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Autore: Dadina91    09/11/2013    11 recensioni
"E' stata lei stessa a chiedermelo.
Forse perché anche lei, come me, si era accorta che quel pensiero costante, col passare del tempo, la stava logorando fino a farle perdere la lucidità delle sue azioni.
Non voleva perdere la sua umanità, non era da lei bramare vendetta, non ne era mai stata capace, mi disse.
Doveva trovare un modo per andare avanti. Doveva farlo per sé stessa, per preservare la sua integrità, sia mentale che spirituale.
Fu in quel momento che la sua mente partorì quell'unica, drastica, soluzione: "Ti prego, cancella tutto"."
Genere: Azione, Sentimentale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Miroku, Nuovo personaggio, Sango | Coppie: Inuyasha/Kagome
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Violenza
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Il frusciare delle foglie mosse dal vento fuori dalla capanna, non fa altro che contribuire alla mia insonnia.
Tutti i miei sensi sono in allerta, pronti a captare il minimo rumore.                    
Come diamine posso dormire sapendo che a pochi metri da me, da qualche parte nel folto della foresta, c’è qualcuno che è stato in grado di collezionare un numero tale di frammenti??
E che probabilmente adesso sta mirando ad impossessarsi anche dei nostri.
Infondo, se le supposizioni di Kikyo corrispondessero alla realtà, grazie alla sacerdotessa, loro dovrebbero già essersi accorti da un pezzo che anche noi ne possediamo.
Odio sentirmi così vulnerabile.
La consapevolezza di non riuscire a localizzarli col mio olfatto mi sta facendo uscire di testa.
Dannazione!
Improvvisamente un dubbio mi assale..
E se fosse a causa della mia natura di mezzo demone?? Probabilmente il mio fiuto non è sufficiente ad individuare dei nemici come loro..
Mi maledico mentalmente, digrignando i denti per la rabbia e la frustrazione di essere così impotente..se fossi un demone completo a quest’ora li avrei già scovati e fatti a pezzi, impossessandomi dei loro frammenti..e invece sono solo un inutile mezzo demone!
…….
“Inuyasha..a me piaci esattamente così come sei, un mezzo demone.”
….
Il ricordo di quelle parole così dolci riaffiora prepotente nella mia mente.
Parole di accettazione.
Parole che nessuno in tutta la vita mi aveva mai rivolto...nemmeno il mio primo amore, Kikyo, la quale, prima che il destino infausto ci dividesse, mi aveva suggerito di utilizzare il potere della Sfera per diventare un essere umano e passare il resto della vita assieme a lei.
Parole che solo Kagome avrebbe potuto pronunciare..
Lei ha sempre cercato di farmi essere fiero di questa natura semi-demoniaca che con veemenza ho sempre cercato di rinnegare.
 
E io invece? Cosa avevo fatto per lei?
 
…niente.
 
L’ho sempre fatta soffrire a causa della mia indecisione.
Sapevo perfettamente quanto fosse doloroso per lei vedermi correre da Kikyo, eppure, imperterrito, continuavo a farlo, sicuro che al mio ritorno l’avrei comunque trovata ad aspettarmi.
E come se non bastasse, alla fine, ho persino permesso che..che..morisse.
 
Mi risulta ancora troppo difficile pronunciare quella parola. Non riesco a farmene una ragione.
Eppure è così..l’avevo abbandonata. Insieme a Naraku ero stato uno dei principali responsabili della sua morte.
Ero colpevole tanto quanto quel dannato.
Non posso ancora credere di aver lasciato che una cosa del genere accadesse.
Continuo a ripetermi che è solo incubo e che da un momento all’altro mi sveglierò, trovando a fissarmi quelle due iridi nocciola e magari beccandomi anche una ramanzina per aver dormito tutto questo tempo.
….
Sorrido malinconico.
No.
Decisamente non posso rinnegare la mia natura ibrida, sarebbe come ucciderla una seconda volta.
 
