Lunedi 23 settembre 2013 Oggi, Cata mi presenterà un tipo, infatti andiamo tutte in stazione per vedere chi è questo ragazzo; Cata, dopo l’ennesimo tentativo fallito di vedermi felice ha deciso di prendere in mano la mia sorte, vedremo cosa ne uscirà, ma sinceramente sono un po’ restia.. non sono proprio così stupida, questo ragazzo ha 17 anni e fa ancora la terza media.. diciamo che è un po’ cresciutello. La scuola è appena terminata, sono le 13:10 e ci stiamo dirigendo in stazione, siamo tantissime, io, Cata, Ale, Ghiz, Au, Chia, Nabu, Vale, Eri e Tina.. ho paura di sbagliare approccio, sia chiaro, con questo qua io non voglio fare nulla.. ma ti pare? Okey che io non sono un genio a scuola, ma non sono stata bocciata quattro volte, sinceramente neanche una.. ma vabbe. Arriviamo in stazione e troviamo tanta gente, poi Cata si dirige verso un ragazzo non molto alto, ma più di me sicuramente, con i capelli lunghi, ma non lunghissimi, ha una cartella della Eastpack grigia, un maglione marrone e dei jeans, ma sinceramente non ho fatto molto caso a ciò che indossa, la mia attenzione è stata colpita dal fatto che in mano ha una sigaretta, diciamo che con questo al massimo ci guardo le partite del Milan, dai.. niente di più, fuma, ha diciassette anni e fa la terza media.. non è proprio il mio tipo ideale, anche perché io odio il fumo. Cata lo presenta a me e alle altre, si chiama Mattia, questo è tutto quello che ho capito, mi sono persa in quello sguardo color cioccolato e in quel viso con le guanciotte rosse, sembra così fragile, okey basta, sto diventando mielosa e sembra che parlo di un cane.. Beh, il pullman è arrivato e torno a casa, come al solito sola soletta. Prima di salutare le mie socie, dico alla mia amica di farmi sapere cosa ne pensa di me Mattia, lei mi ripropone di messaggiarmi nel pomeriggio, con il sorriso arrivo a casa, ma non dura molto. La mia bisnonna, ricoverata all’ospedale, sta peggiorando le condizioni mentali, io sono un po’ giù di morale perché non riesco ad immaginarmi una vita senza di lei, lei che c’è stata dal momento in cui sono nata, fino al giorno prima di essere ricoverata, eh si.. sono già 23 giorni che non è più a casa con noi, e il vuoto si sente incredibilmente. La giornata volge al termine come al solito, ma stasera non ho fame, non mangio nulla e inizio a messaggiare. ” Zao ”_ il telefono emette un sibilo di avviso notifica. C’è un messaggio da un numero che non ho in rubrica, ma c’è la foto e tento di capire chi è, ma costui ha gli occhiali scuri e fa una faccia strana. “Ciau, ma chi sei?”_ rispondo tentando di capire chi è.. “Sono il tipo di oggi pomeriggio in stazione”_ e queste parole mi hanno fatto letteralmente saltare in aria, ho saltato per 10 minuti sul letto di camera mia, sono troppo felice, ho fatto colpo? “Ah ok”_ la mia risposta non può essere più fredda di così.. non lo faccio per cattiveria, ma è il mio modo di attaccare bottone, per vedere se lui è interessato. “Che fai di bello?” _ infatti, come pensavo, è interessato a quanto pare.. Ciauu ragazziii <3 questo è il mio spazio autore, spero vi sia piaciuto questo primo capitolo <3 alla prossima baci baci <3