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Autore: Georgesmonkej_    10/11/2013    5 recensioni
"Tu menti, riconosco il cambiamento in te, George! Ti conosco da una vita” abbasso il tono riducendolo ad un lamento mentre le lacrime continuano a cadere ed il mento trema, mentre stringo i denti.
“Ehi, piccola, non piangere” cerca di scostare il ciuffo da davanti ai miei occhi ma io glielo impedisco con un movimento brusco della mia mano che spinge via la sua e continuo ad osservarlo arrabbiata.
“Sai George? Non pensavo di dirtelo in questo modo ma io ti amo, ti amo da 16 anni, ma tu non te ne sei mai reso conto, no? Te vai dietro a Brook!” gli dico per poi girarmi per andar via ma una mano blocca il mio polso spingendo a girarmi e lo vedo pararsi a due centimetri da me.
Sento il suo respiro addosso, il suo profumo sa di caffè e non è mai stato così buono quanto in quel momento.
“Non dire stupidaggini e vieni qui” mi sussurra per poi baciarmi.
Mi sento così bene in questo momento che non voglio sciogliermi mai più da questo bacio.
Ora ci siamo solo io e lui, in un’altra dimensione.
È così bello poter baciare le sue labbra ed assaporarne ogni angolo.
Genere: Fluff, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: George Shelley, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Vi è qualche particella di bene anche nelle cose peggiori,
sta agli uomini saperla attentamente estrarre.

 

 

11- Shall I know something that I don’t know?

 

George’s point of view

 

Sono appena arrivato a Clevedon da un paio di minuti e, stanco morto, entro a casa mia, sospirando.
“Ciao mamma, Harriet, Will! Sono venuto a trovarvi” urlo per cercare di farmi sentire.
Sento delle voci bloccarsi e cinque scarsi secondi di silenzio che si susseguono, poi avverto di nuovo rumore: questa deve essere Harriet che si sta precipitando giù per le scale per venirmi ad abbracciare, sin troppo prevedibile.
“Georgey!” mi chiama sorridente e spalancando le braccia per abbracciarmi.
“Ciao sorellina!” la saluto io abbracciandola forte, sorridendo e lasciando cadere il mio borsone a terra.
“Mamma? Will?” le domando quando sciogliamo l’abbraccio.
“Credo siano in cucina.”
Ci dirigiamo entrambi in cucina e, come previsto, sono proprio lì.
Will è seduto a tavola e mi sta sorridendo, mamma si è appena voltata per vedermi.
“Ciao ma’” le sorrido.
“Oh il mio cucciolo è tornato!” mi viene ad abbracciare.
Restiamo così per un paio di minuti poi ci sciogliamo ed io mi vado a sedere, mentre lei ed Harriet si dilettano a continuare a preparare.
“Allora, come mai il figliol prodigo è tornato?” mi domanda Will sorridente, ma si comporta assai stranamente oggi.
Io lascio che la mia schiena si spinga all’indietro, contro lo schienale della sedia e tiro un sospiro.
“Avevo bisogno di riflettere” inizio a dondolarmi con la sedia, mentre gli spiego tutto.
“Sei troppo vago, fratellino, a cosa ti riferisci? A Katelyn?”
Mi blocco e spalanco gli occhi: ha centrato perfettamente il discorso.
“Ehm…”
Esattamente non so se affermare, quindi portare avanti il discorso, oppure tacere e stenderci un velo pietoso.
“Ehm?” continua mio fratello con quel sorriso, che ora che ci penso sembra molto provocatorio e assai sadico.
“Hai intenzione di rovinarmi questo giorno? Vengo qui per cercare di risolvere i problemi e tu me li ripresenti?” mi metto in piedi alzando il volume della voce di qualche tacca.
“Calma, George! Volevo solamente sapere… e comunque, non risolvi un bel nulla sfuggendo a questi problemi” cerca di rilassarmi lui, spegnendo quel fastidioso sorriso e diventando serio.
Osservo mamma e Harriet, che sono una accanto all’altra: si osservano.
Una sbuffa e l’altra abbassa lo sguardo.
Ma che hanno tutti oggi?
Avverto un lieve movimento delle labbra dalla parte di Harriet che vuole accennare ad un “forse è il caso che sappia.”
Ora si che sono realmente confuso!
Mia madre, dal canto suo, mette una mano come segno di cautela su quella di mia sorella, che si stava per voltare dalla mia parte, e scuote la testa e bloccandola.
“Meglio di no! Lascia fare a lei.”
Lei, invece, non sembra badare alla mia presenza, quindi alza il volume della voce leggermente, mantenendosi comunque tra il medio basso.
Io non chiedo spiegazioni, ma quel ‘lei’ non mi piace per niente.
A chi si riferivano?
“Ma deve sapere! È da quasi due anni che la storia va avanti e lui è l’unico a non sapere di questa faccenda” ribatte Harriet più convinta.
“Lo so, tesoro, lo so! Ma meglio tardi che mai” la blocca più fiduciosa e poi si guardano intensamente, finendo entrambe per annuire complici.
La lei di cui parlano non è Katelyn, spero, anche se ho un presentimento che sia proprio sui suoi riguardi.
“Bene!” rompe infine il ghiaccio mia madre tornando a sorridere “come sta Katelyn e sua figlia, Maya?”
Aspetta… come sa che Katelyn ha una figlia? E come fa a sapere che si chiama Maya?
La guardo stralunato, come se mi avesse appena detto che in realtà sono stato adottato.
Poi avverto che mio fratello manda un’occhiataccia tremenda a mia madre, come per dire “hai toccato il tasto sbagliato”.
“Ehm… scusate… credo che andrò un secondo in bagno” mi affretto io ad alzarmi sotto lo sguardo traumatizzato delle due e quello intenerito di mio fratello.
Li sento discutere ma non ho voglia di stare ad origliare la loro conversazione, ma avverto solamente mio fratello esclamare un “George non sapeva che tu sapevi della figlia e che lei era incinta e Katelyn avrebbe preferito che tu non glielo dicessi, né rammentassi.”
Sembra scocciato, evidentemente perché pensa di aver fatto un disastro.
In realtà la mia destinazione non è il bagno, bensì la mia camera da letto.
Mi stendo cinque minuti sul letto riflettendo un attimo su ciò che mia madre sa e su ciò che mio fratello ha appena terminato di affermare.
Poi, ancora più confuso, mi rimetto in piedi ed incomincio a percorrere la stanza.
L’iniziale idea di avvertire un certo legame con Maya inizia a riaffiorare, portandomi a convincere di nuovo che lei mi abbia mentito e che Maya è mia figlia.
Ora mi vagheggia per la mente un ricordo, che potrebbe essere la conferma di quell’idea.
Lei, quando le dissi che sarei andato ad X Factor non era contenta, ed allo stesso tempo doveva dirmi una notizia altrettanto importante.
Okay, basta torturarsi.
Afferro il telefono e, con il cuore in gola, digito il numero freneticamente e lo porto all’orecchio.
Uno squillo, pausa… un altro squillo, pausa…
“Pronto?” risponde lei.

