Fanfic su attori > Jamie Campbell Bower
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Autore: Strange__    07/11/2013    4 recensioni
Mi rigiro e lo vedo che sta camminando verso l'uscita. E' bello anche di spalle, con quei capelli, e le lunghissime gambe magre. Non credo di aver mai visto gambe così lunghe. Di certo le mie non lo sono.
Dal mio metro e cinquanta risicato ho sempre sofferto per le mie gambe corte, sognando delle lunghissime gambe che avrebbero fatto invidia a qualunque ragazza.
Sospiro e continuo a camminare verso la cassa dove mia madre mi aspetta.
In un certo senso, io e Jamie ci completiamo. Lui con le sue gambe lunghissime e il suo metro e ottantatré, io con le mie gambe corte e il mio metro e cinquantacinque. Sorrido al pensiero. Mi sto già illudendo.
Meglio smetterla di pensare a lui, ho i miei Oreo che mi aspettano. E niente è meglio degli Oreo.
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Se l'amore non sei tu, l'amore non esiste. '
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Mentirsi.
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"Ci vediamo questa sera?" Chiedo a Jamie che è dall'altra parte della cornetta. "Non lo so, ti faccio sapere." Mi risponde evasivo.
"Mi fai sapere? Non credevo di essere la tua segretaria, credevo di essere la tua ragazza." Dico leggermente seccata.
"Mi dispiace ma sono un po' impegnato oggi. Ti dispiace se ci sentiamo dopo?" Mi chiede. Dico di sì e aggancio la chiamata.
E' passato poco più di due mesi e mezzo dalla serata del karaoke e le cose tra me e Jamie vanno alla grande. O almeno credevo che andassero alla grande, lo credevo fino a qualche giorno fa.  
"Tutto bene?" Mi chiede Carol forse notando la mia espressione.
"Jamie è strano." Dico soltanto mentre vado in cucina.  
"Strano in che senso?" Mi domanda.
"Nel senso che è sempre più evasivo nelle risposte, ultimamente ci vediamo sempre di meno ed è strano."  
Carol annuisce. "Hai provato a parlarci?"
"Se ci riuscissi lo farei molto volentieri." Dico in un sospiro.
"Forse è solo stanco." Annuisco cercando di convincermi che forse è davvero solo stanco o stressato e non che si è già stancato di me e non lo biasimerei neanche! Anche io dopo due mesi e mezzo mi sarei stancata di me stessa. Infatti dopo vent'anni comincio ad odiarmi. Insomma, non sono tutta questa gran bellezza: ho i piedi storti, le gambe corte, i fianchi larghi, il naso leggermente a patata e gli occhi piccoli. Sono antipatica, tratto sempre tutti male, anche quando non voglio, sono ossessiva, pazzoide e anche un po' cagacazzi. La cosa non mi sorprenderebbe affatto. Anzi mi stupirei del contrario!
La signora Bane avrebbe fatto bene a farmi fuori con un cuscino dell'ospedale.
"Angie, ti è arrivato un messaggio." Mi dice Carol mentre mi punta il telefono in faccia.  
E' Jamie. 'Scusami per prima, ti va se stasera ceniamo a casa da soli? Oggi pomeriggio proprio non ce la faccio con il lavoro. Ti amo x' Ed ecco che ricomincio a gongolare. Ci mette così poco questo ragazzo a farsi perdonare dalla sottoscritta. Anche troppo poco.
"Che ti ha scritto?" Mi chiede la mia coinquilina con un sorriso mentre mi vede gongolare come una ritardata. A forza di stare con Jamie probabilmente lo sono diventata davvero.
Prende il telefono dalle mie mani e legge. "Aww che carino che è!" Mi dice tutta entusiasta.
"Sai che vuol dire, vero?" Chiedo.
"Che devo sloggiare."
"Che devi sloggiare, esatto."



Ho passato tutta la giornata a cucinare per la cena di questa sera con l'aiuto di Carol. Voglio far dimenticare a Jamie, almeno per una sera, tutte le cose brutte che lo circondano. Dalla stanchezza alla preoccupazione. Ammetto di essere stata un po' egoista ed egocentrica a pensare che il problema fossi io. Insomma, non sono l'unica persona che fa parte della vita di Jamie e tantomeno sono il centro del suo universo. Quindi ho cucinato tutto il pomeriggio tutte le cose buone che mia mamma mi ha insegnato negli ultimi vent'anni e tutti i piatti preferiti del mio stupendo ragazzo.
Mi aveva detto che sarebbe stato a casa per le 19:30 ma sono già le 20:00, così ne approfitto per andare a darmi una sistematina. Carol se ne è andata verso le 19:00 e non prima di avermi prestato uno dei suoi vestiti più belli. Sa quanto io sia innamorata di Jamie e quanto mi piace vederlo contento anche solo per una sera, per questo è stata tutta la giornata con me. Sono cose che apprezzo tanto.



