Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: Crimson Keen    06/11/2013    1 recensioni
Rein, ragazza da poco diplomata e di ritorno da una vacanza andata male, si dovrà scontrare molto presto con le vicende che la attenderanno. A contribuire alle sue disavventure ci sarà Alyson, l’enigmatica e scontrosa sorella dello sfortunato James. Le parole di una canzone e strane sincronie, circonderanno la vita di queste due "amiche".
Genere: Drammatico, Mistero, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash
Note: Lime | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: Contesto generale/vago, Universitario
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Sono passati quattro lunghi mesi da quando successe l’incidente di James e Rein.
Tanti a Redwood parlarono della disgrazia sulla 13° strada, la gente ne discusse finché la notizia non fu offuscata da altre sventure…è così che va, l’uomo tende a dimenticarsi le cose, è ipocrita, ma è la vita.
 
Il processo contro Norman Gate, il camionista che ha causato l’incidente, terminò con successo una vittoria schiacciante da parte dell’accusa. I Kismet e la signora Noire ottennero la giusta ricompensa per la perdita subita e per i danni morali del caso. L’uomo dall’aspetto grossolano e sulla mezza età, già con piccoli reati al seguito per rapine a mano armata, fu processato a ventitre anni di reclusione per omicidio volontario in stato di ebbrezza e per tentata fuga dopo lo scontro. Non vi fu nessun modo, da parte della difesa, di proteggere l’imputato.
L’inalterabilità dei coniugi Kismet, anche al fronte di un divorzio, fu soddisfatta a pieno dalla condanna; il giorno stesso, in fine udienza, fuori dal tribunale, furono circondati da una massa curiosa di giornalisti e fotografi:
“Quell’uomo marcirà in cella come merita, decomporrà come mio figlio sta facendo sotto terra; Sono morti entrambi quel giorno”.
Queste furono le parole che uscirono dalle loro bocche, questo udirono quei pettegoli pronti a far polemica davanti al dramma. Sui giornali i Kismet furono spesso etichettati come “seppellitori”, perché il cinismo bastardo di alcune persone non si smentiva mai, nemmeno per chi ha perso un figlio e faceva dichiarazioni furiose. Alcuni quotidiani, soprattutto di città limitrofe, furono denunciati da quell’ironia ignorante e cattiva. Solamente la madre di Rein, riuscì a non attirare su di se tutti quegli occhi indiscreti, forse perché per loro non vi era nulla di succulento, una figlia in coma non avrebbe fatto scalpore come la morte di James.
La vita dopo quel drammatico giorno non fu facile per nessuno. I Kismet divorziarono una settimana dopo; il padre si trasferì da Reedwood nel giro di un mese, e Alyson restò a vivere con la madre nella villa. La signora Noire, denota come Ive, fu costretta a vendere l’appartamento fuori città per trovarne uno nei pressi dell’ospedale.
Trascorsero periodi complessi, finché l’autunno giunse portandosi via i dispiaceri maggiori dell’estate, ma la pesantezza del vuoto, del dolore, viveva nella mente di ognuno in modi differenti.
 
Rein, dopo una settimana di cure, non dava comunque segni di risveglio, e il coma sembrava volesse portala via per sempre. Nella sua stanza, dipinta di un lilla tenue, c’erano bigliettini con dediche infissi sulla porta e le pareti: pensieri di amici e conoscenti della ragazza. I parenti più stretti spesso portavano regali o fiori alla madre, gentilezze per cercare di tirarle su il morale. Alyson, quando non andava al cimitero da James, passava quasi tutto il tempo accanto a quel letto, restava da lei, cantandole ogni dì la canzone che tanto amava, pensando che l’amica potesse sentire la sua voce mentre le stava vicino.
Ogni minuto, Rein, era circondata da persone che le volevano bene, e gli stessi si auguravano solamente di rivedere quei suoi occhi celesti schiudersi.
Purtroppo non fu così, la giovane indugiò dispersa nei meandri della propria mente ancora per molto e le settimane volarono, inesorabili, una dopo l’altra.
Finì così settembre e giunse ottobre. I medici attesero e non dichiararono ancora lo stato vegetativo. La madre di Rein cominciò a preoccuparsi davvero, non che prima non l’avesse mai fatto, ma la paura iniziò a divorarle l’animo; fu solo capace di immergersi in troppe domande, e se sua figlia non si fosse davvero più risvegliata? Se avesse continuato così per anni? Che cosa avrebbe fatto?
Nessuno poté risponderle, nessuno poté consolarla.
La donna cadde gradualmente in una depressione infausta, vedere la propria bimba in quello stato, la distruggeva ogni secondo di più.
I parenti, gli amici, pian piano smisero di andare a trovare la ragazza, come se non ci fosse stato più nulla da fare per lei, come se fosse condannata e già data per morta. L’indifferenza di quelle persone, non aiutarono lo stato emotivo della madre.
Il mese volò via più veloce degli altri, tra grovigli di discussioni e incongruenze continue, ed arrivò novembre con i primi venti freddi del prossimo inverno, ma con la speranza che tutti attesero.
Rein aprì gli occhi e, come se n’era andata, ritornò dai suoi sogni.
Sembrava avesse passato solo una notte immersa nel sonno, senza rendersi conto del dove fosse stata e di quanto tempo fosse trascorso.
Il 13 dello stesso mese incominciò la riabilitazione.
Riuscì a migliorare in circa sette settimane: le sue cellule cerebrali, lo stato motorio del suo corpo, i ricordi, si riconfermò in perfetto stato.
 
 
 
Poi, dicembre finì e la neve iniziò a cadere soffice posandosi ovunque.
 
 
 
  
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: Crimson Keen