Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Fidia    22/04/2008    1 recensioni
Cosa succederebbe se Luna, ormai quasi trentenne, ricevesse una lettera anonima nella quale un mittente misterioso la invita a recarsi a Manchester? Come reagirebbe se diventasse la pedina inconsapevole di un piano efferato?
Centinaia di engimi si accavallano, dando vita ad un intreccio astruso. Omicidi, amori, ritrovamenti, segreti svelati, strani oggetti preziosi, realtà che si ribaltano.
Per Luna, i Ricciocorni Schiattosi non esistono più. Ben presto l'eterna sognatrice si troverà costretta ad aprire gli occhi sul mondo, ad abbandonare la sua connaturata ingenuità e a guardarsi intorno con ragionevolezza.
La mia prima Fan Fiction, spero che vi piaccia... Accetto tutti i tipi di commenti, naturalmente!
-Un omaggio alla regina del giallo, Agatha Christie...
Genere: Malinconico, Avventura, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Luna Lovegood
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Dunque: sì, sì, mi piacciono molto le vostre teorie. Inutile dire che continuo ad apprezzare i tuoi commenti chilometrici, Water. Ma vorrei precisare due cose:
1) I racconti gialli, secondo me, devono parlare per prima cosa di eventi possibili. Tenderei dunque ad evitare trame troppo macchinose. Figuratevi che, quando Agatha Christie iniziò a scrivere, non aveva affatto intenzione di far sì che il colpevole fosse il personaggio su cui ricadevano, in base al giudizio del lettore, meno sospetti. Per cui, e mi dispiace se ciò vi delude, questa Fan Fiction non è esattamente un giallo, né è finalizzata alla scoperta del colpevole. E’ tutta una vicenda che cambierà radicalmente il carattere di Luna. Non dovete credere che, scrivendo, io abbia agito con l’intenzione di sviarvi troppo o creare intrecci assurdamente inesplicabili. Il/la colpevole/i è/sono un/dei personaggio/i che non va/nno fuori dalla vostra sfera mentale. Insomma, con ciò voglio dirvi: non scervellatevi troppo e solo sulla figura del colpevole.
2) LA DINAMICAAAAA! Ragazzi, mi piacerebbe leggere teorie sulla dinamica dei delitti. Insomma, se, per esempio, accusate Mister X dell’omicidio di Hamilton (e c’è anche Prescott, non dimenticatelo!) dovete addurre prove plausibili a sostegno delle vostre tesi. Insomma, inutile “puntare il dito” senza una base di prove.
3) Water, ti prego, non dirmi che ti deluderò qualora il finale fosse più “normale” delle vostre aspettative. Ripeto, quando scriverò una Fan Fiction poliziesca lo specificherò previamente. Ma ho in programma una storia d’amore (di quelle decenti!, quindi niente atti sdolcinati) con un intreccio non molto diverso da questo.

Vi lascio alla seconda parte del chap. Stavolta mi scuso seriamente per lo stile! L'ho riletto una sola volta, volevo postare il prima possibile perché vado di fretta! Spero che vi piaccia comuqnue… Ah, dimenticavo!
Ci siamo quasi... ;)




CAPITOLO XI – SECONDA PARTE
Amori nascosti

Quella notte, nessuno in albergo riuscì a dormire. Tutti gli ospiti avevano degli insormontabili grattacapi cui pensare. Tuttavia, nonostante l’insonnia generale, il balcone rimase deserto. Niente passeggiate notturne o episodi degni di nota.

“In nome del Ragno Nero, riuscirò a ottenere ciò che voglio!” pensava qualcuno, nel silenzio della notte. “Basta soltanto che tutto fili liscio come l’olio. Le nostre armi sono più forti delle sue, non c’è di che temere!”.

“Oh, Luna, Luna! Nei miei sogni vedo sempre e solo te. Immagino come sarebbe la nostra vita se vivessimo assieme. E questa Cupola! Che sia maledetto colui che l’ha creata! Quanto è vero che ti voglio tutto il bene del mondo, riuscirò a proteggerti dalle grinfie di quella maledetta associazione criminale! Morirei, pur di non vedere una sola lacrima solcare le tue guance candide…”.

“Il piano deve funzionare! Stasera ho già fatto un passo avanti! Se dessi sfogo al mio desiderio di farla fuori, l’avrei già tolta di mezzo da tempo. Ma non posso! Comprometterebbe i progetti prestabiliti!”.

“Stramaledetta Cupola! Impedirà che portiamo fuori la roba… E non c’è tempo! Probabilmente gli Auror scopriranno tutto molto prima del previsto!”.

“Ho una grande caos in testa! Non ne posso più! Due colleghi sciocchi e assurdità simili all’interno dell’albergo! Cosa sta succedendo?”.

