Sono riuscita a pubblicare il nuovo capitolo, finalmente. Scusate, ma ormai non è più estate (sniff... nostalgia) e sono cosparsa di compiti, verifiche, sport, incontri extrascolastici per lavori di gruppo e bla, bla, bla... Ok, non mi dilungo :P
Buona lettura :3
Sudavo.
Le sentivo, le gocce di sudore che scendevano lungo la mia tempia. E il
cuore batteva forte in petto, forse tra un pò sarebbe
esploso.
Sentivo sulle guance un calore infuocato che rendeva il mio viso
paonazzo. Naruto accanto a me cercava di tranquillizzarmi:
-Dai, calma! Non ti agitare così tanto per così
poco!
-No, no! Non ce la faccio! Ho pauraaaaa!- Dissi io urlando come
un'ossessa attirando ancora di più l'attenzione dei passanti.
-Ma se ancora non hai incontrato nessuno!
-Appunto! E se girassimo l'angolo e trovassimo davanti a noi Kakashi? O
Sakura? O shikamaru??! Oddio che angoscia!- Dissi con ansia.
-Certo che è una tortura camminare con voi due messi
assieme- Replicò Sasuke sbuffando, appena dietro di noi.
Era da soli cinque minuti che eravamo usciti dall'ospedale e io non
avevo fatto altro che agitarmi sempre di più. Le parole
emozionanti di Naruto erano andate in fumo non appena avevo visto
Konoha stracolma di gente. Eppure, neanche Roma era così
chiassosa! Da subito avevo iniziato a camminare velocemente, con la
testa bassa, senza guardare in faccia nessuno. Sasuke non si
preoccupò minimamente di come mi sentivo e continuava a
camminare tranquillo con un passo lento e rilassato, mentre Naruto si
agitava con me e quasi correva per starmi dietro.
-Su, Ines... Guarda là, hai visto che c'è?- Mi
chiese.
-Chi c'è???! Oh, dio mio! Chi è?- Dissi
incastrando ancora di più la testa fra le spalle.
-No, no, tranquilla... Non c'è nessuno! Volevo solo farti
vedere i volti scolpiti degli hokage...
In effetti era uno dei miei più grandi desideri vedere
quelle
enormi statue dal vivo ma ora non me lo potevo davvero permettere:
-Ah... Bè, tanto l'ho già viste...
-No, le hai viste disegnate su quei cosini che chiami manga. Dal vivo
sono tutta un'altra cosa.
Indugiai un pò e Naruto ne approfittò.
-Non c'è niente da temere, non c'è nessuno in
giro che
conosci- Disse e mi sollevò delicatamente il mento con due
dita, restando alla mia destra.
Io divenni rossa come un peperone ma lui non ci fece caso e sorrise
davanti alla mia espressione a metà tra l'imbarazzo e la
meraviglia. Quelle statue erano magnifiche... Enormi, scolpite nella
pietra in ogni dettaglio, che ti fissavano fiere. Naruto aveva ragione:
viste dal vivo erano totalmente diverse. Era una visione
così
emozionante!
-Sai, un giorno anche io sarò scolpito lì tra
quei volti di pietra- Fece Naruto commosso.
-Si, lo so...- Mormorai.
Già, ne ero sicura. Ci raggiunse anche Sasuke, che si
fermò accanto a me e mi guardò curioso.
-Dì un pò... Quanto sei appassionata a questo
benedetto manga?- Mi chiese.
Io sospirai. Se avessero saputo le emozioni che provavo stando
lì dentro.
-Tanto, davvero tanto. Credo che ce ne siano poche di persone
così appassionate. Dovreste vedere la mia camera: ricoperta
di
poster con sopra i vostri volti... E poi ho il coprifronte e il kunai.
E colleziono lattine con sopra i personaggi.
Abbassai lo sguardo. Sasuke continuò a fissarmi
intensamente. I
suoi occhi, le sue intenzioni erano impossibili da decifrare. Se nei
manga potevo sapere a cosa pensava, dal vivo era molto più
difficile. Non avrei mai capito cosa passava per la testa a quel
ragazzo. Naruto invece fu molto più aperto, anche se anche
lui
era da sempre uno dei più imprevedili. Infatti, mi prese la
mano
e la strinse con forza. Io lo guardai interrogativa. Da quando Naruto
faceva tutte quelle dimostrazioni d'affetto? Stavolta era lui ad essere
arrossito, non si girò verso mi me e continuò a
guardare
le statue. Sembravamo tre scemi, immobili, in mezzo alla strada e con i
nasi in su a guardare quelle statue come se fosse la prima volta.
