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Autore: Sofia_Ariel    06/11/2013    2 recensioni
E' arrivato, ed ha spazzato via tutto ciò che era davanti alla sua strada; il destino, così spietato, è stato il vero protagonista della storia, Merlino lo sapeva bene. Dopo la battaglia di Camlann, tutto è crollato, e le perdite più grandi le ha subite il cuore di Camelot. Bisogna provare ad andare avanti, un nuovo regno è nato, Albione. ora tutto è nelle mani di una regina, Ginevra, che non sarà sola: vicino a lei resteranno gli amici fedeli, i cavalieri più valorosi e.. una figura totalmente inaspettata!
Immergetevi in un mondo di rinascita, di speranza e fiducia per il futuro che verrà, le difficoltà più grandi verranno superate, perché ricordate "le storie che ci appartengono non finiranno mai, poiché faranno parte di noi per sempre."
Genere: Fantasy, Fluff, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gwen, Merlino, Principe Artù, Sir Leon, Un po' tutti | Coppie: Gwen/Artù, Merlino/Artù
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Nessuna stagione, Nel futuro
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Un colpo a destra, ora a sinistra e poi di nuovo a destra; un passo indietro, e poi una finta. L'avversario però non cade nella trappola, e contrattacca facendo cadere Eliah a gambe all'aria, con una spada puntata alla gola. Ancora.
Sir Francis sputò a terra, soddisfatto:
<< Alzati Semola, prenditi una pausa! >>. Semola era il nome con cui i cavalieri più altezzosi si facevano beffe di lui, non molto abile nel combattimento.
Il ragazzo si alzò e si mise a sedere vicino a Maelle, che osservava gli allenamenti dei giovani aspiranti cavalieri.
<< Che rabbia! Quel Francis non lo sopporto più, ma chi si crede di essere?! >> esplose la ragazza, rossa per via del nervoso.
<< Ma che pretendi? Ha ragione, non sono bravo in nulla.. Se continuo così, non sarò mai un cavaliere.. >> rispose Eliah, con lo sguardo basso, mentre con le dita torturava un filo d'erba del prato.
A Maelle si stringeva il cuore vedendolo così abbattuto e sfiduciato, e provò a rallegrarlo: << Sai che c'è? Magari non sarai bravo con la spada, ma con una piuma e dell'inchiostro tra le mani, riesci a creare delle vere opere d'arte; le tue poesie, i tuoi racconti.. Lì si che si cela la tua vera magia! >>.
<< Se ti riferisci a queste.. Ti stai sbagliando di grosso! >> disse Eliah, indicando un gesto quasi sprezzante il quaderno rilegato in cui scriveva le sue storie.
Maelle lo prese e iniziò a correre via, allontanandosi dalla radura di addestramento per inoltrarsi nel bosco.
Eliah sorrise, si alzò ed iniziò ad inseguirla: ricordava ancora che quando erano bambini, lei lo batteva sempre, ma ora erano cambiati, lui era cambiato; era molto più alto e agile, e con poche ampie falcate riuscì a raggiungere la principessa, serrandola in un abbraccio, e con la schiena rivolta contro un albero imponente.
Ridevano ancora, i loro visi erano vicinissimi, potevano sentire uno il respiro dell'altro.
Maelle chiuse gli occhi, e con la mano libera, quella che non reggeva il diario di poesie, chiuse gli occhi ad Eliah. Il ragazzo teneva strette entrambe le mani sui fianchi della principessa, accarezzandoli delicatamente.
Era l'ennesimo contatto tra di loro che nasceva all'improvviso, senza dirsi niente. Non si dicevano mai niente, era come se entrambi appartenessero ad un mondo estraneo, solamente loro, fatto di taciti accordi. Loro vivevano di quei contatti, che li faceva sentire così vicini, e allo stesso tempo così lontani..
<< Torna qui, Semola! O te la sei data a gambe dalla paura? >> era la voce di sir Francis che proveniva da qualche parte fuori dal bosco, voce seguita dagli sghignazzi degli altri cavalieri.
Ma Eliah neanche ci badò: continuò a godersi quel momento, dove l'incertezza e la paura di spingersi oltre li dominava, dove ogni sospiro si interrompeva a metà, senza mai essere coltivato.
Fu Maelle che con un sorriso tolse la mano dagli occhi del ragazzo e, tenendosi stretto al petto il diario, senza guardarlo negli occhi, tornò nel palazzo, per permettere al giovane di tornare ai suoi allenamenti.
Camminava per i lunghi corridoi sognando ad occhi aperti, felice dopo quel loro contatto, quando sentì le voci dei suoi genitori provenire dalla sala del trono: a giudicare dal tono, sembravano molto felici. Incuriosita, la ragazza si avvicinò alla porta, per origliare la loro conversazione.
<< E' davvero.. Incredibile! >> sentì dire da Ginevra. << Dopo tutto questo tempo! Amore, te l'avevo detto che ho sempre amato solo te! >> continuò la regina, che si buttò tra le braccia di Artù.
<< Perché non ci abbiamo mai pensato? Sono stato così sciocco.. Merlino, ora questo braccialetto non può più causare danni, non è vero? >> chiese Artù al mago.
<< Assolutamente no, è del tutto innocuo.. Con la morte di Morgana, ha perso qualunque tipo di potere.. E' strano che dopo tutti questi anni sia venuto fuori! >> continuò Merlino.