In preda a questi pensieri, comincio a sentire le quattro mura soffocarmi.
Ho bisogno di uscire, ho bisogno d’aria.
Attento a non svegliare i miei compagni che sembrano dormire sonni più sereni dei miei, esco dalla capanna, inspirando a pieni polmoni la fredda brezza notturna, sperando che questa riesca a dare un po’ di pace alla mia anima tormentata, e mi avvio verso la verde distesa che si trova lì a pochi passi.
L’erba umida di rugiada a contatto coi piedi nudi mi ha sempre provocato dei piccoli brividi di piacere. Proprio come adesso..
Mi sdraio supino, le mani dietro la nuca a sostenere la testa.
Che pace..
Anche se all’aria aperta dovrei sentirmi più esposto ai pericoli, in questo momento non riesco a pensare ad altro se non a bearmi della vista di questo magnifico cielo stellato.
E’ una notte magnifica..peccato che lei non sia al mio fianco ad ammirarla..le sarebbe piaciuto.
Adorava scrutare il manto notturno alla ricerca di qualche stella cadente.
 
Il mio udito viene catturato da un rumore alle mie spalle, provocato dal muoversi della stola di paglia posizionata all’ingresso della capanna.
-“Kikyo..cosa ci fai in piedi? Per caso ti ho svegliata?” le domando, mentre mi tiro su a sedere e la guardo accomodarsi al mio fianco.
-“Inuyasha..ormai dovresti sapere che in quanto “morta” non ho bisogno di dormire, così come di mangiare o bere”
-“Hai ragione….ti chiedo scusa...”
-“Per cosa?”
-“E’ anche colpa mia se sei costretta a vivere in questa condizione..maledico tanto Naraku, ma alla fine non sono così diverso da lui..ho anch’io i miei fardelli da portare”
Inaspettatamente, sento la testa della miko poggiarsi sulla mia spalla e mi irrigidisco.
Era da tempo immemore che non avevamo alcun contatto fisico. Nemmeno uno sfiorarsi accidentale.
-“Ti ricordi Inuyasha? Cinquant’anni fa, prima che tutto questo avesse inizio, prima di Naraku…c’eravamo solo tu ed io. Eravamo felici. Pianificavamo di costruirci un futuro insieme, una famiglia…tutto ci sembrava così semplice.
Eppure, dopo tutto questo tempo e nonostante quello che abbiamo passato, siamo ancora qui, a godere della nostra reciproca compagnia” alza il capo da sopra la mia spalla, andando ad incrociare il suo sguardo con il mio, mentre il suo volto si fa sempre più vicino “Inuyasha, il destino a volte è beffardo, ma io credo che in questo caso ci abbia concesso una seconda possibilità, e non sono in molti a poterne vantare una. E’ per questo che non riesco in alcun modo a considerare questa mia condizione di “ritornante” come una maledizione…perché mi ha dato la possibilità di rivederti”
Prima ancora che possa realizzare il significato di quelle parole, sento le sue labbra sulle mie.
 
Kikyo mi sta..baciando?
 
E’ un bacio casto, delicato, ma allo stesso tempo carico di desiderio, di ricordi, di sogni infranti…di malinconia.
La sua mano si posa sulla mia guancia per approfondire quel contatto, e io non riesco a trattenere un brivido a causa di quella pelle fredda come la neve.
 
Quando si allontana dalle mie labbra, si sofferma a guardarmi, regalandomi un sorriso e continuando ad accarezzare la mia guancia nel tentativo di trasmettermi quel calore che da tempo ormai aveva abbandonato il suo corpo.
Mi porto una mano alle labbra, ancora intontito da quel contatto così inaspettato..
Come a dar voce ai miei pensieri, riprende la parola.
-“Scusa, dev’esserti sembrato un tantino inaspettato, lo so…ma era da tempo che desideravo farlo” mi confessa mentre le sue guance si imporporano leggermente “ancora mi sembra impossibile poterti stare a fianco ogni giorno”.
A quelle parole, prontamente, mi si para davanti agli occhi l’immagine della ragazzina del futuro.
Era lei, prima, a starmi accanto.
 
…….mi sembra che tutto sia al posto sbagliato.
 