“Basta! Sempre e solo visioni cadaveriche! Cosa mi è saltato in mente quando ho compiuto quel gesto?” si diceva qualcun’altro, la testa affondata nel cuscino. E poi altri pensieri gli sovvenivano, cogliendolo di sorpresa, e il suo peso morale si alleggeriva. “Non devo colpevolizzarmi soltanto io… Siamo un gruppo! Un gruppo numeroso… Oh, no! Che sto dicendo, maledizione! Devo guardare in faccia la realtà! Io ho ucciso due persone… E adesso? Cosa devo fare? Continuare a fingere? Se tutto si limitasse a questo… Quella signorina Lovegood potrà essere sveglia secondo il giudizio generale, ma non mi conosce abbastanza per intuire qualcosa! Vale lo stesso per il suo amico! Si guarda intorno con aria perplessa ed ha atteggiamenti abbastanza vigili, ma non è il tipo che sa studiare analiticamente la psicologia dei soggetti!”.

“Troverò il modo di fuggire da qui! Ti prego, fa che verremo liberati da questa Cupola al più presto!”.

“Lo desidero infinitamente. Devo andarmene… Devo trovare una necropoli qui vicino, a costo di spaccare le mura del ‘Tholus Peccatorum’ a pugni!”.

“Chissà dove sarà finita!”.

Nella notte, civette inquiete urlavano tetramente, spandendo nell’aria un suono prolungato e tragico. L’High Magic Hotel, tranquillo nella placida e spaventosa inerzia, attendeva. Di lì a poco, il Destino lo sapeva, qualcosa sarebbe accaduto…

* * *

Alle tre di quella stessa notte Rolf Scamandro, naturalista appena trentenne, vagava nella solitaria brughiera di Randywick, uno zaino in spalla ed un bastone ben stretto tra le dita. Il clima si faceva sempre più piacevole e fresco e la brezza che spirava lieve, facendo ondeggiare in un moto ineguale gli arboscelli verdi, scompigliava i capelli dell’uomo, che tuttavia non se ne curava.
<< Di Tamerici delle Streghe, qui, non ce n’è traccia! Sarebbe meglio se trovassi un posto dove passare la notte… >> disse a voce alta, stringendosi nelle spalle.
Sollevò lo sguardo e sorrise. << Tu guarda, che coincidenza! >>.
Davanti a lui si ergeva un edificio bislungo, sulla cui facciata troneggiava la scritta “High Magic Hotel”.
Rolf proseguì sino all’entrata, quando, all’improvviso, percepì un thud sordo e si ritrovò a terra dinnanzi ad una barriera invisibile.
<< E questa cos’è? >> si domandò, picchiando con le nocche il Tholus Peccatorum.
La sua espressione gioviale e fantasticante fu strappata bruscamente da una smorfia di sgomento. Rolf trasse meccanicamente la bacchetta di tasca, gli occhi sbarrati, e la puntò sulla Cupola, incerto e ansante.
<< I-incendio! >> riuscì appena a balbettare, ma nessuna fiammella guizzante si accese nel buio della notte.
<< Questa è una cosa assai strana! >> riprese dopo essersi calmato. << Vuoi vedere che mi trovo dinnanzi a qualche strampalato fungo invisibile che… >>.
Scosse la testa, si resse nuovamente in piedi e fece mente locale. << C’è qualcosa che non va! Sarà meglio avvertire gli Auror di Manchester, piuttosto che star qui a lambiccarsi il cervello! >>.

