotto i baffi, ha fatto una fine simile. In quel momento aveva il corpo sotterrato e la terra che spuntava da sotto il terreno, mentre io… Ho la guancia sanguinante…

«Bene! Eccoci qui! Forza, andiamo a raccattar su qualcun altro, e spero vivamente che sia una ragazza perché con voi non ce la faccio più!» esclamai io, speranzosa.

Entrammo nella grande abitazione e iniziammo a guardarci intorno con curiosità, ma una specie di “tornado dalla chioma corvina” investì in pieno il “povero” Devil.

«Ma che
censura…!» farfugliò confuso.

«Non mi toccare, mostro!» strillò la ragazza, alzandosi di scatto.

Ora la si poteva guardare in tutta la sua altezza -anche se io mi stavo giusto chiedendo se erano gli stivaletti a renderla così alta o se era proprio la sua altezza- e ammirare i lunghi capelli neri che le ricadevano lungo la schiena. Il fisico magro e tonico, coperto da una canottiera blu notte, degli shorts bianchi e una collana diamantata, metteva in risalto le sue forme generose.

«Ma che censura vuoi?! Sei tu che mi sei caduta addosso!» si difese Devil.

«Ehi, stammi bene a sentire! Non so chi tu sia, stupido idiota! Ma non credere che perderò tempo con te!» sbraitò lei, avvicinandosi ad Amlach, che già iniziava a scaldarsi.

«Ehi, ehi, ehi! Finitela all’istante o giuro che vi riduco in polvere!» urlai. Che diamine, un’altra come loro no eh!

«Ehi nanetta, nessuno parlava con te!». Oh no, questo non avrebbe dovuto dirlo.

«Chiamami ancora nanetta e vedrai che quando ti spezzerò le ossa sarai ancora più bassa di me!». Stava per rispondere quando la sua mano sinistra, su cui era tatuata una goccia blu mare contornata da un sole color topazio, iniziò a brillare.

Ed eccone un’altra…
 
«Ma che…?» chiese la ragazza perplessa, fissandosi la mano.

«Uhuhuh ne ho trovato un altro, ne ho trovato un altro!» sghignazzai, iniziando a saltellare in cerchio.

«Che problemi ha questa?» domandò la corvina a Ed, il quale la ignorò categoricamente.

«Oh oh…» sussurrò una coccinella rossa, con sette pallini sul dorso «Ehi tu! Sto parlando con te!» disse, alzando la voce di un’ottava «Oh oh…!».

Ed girò di poco lo sguardo.

«Non puoi ignorarmi così! Quando IO parlo, TU devi starmi ad ascoltare! Chiaro?!» urlò ad un centimetro di distanza dal viso di Edward.

Purtroppo, lui continuava ad ignorare “la pazza” –e poi diceva che ero io, no?- la quale alzò la mano, da cui iniziò a fluire un tentacolo d’acqua.
Oh no, per favore basta!

Per fortuna un’altra ragazza fermò il cataclisma che stava per svolgersi «Hikariiiii!!!» urlò.

Appena mi girai verso la voce, scoppiai a ridere.

Davanti a me si presentava una ragazza non molto alta, anzi, era stranamente più bassa di me –evvai!!- magra, dai lunghi capelli color cioccolato acconciati in due codini ai lati del viso delicato, da cui spuntava un sorriso felice con due occhi verde smeraldo.
Vi chiederete cosa c’è da ridere, giusto?

La ragazza si avvicinò a noi ed inciampò nella lunga gonna celeste. Ecco, ciò che mi faceva spanciare era il bellissimo completo da fata che indossava: aveva un cuscino sotto la pancia per sembrare più grossa, la gonna blu le andava fin sotto gli stivaletti neri per la troppa lunghezza, un mantello celeste era sorretto da un ciondolo blu notte, sotto la testa indossava un cappello a cono, che assomigliava più ad una barca blu legata al collo da due veli celesti e delle minuscole alucce di plastica azzurre le spuntavano dalla schiena.

Sembrava una dama del Medioevo, solo un tantino più… Fantasiosa?... Diciamo che assomigliava più ad una grande meringa azzurra, o ad un puffo. Ok, era decisamente ridicola.

«Ahahahahahahahahahah oddio ahahahahah, dove sono Flora e Fauna? Ahahahahah!» stavo morendo dal ridere, avevo le lacrime agli occhi!

«Ehm, cosa?» chiese la meringa blu ingenuamente. Mi lanciai a terra ed iniziai a rotolare.

«E’ da due ore che la conosco ed è già la terza o quarta volta che si lancia per terra. Credimi, ti ci fai l’abitudine molto in fretta» sbadigliò Devil, con noncuranza.

