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Autore: Sa_hp    09/11/2013    4 recensioni
"Per me non sei mai stata solo l’amica secchiona dalla quale copiare i compiti. Per me sei Hermione. Intelligente, gentile. È vero a volte sei insopportabile e saccente… ma io ci tengo a te, e molto."
Impiego circa cinque secondi per metabolizzare il fatto che Hermione, la stessa Hermione con cui avevo litigato, Hermione la mia migliore amica, Hermione di cui sono perdutamente innamorato, mi sta abbracciando.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7, Dopo la II guerra magica/Pace
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Step four: we can get married
Sun is shining up ahead
In thirty years we’ll still be happy
Making movies in my head
Making Hollywood look tiny

Mika – Step with me
 
- Ron? Ron, mi stai ascoltando? – si interrompe Hermione, dandomi una gomitata nelle costole.
- Certo che ti sto ascoltando, tesoro. – rispondo con il tono più convincente possibile. Naturalmente non avevo sentito una sola sillaba di quello che Hermione aveva detto. Ero troppo concentrato a osservare come i timidi raggi di sole di aprile la facessero sembrare ancora più bella. - Credo che sia un ottima idea. – aggiungo, per mostrare che avevo seguito il suo discorso.
- Cosa? Io credevo che ti saresti arrabbiato, di solito fai così tante storie per una cosa del genere… - dice incredula, guardandomi meravigliata.
- Ehm… beh sono cambiato, lo sai benissimo anche tu. – affermo, ancora all’oscuro dell’argomento della conversazione.
Hermione fa uno di quei sorrisi che mi tramortiscono per circa due minuti. Uno di quelli che ti fanno agitare le farfalle nello stomaco, il cui ricordo non ti fa dormire la notte. Ecco, proprio uno di quei sorrisi.
- Oh Ron! – sospira, saltandomi al collo. – Vado immediatamente ad inviare un gufo ad Eric per dirgli che andrò a quel convegno! – esclama entusiasta, baciandomi velocemente e alzandosi dal prato sul quale eravamo seduti, per quanto mi riguarda sdraiati, a crogiolarci nel nostro dolce far niente.
Mentre la vedo dirigersi verso l’interno della Tana il mio cervello decide, finalmente, di mettesi in funzione. Hermione, Eric, convegno. Hermione andrà ad un convegno con quel pallone gonfiato di Eric?! Miseriaccia! Ma nemmeno per sogno!
Tanto per chiarirci Eric è un idiota che lavora con Hermione al Dipartimento della Regolazione e Controllo delle Creature Magiche. Ci prova con lei da quando è entrata al Ministero, anche se Hermione fa finta di non accorgersi di nulla e dice che sono tutte mie fantasie.
Corro verso Hermione e la blocco prima che possa mettere piede in casa.
- Hermione, precisamente di quale convegno di tratta? – chiedo sulle spine.
- Ma come Ron? Il convegno di cui ti stav… - si blocca.
Vedo la consapevolezza farsi largo nei suoi occhi castani e la sua espressione cambiare all’improvviso.
- Tu! Tu non hai sentito niente vero Ronald? – sbraita, puntandomi l’indice sul petto. – Tu non hai ascoltato una sola parola di quello che ho detto! “Sono cambiato, lo sai benissimo anche tu”! – ripete, imitando la mia voce e risultando alquanto buffa. Cerco di nascondere il sorriso che sta nascendo sul mio viso prima che se ne accorga, ma è troppo tardi.
Mi guarda un’ultima volta, emette uno sbuffo infastidito e mi supera, dirigendosi verso i confini della Tana.
- Saluta tua madre da parte mia Ronald e dille che è colpa di quel decerebrato di suo figlio se sono andata via così presto! – urla, ormai vicina al punto di smaterializzazione.