Ma di certo non posso dirle una cosa del genere..significherebbe, involontariamente, offenderla.
Così decido di riprendere in mano il discorso che mi stava facendo prima di rubarmi quel bacio.
-“Sai Kikyo, credo che tu abbia ragione: il destino a volte è proprio beffardo.. Dopo che siamo caduti vittima della trappola di Naraku, quando ancora non ero a conoscenza della realtà dei fatti, mi sono ripromesso che mai più avrei riposto la mia fiducia in nessun essere umano, che non avrei più permesso a nessuno di entrarmi dentro, perché non sarei riuscito a sopportare un ennesimo abbandono.
Ma proprio quando credevo di essere riuscito a mettere a tacere la mia parte umana, quel destino beffardo ha messo sulla mia strada una ragazzina, caduta da chissà dove, che mi ricordava proprio quell’unica donna che avessi mai amato, e che col passare del tempo si è fatta sempre più spazio nel mio cuore. Senza che nemmeno me ne rendessi conto.
Io l’ho fatto di nuovo Kikyo..avevo giurato a me stesso che non avrei mai più permesso ad una donna di morire…e invece ho fallito ancora. E convivere con questo duplice dolore è la peggiore delle maledizioni, peggiore della morte stessa”.
La sua mano, che fino a quel momento era stata saldamente poggiata alla mia guancia, si allontana rapidamente, come se si fosse scottata.
Nel suo sguardo leggo delusione, mista a stizza.
Cos’ho detto da suscitare in te tale reazione?
Non c’è che dire, ho sempre avuto una dote particolare nel ferire i sentimenti di una donna..
 
Poi lo dici.
Dura. Veloce. Improvvisa. Come una secchiata d’acqua gelida.
 
-“Se lei fosse viva, correresti a cercarla?”
Silenzio.
-“Guardami Inuyasha! Se venissi a conoscenza del fatto che è ancora in vita, correresti subito da lei per riprenderla con te, non è così?? E a quel punto che ne sarebbe di me? Verrei di nuovo messa da parte? Tornerei a viaggiare da sola coi miei Shinidamachu? Rispondimi!” la sua voce è leggermente incrinata, me ne rendo conto solo nel momento in cui la alza in preda alla rabbia.
Non costringermi a risponderti, Kikyo, ti prego. Ti farei solo ancora più male.
Continuo a fissare in silenzio un filo d’erba che, mosso dal vento, mi solletica il piede.
Ma lei non sembra voler demordere.
-“RISPONDIMI INUYASHA!” quasi me lo urli in faccia mentre con prepotenza afferri il mio viso per voltarlo finalmente verso di te.
Non so esattamente cosa leggi nelle mie iridi ambrate, ma i tuoi occhi si allargano per lo stupore, consapevoli ora di quale sarebbe stata la risposta se solo avessi dato voce ai miei pensieri.
 
Conscio di averti ferito, non ti fermo quando, con gli occhi nascosti dalla frangia corvina, lentamente ti alzi per avviarti verso la capanna.
 
Sì…
Se avessi avuto anche solo il minimo indizio che Kagome fosse ancora viva, non avrei esitato un secondo di più a partire alla sua ricerca. Dimenticandomi di Kikyo, dei miei compagni..persino di Naraku.
Perché in questi tre anni non c’è stato un giorno in cui non abbia desiderato di poterla riavere tra le mie braccia.
….Tuttavia so perfettamente che tutto questo non sarà mai possibile.
 
Afflitto dalla cruda realtà, alzo lo sguardo verso quel cielo stellato che più volte avevo contemplato in sua compagnia, ascoltando con finto disinteresse le storie legate al presunto potere di esaudire i desideri di quelle che lei chiamava "stelle cadenti"..
Ma purtroppo..

