»Chapter 10
Very… too - As Ink
On Paper
Beth
Smith era sola. In una sera fredda, senza stelle.
Poi ad un tratto qualcosa o qualcuno le cadde addosso.
Un ragazzo.
<< scusa ... >>
E
Beth non ci poteva credere. Non
poteva credere che un ragazzo come lui, le avesse rivolto la parola.
I suoi occhi azzurro mare erano così profondi che Beth
credette di potervici
affogare.
E Beth Smith, ad un tratto, si sentì non più sola.
Il suo sorriso sostituiva le stelle, che quella sera, non volevano
saperne di
decorare il cielo.
E ridevano.
Ridevano. Di tutte le cose, per cui, in una sera senza stella si
può ridere.
E si sentivano liberi e felici. Nel miglior modo, in cui in una sera
che ti
senti solo, puoi sentirti.
E poi dispiaciuti, perché la sera era finita e con essa le
risate, il sentirsi
liberi e felici.
Ed erano tristi, perché dovevano salutarsi.
E poi un barlume di speranza.
I numeri scambiati. I sorrisi pure. E le parole sulla punta delle
lingue.
Beth
Smith quella sera, anche se non sapeva ancora il
perché, si sentì leggera come mesi prima.
E, anche se non lo avrebbe mai immaginato, non sarebbe stato un addio,
ma solo
un arrivederci.
***
Era
decisamente Natale, anche se non ancora, nella città di Bath.
Conosciuta come Christmas City, Bath era decorata
da oltre 120 bancarelle
che riempivano le vie del centro storico tra l’antica Abazia
e le Terme Romane
e le angeliche voci, che svolazzavano nell’aria gelida.
E a Beth Smith, quel tipico aroma natalizio, piaceva da morire.
A Beth piacevano le luci sparse per la città.
La neve sui marciapiedi, e tra i rami degli alberi.
Le piacevano i sorrisi dei bambini davanti le vetrine dei negozi di
giocattoli.
I cappelli di lana. Le caldarroste. Le palline di natale. Le foto
ricordo. Gli
abeti. Le canzoni tradizionali. I cappotti.
Beth Smith amava il Natale, più di qualsiasi altra cosa.
Amava la cioccolata calda alla nocciola con tanta panna che prendeva
sempre al
suo bar preferito, in uno dei tanti angoli della città.
Amava i fiocchi di neve che svolazzavano per aria e che trovavano
rifugio nei
tanti abiti o capelli dei passanti, per poi sciogliersi.
Amava l’aria dolce e felice che alloggiava nei volti delle
persone.
Beth Smith amava il Natale, ma non vi si sentiva mai partecipe.
Per lei, il Natale, era uno dei tanti spettacoli a cui si sentiva, come
sempre,
una semplice spettatrice.
Uno dei giorni in cui si sentiva più sola che mai.
***
Da
quella
sera, non aveva più rivisto quel ragazzo.
Invano aveva sperato in una sua chiamata o messaggio, e più
di una volta si era
data, mentalmente, una sciocca per non aver accettato di prendere il
suo numero
declinandolo con un “lo avrò quando mi
chiamerai”.
Aveva raccontato ogni minimo particolare di quella serata ad Hannah, ma
la sua
amica sembrava non averlo visto.
E Beth, si sentì più sciocca che mai.
Malgrado Hannah fosse la sua migliore amica, non le aveva mai confidato
dei sui
interessi verso un ragazzo in particolare, e questo creò non
poco interesse
nell’amica.
Le due si confidarono per tutta la sera, per poi addormentarsi vestite,
con una
cioccolata calda finita, la luce accesa, e le braccia intrecciate.
Il giorno dopo, un aria a dir poco gelida si abbatté sulla
città.
Beth e Hannah dormivano ancora, strette una nelle braccia
dell’altra e in
strati di coperte.
Jane, la madre di Beth, si era da poco svegliata e, dopo aver preparato
la
colazione, la portò in camera della figlia.
Hannah, da sempre miglior amica di Beth, era come una seconda figlia
per lei, e
ritrovarsela in casa non faceva altro che rallegrarla.
La stanza era buia, così, si affrettò ad aprire
le finestre, dalle quali entrò
una cascata di luce fioca, che invase la camera.
Diede un bacio sulla fronte alle due ragazze, posò il
vassoio sulla scrivania e
andò via.
La sveglia segnava le 10.30 a.m. ed era domenica.
Beth si svegliò con non poca grazia e fece cadere dal letto
Hannah, che come se
nulla fosse continuò a dormire sul pavimento.
Beth non poté resistere e scoppiò in una rumorosa
risata.
La bionda si svegliò e scoppiò
anch’essa a ridere.
Dopo un cappuccino, una spremuta d’arancia, un cornetto alla
crema e due muffin
Beth poté dire di aver terminato la colazione.
<< certo che non avevi per nulla fame! >>
disse Hannah
<< senti chi parla! Tu non hai toccato cibo, vero??
>>
Entrambe scoppiarono in una risata, e dopo tanto tempo si sentirono
spensierate
come non mai.
