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Autore: Lady Kid 1412    20/04/2008    2 recensioni
Cosa può succede se nella squadra arrivano due nuovi membri in prova, legati in qualche modo al destino di Tony? L'arrivo di nuovi personaggi provoca nuovi eventi... ma i pericoli da affrontare non sono cambiati!
[Il seguito della mia fan fiction "La Trappola"]
Genere: Azione, Romantico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio, Anthony DiNozzo, Leroy Jethro Gibbs, Timothy McGee, Ziva David
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 “Hai visto Marie?” chiese Tony a Ziva
“Sì, era così stanca ed è andata a casa” disse la donna.
“Cosa? Da sola?”
“No tranquillo...”
“Ah meno male”
“L’ha accompagnata Alejandro”
“Cosa!? Lo sai che non mi fido di quel tipo!”
“Dai smettila, Alejandro è una bravissima persona”
“Sarà ma io non mi fido, meglio che vado a casa anch’io” disse Tony prendendo la giacca
“Tony” lo chiamò McGee “Abby ti doveva parlare”
“Ah... grazie” disse rassegnato, mentre i suoi pensieri erano incentrati su Marie e Alejandro, - Cercherò di fare in fretta- pensò entrando nell’ascensore.
 
“Grazie dell’aiuto Ale”
“Ma ti pare, per così poco” rispose Alejandro aiutando Marie a entrare in casa, “Piuttosto come stai?”
“Non ti preoccupare sto bene, tu invece, come mai quell’aria così preoccupata”
“Preoccupato? No, ti sbagli” disse cercando di cambiare espressione, “è stata una giornata dura per tutti”
“Già, ma finalmente è fin...”
“Che c’è?” chiese Ale guardando la ragazza, l’espressione sul suo viso era un misto di sorpresa e timore “Marie?” ma lei non rispose, faticosamente si mise di lato alla porta semiaperta dalla quale aveva visto un’ombra e impugno la pistola, sotto lo sguardo atterrito di Ale.
Fu questione di un secondo, Marie aprì la porta e sorprese i due uomini che si erano nascosti nella stanza, i quali alla vista della pistola puntata verso di loro non poterono che alzare le mani.
“Chi diavolo siete?” chiese Marie visibilmente irritata, ma i due non risposerò.
“Marie che succede...” disse Alejandro avvicinandosi alla porta e scoprendo gli uomini.
“Credo che sarà meglio chiamare Gibbs” rispose la ragazza, quando notò che i due uomini sorrisero in modo sinistro.
Marie li osservò meravigliata, mentre abbassavano le braccia, - Che cosa stanno facendo?- pensò la ragazza “Fermi o sparo” gridò, ma nessuno dei due ascoltò.
“Scusami Marie” sussurrò una voce dietro di lei.
Udite quelle parole, la ragazza cercò di girarsi, ma non fece in tempo, qualcuno l’aveva colpita alla gamba e mentre lei si accasciava a terra per il fortissimo dolore, uno dei due uomini di fronte a lei la colpì facendole perdere i sensi. 
Gibbs entrò nella stanza degli interrogatori, dove Thomas Connors aspettava da molto tempo, “Pensavo non venisse più nessuno” disse tranquillamente.
Gibbs aveva affrontato molti interrogatori e questo non era diverso, si sedette e cominciò a fissare l’uomo davanti a lui.
“Non mi fa delle domande?”
“Che cosa dovrei domandarle?”
“Il motivo del mio gesto, la mia situazione mentale... ci sono tante cose di cui parlare e così poco tempo per dirle tutte”
“A cosa si riferisce?” Stavolta era Gibbs a essere impaziente di una risposta, poiché le parole di Thomas l’avevano turbato.
Per risposta l’uomo guardò l’orologio “Mi dispiace Agente Gibbs, ma il momento non è ancora arrivato”
“Intanto che aspettiamo, perché non mi spieghi la motivazione di questa inutile caccia”
“Le assicuro che non sarà inutile...” Gibbs fissò l’uomo, l’unico modo per scoprire il segreto che Thomas continuava a nascondere, era fargli delle domande a tranello.
“Come mai te la sei presa con l’agente DiNozzo?”
“Non avevo niente contro di lui... ma so molto bene quanto tieni alla tua squadra e soprattutto al tuo agente più anziano”
“Quindi sono io il destinatario delle tue azioni... vero?”
“In effetti è proprio così, ho voluto prendermela con l’agente DiNozzo e Galanti solo per farla pagare a te, l’unico artefice della morte di Emily”
“Mi spiace signor Connors, ma non so a cosa si riferisce” mentì Gibbs, era sulla buona strada, tra poco Thomas si sarebbe ingannato.
“è colpa vostra se Emily è morta” un senso di rabbia e frustrazione invase l’uomo “Non siete arrivati in tempo per salvarla!” urlò alzandosi di scatto dalla sedia “Dopo tre mesi mia moglie si è suicidata dal rimpianto, mentre io sono stato rinchiuso in un centro per malati mentali! Almeno finché lui non mi ha aiutato a uscire qualche settimana fa, promettendo la vendetta”
“Quell’uomo l’ha aiutata solo per interesse, non gli importava nulla della vendetta” disse calmo Gibbs.
“No si sbaglia, lui amava mia figlia! Sono stati fidanzati per lungo tempo e lui non ha mai dimenticato Emily!”
A quelle parole Gibbs uscì dalla stanza soddisfatto, era riuscito nel suo intento, e ora doveva solo scoprire chi era il ragazzo di Emily.
 
“Abby te l’ho già detto, ti racconto tutto domani” promise Tony correndo verso l’ascensore “Scusa, ma devo scappare”.
“Tony!” sbuffò Abby irritata.
“Dai non fare così” la rincuorò McGee “Sai che Tony è molto misterioso riguardo alle relazioni che considera serie”
“Poteva... anzi DOVEVA rispondermi” disse lei sempre più irritata, quando Gibbs entrò nel laboratorio.
“Abby mi serve che tu e McGee scopriate il nome del fidanzato di Emily Connors”
“Gibbs è un’impresa impossibile, sul mio computer non ho cartelle riguardo alle relazioni sentimentali dei sospetti”
“Prova a cercare tra gli oggetti presi in casa Connors, ti do quindici minuti”
“Capo non credo sia possibile in così poco tempo” si lamentò McGee
“Va bene allora vi do dieci minuti e vi mando giù Tony e Ziva per aiutarvi”
“Tony è andato a casa... sai voleva stare vicino a Marie” disse Abby tranquillamente.
“Allora vi mando Ducky” disse Jetro uscendo dal laboratorio.
  
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