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Autore: lady hawke    21/04/2008    2 recensioni
Dicembre 1985. La famiglia Weasley si appresta a festeggiare un sontuoso Natale in famiglia in compagnia di tutto il parentado, ovviamente. Zia Muriel è di nuovo in agguato, con il suo seguito di antipatia e maleducazione: riuscirà finalmente la ciurmaglia Weasley a darle una lezione indimenticabile? Tremate, la vecchiaccia è tornata!
Ultimo capitolo online!
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Famiglia Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Weasley Family'
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Poco dopo tutti erano seduti a tavola, presi a consumare le deliziose e abbondanti portate preparate dalla signora Weasley. Molly e Arthur occupavano i due posti capotavola, e gli altri adulti si erano sistemati di modo che ogni piccolo potesse avere di fianco un adulto. Purtroppo per Cedrella, seduta accanto al figlio, le toccò il supplizio di avere alla sua sinistra l’odiata Muriel. Septimus, seduto di fronte a lei, le prese la mano, comprensivo. Il più disperato era però Charlie, stretto fra Muriel e Percy: un’accoppiata mortale.
La cena si svolse serenamente: Molly Weasley, da brava madre qual era, s’immolò assaggiando per prima il piatto portato dalla cara zia; decise che per i bambini era troppo piccante, anche se in realtà era semplicemente immangiabile. Lo fece sparire con la magia dai piatti, boccone dopo boccone; agiva quando Muriel distoglieva lo sguardo. Sua suocera approvò con un impercettibile cenno del capo.
- Perce, - chiese ad un certo punto Muriel. – Lo noto ora, che diavolo hai in faccia?
- I miei occhiali. – rispose il bambino, mortificato. A lui piacevano, davano un’aria così adulta.
- Molly, sono veramente dispiaciuta per te, non ci sono certo più i bambini di una volta. Sempre più fragili e gracilini di generazione in generazione. Guardalo, sembra un gufo.
I gemelli e Ron risero apertamente.
- Ragazzi. – li riprese Septimus – Ridere delle cattiverie altrui non credo rientri tra gli insegnamenti di vostro padre.
- Morgana, Septimus, stavo solo dicendo…
- Che Perceval, grazie ai suoi occhiali da gufo, ha una vista migliore della nostra. – decantò Bilius imitando la voce dell’anziana. Stavolta anche Percy rise, mentre la zia rimase interdetta, non comprendendo l’ironia del mago.
- Be’, cerchiamo di salvare il salvabile. Come vanno questi ragazzi a scuola?
- Una meraviglia. – rispose Bill, glaciale.
- Hogwarts è magnifica. – fece eco Charlie, fissando il suo piatto. Percy era una palla al piede, e non si preoccupava di nasconderlo, ma non era certo colpa sua se usava gli occhiali. Erano perfino scomodi per giocare. L’interrogatorio continuò a lungo, e Olivia dovette più di una volta trattenere la figlia con lo sguardo, per evitare che reagisse. Molly ormai era livida di rabbia. In un quarto d’ora la donna aveva offeso tutti i rami conosciuti della famiglia. La misura fu colma quando se la prese con Ginevra.
- Arthur, Merlino, era così carina quando è nata e osservala ora: una gatta selvatica. Crescere con tutti questi maschiacci non le fa certo bene, dovreste farle frequentare qualche bambina. Conosco la zia di un mio parente, la cui nipotina ha più o meno la sua età, si chiama Lavanda e…
- Le fa bene avere a che fare con i suoi fratelli: fortifica il carattere. – disse la vedova Prewett.
- Ne convengo. – si aggiunse Bilius. – Meglio una strega che sa il fatto suo che una mocciosetta piagnona.
- Questi selvaggi non fanno certo bene alla sua educazione, non diventerà mai una signorina a modo. – aggiunse l’anziana zia, sprezzante. Ora che aveva quattro anni era un conto, ma che avrebbe combinato, quando sarebbe stata un’adolescente piena di ormoni? Non lo si poteva nemmeno immaginare.
A quell’ultima, provocatoria affermazione, tutti i bambini Weasley si irridigirono visibilmente: le orecchie di Ron erano paonazze e sul volto di tutti era comparsa un’espressione omicida.
- Io vado un attimo al bagno. – annunciò Bill, alzandosi.
- Maleducato. – commentò Muriel con la bocca piena.
Quando Bill fu di sopra entrò nella sua camera come una furia: se mai aveva avuto dei dubbi sullo scherzetto ora gli erano passati. Quello era il perfetto regalo per la vecchia rompi. Offendere Ginny, con che coraggio! Dalla rabbia rischiò di far scivolare l’involucro della Caccabomba. Quando riapparve nella grande cucina tutti i bambini lo fissarono con ammirazione: finalmente il piano stava per diventare operativo.
- Che aspetti? – gli chiese Charlie, sussurrando. – Colpisci.
Ma Bill era decisamente troppo lontano: correva il rischio di sbagliare il tiro e colpire qualcun altro; in quel caso la punizione sarebbe piovuta su di lui per davvero.
- Sono troppo lontano.
- Dalla a me.
Bill negò con la testa e fece un cenno al fratello. Charlie, seduto proprio accanto alla vecchia, avrebbe dato troppo nell’occhio. Vide lo sguardo implorante di Fred e George, sembravano sul punto di esplodere dall’eccitazione.
- Sono i migliori a tirare. Dalla a loro. – implorò Percy, piano. In fondo, se le cose si mettevano male, poteva sempre dire di non saperne niente: a lui avrebbero creduto.
Con discrezione, mentre gli adulti erano presi da chissà quale discussione, Bill passò da sotto il tavolo la Caccabomba. George la prese come se fosse una reliquia.