<< cos’hai da fare oggi Hann? >>
<< nulla… mi vedo con Ed >>
disse ridendo
<< ohoh nulla… mi vedo con Ed >>
le fece l’eco ridendo <<
dai, me lo chiami niente uscire con Ed? >>
<< uff, siamo solo amici! >>
<< certo, come no! >>
Le due amiche continuarono a prendersi in giro a vicenda,
finché Hannah non
andò via.
In realtà Hannah non aveva mai confessato un attrazione
verso Ed, ma Beth non
era stupida, e soprattutto era la sua migliore amica.
Da tempo aveva notato il modo in cui lo guardava.
Il modo in cui si guardavano.
E avrebbe potuto mettere le mani sul fuoco, quei due si piacevano, e
non poco.
Erano solo troppo timidi per confessarsi il reciproco interessamento.
Voleva fare qualcosa per aiutare i suoi amici, ma si convinse di non
intromettersi.
Mancava,
ormai, poco al Natale, e Beth non aveva ancora comprato i regali per
sua madre
e il suo fratellino.
Indossò il suo parka e uscì di casa.
Ne era ormai certa, l’aria di Bath si faceva di giorno in
giorno più fredda, e
si pentì di non aver indossato la sciarpa, come le aveva
consigliato la madre.
La strada per arrivare al negozio di giocattoli era lunga e il freddo
di certo
non aiutava.
Beth si fermò al bar e ordinò la sua cioccolata
calda alla nocciola con tanta
panna.
La bevanda calda era qualcosa di paradisiaco per la ragazza, sul viso
della
quale si stampò un sorriso di piacere.
Si incamminò nuovamente verso il negozio, ma non
poté fare a meno di fermarsi a
dare un occhiata alle vetrine dei negozi, tra le tante la
colpì quella del
negozio di Belle Arti, dove vide esposto un bellissimo album da disegno
in
pelle.
E solo in quel momento, Beth Smith, si accorse di quanto tempo fosse
passato
dall’ ultima volta che aveva impugnato una matita, molto.
Troppo.
Del molto tempo che non aveva più trascorso al Palladian
Bridge. Troppo.
E non poté, allora, non pensare a quegli occhi neri, che non
aveva più rivisto,
e che in molti modi aveva cercato di dimenticare. Troppi.
E capì che le parole molto e troppo insieme non portano a
nulla di buono.
E che, quel nulla di buono, non portava altro che confusione.
E in quella confusione si sentì persa.
Ormai persa nei pensieri, Beth non si accorse della persona che le era
davanti,
ed inciampando le cadde addosso.
<< m-mi dispiace!! >> disse la ragazza
<< non preoccuparti non è nulla!
>> le rispose
<< James? >> chiesa Beth sorpresa
<< Beth? >> disse lui
I due ragazzi scoppiarono in una rumorosa risata.
E Beth non poteva credere di averlo rincontrato, era felice, ma
arrabbiata
perché lui non l’aveva richiamata.
<< Oh… Beth scusa se non ti ho richiamata, ma
ho perso il telefono e con
esso il tuo numero.
Come sono felice di vederti! >>
E Beth, lo era anche lei.
Non l’aveva richiamata perché aveva perso il
telefonino e no perché non
volesse.
I due ragazzi parlarono per un po’ e poi James
accompagnò Beth nella sua
giornata di compere.
Era così bello passare del tempo con lui, pensò
Beth.
La faceva ridere, molto. Troppo.
Ed era felice, molto. Troppo.
E Beth, si ritrovò a pensare, che le parole molto e troppo,
infondo non erano
così malvagie insieme.
E che forse solo con la persona giusta erano davvero belle.
Era ormai sera quando James propose di riaccompagnare Beth a casa, ma
lei
rifiutò.
I due si salutarono con un bacio sulla guancia e poi Beth si
incamminò per far
ritorno a casa.
James prima che questa sparisse dalla sua vista la chiamò e
la raggiunse
correndo.
<< Ecco, io… pensavo, c-che magari domani ci
potremmo vedere… >>
disse imbarazzato
<< si, mi farebbe piacere >> rispose
sorridendo
Si scambiarono i numeri, e questa volta Beth accettò anche
il suo.
Si salutarono e si incamminarono entrambi verso casa, e senza esserne
consapevoli, sorridendo.
__________________________________________________________________________________________________________________________
Ink
Droplets
Care
lettrici,
ecco un nuovo capitolo.
Ho cercato di farlo più lungo in modo da accontentarvi,
spero di esserci
riuscita.
Questo chapter è il continuo del n° 9, e riprende
dall’incontro con lo
sconosciuto che scopriamo chiamarsi James.
Tra i due vediamo che c’è un certo filing, cosa
succederà?
Scopriamo inoltre che Hannah e Ed non sono semplici amici, cosa
accadrà tra
i due?
Inoltre veniamo a conoscenza che Beth non ha dimenticato quegli occhi
neri, e
che forse cerca ancora di scovarli tra la gente.
Questo capitolo è un po’ misto, ma spero vi
piaccia.
Ditemi cosa ne pensate e se vi va recensite.
!
Per tutte le lettrici misteriose, fatevi
avanti, voglio sapere anche il vostro parere.
Xx Fil