Eppure, sentivo che quello era il simbolo di un legame prezioso che
stava nascendo tra di noi. Ovviamente Sasuke sarebbe stato
più
distante, più solitario, però anche lui ne faceva
parte.
Pensai che loro due mi avrebbero sempre
protetta per tutto il tempo in cui sarei rimasta nel Paese dei Ninja,
superando anche le proprie divergenze. Forse più
tardi, sarei anche riuscita a riallacciare il legame che si sarebbe
spezzato tra loro due. Ma era solo un desiderio lontano. E poi, da una
parte, non ci tenevo così tanto a cambiare il corso della
storia. Volevo solo assistere da vicino alle loro avventure. Sapevo che
prima o poi Sasuke e Naruto si sarebbero riuniti proprio come lo erano
ora. Senza che io facessi nulla per modificare il loro intenso ed unico
rapporto.
Jiraya
camminava a passo spedito, cercando con gli occhi la figura di Kakashi.
Doveva parlargli al più presto su tutto ciò che
era
accaduto fino ad allora. Oltre all'arrivo di quella ragazza, proprio in
quel momento il consiglio gli aveva dato la notizia. Anche se un
pò se l'aspettava. Dopo la morte del terzo hokage era
urgente
trovare una nuova guida per il Villaggio della Foglia e gli anziani del
consiglio avevano scelto lui come nuovo quinto hokage. Ovviamente,
Jiraya era un uomo libero, un'eremita, non voleva sulle spalle tutte
quelle responsabilità. Però conosceva chi poteva
ricoprire quel ruolo.
"La vecchia
Tsunade è perfetta per diventare il futuro quinto hokage"
L'aveva
già riferito al consiglio. Ora gli restava solo da
intraprendere
il viaggio alla ricerca della donna e convincere Naruto a seguirlo. Il
ragazzo era l'unico che voleva portare con sé. Lo voleva
prendere sotto la sua ala protettrice, gli voleva insegnare la tecnica
del quarto hokage e farlo diventare sempre più forte ora che
incombeva la minaccia dell'organizzazione Alba. Per questo doveva
parlarne con Kakashi, per dirgli che d'ora in avanti Naruto sarebbe
passato sotto la sua custodia. Kakashi, per ora, non si sarebbe dovuto
occupare di Naruto, avrebbe pensato a tutto lui. Infine lo vide,
accanto all'Accademia dei Ninja.
-Ti devo parlare- Disse, avvicinandosi a lui.
I
due trovarono un luogo più riparato e Jiraya prese un bel
sospiro. Kakashi lo guardava in attesa che cominciasse a
parlare.
-Dopo quest'attacco del Villaggio del Suono qui è successo
di tutto e te ne sarai accorto.
-Già...- Disse Kakashi, guardando il vuoto.
-Ma non è finita qua, caro mio! Io... ti devo dire una cosa
riguardo quella ragazzina al funerale.
L'altro lo guardò intereressato:
-Finalmente!
Allora tu forse ne sai qualcosa! Tutti si chiedono chi sia quella
lì. E poi... da quando tu, Sasuke e Naruto l'avete raggiunta
il
giorno del funerale, non vi siete fatti più vivi. Si
può
sapere che combinate?
Jiraya sospirò:
-Sarà dura... sia da raccontare, ma anche da ascoltare-
-Parla, non mi spavento mica per una ragazzina- Disse Kakashi, sicuro.
-Non è lei che fa paura ma ciò che sa-
Kakashi lo guardò. I due si scambiarono una rapida occhiata
e
senza aggiungere altro Jiraya raccontò in modo breve e
conciso
quello che era successo ad ognuno di loro. Furono poche frasi, nette e
precise, che illustrarono a Kakashi la mappa di un nuovo Paese dei
Ninja, forse quello vero. Se fosse stato qualcun'altro ad avergli
raccontato quelle cose e con un tono diverso non gli avrebbe creduto.
Ma lui si fidava di Jiraya e sapeva che non avrebbe mai scherzato su
una cosa del genere. Anche se... restava difficile da credere.
Però, più guardava l'espressione dell'uomo
più
capiva che anche lui ne era uscito colpito e traumatizzato. Ed erano
coinvolti anche Naruto e Sasuke, chissà come avevano reagito
loro.