E fu così che l’ispettore Hottersby venne scrollato dal suo sonno profondo. Mentre se ne stava comodamente infilato sotto le calde coperte, lo squillo di un campanello d’allarme fece eco nella sua camera.
<< Ci mancava solo questa! >> borbottò sotto i baffi. Quello era un avviso proveniente dalla centrale. Qualcuno aveva premuto il bottone di chiamata del commissariato, nel centro di Manchester; qualcuno desiderava vederlo al più presto. Ma chi? E soprattutto, perché?
Infilandosi con difficoltà dei pantaloncini a pois e lisciandosi con cura i baffi da tricheco, Hottersby si guardò allo specchio. Indossò una maglietta nuova ed una giacca rigata e si mise un cappello logoro sulla testa calva. Soddisfatto del risultato ottenuto, aprì la porta e la richiuse dietro di sé.
Il silenzio della notte penetrò nelle sue orecchie. Non sentiva più le rassicuranti lancette della sveglia che ticchettavano petulanti. Ormai, vedeva solo i palazzi di Manchester, oscurati da una penombra misteriosa. Il rumore dei suoi passi echeggiò nella strada deserta, poco prima che l’uomo raggiungesse un vicolo cieco, in cui regnava sovrano un odore fetido di immondizia e sudiciume. Dietro il cassettone della spazzatura, traboccante di buste sigillate, Hottersby si Smaterializzò con un sonoro pop. Un attimo dopo, il paesaggio davanti a lui era cambiato.
Si trovava proprio dinnanzi alla centrale. Il luogo era alquanto solitario persino di giorno, quando la luce del sole brillava allegramente. Di notte, pertanto, era tutto estremamente tetro. Soltanto un uomo era fermo tranquillamente e con le mani in tasca alla luce del lampione isolato della via, i piedi piantati con decisione sul marciapiede levigato. Hottersby lo giudicò un po’ male a prima vista, ma, avvicinandosi a lui, scoprì che, sotto il bagliore del fanale, aveva un viso molto intelligente.
Tese la mano e proferì il suo nome.
Rolf Scamandro rispose concitatamente: << Ispettore Hottersby, è un piacere conoscerla! Ho sentito molto parlare di lei! >>.
Non era vero, naturalmente.
<< Oh, beh… >> disse Hottersby rassettandosi i baffoni senza scomporsi troppo. << Per quale motivo ha suonato il campanello, signor… >>.
<< Scamandro! >> rispose Rolf sorridendo amabilmente. << Passeggiavo per Randywick Village, un paesino non lontano da qui… Sa, nel tempo libero lavoro per conto di un giornale naturalistico, e dovevo scattare qualche foto alle famose Tamerici delle Streghe! Suppongo che li conosca… Sono fiori noti dappertutto! >>.
<< Certo, certo! Ne… Ne tengo in casa un bel mazzetto… >>.
Rolf corrugò la fronte. << Non glielo consiglio! A dire la verità emanano effluvi altamente nocivi! In ogni caso, non l’ho convocata qui per parlarle di Tamerici delle Streghe… >>.
<< Per fortuna! >> commentò Hottersby.
<< Già! >> rispose Rolf. << Penso ai miei fiori tutto il giorno, non vedo la necessità di parlarne anche al chiaro di luna! Beh, come dicevo… passeggiavo per Randywick Village, quando, cercando un alloggio, mi sono imbattuto in una strana barriera invisibile! Ho provato a darle fuoco, ma senza risultato… Ora, non so se sarà stato lo scherzo di qualche burlone o… >>.
<< … o se queste parole siano il delirio di un ubriaco! >> completò Hottersby, arrossando. << Ha delle prove, con sé? >>.
<< Nossignore, mi dispiace! >>.
<< Aveva una macchina fotografica! Mi perdoni, non poteva forse scattare qualche foto a questa fantomatica barriera? >>.
Rolf indietreggiò perplesso. << Certo! Avrei potuto farlo! Ma lei avrebbe visto un hotel di campagna, niente di più… Non si può certo immortalare l’invisibilità! >>.
<< Ne parlerò con il commissario e domani faremo un sopralluogo sul posto! >>.
<< Ma signore! >> esclamò Rolf. << Non mi avrà fatto abbandonare la ricerca per rimandare il sopralluogo a domani? >>.
<< Non è una cosa urgente, o sbaglio? >>.
<< Non so di cosa si tratti con esattezza! In base a quanto ho visto, potrebbe essere qualcosa di davvero importante! >>.
Piombò il silenzio. Il rumore di un uomo che si Materializzava lì vicino risuonò all’improvviso e dal buio emerse una figura scarna ed emaciata.
<< Sia ringraziato il Cielo! >> gridò Hottersby. << Il commissario Mercury è finalmente arrivato! >>.
L’uomo si avvicinò lentamente all’ispettore, mentre Rolf lo adocchiava con serietà. Il commissario Mercury era un tipo sveglio e intelligente: il suo viso era segnato dagli effetti del tempo e i suoi occhi erano come incavati e circondati da un nero alone di occhiaie. Ma l’aria acuta era propria degli uomini che, dopo anni di esperienza, risolvono in pochi minuti affari troppo complicati per i comuni mortali.
<< Qual è il problema, qui? >> disse Mercury, con voce roca e strozzata.