«Uff, ok ho finito» bofonchiai rialzandomi. Nel farlo, notai che anche la meringa aveva un disegno sulla mano: un bellissimo fiore bianco con un cerchio verde attorno.

«Alla buon’ora» sputò Amlach.

«Senti stupido idiota, almeno io ho un’espressione felice e non una impassibile come la tua!».

«Qui c’è qualcuno con un passato pieno di sangue, tu pieno di fiori e sorrisi».

«Tsk, non posso dirti se ho un passato pieno di fiori e sorrisi… Perché non ricordo nulla del mio passato!». Quattro paia di occhi incontrarono i miei, diventati lucidi. Odiavo parlare del mio passato, perché nemmeno io lo conoscevo.

«Allora, tu sei Hikari giusto?» chiesi, rivolgendomi alla corvina.

«Sì, Hikari Mizuki, l’arciera» il suo tono era compassionevole. No, non desideravo la compassione.

Sorrisi a trentadue denti.

«Piacere di conoscerti, io sono Giada Angeles! Se non sbaglio eri di fretta, ti serve aiuto?» domandi gentilmente.

«Beh, ecco… Non serve a me l’aiuto, ma ad un ragazzo al quale devo la vita…».
 

Flashback

«Ma dove
censura sono?!» si chiese Hikari, ad alta voce.

Era atterrata in una stanza del castello. Era molto intelligente, ma non ci voleva un genio per capirlo date le pareti murate e il letto a baldacchino color porpora, le coperte sfarzose, i tappeti persiani, i mobili in legno pregiato ed il guardaroba colmo di vestiti regali.
Una lucina verde entrò nella stanza. Quella scena le sapeva molto di dejà vu, ma decise di seguirla comunque.

Salì per le scalinate, magicamente apparse dietro alla murata fino ad arrivare in cima ad una torre. Ed ecco un altro dejà vu! Un fuso… Hikari non riuscì a controllare il suo corpo e contro la sua volontà avvicinò il dito all’ago, mancavano pochi millimetri e si sarebbe punta, ma…

«Ferma!» un ragazzo la scaraventò “gentilmente” lontano dal fuso, ma salvando lei, si punse lui.

«Oh no! Hei, stai bene?» il ragazzo non rispose. Era caduto in un sonno eterno.

Fine Flashback


«Ma quale sonno eterno!» esclamai, sbuffando «Grazie a questa cara lucina verde di nome…?» chiesi, rivolgendomi alla puffa.

«Oh, io sono Ryoko, Ryoko Hoshika, piacere di conoscerti!» esclamò pimpante lei.

«La cara Ryo, grazie ad un dono che diede ad Aurora quando nacque, non morì il giorno del suo sedicesimo compleanno. Per salvarla, però, c’è bisogno del principe ed ora le daremo ciò che vuole, o meglio, gli daremo! Ahahah non ci credo: la Bella Addormentata è un maschio ahahahah» e mi lanciai nuovamente a terra dalle risate.

«Non so voi, ma io non la sopporto più» borbottò Edward, incrociando le braccia.
 


***

 
POV. TSUKI

Mister Pizzetto accavallò le gambe, storcendo il naso.

«Questa soffitta puzza!» ripeté per la decima volta.

«E chi se ne frega!» sbottai io per la ventesima volta.

«A me è indifferente» ribadì TamTam per la trentesima volta.

Ormai quel teatrino andava avanti ormai da quasi due ore e non ne potevo proprio più!
Mi alzai, facendo tintinnare le catene legate ai miei polsi «Come diavolo facciamo ad andarcene questa soffitta polverosa?!».

Eh si, Principe Gray ci aveva sbattuto in una soffitta di una torre, dato che Ashuros aveva distrutto “accidentalmente” le prigioni.

Sconsolata, feci un giro su me stessa. Intorno a me c’erano solo un letto, le coperte rosate erano sporche e sgualcite. Il pavimento era in legno, di cui la maggior parte marcio, era spoglio, nessun morbido e colorato tappeto, il tetto era molto basso, appunto eravamo in una soffitta, l’armadio era abbastanza grande per dar spazio ai quattro stracci che sbucavano fuori, l’unica cosa che dava un po’di bellezza a quel freddo locale era la specchiera, una piccola e sfarzosa specchiera che stava all’angolo della stanza, sopra essa una semplice spazzola dorata decorata con ghirigori eleganti.

Le imposte della finestra erano serrate e qualche sbarra bloccava il passaggio.

«Sembra la vecchia stanza di Cenerentola…» dissi distrattamente, facendo passi a vuoto.