Kakashi rimase a lungo in silenzio, mentre Jiraya aspettava senza
mettergli fretta.
-Lo sai che è assurda questa situazione, vero?- Disse infine
il primo, sospirando.
-Già, lo so. Ma ti giuro che è vero. Ines, la
ragazza,
è così semplice: si vede che non ha cattive
intenzioni,
non è una bugia quello che racconta.
-Si, l'ho capito... Ed è questo che è
assurdo.
-Scusa, ma a qualcuno dovevo pur parlarne. Più di tanto, i
due ragazzi non possono aiutarmi.
-Ovvio, hai fatto bene a dirmelo. Ora, però, non ti voglio
intrattenere con i miei dubbi. Siamo adulti e non dobbiamo lasciarci
impressionare, anzi, adesso bisogna analizzare la situazione per
trovare un ruolo alla ragazza.
-Noi ci abbiamo già pensato. Ha una bella preparazione
teorica,
l'unico problema è che non ha nessuna competenza pratica e
fisica, capisci? Da una parte ci sarebbe d'impiccio, ma dall'altra
sarebbe molto utile. Lei si è proposta per
accompagnarci
nelle missioni più semplici per imparare sul campo.
Kakashi ascoltò attentamente, poi prese la parola:
-No, così non funzionerebbe mai. Provocherebbe danni e
rallentamenti alla squadra...
-Già, per questo mi è venuta un'idea.
Però prima dovrei parlarti di un'altra cosa.
-Che altro c'è?
-Ecco, vedi, il consiglio mi ha proposto il ruolo di quinto hokage. Io
ovviamente ho rifiutato, ma conosco qualcuno perfetto per questo.
Kakashi lo guardò incuriosito.
-Tsunade. Lei è l'unica. L'ho già riferito al
consiglio.
Ora devo andarla a cercare e una volta trovata la convincerò
a
tornare e a diventare quinto hokage. In questo viaggio volevo
portarmi dietro Naruto per insegnargli una nuova tecnica e aiutarlo a
difendersi dalle minacce di Alba.
-Tsunade dici, eh? Sei sicuro che accetti la proposta?
-Lo spero. Riguardo a Naruto, volevo prenderlo io. L'organizzazione
Alba tra un pò si metterà in azione e il ragazzo
è
ancora troppo debole. Tu da solo non ce la puoi fare. Lascialo a me, ho
le capacità adatte per controllare il chakra della volpe,
almeno
in parte. Lo devo fortificare, capisci? E poi ho scoperto che tra
l'Akatsuki c'è anche Itachi.
-Itachi? Vuoi dire...- Kakashi non terminò la frase,
incredulo.
-Si, lui. Quello che ha sterminato l'intero clan Uchiha... Il fratello
di Sasuke.
Kakashi sospirò:
-E va bene, non mi offendo: prenditi Naruto. Ma con questo dove vuoi
arrivare?
-Ecco, vedi... Nel viaggio alla ricerca di Tsunade volevo portare
Naruto con me, no? Dato che non è una missione ma solo un
viaggio d'allenamento, avevo pensato che Ines poteva
accompagnarci. Ci potrà anche aiutare a cercare Tsunade.
-Non è una cattiva idea. Ma a questo punto hai bisogno di
una
scorta. Potrebbe essere che qualcuno sia già a conoscenza
del
fatto che c'è una ragazza che conosce il nostro futuro. Ne
approfitterebbero in molti.
-Infatti... Per questo volevo sapere se tu mi potevi aiutare.
-No, noi Jonin siamo tutti impegnati da domani nelle prossime missioni.
Puoi avere una scorta di Genin.
-Cheee??! Vuoi che mi porti dietro tutti quei mocciosi? Guarda che io
devo anche allenare Naruto, non può avere troppe distrazioni.
-Jiraya, è pericoloso. Se tu sei impegnato sia nella ricerca
sia
nell'allenamento di Naruto, hai bisogno di qualcuno che ti aiuti. Non
sono mica così imbranati quei ragazzi. E poi l'idea di
portare
con te Ines è buona. Bastano un paio di team.
Jiraya fece un sospiro sconsolato:
-E va bene... Chi mi consigli?
-Io direi Sasuke e Sakura, sicuramente. Poi, fammi pensare... Mi sembra
che il team 10 non sia impegnato in nessuna missione. Porta loro.
-Ma non uno di più, chiaro?