- Guarda Fred, è vera.
- Al mio tre, pronto George? Uno, due…
Il lancio fu semplicemente perfetto.
In un secondo, non appena la Caccabomba toccò terra, si sprigionò da sotto la sedia di zia Muriel un odore a dir poco pestilenziale. Parecchi cominciarono a tossire.
- Muriel, non sapevo avessi gravi problemi digestivi. – disse zio Bilius. A quel punto, non fu più possibile rimanere seri. Ginny rischiò di ribaltarsi dalla sedia, e fu solo la pronta reazione di Molly a salvarla. La strega si affrettò poi ad aprire le finestre, perché l’aria si era fatta davvero irrespirabile. Muriel tossiva più che mai e tutti cercavano di tamponarsi il viso con il tovagliolo, ad eccezione di Cedrella che, con un ventaglio apparso dal nulla sventolava selvaggiamente l’aria anche per il marito ed il figlio. Il suo strepitoso autocontrollo riusciva a mantenerla un po’ più seria degli altri.
- Cosa è stato? – ululò Muriel, disorientata.
- Una cacca… - tentò di dire George.
- Bomba! – completò Fred, osservando suo fratello Percy che si puliva gli occhiali finalmente appannati.
- Zio, battuta mitica. – ghignò Ron da sotto al tavolo; ormai alle lacrime.
- Che cosa?
- Un articolo scherzoso, da che ho capito. – rispose Septimus, notando che Bill e Charlie si stavano dando il cinque. Anche la zia li vide.
- E’ opera vostra? Chi è stato?
- Qualcuno. – rispose Ron, riemergendo dalla tovaglia.
- Oh è così? Giocate a prendervi gioco di me? Bene, molto bene. – disse la strega, alzandosi. Nuvolette di fumo puzzolente si levavano tutt’attorno alla sua persona. Septimus fece un cenno alla moglie che cominciò a sventolare in direzione della zia.
- E’ evidente... – proruppe Muriel con enfasi – che avevo perfettamente ragione a darvi dei selvaggi. – disse rivolta ai bambini, prima di arrancare verso la porta, facendola sbattere con forza inaudita.
- Poteva anche usare il camino. – disse Olivia, seria.
- E appestare anche quello? No, grazie. – rispose Molly. – Avanti ragazzi, chi è stato?
- Bill ha comprato la Caccabomba. – disse Charlie, mentre il fratello cominciava a rivolgergli gestacci – Ma il piano l’abbiamo elaborato in sette.
- Geniale. – commentò Arthur, affabile.
- Arthur! – lo redarguì la moglie, cercando di mantenere una certa autorità. – Non è questo il genere di cose…
- Mamma! – lo interruppe Percy. – Ehm… scusa se ti interrompo, ma volevo far notare che eravamo in tredici a tavola. – aggiunse.
I dodici commensali rimanenti scoppiarono nuovamente a ridere.
- Sei una sagoma, Perce. – approvò lo zio.
- Molly, carissima, fa sparire quell’affare. – supplicò Olivia indicando il metilico polpettone.
- Ragazzi, qualcosa di meno pestilenziale la prossima volta. La zia puzzerà per settimane. – avvertì Cerdella, lasciandosi scappare una risatina compiaciuta.
- Nonna, da dove viene il ventaglio? Non ce l’avevi prima.
- Magia, Ginevra.
- Niente regali dalla vecchia quest’anno! – disse Bill ad alta voce, - Non ci credo.
- Abbasso la vacca! – urlò Ginny, gettando la bambola di pezza nel camino. – Era brutta. – si giustificò poi, notando l’aria truce di sua madre. – Qualcuno me ne ha regalata una nuova, vero?
- Datevi da fare sotto l’albero allora, su. – suggerì Septimus allegramente.
- Whisky Incendiario per tutti, e non essere tirchia con le dosi, ti prego!
- Anche i bambini? – chiese Olivia.
- Soprattutto a loro. Grazie a qusti birbanti passeremo una bella serata.
- Un altro maglione, mamma? – si lamentò Bill aprendo un pacchetto, mentre Ron e Percy ingoiavano i l whisky tutto d’un fiato.
A parte i consueti maglioni e dolci, tutti ricevettero regali degni di nota: bambole, libri di fiabe, bacchette giocattolo, un set di scacchi e carte da gioco. Ron si eclissò presto con il nonno, insultando la regina nera ogni qual volta questa non ubbidiva alle sue richieste. Percy, con la sua nuova penna portata dietro l’orecchio, sembrava l’incarnazione vivente di Robin Hood. I gemelli rischiarono di rompersi entrambe le braccia, arrampicandosi sull’albero per sistemare il nuovo puntale di nonna Olivia. Charlie e Bill si rotolavano sul pavimento ridendo delle carole, opportunamente modificate in versione sconcia, cantate dall’ubriaco Bilius.
- Lo adoro. – si giustificò il primogenito davanti a nonna Black, che aveva alzato un sopracciglio.
- Anche noi. – confessarono poi le due nonne all’attacco della terza irripetibile strofa di “Astro del ciel”. Nessuno osò più dare ai bambini dei selvaggi e tutti, allo scoccar della mezzanotte, si ritrovarono a ringraziare per non aver ricevuto il bacio augurale di zia Muriel. La spaventosa assenza di vischio aveva portato fortuna.

Ringraziamenti: Grazie a tutti coloro che hanno letto e commentato, perdonate se non vi cito per nome, ma cio' non significa che non abbia apprezzato le vostre parole. Questo è l'ultimo capitolo di questa breve storia natalizia fuori stagione. Spero sia di vostro gradimento. Alla prossima e grazie, grazie davvero ^^
  
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