Sospiro tra me e me. Merlino quanto mi irrita quando fa così! Non è mica la fine del mondo. Il suo era solo un noiosissimo discorso su un maledettissimo convegno che riguarda sicuramente gli stupidi diritti di quelle stupide creature magiche che lei tanto adora!
Sbuffo.  Sbuffo di nuovo mentre la osservo da lontano prepararsi a smaterializzarsi.
Per quello che sto per fare pretendo di ricevere una medaglia d’oro alle prossime Olimpiadi magiche. Tre. Due. Uno.
Inizio a correre come un forsennato, urlando il nome di Hermione.
Probabilmente mi vede e mi sente, ma ha già iniziato a scomparire e la materializzazione non può essere di certo invertita.
Con uno scatto fulmineo percorro quei pochi metri che mi separano ancora da lei e mi getto per terra afferrandole le caviglie e facendola, di conseguenza, precipitare a terra.
- Ma sei scemo?! Potevo spaccarmi Ronald! – urla sotto di me, che mi sforzo di non caderle addosso poggiandomi sui gomiti.
- Ma non è successo. – rispondo dopo aver constatato che è ancora tutta intera.
- Ma poteva succedere. Possibile che tu non pensi mai alle conseguenze delle tue azioni?! – mi rimprovera.
- Miseriaccia Hermione stai zitta per cinque minuti! – rispondo, probabilmente con un tono di voce non troppo calmo dato che la sento sussultare. – Scusa. – le dico abbassando gli occhi. – Per quello che ho fatto ora, per aver urlato cinque secondi fa e per non aver ascoltato niente di quello che mi stavi dicendo.
Mi sorride dal basso.
- Ti perdono solo perché hai corso per quasi cento metri per dirmelo, Ron. Ma al convegno ci vado lo stesso. – puntualizza.
Alzo gli occhi al cielo.
- Quando sarebbe questo convegno?
- Lunedì. In Francia.
- E ci sarà anche Eric?
- Si, Ron ma non ricominciare a dire che gli piaccio altrimenti ti schianto.
- Guarda che queste cose le capisco, io. Gli piaci Hermione è evidente!
- Io dico che tu non capisci assolutamente niente Ronald. È un mio collega e tu sei solo geloso.
- Io geloso?
- Si tu, Ronald.
Ecco che ricominciamo a litigare.
- Assolutamente no.
- Si invece, ammettilo.
- Nemmeno per sogno!
- Ah quindi lo sei, ma non lo vuoi ammettere!
- No, io non ho detto questo.
- Si, l’hai detto.
- No!
- Si!
- Ti ho detto di no!
- Ti ho detto di si!
- Sposami! – dico all’improvviso.
Sorride.
- Si!
- Si?
- Si!
- Bene! – esulto sorridendo.
- Bene.
Iniziamo a ridere, prima sommessamente poi sempre più forte. Proprio come due bambini. O meglio, come due cretini.
Finalmente riusciamo a darci un contegno.
- Davvero mi sposi?
- Davvero tu vuoi che ti sposi?
- Si, lo voglio veramente. – confesso.
Le si inumidiscono gli occhi.
- Allora si, ti sposo.
La bacio inaspettatamente. Dopo qualche secondo risponde al mio bacio allacciandomi le braccia dietro il collo in modo da farmi avvicinare  maggiormente a lei.
- Ti amo. – le sussurrò, mentre ha ancora gli occhi chiusi e sulle labbra un sorriso gioioso.
Riapre gli occhi e, stavolta, mi bacia lei. Con quella dolcezza e quella frenesia che solo lei possiede.
E poco importa se lunedì dovrà partire per quel convegno con quell’idiota del suo collega. Diventerà mia moglie, e solo Merlino sa quanto questo mi renda felice.
E poi, pensandoci, credo proprio che riuscirò a prendermi qualche giorno per raggiungere una certa persona in Francia.
 
Eccomi qui! Allora che ne pensate?
Scusate se ho aggiornato leggermente in ritardo ma è stata una settimana infernale!
Grazie mille a chi ha recensito, o semplicemente letto il capitolo precedente.
Alla prossima , Sa :)
  
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