Hartmut si girò per l'ennesima volta nel suo letto, incapace di dormire. Dopo che Johanna e Semir avevano iniziato a perquisire i luoghi segnalati loro da Susanne era tornato a casa, sentendosi impotente. Fosse per lui sarebbe andato con i due agenti, ma si era reso conto che non avrebbe comunque potuto fare molto, anzi, sarebbe stato solo d'impiccio. Tuttavia, l'idea di tornare a casa non era stata poi così buona. Starsene con le mani in mano era peggio, aveva bisogno di fare qualcosa, di distrarsi.
Il cellulare sul suo comodino emise un trillo. Un messaggio. Hartmut scattò a sedere, sperando che fossero Semir o Johanna che avevano trovato qualcosa. Con le mani che gli tremavano lo prese. Con non poca delusione, constatò che il mittente era un numero sconosciuto. Lo aprì, e quando lesse il contenuto per poco non gli venne un colpo. Dovette rileggerlo due, tre volte per convincersi che non stava sognando.
'Localizza questo dispositivo. Kelly' diceva il messaggio. Kelly. Era viva, e forse stava bene.
Senza perdere altro tempo si precipitò fuori dal letto e si vestì più in fretta che poteva. Neanche un minuto dopo era già al volante, lanciato a tutta velocità verso il KTU.
 
-Merda!- sbottò Johanna, lanciando via il cellulare, completamente scarico. Doveva assolutamente parlare con Semir, ma non rispondeva neanche alla radio. Evidentemente stava facendo una di quelle inutili perquisizioni. Non avendo una mezza idea di dove fosse, optò per tornare al Comando e chiamarlo da lì. Strada facendo, avrebbe continuato a provare a contattarlo via radio.
 
Dopo l'ennesima perquisizione a vuoto ed essere stato apostrofato in maniera non proprio gentile dal proprietario del capannone, vista l'ora indecente, Semir ebbe la tentazione di stracciare l'elenco che teneva in mano. Come aveva detto Johanna, stavano perdendo tempo. Chissà dov'era Kelly, se stava bene,  se era ancora viva... Cercò di scacciare quei pensieri orribili e di concentrarsi su quello che doveva fare. Provò a chiamare Johanna per sapere dove si fosse cacciata, ma aveva il cellulare spento. Salì in macchina, con il morale più a terra che mai.
Il cellulare prese a squillare non appena mise in moto. Immaginando che fosse Johanna, rispose senza neanche leggere il numero sul display.
-Si può sapere che fine hai fatto?!- ringhiò.
-Semir, sono Hartmut!- gli rispose la voce del tecnico dall'altra parte. A giudicare dal tono di voce, doveva avere novità importanti.
-Hartmut? Hai trovato qualcosa?- chiese Semir con la voce che gli tremava.
-Sì! Vieni qui immediatamente!-.
 
Pochi minuti dopo Semir frenò bruscamente davanti al KTU. Scese e corse dentro, senza neanche chiudere la portiera. Trovò Hartmut concentratissimo davanti al computer, la fronte imperlata di sudore nonostante lì dentro si congelasse.
-Allora??- Semir lo afferrò per le spalle, un po' troppo bruscamente.
-Kelly mi ha mandato un messaggio!- esclamò Hartmut, senza staccare gli occhi dal monitor.
-Che?! Sei sicuro??- il cuore di Semir accelerò all'inverosimile.
-Sì! Dal palmare di Schroeder, probabilmente- spiegò Hartmut -Mi ha chiesto di localizzare il dispositivo da cui scriveva-.
Semir dovette trattenersi per non iniziare a saltellare dalla felicità, saltare in collo ad Hartmut e abbracciarlo -Manca molto?- chiese, ansioso.
-Ci sono quasi... Oh merda!- esclamò il tecnico, quando la localizzazione si interruppe.
Semir si sentì morire -Che succede?-.
-Non lo so! Non funziona più niente!- Hartmut era sul punto di piangere. Il computer non gli rispondeva più, e poco dopo si spense.
Semir ebbe un tuffo al cuore. Ci erano andati così vicini! Almeno Kelly era ancora viva, ma quanto avrebbe resistito? Poi si ricordò di quello che gli aveva detto André, del piano di quei ricattatori. Paralizzare il sistema informatico di mezza Europa, attraverso internet e il software di Schroeder. A quanto pare, c'erano riusciti.
-Non ho trovato il punto esatto- fece Hartmut con un filo di voce -Ma a grandi linee... dovrebbe trovarsi qui- aveva preso una cartina della città, e con un pennarello fece un grosso cerchio intorno ad un'area boschiva fuori città.
-Meglio di niente- gli occhi di Semir parvero riaccendersi di speranza. Fece per uscire, ma si bloccò -Vieni con me- disse ad Hartmut -Se quelli sono riusciti nel loro intento, avremmo bisogno di un Einstein per sistemare le cose-.
 
-Johanna! Johanna rispondi!- finalmente dalla radio dell'auto di Johanna uscì la voce di Semir.
-Semir, finalmente! Non sai quant'è che cerco di contattarti...- Johanna si lasciò sfuggire un sospiro di sollievo -Non sai che ho scoperto...- iniziò, ma il collega la interruppe.
-Non importa ora, Hartmut ha localizzato Kelly!-.
-Che?!- Johanna quasi saltò sul sedile per la felicità -E dov'è?!-.
-Non ha trovato l'indirizzo preciso, ma dovrebbe trovarsi da qualche parte nel bosco fuori città, a sud!-.
-Nel bosco?- l'entusiasmo di Johanna scemò -Ci vorrà una vita per setacciarlo...-.
-Ho già avvisato la squadra speciale, e appena farà giorno arriverà l'elicottero, sperando che smetta di nevicare... Intanto raggiungimi là!- detto questo spense la radio.
Johanna non ebbe il tempo di dirgli dove era stata e cosa aveva scoperto, ma non le importava più di tanto. Finalmente avevano qualcosa, finalmente stavano andando a salvare Kelly. Mise il lampeggiante e affondò il pedale dell'acceleratore.