Film > I tre moschettieri
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Autore: Anel    07/11/2013    1 recensioni
Continuo di "Addio".
Milady ritorna in Francia, cosa succederà? Starà con Athos? Rimarrà crudele?
AthosxMilady Fan Fiction
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Ehi, svegliati, su dai, non fare storie - Dissi io, accarezzandole il viso, e giocando con i suoi bellissimi riccioli rossi.


Dai che siamo arrivati - Esclamai io, tentando di convincerla.


Va bene... - Mugulò lei, poco convinta, ma riuscendo ugualmente ad alzarsi.


Ora mi dici dove siamo? - Mi domandò lei, facendo un piccolo sorriso.


Siamo a Calais - Le rispondo io. Ora voglio proprio vedere che faccia fa.

Milady's POV


Riesco a sentire il mio cuore che batte più velocemente e l'impallidire della mia pelle, già bianchea.

Ho bellissimi ricordi di questo posto, ma anche notti insonnie, pensando a ciò che facevo, e che sopratutto, non facevo. Passavo notti a reprimere i miei setimenti, a non ascoltare il mio cuore, ma ad ascoltare la mia mente, che mi diceva di andare avanti normalmente e ignorare il mio cuore. Ma non ce la facevo. Ogni volta che pensavo con il cuore, la mia mente lo contraddiceva e viceversa.

E poi, giunta qui, feci l'ultima cosa ce mi potevo permettere di fare. Io lo dovevo fare, ma il problema era che io facevo tutto con il cuore, la mia mente non comandava più il mio corpo. Mi succedeva, e mi succede ancora. Quando sto con Athos, le mie emozioni e i miei sentimenti prendono il comando rispetto alla mia mente.

Ma quel giorno, è stato quasi più pesante di quando l'ho dovuto abbandonare.


Era più o meno lo stesso scenario di Venezia. Ognuno di noi aveva un compito ben preciso. Io dovevo semplicemente sedurre delle guardie, Porthos, come al solito doveva farsi catturare, Aramis doveva uccidere alcune guardie e riuscire ad irrompere per primo nell'edificio, per poi far entrare anche Athos, che, stranamente, non doeva far nulla di particolare, apparte tenere la chiave che serviva per entrare nel nascondiglio dove era contenuta una pergamena che mostrava delle nuove armi da fuoco, che i nostri confinanti ci avevano rubato poco tempo fa.

Io e Athos non eravamo neanch'ora fidanzati, ne ancora baciati, però devo ammettere che mi è sempre piaciuta la sua presenza. Lui è un bell'uomo, educato, modesto, gentile, come poteva non piacermi almeno un pochino. Io gli piacevo già, lo sapevo, mi guardava molto stranamente, e cercava sempre di iniziare un discorso con me, ma alla fine tutti e due non sapevamo più cosa dirci e chiudavamo subito la piccola discussione.

Il colpo era andato benissimo, eravamo tutti molto felici. Però fu anche una delle rare volte in cui non siamo scappati ridendo e festeggiando, perchè ci inseguirono per tanto tempo, e man mano che correvamo il nuomero delle guardie diminuiva. Non era nostro solito scappare, ma visto che noi conosciavamo molto bene quel posto, sapevamo che se ci fermavamo sarebbero arrivate moltissime guardie in meno di pochi secondi.

Quando ormai erano solo un dieci guardie che ci inseguivano, il nostro gruppetto si divise di nuovo, ma stavolta eravamo divisi a coppie, cosa che non accadeva quasi mai. Anzi, era la prima volta che capitava. Ovviamente io ero insieme Athos. E fu lì che tutto cambiò, grazie a quel momento è nato tutto.

Le guardie ci inseguivano da un po, e nessuno ce la faceva più. Athos sparò un paio di colpi ma ne colpì solo uno. A un certo punto, accelerrammo e notammo un carretto che trasportava della paglia, e velocemente ci siamo tuffati all'interno. Pensavo che ci avrebbero trovati subito, ma non ci notarono e continuarono la loro strada, inseguendo il niente. Io e Athos siamo rimasti muti trattenendo il respiro per qualche secondo, ma nessuno dei due è riuscito a trattenere la risata che partì contemporaneamente.

Poi ci fu la classica scena romantica, in cui tutti e due abbiamo smesso di ridere, ci siamo guardati per qualche secondo, e poi... Un piccolo bacio che diventava sempre pià convinto e desideroso di non fermarsi più. Ma dopo pochi secondi ci staccammo entrambi, ci fissammo di nuovo, ma fummo interrotti dall'arrivo di Porthos e Aramis. Fu la prima volta in cui io provai veramente una fortissima emozione nel baciare qualcuno. Non ho mai creduto nell'Amore, ma dopo quel bacio capii veramente che l'Amore non era solo una parola, come molti dicono.


Tesoro, stai bene? - Mi domanda Athos, ponendo fine al mio ricordo.


Si, sono molto felice che mi hai portato qui - Gli rispondo io, facendo un sorriso, per riassicurarlo, ma rassicurando anche me.


Tutto sommato sono molto felice di aver raggionto questa città, questa è quasi più importante di Parigi per noi, qui noi ci siamo dati il nostro primo bacio, un'emozione che rimmarà sempre nel mio cuore e che non dimenticherò mai.





Spero tanto che vi sia piaciuto il mio capitolo, vi chiedo scusa per l'idea poco fantasiosa del piano di Calais, ma non mi veniva in mente nessun piano geniale, quindi accontantatevi, Se volete lasciate una piccola recensione. Ringrazio ancora Giulia Kay, che ha scritto una nuova fic, grazie al mio rompimento nei suoi confronti, ma ne valeva la pena. Detto ciò vi saluto e al prossimo capitolo.

Anel


  
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