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Autore: applestark    09/11/2013    2 recensioni
Sandy ha 18 anni ed un passato difficile alle spalle. Si è trasferita a Baltimora da poco ed è intenzionata a trovare suo padre, il quale è sparito dalla sua vita senza dirle il motivo.
Jack Barakat è il chitarrista degli All time low, ed è intenzionato a togliersi di dosso l'immagine dell"idiota".
Il loro incontro cambierà un bel pò di cose. Capiranno entrambi che la perfezione non esiste, ed è inutile continuare ad inseguirla.
"Now all I do is sit and count the miles from you to me. Oh, calamity!"
Genere: Fluff, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alex Gaskarth, Jack Barakat, Nuovo personaggio, Rian Dawson, Zack Merrick
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo XVI
 
Sandy

 
Io non ci ero mai andata, in una discoteca. Ovviamente non l’avrei detto mai e poi mai a nessuno, ma avevo sempre creduto che quei posti non facessero per me. E poi, senza degli amici, come ci sarei potuta andare?
Ma nella vita c’è sempre una prima volta! Peccato che io ero piuttosto “indietro” rispetto alle altre diciottenni, o forse ero io che vedevo solo chi invece aveva corso troppo in fretta?
Flores aveva solo due anni in più a me, però aveva già stata a New York, aveva già avuto rapporti sessuali, era già stata in diverse discoteche e la sue esperienze sentimentali non erano fatte solo di un ragazzo.
Purtroppo, riuscivo a spiegarmi tutte quelle cose solo in un modo: lei era molto bella, io invece no.
Le volevo bene, per carità, ma non appena andai ad aprirle la porta e me la trovai davanti in un tubino color ciliegia sentii la mia autostima ruzzolare giù per le scale, frantumarsi in mille piccoli pezzi e poi disintegrarsi.
Piacevo davvero, a Jack, oppure no?
Me l’ero chiesto molte volte, anche perché mi sembrava strano che il membro di una rock star, conoscente di donne realmente bellissime come Demi Lovato o altri mille nomi, potesse interessarsi proprio a me, Sandy Wate.
Cercai di non pensarci troppo, non quella sera. Volevo svagarmi un po’, e me lo meritavo anche dopo una settimana di intenso lavoro, dopo una serie di sconvolgenti eventi, e sopra tutto dopo che mia madre finalmente si era fatta viva.
 
-Questo vestito ti sta una meraviglia, querida- disse Flo, sorridendomi con i suoi denti bianchi e scintillanti, messi in risalto dalla carnagione olivastra.
Abbozzai un sorriso e mi guardai allo specchio, insicura.
Indossavo un semplice vestitino a maniche corte blu scuro, corto fin sopra il ginocchio. Sul retro aveva un fiocco proprio alla fine di una scollatura che lasciava scoperta gran parte della schiena. Avevo lasciato i lunghi capelli ricadermi in tanti boccoli castano-dorati, ed ovviamente indossavo dei tacchi non eccessivamente alti.
-Sei più bella tu, stasera farai faville, ne sono certa.-
La guardai e le strizzai l’occhio, poi mi avvicinai camminando piano sui tacchi ed allargai le braccia per stringerla.
-Somos ambos hermosas- disse con un sorriso e la sua voce squillante.
Era così carina, quando parlava spagnolo! Sul serio, quella lingua era interessante.
Aprii la bocca come per dire qualcosa ma squillò il mio cellulare, così andai a vedere di chi si trattava e trovai un sms di Jack, il quale mi avvisava che era giù e ci stava aspettando.
-C’è Jack che ci aspetta- le annunciai,  e Flo rise, dicendo “Ti illumini quando parli di lui”.  E non potevo darle torto, perché quel ragazzo mi faceva sentire proprio bene, era il mio Superman.
 
Per scendere le scale, ghingherlate com’eravamo io e la mia amica ci mettemmo più di dieci minuti, ma alla fine giungemmo da Jack, il quale ci salutò con un sorriso.
Flores si sedette nei sedili posteriori ed io invece vicino a Jack, il quale mi  salutò con un bacio sulla fronte.
Sapevo che aveva da dirmi qualcosa, perché aveva quell’espressione sul viso che conoscevo, quel mezzo sorrisetto in grado di incuriosirmi, ma magari non apriva bocca perché c’era Flo con noi.
Ogni tanto mi voltavo a guardarla, e lei mi sorrideva gioiosa. Non potevo che essere felicissima di aver trovato in lei un’amica fidata, ogni persona al mondo ha bisogno di qualcuno a cui fare affidamento, no?
 