-Tranquillo. Ora, scusa ti devo lasciare. Devo vedermi con Sasuke che
mi ha chiesto una mano.
-Vai, grazie di tutto.
Jiraya era riuscito anche a sistemare quella situazione. Ora doveva
solo iniziare il suo viaggio.
Quella
situazione era così pesante! Ormai era impossibile da
sopportare. Camminare, continuando a tenere la testa bassa fino a farsi
venire il torcicollo, l'ansia e il caldo, le chiacchere di Naruto
appena dietro di me e le persone che ci passavano accanto. Avevo paura
di riconoscere le scarpe di qualcuno (in quel momento non mi ricordavo
che i ninja avevano tutti le stesse scarpe) e di ritrovarmi di fronte
altri personaggi del manga. Dopo esserci fermati davanti alla scultura
sulla degli Hokage sulla montagna rocciosa,
Naruto e Sasuke mi avevano trascinato in ogni angolo del villaggio, ma
non capivano che io non mi stavo godendo per niente quella situazione.
L'unica cosa che vedevo erano i sampietrini.
"Certo! Che
bello questo
villaggio! Devo dire, però, che la cosa più
interessante che ho
visto finora è il sampietrino accanto a quel gradino. Guarda
com'è ben rifinito..."
Pensai sarcastica.
Sentii Sasuke,
un pò più dietro di noi, chiamare Naruto. Io
continuai a
camminare spedita, altrimenti se mi giravo rischiavo di vedere
qualcuno. Naruto invece indietreggiò e raggiunse Sasuke. Ora
che
non avevo più Naruto accanto a me camminavo ancora
più
veloce, non vedevo quasi più nulla. Poi accadde
l'inevitabile.
Mi ritrovai bloccata da qualcosa o, molto probabilmente, da qualcuno.
La fronte andò a sbattere su qualcosa di morbido, ma non
troppo.
Bastarono pochi attimi: le scarpe nere, la retina sulle caviglie, i
pantaloni larghi, la maglia verde un pò aperta sul petto.
Sgranai gli occhi e indietreggiai paonazza. Non osai alzare lo sguardo,
ma Naruto mi fece capire chi avevo davanti.
-Hey, Shikamaru!- Urlò allegro. Sembrò zittirsi
subito, nel vedere me con la testa china di fronte a lui.
-Oh, no...- Mormorò avvicinadosi.
-E' la fine- Disse Sasuke dando poca importanza alla cosa, con il suo
solito tono sfrontato.
Naruto mi raggiunse e mi guardò. Provò a
chiamarmi ma io
non rispondevo. Poi aprii la bocca prendendo fiato, ma Naruto mi
prevenì afferrandomi
da dietro e tappandomi la bocca impedendomi di urlare. Dalla gola
uscì solo qualche mugolio ovattato. Ormai avevo alazato il
capo
e potevo vedere in faccia Shikamaru, che mi guardava con un
sopracciglio alzato.
"Waaaaaaaaaaaaaaaaaah...
quant'è belloooo!!!" Pensai, non potendolo
urlare.
-T-tutto a posto?- Chiese lui guardandomi.
Sasuke venne accanto a noi con un espressione divertita.
-Dipende- Disse enigmatico.
"Dipende da
che cosa, scemo!? Ovvio che non è tutto a posto!" Pensai offesa.
-Ma... questa non è la ragazzina del funerale?- Chiese
Shikamaru indicandomi.
A quanto pare avevo una nuova reputazione.
-Si, esattamente- Disse Naruto sbrigativo, con un sorrisetto da ebete.
-Ah... Bè, che ci fa qui? Con voi?- Shikamaru era sorpreso.
-Ahem... Bè, ecco...- Balbettò Naruto.
-Ricordi che io, Naruto e Jiraya l'abbiamo seguita quando era scappata
dal funerale?- Intervenne prontamente Sasuke.
-Ah si... è vero!- Esclamò Shikamaru.
-Ecco, si chiama Ines. Ci ha raccontato la sua storia. Gli sono morti i
genitori durante una missione e ha subito un tremendo shock. Non ha
altri parenti vivi, così è venuta qui. Le hanno
consigliato il nostro villaggio per imparare le arti ninja.
Sasuke si era ricordato della bugia che si era inventato Jiraya. Naruto
lo guardò invidioso ma Sasuke non ci fece caso, era abituato
a
quel tipo di occhiata.