..il mio desiderio è destinato a rimanere tale.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
-“Ehi Inuyasha! Ma che diavolo ci fai qua fuori? Dopo tutti i discorsi che abbiamo fatto ieri sera sul fatto di stare attenti e non abbassare la guardia, te ne vieni a dormire all’aria aperta?? E se fossi stato attaccato da uno dei quegli individui??”
La vocina gracchiante del piccolo demone volpe arriva dritta alle mie sensibili orecchie, costringendomi ad aprire gli occhi.
Non mi ero nemmeno accorto di essermi addormentato.
Aaaaah!
Il gracchiare di quel moccioso di Shippo mi dà sui nervi.
Sto per tirargli un pugno in testa quando l’inconfondibile odore di un demone giunge al mio naso.
 
Che sia…?
 
-“Shippo chiama gli altri! Informali che il demone sta arrivando e di raggiungermi ai confini del bosco!”
-“Ne sei sicuro?? Io non sento niente..”
-“CORRI!”
Spaventato dal mio improvviso sbalzo d’umore, Shippo parte come un razzo in direzione della capanna, mentre io mi affretto a raggiungere il luogo dal quale sento provenire quel terribile tanfo di scimmia.
 
Arrivato al confine del villaggio, volgo lo sguardo verso la fitta vegetazione della foresta che non lascia intravedere nulla.
Del demone ancora nessuna traccia.
Ma da qui i passi pesanti del suo avanzare si fanno più udibili e riesco anche a vedere gli alberi cadere al suo passaggio.
 
Diversi secondi dopo, ecco fare la sua apparizione quello che ci era stato descritto da Genzo-san come “il flagello di Yusaka”.
Un enorme demone-scimmia si staglia a pochi metri di distanza da me, facendo scorrere famelico tutti i suoi dodici occhi sulla mia figura e schioccando rumorosamente la sua famigerata lingua.
Senza troppi convenevoli, scatto nella sua direzione sguainando la mia Tessaiga.
Con un balzo gli sono all’altezza della testa, ma non appena cerco di vibrare un colpo, la sua lingua mi afferra per una gamba, sbattendomi violentemente a terra.
Merda..ti avevo sottovalutato, maledetto sacco di pulci!
Il polverone causato dalla mia caduta non mi permette di vedere più in là del mio naso, ma non mi ci vuole molto prima di accorgermi che la sua lingua viscida è ancora saldamente attaccata alla mia gamba.
Non faccio nemmeno in tempo a fenderla con Tessaiga che quel dannato, con uno strattone, mi trascina verso la sue fauci.
 
-“HIRAIKOTSU!”
 
Il gigantesco boomerang di Sango colpisce in pieno il demone, tranciandogli di netto la lingua prima che questa riesca a fare di me un solo boccone, liberandomi dalla sua presa.
Una volta atterrato mi volto, accorgendomi che i miei amici sono finalmente arrivati.
Tempismo perfetto!
Approfittando dello stato confusionale in cui si trova il demone, a causa del dolore provato dalla ferita che gli è stata inferta, mi rivolgo ai miei compagni.
-“Miroku, Sango! Fate allontanare gli abitanti! Restare qui è troppo pericoloso, e io non sono in grado di badare anche a loro!”
-“D’accordo! Sei sicuro di non avere bisogno di una mano??”
-“Non ti preoccupare, con questo scimmione me la cavo da solo! Ho solo bisogno dell’abilità di Kikyo per sapere dove si trova il frammento e colpire!”
Convinto dalle mie parole, vedo Miroku raggruppare la piccola folla di superstiti che si era avvicinata per assistere allo scontro, e allontanarli dal campo di battaglia.
Ma prima che quelli si allontanino, devo togliermi questa soddisfazione!
 
-“Hey vecchio! Allora?? Dove sono i vostri amati benefattori??” lo schernisco “Se non hai obiezioni al riguardo, il frammento di questa scimmia troppo cresciuta me lo prendo io!”
 
L’uomo, demoralizzato, mi restituisce uno sguardo deluso, cosciente di aver subìto una fregatura da quei due individui.
Ben ti sta vecchio!
Così impari a non darmi ascolto!
 