Una volta arrivati a destinazione, presi Flo sottobraccio e sorrisi tesa, di lì a pochi minuti avrei conosciuto gli amici del mio pseudo-ragazzo, ed ero seriamente preoccupata di non piacergli. Voglio dire, si trattava comunque degli All time low, e in quel momento migliaia di ragazzine avrebbero venduto l’anima pur di essere al mio posto.
-Credi che gli piacerò?- sussurrai all’orecchio della mia amica, e lei annuì convinta.
Ad ogni modo, io lo speravo proprio tanto.
Jack fece capolino dietro di noi e mi scompigliò i capelli con la mano, poi ci fece cenno di seguirlo.
Quel posto era oggettivamente carino, ma già a priori sapevo che non faceva per me. Le pareti erano colorate di un rosso corallo, ma con il buio che c’era e i neon verdi e blu le luminosità era minima, fattore che mi infastidiva.
-JAAAAACK, FINALMENTE LA CONOSCIAMO.-
Una voce urlante mi fece sobbalzare, e non appena posai lo sguardo alla mia destra notai un ragazzo venirmi incontro con un sorriso smagliante e i capelli un po’ sparati in aria tipo quelli di Jack.
Vista l’espressione sul volto di Flo, quello doveva essere sicuramente Alex Gaskarth.
-Alex, lei è Sandy-
Allungai una mano verso di lui e sorrisi. –Piacere di conoscerti, devi essere Alex-
-Esatto, sono io. Mentre lei è la tua amica, lavora con te da Scottie.-
Indicò Flores e strinse anche la sua mano, poi tornò su di me e mi squadrò dalla testa ai piedi.
-Sei…sei davvero la ragazza che speravo il mio migliore amico potesse conoscere- esordì, facendomi diventare rossa come un papavero.
-D-davvero? Sono felice-
Gli sorrisi, era davvero un bel ragazzo, quell’Alex. I capelli castani, gli occhi nocciola e quell’aria da leader che avrebbe fatto impazzire chiunque.
Sospirai e poi cercai la mano di Jack, -che non aveva detto nemmeno una parola- e gliela strinsi.
-Oh, stanno arrivando gli altri- mi disse, e insieme a Flores e Alex ci avvicinammo a due ragazzi ben piazzati; uno aveva il sorriso più bello che avessi mai visto, l’altro invece doveva aver passato la sua intera vita in palestra, ma in compenso sembrava anche piuttosto timido.
-Io sono Rian, lui è Zack!- esclamò bel-sorriso ed io strinsi a entrambi la mano, constatando che gli All time low erano davvero dei fighi assurdi!
-Piacere di conoscervi- esclamai, poi indicai Flo. –Lei è una mia cara amica, conosce tutte le vostre canzoni a memoria-
Accennai una risata e Jackie mi tirò per il braccio, trascinandomi a qualche metro di distanza tra loro.
-Che c’è?- gli chiesi, ma lui scrollò le spalle.
-Nulla, mi assicuro solo che non passi troppo tempo con i miei amici-
Lo guardai con fare interrogativo, un po’ confusa. –E perché?-
-Perché sono quattro giorni che non ci vediamo, quindi mi sei mancata.-
Gli pizzicai una guancia, era così dannatamente tenero e carino!
-Anche tu mi sei mancato- bisbigliai, poi allargai le braccia e mi fiondai da lui, che mi strinse forte forte.
-Sei davvero bellissima stasera, ancora più del solito-
-Nemmeno tu scherzi…- constatai, e in effetti se non avessi avuto un minimo di pudore e logica avrei potuto benissimo saltargli addosso.
Certo, quelli erano pensieri piuttosto rudi da parte di una fanciulla, ma sfido tutte le maestre di bon-ton a resistere a un Jack Barakat col giubbotto di pelle addosso.
-Sandy, non puoi prestarmi Jack per un po’? Il tempo di una bevuta-
Ecco come Alex Gaskarth può mettere fine alle fantasie di una diciottenne alle prese con il suo primo pseudo-ragazzo.
-Certo, è tutto tuo- risposi, e lasciai gradualmente la mano di Jackie per lasciarlo andare con il suo migliore amico.
Sbuffai, e poi ritornai dove Flores, Rian e Zack stavano parlando, ma non li trovai. Così mi guardai attentamente intorno e notai che erano seduti su alcune poltroncine all’angolo della sala.
Mi feci spazio tra la folla e giunsi dalla mia amica, che trovai intenta a chiacchierare animatamente con Zack, il muscoloso per eccellenza.
-Ciao ragazzi- li salutai agitando la manina e poi mi accomodai anche io, e presi parte alla loro conversazione.
Circa dieci minuti più tardi ebbi la certezza che quei due avrebbero combinato qualcosa, e di lì a poco io sarei stata la terza incomoda.
 