Sono le 20:30 ma di Jamie non c'è traccia. Ammetto di essere un po' preoccupata. Non mi ha mandato neanche un messaggio e non mi ha chiamata neanche una volta. E se gli fosse successo qualcosa? Provo a chiamarlo per la quarta volta ma 'tututu' è l'unico suono che proviene dal mio telefono.
Chiamo anche Ezra per sapere se l'ha sentito, ma mi da una risposta negativa e la preoccupazione torna a farsi spazio dentro di me.  
Alla decima chiamata senza risposta sono tentata ad uscire fuori di casa a cercarlo.
Chiamo anche il suo manager ma mi dice che lui e Jamie oggi non si sono visti mai, allora vado a rileggere il messaggio che mi ha mandato. 'Oggi pomeriggio proprio non ce la faccio con il lavoro.'  
Ma lui a lavorare non ci è andato.



Sono le 21:45 e non ho neanche una sola notizia di quell'imbecille del mio ragazzo. Sempre che io non debba cominciare a chiamarlo ex.   
Carol mi ha mandato un messaggio dieci minuti fa chiedendomi come stesse andando la serata ma non ho avuto il coraggio di dirle che Jamie non si è fatto vivo. Non ho avuto neanche il coraggio di dirle che oggi poneriggio mi ha mentito dicendomi che era impegnato con il lavoro mentre non doveva lavorare.
Chiamo Camille ormai in preda alle lacrime. "Bubi."
Camille capisce subito che sono sull'orlo di un pianto. "Angie che succede?"  
"Jamie mi ha mentito e questa sera non si è fatto vivo." Dico mentre mi asciugo le prime lacrime.
Camille mi rassicura dicendomi che non è successo niente e dieci minuti dopo, leggermente più tranquilla, attacco la telefonata.
Ma mi arriva un messaggio e giuro che se potessi piangerei tutte le lacrime che ho in corpo.  



Sono le 22:30 e sento la porta d'entrata aprirsi. E finalmente, dopo tre ore, la figura di Jamie mi si prensenta davanti. Sono al buio e probabilmente non mi ha vista e dai movimenti cauti che fa, probabilmente, pensa che io sia andata a dormire e sta cercando di non svegliarmi. La cosa che non sa è che sono più sveglia che mai.
"Dove sei stato?" Domando.  
Jamie sussulta e si gira verso di me. "Angie... Pensavo stessi dormendo." Mi dice poi gira lo sguardo verso il tavolo imbandito da tutte le pietanze che avevo preparato con tutto il mio amore per lui.
"Era per me?" Mi chiede.
"Sì, ma ora sparecchio." Dico mentre comincio a portare tutto in cucina.  
Jamie mi segue. "Mi dispiace aver fatto tardi." Dice.
Ed è quella la goccia che fa traboccare il vaso. Butto a terra tutti i piatti che ho in mano e sono tentata di mettermi a gridare come una matta. "Smettila di mentirmi." Sputo.
"Ma cosa stai dicendo?" Mi chiede con gli occhi leggermente sgranati.
Mi giro verso di lui. "Smettila di prendermi per il culo. Potrei non rispondere delle mie azioni."  
"Non capisco di cosa stai parlando, davvero." Lo sorpasso ed entro in sala.  
"Non capisci di cosa sto parlando? Ecco di che cosa sto parlando." Dico mentre gli passo, non molto gentilmente, il mio telefono.  
Jamie legge il contenuto e poi abbassa lo sguardo. "Mi dispiace."  
Con un scatto d'ira butto il candelabro che avevo messo sul tavolo, a terra. "Ti dispiace." Ripeto lentamente senza alzare la voce. "Non venirmi a dire che ti dispiace. Ci sei tu in quelle foto, non io. Non ci sono io in quelle foto con Lily Collins. Non sono stata io ad averti mentito, sei stato tu. Ho chiamato il tuo manager. Dovevi lavorare oggi pomeriggio, non è vero? Bel lavoro stare a spasso con Lily Collins, che per altro è la tua ex, non la mia. Sei stato tu a mentirmi. Tu e nessun altro. Quindi ti prego di non venirmi a raccontare altre cazzate perché mi hai presa per il culo abbastanza."  
"Fammi spiegare."
"Non c'è niente da spiegare, è finita." Ed è con questa frase che esco di casa e sbatto la porta d'ingresso alle mie spalle. E' con questa frase che comincio a piangere mentre corro verso casa di Camille. E non mi importa quanto sia lontana, né che sto congelando, né che mi manca l'aria. Non mi importa di niente. Neanche di Jamie, neanche di Jamie che mi ha tradita. In questo momento non mi importa neanche di me stessa, né di quanto sto soffrendo. Voglio solo arrivare a casa di Camille e dimenticare che sulla faccia della Terra esiste un ragazzo che si chiama Jamie Campbell Bower e che mi ha appena spezzato il cuore.  

 

 

   
 
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