Soddisfatto il mio orgoglio, torno a concentrarmi sul demone che si sta velocemente riprendendo e al quale, noto con disgusto, sta ricrescendo la parte di lingua mancante.
Devo agire in fretta!
-“Kikyo! Dove si trova il frammento della Sfera??”
Ma la miko si limita solo a rivolgermi uno sguardo freddo e distaccato. Credo che sia ancora arrabbiata con me per il discorso di ieri notte..
Tuttavia non mi sembra sia questo il momento adatto per farmela pagare!
Muovendo freneticamente le orecchie con fare spazientito, attendo la sua risposta, che fortunatamente non tarda ulteriormente ad arrivare!
-“Il frammento si trova nell’….”
 
Ma non fa in tempo a terminare la frase.
 
Un accecante raggio di luce viola alle spalle del demone, lo colpisce attraversandogli da parte a parte l’occhio centrale.
Vedo la piccola gemma rosea che stavamo cercando, volare fuori dal corpo di quell’essere.
 
“….ma che diamine….??”
 
Il demone ruggisce, si dimena, toccandosi la cavità, ormai priva dell’occhio.
Ma pare che la sua sofferenza non sia destinata a durare ancora a lungo.
Infatti un ennesimo fascio di luce, questa volta rosso cremisi, lo taglia in verticale, inferendogli il colpo di grazia.
Osservo sconcertato le due metà, perfettamente simmetriche, del demone cadere in modo opposto l’una all’altra, con una sincronia che ha dell’inquietante.
 
“Che diavolo è stato??”
 
Aguzzo la vista nel tentativo di scorgere qualcosa, qualunque cosa, al di là del polverone innalzato dai resti del demone, che mi oscura ulteriormente la vista della fitta foresta.
Ma niente.
Poi la mia vista viene attirata da uno strano luccichio proveniente dal suolo, a pochi metri di distanza da me.
E a quel punto collego tutto.
 
Rapido, scatto verso il frammento che era stato catapultato fuori dall’occhio della scimmia, andandosi a conficcare per terra.
Ma proprio quando mi trovo a qualche centimetro da esso, scorgo un’ombra, rapidissima, dirigersi verso di me, diradando la nebbia al suo passaggio.
Faccio appena in tempo a sfoderare Tessaiga, che un’enorme spada cozza contro la mia.
Riesco solo a vedere parte del braccio  e la  mano artigliata che impugna l’arma, ma, attraverso il polverone che si sta diradando, intravedo una robusta sagoma nera.
La voce sprezzante di quell’anonimo avversario mi arriva dritta alle orecchie.
 
-“Ho sempre saputo che i mezzi demoni fossero degli esseri inferiori, ma non credevo che fossero anche dei ladri!”
 
Con un balzo all’indietro allontaniamo le nostre spade.
Questo ulteriore spostamento d’aria provocato dal nostro movimento, contribuisce a diradare del tutto la nebbia.
Finalmente!
Voglio proprio vedere in faccia questo bastardo!
Ma la figura che mi si presenta davanti è incappucciata ed interamente coperta da un mantello nero, proprio come ce li aveva descritti il vecchio.
……e impugna una gigantesca zanbato* con la lama decorata da finissime incisioni che vanno a formare la figura di un dragone.
 
-“Detto da un codardo che non ha nemmeno il coraggio di mostrarsi in volto e che si nasconde in un bosco in attesa di attaccare alle spalle il nemico, non suona esattamente come un insulto!” lo sfido io.
 
Lo osservo stringere con maggior forza l’arma che viene improvvisamente circondata da un’aura rossa come quella che pochi minuti prima aveva tagliato in due il demone scimmia.
 
-“Keh! Non confondere le strategie con la codardia, mezzo demone. Ma su una cosa devo darti ragione, trovo sia giusto concedere alla propria vittima di vedere il volto di colui che sta per spedirlo all’inferno!”
 
Appena quell’essere si libera del mantello che celava la sua figura, vengo investito da una potente aura demoniaca, così come dal suo odore.
Ora capisco molte cose..
 