-Ah... m-mi dispiace- Disse Shikamaru titubante, poi si rivolse a me
-Bè, qui ti troverai bene, tranquilla!- Concluse con un
sorriso
rassicurante.
Io avvampai e mi dimenai tra le braccia di Naruto, cercando di scappare
dalla sua presa. Volevo sprofondare, sparire sotto terra e tornare
indietro nel tempo per rimediare a quella figuraccia.
-Ma... perchè fa così?- Chiese Shikamaru.
Sasuke stava per parlare ma Naruto lo anticipò, spavaldo:
-Sai, è lo shock... Dopo la morte dei genitori è
stata
traumatizzata. A volte ha attacchi di panico, è normale
tranquillo. Basta tenerla ferma finchè non si calma-
Concluse,
lanciando un' occhiata soddisfatta a Sasuke, che lo guardò
accennando
un sorriso scettico.
Se
non mi trovassi in quella situazione di fronte a Shikamaru sarei
già
scoppiata a ridere per il loro buffo comportamento. Era incredibile
come riuscissero a comunicare con un semplice sguardo, anche quando
erano impegnati a parlare con qualcun'altro. Ma non avevo
né voglia né
coraggio di ridere. Shikamaru mi guardava preoccupato ma, se continuava
a fissarmi così, avrebbe solo rischiato di farmi evaporare
nell'aria e
volare via in tante piccole bollicine. Era da quando ero entrata nel
mondo di Naruto che credevo di sciogliermi davanti agli sguardi fieri e
profondi dei ninja. Provavo sempre una strana sensazione. Il cuore
sembrava che si fermasse e io non riuscivo più a comportarmi
normalmente. La stessa cosa la stavo sperimentando in quel momento di
fronte a Shikamaru, uno, secondo me, dei ninja più fighi di
tutto il
villaggio. Poi, sentivo anche di avere qualcosa in comune con lui,
almeno per quanto riguardava la prigrizia. Per il resto, non
è che
possedevo un'intelligenza così spiccata come la sua.
Continuò a tenere
gli occhi scuri puntati su di me per un pò, scrutandomi
attentamente.
Naruto assisteva con il fiato sospeso sperando che ci cascasse, mentre
Sasuke era pronto ad intervenire se avesse replicato qualcosa. Mi
sembrava impossibile che uno sveglio come lui non si accorgesse che
quelle che gli stavamo raccontando erano solo bugie. Eppure, distolse
lo sguardo dal mio e si rivolse agli altri:
-Bene... Ora io devo andare da Choji-
-Ciao- Disse Sasuke con tono piatto.
-Ciao,
a presto, ci si vede!- Esclamò invece Naruto, sfoderando un
sorriso a
trentadue denti, destando ancora più sospetti a Shikamaru.
Il
ragazzo si allontanò lentamente e solo quando
girò l'angolo della
strada Naruto tirò un sospiro di sollievo. Poi mi
guardò, come se
volesse punirmi. Io ero ancora appoggiata al suo petto e sorretta dalle
sue braccia. Sasuke ci passò accanto e si rivolse a me,
spavaldo:
-Ci devi un favore- Disse, soddisfatto dell'occhiata offesa che gli
lanciai.
Naruto
sorrise divertito, poi mi aiutò a rimettermi in piedi,
proprio come se
fossi un bambino che imparava a camminare. Sasuke, a pochi passi
davanti a noi, si fermò nuovamente, bloccandosi
all'improvviso.
-E ora che c'è?- Disse Naruto, allarmato.
Sasuke
sospirò solamente, ma l'altro sembrava avere già
capito di che si
trattava. Lo raggiunse, trascinando anche me per un polso. Vidi una
figura femminile avanzare decisa per la strada. Io sbuffai spazientita:
-No! Anche lei ora?
Ecco qui ^^
Terminato anche questo capitolo! Spero vi sia piaciuto :D
Chi sarà la misteriosa "figura femminile"? No, ok, sembrano
le domandine che fanno nei cartoni per inquietare i bambini xD
Comunque, ritorniamo un'attimo alla questione "recensioni" *sorride
sadica*...
Che
ne dite di recensire, così, se vi capita? Sapete, ho trovato
una ff che
sto seguendo da poco: solo 2 capitoli e già 5 recensioni per
ognuno D:
Vbb... tanto per farvi un esempio, sarà che i miei lettori
sono particolarmente crudeli >.<
Alla prossima ;)