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Autore: Sama_013    06/11/2013    2 recensioni
Sedici anni è un’età complicata ed è più complicato scoprire di essere una via di mezzo tra una strega e una sirena. E a quell’età è anche così semplice innamorarsi di uno qualunque perfino del ragazzo della propria migliore amica. Caren ha tanti segreti da tenere nascosti a Rachel e quella di ospitare qualche sera Keys nello stesso letto è uno di quelli. Nessuno dovrà sapere cosa succede a Caren, ma come si fa a mantenere un segreto simile anche se si ha la voglia di dirlo a tutti? Come fai a mantenere un segreto pur sapendo che prima o poi lo sapranno tutti? Sventurati eventi coinvolgeranno la vita di Caren. Nuove persone, nuove rivelazioni, nuove magie, nuovi segreti da mantenere. Ma ora, sapete qual è il vero segreto nel mantenerne uno? Tenerselo per se oppure sapersi davvero fidare delle persone che più si ama. Quindi, sai mantenere un segreto?
Genere: Azione, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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PRIMA
 

-Allora, dove hai detto che andiamo?-  mi voltai a guardare il ragazzo di fianco a me, mentre lui era concentrato a guidare sulla strada asfaltata.
–Non te lo dico. E’ un segreto- si voltò a guardarmi, scontrando i suoi bellissimi occhi azzurri contro i miei verdi.
I suoi capelli biondi gli ricadevano sulla fronte, e anche se di solito li portava sparati in aria, era carino anche così. Quel sorriso stupendo e quel filo di barba di
quasi una settimana. Lasciai cadere la mia testa sulla sua spalla e le mie braccia al suo collo mentre lui non distoglieva un solo secondo lo sguardo dalla strada.
Dopo qualche minuto, arrivammo e parcheggiammo davanti a un locale di nome: Beer Way. –Si può sapere cosa cavolo ci facciamo qui?-
aprii la portiera e scesi dall’auto. Appena varcammo la porta del locale, il biondo mi mise un mano sulla spalla e lentamente avvicinò le sue labbra al mio orecchio
–Una volta avevi detto che ti sarebbe piaciuto fare una partita a biliardo, così..- con una mano indicò l’interno del locale.
Una decina di tavolini da pocker ne riempivano lo spazio, con un casino di gente appartati al bancone o a giocare a pocker, fumando un sigaretta.
E poi, eccola lì. Una porta con scritto: Sala Biliardo, di sotto, con una freccia verde che indicava il basso. Sorrisi.
Non potevo credere che l’avesse presa sul serio. Quando gliel’avevo detto stavamo in camera sua, sul suo letto. Io avvinghiata a lui, mentre strofinava una mano sulla mia spalla, poco coperta dal lenzuolo bianco che ricopriva entrambi. Praticamente lui passava ogni singola serata a quel bar e quella sera, lì nel letto,
gli avevo detto che mi sarebbe piaciuto un giorno giocare con lui, ma non dicevo sul serio. Era solo così per dire.
Comunque, prese la mia mano e scendemmo le scale della porta rossa fino a scendere in un seminterrato con tre tavoli da biliardo,
qualche tavolino e una decina di uomini che fumavano sigari. Due uomini finirono di giocare a biliardo e si spostarono a un tavolino blu.
Così, noi prendemmo l’occasione a volo e scappammo al tavolo. –Allora-  si mise dietro di me e prese le mie mani,
che presero l’enorme mazza da biliardo puntandola contro una palla bianca. –Bene, adesso devi solo.. colpirla-  con leggerezza strinse
le mie mani e insieme demmo un colpo leggero alla palla bianca che ne mando due o tre in buca. –Wow, sembra divertente-
sorrisi e voltandomi mi trovai completamente avvolta dalle sue braccia, i cui palmi si appoggiarono al tavolo. La decina di persone che prima era lì rimasero in pochi,
e quei pochi erano indaffarati a fumare e a giocare. –Però.. mi sembra più divertente se..- avvicinai il mio viso al suo, le nostre labbra così vicine,
di quel millimetro che le separava. Sorrisi, mordendomi il labbro inferiore cercando di provocarlo –Se.. cosa?-  inarcò le sopracciglia e si passò la lingua sul labbro inferiore. Bingo! Mi misi sulle punte e mi sedetti sul tavolo. Lui si avvicinò a me e quel millimetro continuava a separarci da quel bacio.
Si porse in avanti, ma invece di venire contro le mie labbra, le sue sfiorarono il mio orecchio, facendomi il solletico tra i capelli
–Mi sento un pochino osservato- il modo in cui mi guardava e in cui aveva pronunciato quelle parole erano un modo semplice e carino per dire:
“non è che potresti fare una magia e il tavolo sarà tutto nostro?” sorrisi e lo accontentai. Concentrai il mio sguardo su quelle quattro persone,