Le mie teorie risultavano essere esatte. Zack e Flores, circa una o due ore più tardi stavano al centro della pista da ballo a ridere e divertirsi come matti, ed io non potevo che essere felice per la mia amica.
Quanto a me, stavo ancora seduta su quella poltroncina a bere the alla pesca. Ridicolo, realmente ridicolo.
Volevo passare del tempo con Jack, ma a quanto pare la “bevuta” si era trasformata in una lotta al “chi finisce prima la bottiglia”, e invece me ne stavo seduta a far niente.
Non ero il tipo da alzarsi e buttarsi nella mischia, quindi me ne stavo lì buona buona ad osservare la scena come uno spettatore.
“Tanto meglio” pensai per consolarmi “almeno a fine serata non avrò male ai piedi.”
Se solo Flor non si stesse divertendo così tanto la avrei chiamata e ce ne saremmo andate via a piedi, perché non avevo voglia di passare lì dentro un minuto di più.
-Qualcosa non va?-
La voce di Rian mi trasse via dai miei pensieri.
-Tutto bene, tranquillo.-
-Non sembra, ma dov’è finito Jack?-
Roteai lo sguardo e poi sbuffai. –Sparito-
Il ragazzo corrugò la fronte e poi mi porse la sua mano. –Vieni, andiamo a cercarlo-
Ci pensai su qualche secondo e poi mi alzai, afferrando la mano del ragazzo.
-Mi ha detto che sarebbe stato via con Alex solo qualche minuto, ma le ore passano…-
-Jack perde la concezione del tempo-
Scrollai le spalle, e seguii Rian in un giro panoramico dell’intera discoteca. Ad un certo punto inizia a credere persino che se ne fosse andato, lasciandomi lì da sola.
Ma poi…
-Eccovi! Vi stavamo cercando!- esclamò il batterista, ma tutto ciò che si presentava ai miei occhi era uno spettacolo non pessimo, di più.
Jack ed Alex erano evidentemente ubriachi. Ubriachi fradici. Blateravano su cose assurde, ridevano come matti e agitavano i loro bicchieri rossi come se niente fosse.
-C-cosa?- balbettai, facendo un’espressione inorridita.
Rian alzò gli occhi al cielo e poi cercò di ragionare con i due, che però non sembrava riuscissero a capire.
-Sandy, ti dispiace portare Jack a casa? Credo sia meglio così…di Alex mi occupo io-
Annuii a Rian, e prima che potesse sparire nella folla con Alex sotto il braccio gli dissi “Dici a Flores che sto andando, sono sicura che a Zack non darà fastidio accompagnarla a casa”.
Jack mosse qualche passo verso di me e mi si gettò tra le braccia. Io non dissi niente, ma non ebbi nemmeno il coraggio di mandarlo via, quindi rimasi immobile.
-Forza, andiamo!- gridai e me lo scollai di dosso; molto probabilmente saremmo morti entrambi, visto che alla guida io ero pessima.
Incrociai le dita e con Jack sottobraccio mi avviai fuori dal locale. Respirai un po’ di aria pulita e poi frugai nelle tasche del mio chitarrista fino a che non trovai le chiavi dell’automobile.
-Oh Sandy ti prego perdonami…- biascicò, ed io feci finta di nulla; poi lo aiutai a salire in auto, gli misi la cintura di sicurezza e andai a mettermi al volante.
Pregai un ipotetico Dio di far durare quel tragitto il prima possibile, accesi il motore e  guidai verso casa di Jack.
 
TO BE CONTINUED…


CIAO A TUTTI! eccoci qua con un nuovo capitolo u.u
Allora, probabilmente mi starete odiando perchè non è concluso, ma io volevo creare un pò di suspence! Ah, c'è un altro motivo per il quale vorrete uccidermi: I Snack non si sono ancora chiariti riguardo ai loro sentimenti... HAHAHAAH l'agonia durerà poco, però, ve lo giuro.

Come al solito DEVO ringraziare chi legge e chi recensisce e in particolar modo @_redsky_ e @Layla, perchè recensite sin dall'inizio, non mi abbandonate e mi rendete tanto felice. Vi adoro. <3


Alla prossima, *sending virtual hugs* ;)
  
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