<< Quest’uomo, un certo Scamandro, asserisce di essersi imbattuto in una barriera invisibile! Signor Mercury, mi dispiace che il segnale della centrale abbia scomodato anche lei, stavo giusto per congedare mister Scamandro con… >>.
<< No >> disse semplicemente Mercury. << Non hai pensato, Hottersby, che la barriera potrebbe essere un Rifugio dei Martiri? >>.
<< Un R-Rifugio dei Martiri, signore? >> ripeté Hottersby aggrottando la fronte.
<< Sì, una delle Cupole invisibili usate nel Medioevo e ai tempi dell’Inquisizione da maghi delinquenti e indemoniati, per farla breve… Nel 1636, non so se ricorda dai libri di scuola, Oliver Mason, dopo aver provocato la Strage di Torquay, in cui morirono duemila persone, sfuggì ad una condanna ad Azkaban segregandosi in un Tholus Peccatorum… >>.
<< Oh, ricordo perfettamente! >> disse Hottersby, pur non ricordando.
Il commissario Mercury trasse dalla tasca una chiave, la infilò nella serratura della centrale e diede un spinta alla porta, che si aprì sfrigolando sui cardini.
<< Avanti, signor Scamandro, prego! Entra anche tu, Hottersby, e chiudi la porta! >>.
I tre si accomodarono nell’ufficio, e il commissario accese la luce dall’interruttore principale. Si rivelarono cartacce poste sul pavimento alla rinfusa e cestini rovesciati.
<< Hottersby, ti avevo detto di chiamare l’agenzia delle pulizie entro lo scorso finesettimana! >>.
L’ispettore annuì gravemente.
<< Si sieda! >> continuò il commissario, offrendo uno sgabello di metallo al giovane Rolf, che l’accettò cordialmente e depose per terra lo zaino con gli attrezzi per l’esplorazione. << Ci Smaterializzeremo tra sei minuti esatti, quando avrò convocato qui la Squadra Speciale degli Incanti Ancestrali, che riuscirà a sbloccare la Cupola in un secondo e mezzo… >>.
Rolf inarcò le sopracciglia. << Se ricordo bene i miei studi scolastici, il Tholus Peccatorum si può disattivare solo con la password apposita! >>.
<< Esatto! >> disse Mercury. << Ma a prescindere dal fatto che i delinquenti non sono mai capaci di creare parole d’ordine impossibili da scoprire, la nostra Squadra Speciale installerà un sistema che proverà in un attimo tutte le password immaginabili… >>.
Trascorsero quattro minuti prima che un gruppo di uomini vestiti di tutto punto bussasse alla porta della centrale di Manchester. Uno di essi, che aveva l’aria di essere il capogruppo, recava un marchingegno simile a quelli Babbani, con un display grigio e bottoni di vario colore. Dal dorso sbucavano alcune bacchette di frassino piegate e intrecciate tra loro in una trama ingarbugliata.
Rolf, il commissario, la Squadra Speciale e l’ispettore Hottersby, che non sembrava ancora del tutto convinto, si Materializzarono nei pressi di Randywick e da lì proseguirono a piedi sino alle porte dell’High Magic Hotel. Rolf li guidò attraverso un intricato reticolo di rovi, in cui aprirono una breccia con le bacchette. Giunti in prossimità dell’albergo, la Squadra Speciale degli Incanti Ancestrali percepì la presenza di un Tholus Peccatorum. Pur se compiaciuto, il commissario Mercury non si mostrò immodesto.
<< Bisogna fare tutto con la massima cautela! >> disse sommessamente un giovane della Squadra, traendo un megafono magico dalla sua ventiquattrore. << I delinquenti potrebbero approfittare di una tregua per fuggire! >>.
Il commissario annuì, mentre un addetto della Squadra Speciale fissava il marchingegno con le bacchetta intrecciate sulla Cupola.
<< Si dia inizio alla decodificazione della password! >> disse il caposquadra.
Fece segno al collega, che schiacciò un pulsante verde.
Dalle bacchette sull’aggeggio cominciarono a scaturire spruzzi di lampi variopinti, che colpirono la Cupola senza scalfirla. Dopo alcuni bip insistenti, sul display apparve la parola: << SPIDER WEB >>.
<< Tela del Ragno! >> lesse a voce alta il caposquadra.
<< Lasciatemi fare! >> disse il commissario, traendo la bacchetta di tasca. << Solvo Tholum Peccatorum! Chiave d’accesso: “Spider Web” >>.
<< Eccellente! >> commentò Rolf.
In un’apoteosi mirabolante, la Cupola si dissolse per magia: grosse schegge piovvero dal soffitto del Rifugio, sgretolandosi come sabbia, e si depositarono sul terreno erboso, dove scintillarono come stelle abbaglianti.
Il giovane della Squadra che aveva impugnato il megafono magico se lo portò dinnanzi alla bocca ed esclamò: << Qui è la Squadra Speciale degli Incanti Ancestrali! La polizia magica di Manchester vi intima di uscire con le mani in alto in balcone! Coloro che non rispetteranno quest’ordine all’istante verranno iscritti sul registro dei malviventi di Manchester e una taglia verrà posta sul loro capo! Vi sarà data la possibilità di parlare e giustificarvi solo quando avrete fatto ciò che vi diciamo! >>.

Joe Event scattò a sedere sul letto, ansimò, si guardò intorno e levò un urlo terrorizzato.


-
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Fidia