pensai a un posto e chiusi con forza il palmo della mia mano. Le persone scomparvero. Sul volto di Keys si disegnò un sorriso indescrivibile, era stupendo.
–Dove sono, ora?- domandò, fingendosi incuriosito –Non importa-   -Bene-   sorrise, chiuse gli occhi e si porse in avanti, azzerando finalmente quel millimetro e completando quel pezzo mancante. Quel bacio, era stupendo. Quel filo di barba che mi pizzicava sulla guancia e quei denti che mordevano,
non con troppa forza, le mie labbra. Era indescrivibile il modo in cui una strega-sirena come me possa amare uno come lui.
Con tutti i precedenti con cui ero stata, quando avevo rivelato loro chi ero in realtà, erano tutti scapati a gambe levate, ma lui no. Lui era rimasto.
Anche se sapeva bene chi ero e cos’ero in grado di fare. Mentre ci baciavamo. le sue mani si infilarono nella maglietta azzurra che portavo, e le mie gambe circondarono la sua vita. Le mie mani si fecero largo tra i suoi capelli biondi, stringendoli in un pugno. –Caren Wood?!- una voce profonda ruppe il silenzio che inondava quella stanza. Keys si staccò da quel bacio e guardò qualcuno alle mie spalle. Mi voltai e tre uomini in nero erano proprio dietro il tavolo da biliardo.
Scesi dal tavolo e guardai impaurita l’omaccione pelato. Keys si porse in avanti e mi sussurrò all’orecchio, da dietro. –E’ un mago anche lui?-
la sua voce era calma anche se la situazione era da perdere il controllo. –N-Non lo so.. ma sento qualcosa- il fatto di essere per metà strega e per metà sirena aveva i suoi vantaggi. Ed essere sirena, mi permetteva di fare un sacco di cose, ad esempio quello di vedere l’energia delle persone.
Ognuno ha un proprio colore della propria aura e lui, l’omaccione pelato, era contornato da una profonda aura nera. –E tu saresti la giovane ragazza aura?-
disse con non curanza mentre gli altri avevano gli occhi fissi su di me. –La che?- ero confusa e il pelato sembrava alquanto infastidito da come gli avevo risposto.
–Ah, ora parli- rimasi scioccata. Ma chi cavolo è questo?  –Che vuoi da noi?-  Keys si parò davanti a me e guardò con rabbia l’omaccione
–Da te non vogliamo nulla, smammolato- disse, la voce di un ragazzo dai capelli scuri che gli ricadevano sulla fronte. Si smaterializzò davanti a Keys e gli tirò un forte gancio destro sul naso. Sentii le ossa scrocchiare; rabbrividii. Keys cadde a terra con un tonfo enorme, mentre il castano non la smetteva di ridere.
–Keys!- urlai, cadendo tra le sue braccia, facendo scorrere facili lacrime lungo le mie guance, bagnando la sua maglia grigia.
Il colore della sua aura tendeva a schiarirsi così mi porsi in avanti e misi una mano sul suo naso. Chiusi gli occhi e aprii il palmo della mia mano e con tutte le mie forze sentii che si riempiva di energia. Aprii gli occhi e la mia mano emanava una luce verdastra e il sangue che colava dal naso di Keys cominciava a svanire.
Piccolo trucchetto da sirena. –Prendi la ragazza- sibilò il pelato e un ragazzo dai capelli rossi sparati in aria si avvicinò a me e mi sollevò in aria mentre l’altro prese Keys e lo lanciò sul tavolo. –L-lasciatelo andare- dissi quasi urlando mentre il castano schiaffeggiava Keys. –Come vuoi tu-
sibilò poi aprì il palmo della mano sul petto di Keys, pronunciò qualcosa e il corpo di Keys scomparve. Rimasi scioccata.
–KEYS!- le mie lacrime non si fermavano più e cercavo, con tutte le forze che avevo, di liberarmi dalla stretta del rosso. –Ragazza, ora basta-
il pelato si avvicinò a me e si tolse il guanto nero che portava alla mano destra. Il castano mi venne incontro e sia il rosso che lui mi tennero per i polsi contro il muro. Il pelato avvicinò la sua enorme mano e l’appoggiò sulla mia fronte. Con voce profonda sussurrò:- La tua memoria brucerà, come un fuoco arderà,
con questo ritmo incatenato, la magia dell'oblio, ho io pronunciato
-
della nebbiolina nera si sparse sul suo braccio fino ad offuscare la mia vista e prima che chiudessi del tutto gli occhi,
sentii il pelato pronunciare qualcosa –Non sei più nessuno Caren Wood.- e poi, luci spente. Non sapevo più chi ero.












Allooooooora *^* 
Inanzitutto buonasera. Ci ho
messo tutto il pomeriggio per
scriverlo e per come è piaciuto a me
spero piaccia tanto a voi che leggete.
Grazie a chi lo farà e grazie anche a chi
avrà la voglia di recensire. Baci <3 a presto <2
  
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