-“Tzé! Adesso capisco perché non riuscivo a localizzarvi..è a causa di quei mantelli vero? Tu e la tua amichetta evitate di attirare l’attenzione dei demoni cogliendoli di sorpresa con questi trucchetti?? Non dovete essere poi così forti se cercate di evitare gli scontri diretti!”
-“Sai com’è cuccioletto, quando, come noi, si trasporta un numero consistente di frammenti è sempre meglio cercare di attirare il meno possibile l’ attenzione dei demoni di infimo livello, per conservare il massimo delle proprie forze, in vista di avversari più degni” ribatte strafottente il demone.
Preso com’ero a battibeccare, mi accorgo di non aver nemmeno prestato troppa attenzione alla sua figura.
Lo osservo bene..
E’ alto, il fisico asciutto ma muscoloso, le braccia possenti. Indossa un hakama** e un hitoi** neri e, sopra di essi, un’armatura che gli copre solo la parte del busto. Allacciata in vita una cintura rosso cremisi, come i suoi capelli.
Già.
I lunghi capelli sono di un insolito rosso sangue, sollevati in un’acconciatura a spazzola, con qualche ciocca che gli ricade ribelle sulla fronte.  Il volto presenta i tratti tipici di un demone completo, anche se la sua forma risulta molto simile a quella di un essere umano: le orecchie a punta, le due strisce rosse ai lati del viso, gli occhi gialli, di un giallo intenso, quasi accecante, che contrastano con il suo abbigliamento scuro e una piccola gemma nera di forma circolare, posizionata all’altezza della fronte.
 
Sento il demone riprendere a parlare.
-“Ora se non ti dispiace, mezzo demone, mi prendo il frammento e ti saluto, abbiamo parecchio da fare”
Fa per muovere un passo in direzione della gemma, ma io non ho intenzione di lasciargliela.
-“Io non credo proprio, dannato. Hai mai sentito dire che chi tardi arriva male alloggia?? Siete arrivati troppo tardi e se non fosse stato per noi anche questi ultimi abitanti di Yusaka sarebbero stati sbranati. Voi siete intervenuti solo in un secondo momento, mentre il demone era distratto da noi, quindi il frammento è nostro di diritto. Dovrai passare sul mio cadavere per averlo.”
Il demone dai capelli rossi mi rivolge un ghigno soddisfatto.
-“Non chiedo di meglio” e pronunciate quelle parole scattiamo contemporaneamente in direzione l’uno dell’altro. Le spade sguainate, pronte a conficcarsi nel petto dell’avversario.
Ma qualcosa interrompe il nostro imminente scontro.
 
Un fascio violaceo di energia colpisce il terreno in mezzo a noi, provocando un’ esplosione così forte che ci impedisce di avanzare oltre.
E adesso che diamine succede??
 
Con la coda dell’occhio vedo un’ennesima figura, anch’essa incappucciata da un mantello nero, più bassa ed esile rispetto al demone col quale stavo per ingaggiare uno scontro, che fa capolino dalla vegetazione della foresta dalla quale era arrivato anche quel dannato.
Perfetto, dev’essere la sua amichetta!
Vorrà dire che li spazzerò via entrambi con un colpo della mia Tessaiga.
E con queste intenzioni mi metto in posizione di attacco.
Ma quello che sento dopo mi fa dimenticare persino di respirare.
 
-“Hideki, hai finito di perdere tempo??”
 
Questa voce..
Ma..
Non può essere!
..devo aver sentito male.
Probabilmente sto impazzendo.
Ma più ascolto le parole pronunciate da quella figura incappucciata, più mi convinco del fatto che il mio udito non ha niente che non vada, così come quello dei miei compagni che intravedo avere un’espressione confusa e sbigottita quanto la mia.
-“E’ colpa di questo cane rognoso, ha osato sfidarmi…e sai benissimo che io non mi tiro mai indietro di fronte a un nemico” le risponde sprezzante il demone che abbiamo appena appreso chiamarsi Hideki.
-“Sei un caso perso…la prossima volta ci penso io!”
 
Mentre osservo i due scambiarsi quelle poche battute, mi accorgo che intanto Kikyo, al mio fianco, ha impugnato l’arco e sta tendendo la freccia in direzione del nuovo arrivato, con uno sguardo che non riesco a decifrare.
Cos’ha intenzione di fare?
Non vorrà..???
Non riesco nemmeno a finire di formulare quel pensiero che vedo la freccia partire in direzione della figura incappucciata, senza che io riesca neppure a muovermi per impedirglielo.
 