Mister Pizzetto alzò la testa di scatto, fissandomi con occhi sgranati «Cos’ha detto, scusa?».

«Che sei? Un idiota?» replicai, ghignando.

Lui ignorò il mio commento, guardando altrove «No dopo, cioè prima, nel senso…».

«Intendi quella della stanza di Cenerentola?» chiese TamTam, grattandosi la testa perplesso.

«Si esatto! Orsù dunque, miei prodi, è un’occasione da non perdere!» Mister Pizzetto balzò in piedi e frugò nella bisaccia, tirandone fuori un rotolo di pergamena, una piuma ed una boccetta d’inchiostro.

«Ehmmm…» balbettai basita «Cosa non dovremmo perderci scusa?».

«Ma che domande, signorina! Questa è l’occasione giusta per scrivere una poesia, non trova? Guardi la luce soffusa che entra dalle travi, ammiri la polvere che danza nell’aria, contempli la piuma mentre verga sulla pergamena! Non è magnifico?» mentre parlava, Mister Pizzetto enfatizzava le parole con ampi gesti delle mani.

Ridicolo.

«Questo qui si è fatto qualche canna, secondo me» sussurrai a TamTam, mentre l’altro continuava con i suoi discorsi. Ridacchiammo sommessamente, come due bambini, come una volta…

«--DISCORSO CENSURATO CAUSA ALTO RISCHIO DI DIABETE--» finì Mister Pizzetto, facendo un piccolo inchino.

Bah, vomitevole, a parer mio.

«Scusami, ma chi diavolo sei tu?» chiesi, un po’ seccata da tutto quel discorso assurdo.

«Oh io sono Landalf Imenwhore e… O per tutti i poeti!» Mister Pizzetto sgranò gli occhi una seconda volta e indicò qualcosa alle nostre spalle, balbettando… impaurito?

Mi girai lentamente, intimorita ma decisa. Cosa avrebbe mai potuto esserci di tanto spaventoso? Non scherziamo dai…

Quanto mi sbagliavo.

«O porca censura» si lasciò sfuggire TamTam, bianco come un lenzuolo.

Oh no, ti prego. Tutto ma quello no!



***

POV. GIGI

 
«Lasciami immediatamente giù! Edwaaaaaard!!» ecco cos’era successo nel frattempo, non la smettevo di ridere e di rotolarmi per terra e questo idiota allora mi aveva presa su come un sacco di patate, Amlach mi aveva legato con delle funi oscure e Ryo, con la sua stupida magia, ha creato una barriera che non mi facesse usar la mia magia. Quella traditrice… si era fatta corrompere con dei biscotti!

«Vuoi stare zitta?!».

«Ti odio! Anzi, vi odio! Brutti traditori!».

«Ehi, non credete che dovremmo lasciarla andare? A me è simpatica e non mi va che la teniate legata come una prigioniera» disse la mia unica alleata a quel gruppetto di traditori!



«Lasciatemi subito, pazzi! Ryo, sei una traditice!» come non detto…

«Dai Hikari, tanto vi libereranno, i biscotti ci sono una sola volta nella vita!».

«Non avrai più una vita quando scenderò da qui!» urlò la ragazza in risposta sulla spalla di Amlach.

«Volete tacere?! Siamo arrivati» esclamò Ed.

I due ci lasciarono giù, e come “ringraziamento per il trasporto”…

«Ahi!» Esclamarono all’unisono Devil e “Sono un assassino omicida” dopo un bel pugno sulle loro capocce!

«Tsk, idioti!» ghignammo io ed Hikari.

«Bene, allora vediamo il bel addormentato» mi avvicinai al letto a baldacchino, sotto le regali coperte c’era un ragazzo dai capelli medio-lunghi e ribelli, color cioccolata. Gli occhi erano chiusi e le labbra sottili lasciavano intravedere i lunghi e bianchi canini. La cosa strana erano le orecchie da lupo… Probabilmente doveva essere anche lui un prescelto, dato che aveva un disegno sulla mano sinistra raffigurante un bellissimo lupo stilizzato che ululava, circondato da una spirale argentata.

In testa aveva una coroncina d’oro e indossava…. UN VESTITO DA PRINCIPESSA ROSA?!



«No Giada non farlo!!» mi intimò Ed.

«Scusa… ma non posso trattenermi! Ahahahahahahahahahahahahahah oddio! Ed siete andati a fare shopping insieme?! AHAHAHAHAHAHAH».

«E’ un caso perso…» borbottò Amlach, scuotendo la testa con fare sconsolato.

«Beh non gli sta tanto male» ridacchiò Ryo.

«Ehi, chi c’è là?!» chiamò una voce femminile.