<< E' stata la nuova guardia a trovarlo, a casa dei vecchi guardiani che probabilmente, avendolo trovato nelle celle, pensarono di tenerselo per loro.. >> rispose il re.
Volendo sapere di cosa parlassero, Maelle entrò.
<< Buongiorno >> disse educatamente, facendo finta di niente, << ehi papà, ma cos'è quel braccialetto che avete tra le mani? >>. Furtivamente si avvicinò e lo prese.
<< Non è niente, è un vecchio.. ricordo, che ha causato a me e tua madre non pochi problemi, che ora però non possono più tormentarci >> disse il re, sorridendo alla sua regina e dandole un bacio sulla guancia.
<< Posso tenerlo? >> chiese Maelle.
<< A cosa ti serve? >> s'intromise Merlino.
<< Niente, mi incuriosisce e basta, posso papà? >> disse rivolgendosi ad Artù.
Il re guardò il mago, che fece spallucce.
<< Come vuoi, ma vieni qui e dammi un bacio! >> rispose il re, sorridendo.
<< Ma papà, ho diciassette anni.. >> rispose imbarazzata la principessa.
<< Non m'importa, sarai sempre la mia bambina. >> disse il re abbracciandola forte.

Era ora di cena, e tutti erano a tavola.
Artù ed Eliah stavano discutendo sulle migliori tecniche di combattimento, il re dava consigli, a cui il ragazzo dava ascolto più per rispetto che per interesse. Ogni tanto incontrava lo sguardo di Maelle, che faceva facce buffe per farlo ridere davanti al re.
In un momento in cui era calato il silenzio però, Maelle, improvvisamente, fece una domanda:
<< Chi è Morgana? >>.
Tutti, tranne Eliah, si immobilizzarono. Solo Artù, dopo un momento di indecisione, parlò:
<< Già lo sai, era la mia sorellastra.. che è morta tanto tempo fa.. >>.
<< Aveva i poteri magici, come me e Merlino? >> continuò Maelle con quel suo tono di sfida.
<< Si >> rispose Merlino, << ma a differenza nostra, lei li usava per fare cose orribili.. >>.
<< Cioè? Tu la conoscevi Mithian? >>.
La donna rabbrividì al solo ricordo dell'anziana Morgana, che l'aveva torturata e costretta a mentire ai suoi amici.
<< Mamma e tu? >> insisteva Maelle.
<< Basta! Ma non capisci che è un argomento delicato se nessuno vuole parlarne?!? >> Artù urlò contro la figlia, e tremava visibilmente.
Maelle si zittì, si alzò ed andò nelle sue stanze. Eliah si alzò automaticamente per seguirla, ma Artù lo congelò con uno sguardo.
<< Resta lì, vado io.. >>.
Il re trovò la sua bambina stesa sul letto, con la faccia rivolta verso la luna che si intravedeva dall'ampia finestra, e con il braccialetto sul comodino.
Si sedette accanto a lei e, accarezzandole i capelli, iniziò a scusarsi per il tono brusco e per aver perso la pazienza. Non vedendo nessun segno da parte della figlia, iniziò a raccontare..
<< Tanto tempo fa, quando io avevo le tua età e vivevo con Uther, mio padre, c'era qui a palazzo con noi, una ragazza di nome Morgana. Eravamo amici, molto amici, un po' come te ed Eliah; lei era buona, onesta e coraggiosa, aveva un carattere forte e combattivo proprio come il tuo. A volte me la ricordi. >> qui Artù fece una pausa, poi continuò: << Con il passare del tempo, si accorse di avere poteri magici; come ben sai, la magia era vietata, e così iniziò a sentirsi sola. Trovò l'appoggio della sua sorellastra, Morgouse e, quando scoprimmo che lei era figlia illegittima di Uther, Morgana tramò alle nostre spalle, ci tradì, solo per sete di potere e vendetta. Il buio, l'odio, il rancore, l'hanno resa cieca, l'hanno allontanata da noi, non abbiamo potuto fare niente per fermarla. >>
Il re si interruppe, si girò dall'altro lato della stanza ed iniziò a piangere silenziosamente. Guardò verso la porta, ed incontrò gli occhi di Merlino pieni di lacrime come i suoi. Non si era accorto che il mago l'aveva seguito. Artù fece cenno all'amico di avvicinarsi, e così Merlino fece; si sedette accanto al re e cominciò a rassicurare Maelle.
<< E' una storia triste, è vero, ma non pensare che lei sia stata solo una vittima; ha sofferto nella sua vita, ma ha sempre scelto la strada sbagliata. Anche io sono sempre stato solo, incompreso, e nessuno, neanche tuo padre, mi riconosceva mai niente, tutti i miei forzi passavano inosservati. Ma ho preferito restare leale con me stesso piuttosto che vendermi per la gloria o vivere di odio. E' questa la differenza tra noi e lei. >> concluse Merlino.
Maelle si girò, guardò negli occhi entrambi, il suo papà e quell'amico che era come uno zio, e li abbracciò, scusandosi per l'atteggiamento che aveva avuto e sussurrando  parole come "grazie per avermi detto la verità".
I due uscirono per lasciarla dormire.
Era notte fonda, Maelle dormiva profondamente, quando iniziò ad avere strane visioni, a fare strani incubi.. E poi sognò, vide una ragazza dai capelli scuri che alzava un forte vento verso Eliah facendolo scomparire, allontanandolo da lei.
Si svegliò urlando dal terrore.
  
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