I due se ne accorgono, ma non sembrano minimamente preoccupati dall’imminente pericolo che sta per attentare alla vita di uno di loro.
Succede tutto in una frazione di secondo.
La freccia, con assoluta precisione, va a colpire la stoffa del cappuccio, strappandolo via, quasi con prepotenza, e investendomi di quel profumo di vaniglia così nostalgico che tanto amavo e che mai, MAI, avrei pensato di risentire.
 
-“Kagome..”
 
Pronuncio quel nome, quasi senza accorgermene, incantato come sono a fissare il volto della fanciulla che mai più avrei creduto di poter ammirare.
Le ginocchia mi tremano.
Tutto il mio corpo trema, scosso dallo shock di quella nuova rivelazione.
Lei…
Lei è…
….VIVA!
 
Vorrei correre verso di lei.
Abbracciarla.
Provare ancora la sensazione del suo corpo minuto stretto al mio.
Intrecciare le mie mani tra i suoi morbidi capelli ebano.
Ma qualcosa mi ferma dal rendere concreti tutti i miei desideri.
 
Infatti a sentirmi pronunciare il suo nome, l’attenzione di Kagome si focalizza improvvisamente su di me, permettendomi di incontrare i suoi occhi castani che da anni desideravo rivedere.
La sua espressione ha qualcosa di indecifrabile.
Sembra….confusa? Quasi stupita.
Ma rapidamente quello sguardo viene sostituito da uno indagatore.
 
Ho un tuffo al cuore.
Una paura, che avevo cercato fino a quel momento di reprimere, torna a farsi sentire con forza.
……e se non volesse più avere nulla a che fare con me?
Infondo, dopo tutti questi anni, sono sicuro che l’idea che si è fatta di me per ciò che era accaduto sul Monte Hakurei con Naraku, sia delle peggiori.
L’avevo lasciata cadere condannandola a morte certa.
Non c’è giustificazione che tenga.
Sono pronto a tutto.
Alla sua ira, alle sue lacrime, alle sue parole d’odio, ma mai mi sarei aspettato quello che realmente accade:
 
-“…E tu chi saresti?”
 
 
 
 
Note:
(*) zanbato: è una spada di grandi dimensioni, per intenderci, molto simile a quella impugnata da Bankotsu della Squadra dei Sette.
(**) hakama ed hitoi: rispettivamente pantaloni e giacca dell’abbigliamento di Hideki; molto simile a quello di Inuyasha.
 
 
Angolino dell’autrice:
Eccomi qua!! ^^
Finalmente sono riuscita ad aggiornare, nonostante i numerosissimi impegni universitari (i pre-appelli cominciano a spuntare come funghi -.-), spero che il mio ritardo non vi abbia già fatto passare la voglia di leggere la storia >.<
Ma veniamo a noi!
TADAAAAAN!
Come sospettavate Kagome ha fatto la sua apparizione e…….non ricorda assolutamente nulla! :)
Un bel colpo per Inuyasha che avrebbe voluto scusarsi e riaverla tra le sue braccia ;)
In questo capitolo ha fatto la sua entrata in scena anche un altro personaggio: Hideki, il demone coi capelli rossi, nuovo compagno di viaggio della nostra Kaggy ^^
Me lo sono sempre immaginato come un figaccione, quindi spero di aver reso l’idea *O*
Inoltre spero di non essermi dilungata troppo nella descrizione delle scene e dei particolari >.< a volte lo faccio senza nemmeno accorgermene..>.<
Spero che il capitolo sia di vostro gradimento e che continuerete a seguire la mia storiella ^^
Un grazie a tutti quelli che hanno recensito finora e anche a quelli che hanno inserito la mia storia nelle preferite/seguite!
Mi avete resa immensamente felice ^^
Al prossimo capitolo che si intitolerà “Erased” :)
Un bacione
 
Dadina91
  
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