«Oh no…» conoscevo bene quella voce…

«Allora chi c’è qui?!».

«Ciao Ever» salutai svogliatamente.

Lei era Evergreen, o meglio, Fauna, la fatina verde. Aveva lunghi capelli castano chiaro boccolosi, un corpo da modella con forme generose, occhi cioccolato nascosti dietro a dei raffinati occhiali e lo stesso vestito di Ryo, solo in verde.

«Gigi. Serenella, hai per caso visto Flora?» chiese «Serenella, mi vuoi rispondere?!».

Tirai una leggera gomitata a Ryo.

«Oh no, non l’ho proprio vista».

 «Ragazze! Ho portato i trucchi e tanto Amore per Rosaspina!» urlò un’altra ragazza.

«Flora! Eccoti!»

Sherry, soprannominata Flora, è una ragazza alquanto… diversa. In ogni sua frase ci dev’essere la parola “amore”. Ha dei lunghi e ondulati capelli rosa acceso, perfetti per la sua stramba persona. Gli occhi dalla forma dolce e innocente blu elettrico ma contrari al suo essere, infatti è una specie di pazza omicida, perfetta alleata di Edward, solo che a differenza sua se ne va spesso in giro a recitare “maledizioni d’amore” con cuoricini rosa che le volteggiano intorno, e un vestito da fata rosa.

«Trucchi?» chiese Hikari.

«Oh si, Rosaspina dev’essere bella per ricevere il bacio del risveglio!».

«Anche se non sarà più bella di me!». Ci risiamo…

«Ever, che vorresti dire? Io sono piena d’amore, più di te e Serenella!».


«IO sono la fata più bella di questo Regno!».

«Ok… Finitela ed andate a decidere chi è la più bella fuori da qui!».

«Non ci penso nemmeno! Tutti dovete capire che Evergreen è la più bella fata che il Regno delle Favole abbia mai visto!».

«Ora mi avete stufato! Serve your Master!» le ragazze drizzarono il corpo e come controllate da una strana forza uscirono dalla porta.

«Grazie Amlach» sospirai.

«Tsk».

«Ok, beh ora pensiamo a Rosaspino» ci incitò Ryo.

«Ehi Hikari, dobbiamo vedere come fare, leva gli occhi dalla merce ahah».

La corvina si drizzò subito con le guance rosse d’imbarazzo, forse mi era venuta un’idea…



«Dai Hikari! Salveresti la vita a questo caro ragazzo, che quando si sveglierà ti ripagherà come si deve…».


«Beh...io...»

«Daiii!» sfoderai i miei occhioni dolci.


«D’accordo lo faro!» acconsentì lei decisa.

Eccellente…

Hikari si avvicinò al letto, si sedette piano piano e si avvicinò al viso del prescelto. Tutto sotto gli occhi curiosi di Ryo, quelli impazienti di Amlach, disinteressati di Ed e i miei elettrizzati.

Le labbra morbide di Hikari sfiorarono appena quelle fini del bel addormentato.
Fu tutto così veloce che ce ne accorgemmo a malapena.
Gli occhi verde foresta del ragazzo si aprirono di scatto e Hikari volò fuori dalla finestra e lui urlò.

«NOOOOOOOOOOOO!!!». Tutto secondo gli sguardi scioccati, spaventati –e disinteressati- dei presenti.



____________________________________________


Angolo Autrici

Ok, diciamocelo, è colpa di questa CAPRA! è.é
VOI non potete sapere quanto io abbia insistito perché questa baka si muovesse! è.é
Quindi tutte le colpe (Stellina v.v) vanno a LEI! è.é
Comunque, ecco pubblicata la “bellissima” fic di Fairy e Angel :3 speriamo vi sia piaciutaaa ^^

 
Si ok siamo in ritardissimo T_T è colpa mia… Gomeeeeen!
Spero che il capitolo vi sia piaciuto, comunque! Fateci sapere cosa ne pensate ^^
Gli OC presentati fino ad ora sono di proprietà dei loro creatori, ovvero:
 

Yelle Minya – Wilwarind86
Ashuros Bleeder – andry_94_hell
Edward Yoshina – Edward_Yoshina
Amlach Lumbar – TheWerewolf
Hikari Mizuki – marta_uzumaki86
Ryoko Hoshika – Giuly_san
Tamshell Staedwolf – Alice953
Landalf Imenwhore – BeeGoblinwizard (presto Tespi v.v)
 
Ho dimenticato qualcuno? No spero .__.
In ogni caso, grazie per voler partecipare ^^

(guardati le spalle Goblin v.v)
Peace&Love,
Fairy-chan ♥ Gigi/Angel ♥

 
  
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