“Katelyn, mi devi dare delle spiegazioni” taglio corto io.

 

Katelyn’s point of view

La sua voce sembrava dura ma allo stesso tempo confusa e avvilita.
“Spiegazioni?” esito io all’inizio “che tipo di spiegazioni?”
Intanto, avverto che il cuore ha preso un certo tipo di battito che non gli appartiene.
“Si, spiegazioni!” si irrigidisce.
“Okay, ma che tipo?” ribadisco io spaventata.
“Innanzitutto vorrei che tu non pensassi che io sia uno petulante e so che questa è la seconda volta che…”
“George! Parla, per l’amor del cielo!” lo interrompo bruscamente.
“Okay” dice lui e poi respira affondo “ti ripeterò questa domanda e pretendo che tu sia sincera con me.”
Tiro un lungo sospiro.
“Okay” annuisco infine, socchiudendo gli occhi.
“Ma forse è il caso di parlarne in faccia, almeno hai il tempo per pensarci su e non voglio stressarti via telefono” afferma poi.
“Va bene” continuo con la mia rigidità e con l’ansia che mi perfora le vene e poi riattacchiamo.
Non ci salutiamo neppure, non ha senso.

 Dopo cinque minuti mi richiama.

 “Maya è mia figlia, non è così?” è serio e pretende una risposta.
“George, i…io…” inizio non trovando la forza.
“Senti, Kate, se è tutta una falsa quella che hai messo in scena per farmela pagare, posso comprenderti solo sino ad un certo punto, ma se solo mi capita di scoprire che lei è sangue del mio sangue e me la stai strappando via, me la prendo e con te chiudo per sempre.”
Comprendo la sua rabbia.
Deve essere brutto sentirsi presi in giro da ben due anni, specie se in ballo c’è una piccola ed innocente bambina.
Guardo Maya con un sguardo dolce e tenero, mentre gioca con Jaymi e Josh e costruisce casette ed omini con le costruzioni colorate della Lego.
Lei è felice e ride spassionatamente.
Non voglio che mi venga portato via quel sorriso, è l’unica cosa che mi rimane per davvero… oltre a Josh, che mi è vicino, ovviamente.
“Allora?” mi riporta lui alla realtà, facendomi capire che sono rimasta zitta per interminabili attimi.
“N…ne riparliamo quando torni” la mia voce trema mentre metto giù il telefono e mi porto una mano davanti alla bocca e Josh se ne accorge.
Il suo sorriso va pian piano svanendo così si alza e viene da me.
Io mi volto, non ho intenzione di affrontare quel discorso, anche se mi farebbe bene.
“Kate..” mi chiama con voce compassionevole e dolce “..ehi” mi mette una mano, quella non fasciata, sul fianco.
“Nulla…” scuoto la testa “… nulla” sorrido anche.
“Nulla viene dal nulla” mi rimprovera lui.
“Cosa ti ha detto?” mi chiede dolcemente.
Io mi volto verso di lui con una faccia traumatizzata e con le lacrime che sfregiavano le mie gote e con degli occhi stanchi ed assorbiti dalle lacrime.
“Credo che abbia capito chi è Maya!”

 

Angolo Autrice

Hello my little cupcakes! :D
Vi sono mancata? Dite la verità! A molte si lo so per certo ;) eheheh e voi? Si mi siete mancate spassionatamente <3
Allora ho deciso di rimettermi all’opera dopo un po’ di tempo, anche se il capitolo è venuto un po’ cortino, ma dettagli.
Purtroppo dovete capirmi: l’estate è terminata da un pezzo e così è cominciata la scuola ed io sono colma e stracolma di compiti (e quando mai? ç_ç).
Come state? C: immagino bene… va beh! Allora che ne pensate di questo nuovo capitolo? Fa un po’ schifo potete dirlo ahahh… se ci sono errori è perché non ho avuto il tempo materiale per rileggerlo molto.
Okay, lasciate qualche bella recensioncina ed io vi garantirò un seguito c:

Hasta luegooo!

 

 

Lily

  
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